VITERBO, TALETE: PRESIDENTE DELLA PROVINCIA CONVOCA SINDACI E TECNICI

Redazione

Viterbo – Il presidente Marcello Meroi ha invitato tutti i sindaci dei Comuni soci di Talete ed il presidente della società idrica Stefano Bonori a partecipare ad un incontro di carattere tecnico convocato in Provincia martedì 17 febbraio alle ore 12 con la partecipazione dei segretari comunali e dei responsabili degli uffici finanziari comunali.

Come ha spiegato Meroi “L’incontro si rende necessario al fine di individuare le migliori decisioni in ordine alla salvaguardia del servizio idrico, non senza però analizzare accuratamente la situazione economico contabile della società che negli ultimi tempi si è ulteriormente aggravata. E’ dunque necessario – spiega Meroi – chiarire nel migliore dei modi ed in maniera definitiva i contorni tecnici delle procedure da adottare sulla base delle risultanze economiche, al fine di garantire il proseguimento dell’attività di Talete e dei servizi da questa erogati. Una riunione che – aggiunge ancora – avendo un carattere esclusivamente tecnico necessita, oltre che della presenza degli amministratori, di quella dei segretari comunali e dei responsabili degli uffici finanziari garanti della legittimità degli atti posti in essere dalle pubbliche amministrazioni. Questo – chiarisce infine il presidente – con lo scopo di tutelare principalmente gli interessi del nostro territorio e degli utenti in modo particolare, sempre nell’ottica di quella unità d’intenti sempre estranea a logiche politiche o di appartenenza”.

 




VITERBO TALETE, VITTORIA DEI SINDACI: NESSUN AUMENTO DELLE TARIFFE DEL SERVIZIO IDRICO

Redazione

Viterbo – Talete, la riunione che avrebbe dovuto portare all'aumento tariffario del servizio idrico, e quindi far fronte alle criticità societarie, si è conclusa con un nulla di fatto. Il comune di Viterbo, sostenuto da numerosi comuni della provincia – Arlena di Castro, Bomarzo, Canepina, Castel Sant'Elia, Civita Castellana, Celleno, Gallese, Montefiascone, Monterosi, Soriano, Vallerano, Vignanello – si è fatto promotore di una linea dettata dal senso di responsabilità, condivisa anche e soprattutto da quei comuni non coinvolti dalle pregresse vicende di Talete. Questa mattina, dopo le scelte improduttive fatte nell'ultimo anno e mezzo, e le numerose riunioni andate semideserte a causa dell'assenza di numerosi sindaci, ci si è trovati di fronte a uno spartiacque. “Il Comune di Viterbo – ha spiegato il sindaco Leonardo Michelini intervenuto alla riunione – ha proposto una linea all’insegna del buonsenso, incentrata su un'accurata analisi delle criticità della società Talete e su un percorso contingentato che potesse proseguire anche dopo la decisione odierna, ovvero dopo aver provveduto all'adeguamento tariffario per passività pregresse”. Il sindaco Michelini, sostenuto da numerosi sindaci, ha proposto di avviare una fase di analisi della società attraverso un controllo analogo, ovvero la verifica della gestione interna per analizzare tutte quelle scelte, sia politiche che amministrative, che hanno provocato l'attuale condizione di Talete. “È indispensabile avere un gestore unico del servizio idrico. L'adeguamento delle tariffe – ha ribadito il sindaco di Viterbo – rappresenta la prima azione da mettere in campo insieme a tutta una serie di interventi ormai fondamentali per mettere in sicurezza Talete e quindi fornire un servizio efficiente”. I sindaci hanno voluto porre le basi per un percorso innovativo, dando un segnale di discontinuità rispetto ai numerosi interventi tampone del passato che non hanno prodotto i risultati sperati. Due le posizioni che sono emerse nell'ambito della riunione a Palazzo Gentili questa mattina: da una parte il Comune di Viterbo, quello di Civita Castellana e gli altri comuni in linea con le due città, che hanno più volte fatto appello al senso di responsabilità, consapevoli di non aver contribuito in alcun modo a determinare le attuali condizioni di Talete. Dall'altra parte la Provincia di Viterbo, che rappresenta l'Ato unico con un ruolo da protagonista, che si è espressa con voto contrario al momento della votazione dell’ordine del giorno proposto dall’assemblea dei sindaci.

“Il Comune di Viterbo – ha continuato Michelini – si è posto come mediatore su questa complicata e articolata vicenda che impatta sulla vita di molti. È prevalsa però la solita logica di continuare a cercare un responsabile altrove, nel solo e unico tentativo di far finta di risolvere i problemi dei cittadini. Non servono alibi per nascondersi dietro presunte responsabilità. È il momento di decidere una volta per tutte. Sia che il gestore del servizio sia pubblico, che partecipato”.

A condividere e sostenere pienamente quanto affermato dal sindaco Michelini, anche il primo cittadino di Civita Castellana Gianluca Angelelli, che ha aggiunto: “Tutti noi amministratori abbiamo il dovere di agire in modo responsabile, come hanno dimostrato di fare stamattina le amministrazioni di centro sinistra. Tutti avrebbero dovuto sottoscrivere quell'importante ordine del giorno, necessario a garantire la prosecuzione del servizio e a scongiurare l’eventuale fallimento di Talete, situazione che potrebbe avere come conseguenza la messa a rischio del servizio e quella dei bilanci di molti comuni della provincia. Il tempo delle “non scelte” è scaduto – ha aggiunto il sindaco Angelelli. Ormai il dado è tratto. Nel momento in cui si diventa sindaco si dovrebbe agire nel rispetto degli interessi dei propri concittadini. Noi questo senso di responsabilità lo abbiamo dimostrato e continueremo a dimostrarlo fino alla conclusione di questa delicata vicenda che riguarda Talete e, in maniera più o meno diretta, tutti i cittadini”.

A fare eco alle parole dei sindaci Michelini e Angelelli, il sindaco di Montefiascone Cimarello, che ha ribadito che “davanti alle scelte strategiche per il territorio, c’è chi si assume le responsabilità e chi scappa come ha fatto la Provincia di Viterbo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




VITERBO EMERGENZA GESTIONE IDRICA, TALETE VICINA AL DEFAULT: MEROI CHIEDE AIUTO A ZINGARETTI

A.P.

Viterbo – Il presidente della provincia di Viterbo Marcello Meroi, ha deciso di scrivere al presidente Nicola Zingaretti per cercare di risolvere i problemi di gestione dell'acqua affidati alla società Talete Spa. Talete è vicina al default: mantenere il livello dei servizi e anche i posti di lavoro è diventato molto difficile. Le cause, secondo Meroi, sarebbero dovute all'inerzia, in questo ultimi anni, da parte della Regione che non avrebbe inteso risolvere i problemi nonostante ne avrebbe avuto facoltà (afferma il presidente Meroi). Per questo il presidente della Provincia di Viterbo ha chiesto urgentemente la convocazione di un tavolo. Ora si vedranno le prossime azioni della Regione in merito. Ecco il testo della missiva:

 

Egregio Presidente,

Torno a sollecitare la Tua attenzione su un’altra grave problematica che coinvolge il nostro territorio. Si tratta della gestione del servizio idrico integrato affidato alla società Talete spa, partecipata dalla Provincia e dai Comuni dell’Ato 1 Lazio Nord. A causa di varie e diverse problematiche che si sono trascinate negli anni e che la Regione non ha voluto affrontare con la necessaria determinazione, nonostante avesse i poteri e l’autorità per risolverle, oggi la società ha raggiunto livelli di criticità tali da mettere a rischio la propria sopravvivenza con gravissime ripercussioni sul destino occupazionale dei lavoratori e sull’efficienza stessa del servizio.

Più volte in questi anni, con le diverse giunte regionali che si sono susseguite, si è tentato di trovare delle soluzioni che potessero contemplare due diverse esigenze: il superamento definitivo della frammentazione gestionale, con il trasferimento dei servizi ancora in capo a Comuni e ad altre società di gestione, al gestore unico integrato così come previsto dalla legge; l’individuazione di un percorso economico in grado di ripianare il deficit accumulato negli anni dalla Talete proprio a causa di tali criticità, consentendo alla Società di completare la presa in carico di tutti i servizi, entrando definitivamente a regime. Vista la assoluta gravità della situazione le organizzazioni sindacali  sono tornate a sollecitare la convocazione di un tavolo tecnico fra Regione, Provincia, Comuni e parti sociali, per avere chiarimenti in merito al futuro del servizio e dei dipendenti della Talete, costretti oggi a vivere in uno stato di completa incertezza e precarietà.

Con la presente sono quindi a sollecitare da parte Tua la convocazione di questo tavolo tecnico istituzionale dove poter discutere del problema e delineare le possibili strategie risolutive.
Certo della tua disponibilità al riguardo, ti saluto cordialmente

Marcello Meroi
Presidente della Provincia di Viterbo
 

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VITERBO, LA POLVERINI, MATTEI E L'ARSENICO: GIU' LE MANI DALLE TASCHE DEI CITTADINI

Parroncini: " la Polverini e Mattei sembrano fare orecchie da mercante su un punto: nel decreto di commissariamento per l’emergenza è scritto chiaramente che i soldi per i dearsenificatori ce li deve mettere la Regione Lazio."

 

Angelo Parca

Non si è fatta attendere la nota del Consigliere regionale Pd Giuseppe Parroncini (Vicepresidente Commissione Risorse umane, demanio, patrimonio, affari istituzionali, enti locali, tutela dei consumatori e semplificazione amministrativa – Membro Commissione Piccola e media impresa, commercio e artigianato e Commissione speciale Sicurezza e integrazione sociale, lotta alla criminalità) in merito alle dichiarazioni dell'assessore regionale all'Ambiente Marco Mattei sulla gestione dell'emergenza arsenico, rilasciate ieri a Palazzo Gentili durante l'incontro dei sindaci dell'Ato, e sull'invito ai comuni a entrare in Talete e alla prospettiva di aumento del 5% annuo delle tariffe. Ecco quanto dichiarato da Parroncini: "Sull’emergenza arsenico sta andando in scena il delirio. Dopo averlo negato solo poche settimane fa, adesso l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Mattei, è costretto ad ammettere che per fare i potabilizzatori bisogna aumentare la tariffa. Ma con un presupposto: tutti i Comuni devono cedere gli impianti alla Talete. Operazione impossibile, visto che ci sono voluti anni per farne entrare la metà nella spa pubblica. Quindi mi domando: chi non entra a cosa è destinato? E come si deciderà a chi verranno assegnati i fondi pubblici e chi invece dovrà aumentare la tariffa idrica? L’incremento del 5 per cento per cinque anni mette in moto una sistema farraginoso che rischia di fare figli e figliastri, ma soprattutto mette a repentaglio la soluzione del problema, che – è bene ricordarlo – va interamente risolto entro meno di 6 mesi. Si prosegue infatti con una procedura centralizzata, burocratizzata dalla Regione, che allunga i tempi e non responsabilizza i Comuni, a cui invece la stessa Regione dovrebbe dare i fondi per le rispettive esigenze. Saranno poi questi a pensare a gare d’appalto con tempi sicuramente più snelli. In tutto questo, la Polverini e Mattei sembrano fare orecchie da mercante su un punto: nel decreto di commissariamento per l’emergenza è scritto chiaramente che i soldi per i dearsenificatori ce li deve mettere la Regione Lazio. Ecco perché non glieli danno: continuare a chiederli al governo è una perdita di tempo. Con l’aumento della tariffa cercano di scaricarle invece le proprie responsabilità sulle spalle dei cittadini."

tabella PRECEDENTI:

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