VITERBO, PARCO DELL'ARCIONELLO: TORNA LA POSSIBILITÀ DI COSTRUIRE PALAZZINE

Il consigliere del Pd, primo firmatario della legge regionale del 2008: “Chi ha chiesto una nuova perimetrazione e a che scopo?”

IVAN GALEA

Redazione

Torna la possibilità di costruire nella valle dell’Arcionello. Secondo quanto annunciato lo scorso giovedì 20 settembre in Comune, a margine della presentazione dell'iniziativa “Puliamo il mondo”, per il parco urbano potrebbe infatti cambiare la perimetrazione. Successivamente allo stop al cemento della legge regionale del 2008, che bloccava le costruzioni, ora riparte il progetto per Pian di Cecciole. Una lottizzazione abitativa inserita in una fascia di transizione esterna al parco. E' quello che prevede il piano di gestione redatto dall’Università La Sapienza su cui, entro il prossimo mese di ottobre, le commissioni Ambiente del Comune e della Provincia di Viterbo dovranno trovare la sintesi. La gestione del parco regionale è della Provincia, che aveva coinvolto l’Università della Tuscia per il primo piano; ora La Sapienza l’ha in parte modificato. “C’è una nuova perimetrazione – dice l’assessore all’Ambiente, Paolo Equitani – l’abbiamo rimodellata seguendo le proprietà catastali e il ciglio del fosso”. “Sull’Arcionello non bisogna cedere di un millimetro”. Il consigliere regionale del Pd Giuseppe Parroncini, nella precedente legislatura primo firmatario della legge di istituzione della riserva naturale ai piedi della Pallanzana, a Viterbo, commenta così la proposta di riperimetrazione dell’area presentata alla stampa da Comune e Provincia. “Il parco – dice Parroncini – è stato pensato per salvaguardare l’area integralmente, non una sua parte: questo è lo spirito della legge regionale. Non capisco oggi a cosa risponda l’esigenza di arrivare a una nuova perimetrazione che escluda l’area di Pian di Cecciole, oggetto di lottizzazione”. Quindi pone alcune domande: “Chi ha commissionato il progetto di gestione all’Università La Sapienza di Roma? Ma soprattutto, per quale motivo? In ogni caso – continua – nessuno può modificare la perimetrazione se non il consiglio regionale, perché significa cambiare la legge votata nel 2008 alla Pisana dal centrosinistra insieme all’Udc, guarda caso con il no del Pdl”. “All’inerzia della Provincia, che non ha fatto nulla per rendere la zona fruibile – conclude Parroncini – fa da contraltare il lavoro venuto alla luce oggi per cambiare le carte in tavola. La riserva naturale dell’Arcionello va salvaguardata perché è un polmone verde all’interno della città, che ne protegge una parte storica e ambientale importante, soprattutto le vie d’acqua. L’attuale perimetrazione ha un senso perché la mette al riparo nella sua interezza. La battaglia di mobilitazione popolare che ha portato a questo risultato, per nulla affatto scontato, non può dunque essere mandata all’aria così”.

IVAN GALEA