VITERBO, ANTIBRACCONAGGIO: BRILLANTE OPERAZIONE DELLA POLIZIA PROVINCIALE

Redazione

Viterbo – Brillante operazione antibracconaggio della Polizia provinciale di Viterbo che durante un’operazione di controllo del territorio, di prevenzione e repressione dell’attività illecita di caccia, svolta all’interno della zona di ripopolamento e cattura “Pisello Lemme”, ha deferito all’Autorità giudiziaria un residente della provincia di Viterbo.

Un provvedimento resosi necessario in quanto il cacciatore ha violato la normativa sulle armi  e sull’attività venatoria all’interno di  un’area di protezione della fauna selvatica, in cui vige il divieto assoluto di caccia. Gli uomini guidati dal tenente Enrico Paziani, dopo aver effettuato un attento controllo dell’area protetta per prevenire atti di bracconaggio, hanno colto il cacciatore in flagranza di reato.

Durante l’operazione sono stati sequestrati due fucili, di cui uno non consentito per l’attività venatoria, e numerose munizioni di diverso calibro oltre a un pugnale. Inoltre, l’attività della Polizia provinciale, nelle settimane scorse, ha portato al sequestro, durante il controllo di squadre di caccia al cinghiale,  di fucili calibro 12 contenenti munizioni oltre il consentito.
 
“Si tratta dell’ennesimo intervento importante portato a termine dalla Polizia provinciale – ha detto soddisfatto il consigliere con delega alla Polizia provinciale, Salvatore Serra – volto ad assicurare la legalità sul territorio. Troppo spesso alcuni cacciatori credono di poter operare impunemente e infrangere così le regole. Ringrazio per questo tutti gli agenti della Polizia provinciale che quotidianamente svolgono un grande lavoro di prevenzione e vigilanza sul territorio, contribuendo così a garantire la piena legalità”
 




LAGO DI BOLSENA, GRADOLI: LA POLIZIA SALVA DUE MINORENNI FINITI ALLA DERIVA

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Redazione

Lago di Bolsena (VT) – E’ finita con un brutto spavento la gita in barca di due diciassettenni, uno algerino e l’altro moldavo, usciti ieri pomeriggio in barca sul lago di Bolsena con un piccolo natante a remi e poi finiti alla deriva al largo di Gradoli, in direzione isola Bisentina. I due giovani sono stati soccorsi e tratti in salvo da agenti e mezzi del Comando della Polizia provinciale, nucleo Pesca e navigazione interna, avvertiti dai Carabinieri della compagnia di Montefiascone.

I ragazzi hanno raccontato di essere scesi da Gradoli nel primo pomeriggio con le biciclette: lì hanno trovato una barchetta di circa due metri, abbandonata fra le canne e fornita di rudimentali remi, e si sono messi a pescare a pochi metri dalla riva, non sapendo che di solito intorno alle 17 sul lago si alza un vento di ponente che in breve li ha allontanati dalla riva. Una volta giunti al largo, non avendo la possibilità con quei remi di poter rientrare, i due hanno chiamato il 112 con il cellulare per essere soccorsi.

Salpati dal porto di Capodimonte verso l’area del lago dove era stato segnalato il natante alla deriva, gli agenti della Polizia provinciale non sono subito riusciti ad individuare la barca con a bordo i ragazzi. Vani i tentativi di contattarli via cellulare. Il lago era increspato dal vento di ponente e solo un’attenta perlustrazione della zona ha permesso di localizzare e raggiungere i due giovani, spaventati ma in buone condizioni. I ragazzi sono stati fatti salire a bordo mentre la barchetta è stata assicurata al natante della Polizia provinciale. Durante il tragitto verso il rientro a Gradoli, però, improvvisamente il piccolo mezzo a remi ha cominciato a imbarcare acqua fino ad affondare, costringendo gli agenti a fermarsi per recuperarlo prima di poter riprendere la navigazione a bassa velocità.

La pattuglia della Polizia provinciale a quel punto ha provveduto a rientrare a Gradoli, riconsegnando i due diciassettenne alle rispettive famiglie, nel frattempo avvertite dai carabinieri. Il natante è stato sottoposto a sequestro amministrativo in quanto è risultato essere in contrasto con le normative “per la sicurezza della navigazione nelle acque interne della Provincia di Viterbo” (delibera Consiglio provinciale n° 5 del 19 febbraio 2007 art. 9 comma 2, è vietato abbandonare relitti di navigazione ecc. sugli arenili porti ecc.).




GALLESE, LIBERATO IL TEVERE DALLE BARRIERE POSTE DAI PESCATORI DI FRODO

Redazione

Gallese (VT) – Il comando della Polizia provinciale, nucleo Pesca e navigazione interna, ha provveduto venerdì scorso a sequestrare circa cinquanta metri di reti calate da ignoti sul Tevere, in località Fiume Morto nel comune di Gallese. In quell’area tali strumentazioni sono vietate e in genere vengono utilizzate dai pescatori di frodo. Complicata l’operazione di recupero, che ha previsto un impegno consistente da parte degli agenti della Polizia provinciale soprattutto a causa della vischiosità del terreno in prossimità del fiume e dal cattivo odore emanato dalle reti stesse. Lungo l’argine destro del Tevere ne è stata recuperata una lunga circa 25 metri, maglia 50/60, legata ad un albero e calata lungo l’argine. Tale rete era piena di pesci, alcuni vivi e subito rilasciati sul posto, altri invece morti e poi smaltiti secondo le procedure previste in questi casi. Sull’argine di sinistra, poi, le pattuglie hanno notato un’altra rete posizionata in modo tale da formare una barriera sul fiume: dopo aver ricevuto l’ok dalle autorità competenti, dato che in quel tratto la competenza territoriale è della Provincia di Rieti, gli agenti della Polizia provinciale di Viterbo hanno provveduto a recuperare anche la seconda rete, anch’essa lunga circa 25 metri, e a liberare i pesci ancora vivi. Tra le specie ittiche rimaste impigliate nelle barriere dei pescatori di frodo sono stati recuperati esemplari di abramide (abramis brama), carpa (cyprinus carpio) e carassio (carassius carassius).
 




VITERBO, LA POLIZIA PROVINCIALE TROVA DISCARICA ABUSIVA NELLA ZONA DI CIVITA CASTELLANA

A.P.

Il Nucleo Ambientale della Polizia Provinciale, in data 21 marzo 2012 durante lo svolgimento di un controllo presso la zona industriale di Civita Castellana ha rilevato, su alcuni terreni di proprietà comunale e altri privati, la presenza di una discarica di rifiuti, in particolare scarti industriali della ceramica, emersi dal sottosuolo a seguito di un’attività di escavazione. Gli agenti come previsto dalla legge  hanno prontamente informato con apposita segnalazione tutte le autorità competenti, Prefettura, Provincia, Comune di residenza e Arpa Lazio. La segnalazione ora comporterà per i proprietari dell’area interessata, l’obbligo di procedere alla rilevazione e identificazione delle tipologie di rifiuti presenti sul luogo, lo stato del suolo e le modalità di rimozione e smaltimento delle sostanze rilevate. La Provincia di Viterbo, tramite i competenti uffici del Settore Ambiente, svolgerà tutte le attività di verifica che la legge le attribuisce relativamente alle operazioni di bonifica del sito. La Polizia Provinciale, con i propri nuclei operativi, svolge quotidianamente sul territorio una capillare azione di vigilanza e di monitoraggio, con l’obiettivo di reprimere ogni tipo di illecita attività. Grazie a questo intervento sono state avviate le procedure necessarie a rimuovere i rifiuti presenti, scongiurando così potenziali situazioni di pericolo per lo stato di salute dell’ambiente e per la qualità del suolo.