Riccione, arrestato “nonno orco” per violenza sessuale sulle nipotine

RICCIONE (RN) – Un uomo di 68 anni è stato arrestato dai carabinieri di Riccione con l’accusa di violenza sessuale sulle nipotine in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Rimini, Benedetta Vitolo, su richiesta del pubblico ministero Davide Ercolani.

Le condotte dell’uomo sarebbero state ripetute negli anni ai danni di diverse bambine, nipotine del “nonno orco” che per molto tempo avrebbe tenuto soggiogate le donne della famiglia.

Le violenze sessuali sulle nipotine, cinque cugine minorenni, sarebbero iniziate in Sudamerica, nel suo Paese d’origine, e poi continuate in Italia.

Il 68enne è stato arrestato perché due delle minori, figlie del figlio, le avrebbe violentate in Italia commettendo l’ultimo reato nel 2017. Oggi sono ragazzine di 15 e 16 anni e hanno confermato tutto agli inquirenti dopo che la cugina più grande, oggi una donna di 29 anni, si è rivolta ai carabinieri. Al momento dell’arresto l’uomo ha respinto le accuse.




Palermo, in manette 64enne con l’accusa di violenza sessuale in danno di minori e atti sessuali con minori

PALERMO – La polizia di Stato ha arrestato un americano di 64 anni appena condannato a 4 anni di reclusione e a una multa di 18 mila euro per produzione di materiale pornografico con l’utilizzo di minori. Gli agenti hanno eseguito una ordinanza del gip: l’uomo è ritenuto responsabile di ulteriori e più gravi reati, nei confronti delle stesse giovani vittime, rispetto a quelli oggetto della condanna. L’uomo, che viveva da molti anni a Palermo, impartiva lezioni di inglese privatamente e, per breve tempo, anche in alcune scuole pubbliche; inoltre era stato per diversi anni volontario nel reparto pediatrico di un ospedale cittadino. Gli agenti della sezione “reati sessuali e in danno di minori” hanno accertato che aveva un sito internet, dove parlava della sessualità dei minori; in casa gli sono stati sequestrati alcuni hard disk con filmati da lui prodotti e con bambini protagonisti. Le vittime hanno aggravato la posizione dell’uomo, che è accusato di violenza sessuale in danno di minori e atti sessuali con minori.




Avellino, professore 40enne arrestato per violenza sessuale e stalking su una studentessa minorenne

AVELLINO – I Carabinieri della Stazione di Avellino hanno arrestato un uomo di circa 40 anni, ritenuto responsabile dei reati di violenza sessuale aggravata e stalking in danno di una studentessa minorenne. Le indagini hanno preso avvio dalla denuncia della minorenne formalizzata ai Carabinieri che hanno consentito, in brevissimo tempo, di acquisire elementi di riscontro anche indiretti, mediante escussioni testimoniali, tant’è che dopo pochissimi giorni all’esito investigativo, è stata emessa un’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Avellino, su richiesta della Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo. L’uomo era solito seguire la studentessa e salire a bordo del pullman, in orario di punta, che la minorenne, all’uscita da scuola, prendeva per raggiungere la propria abitazione ed approfittando della ressa all’interno del pullman la “palpeggiava” o la guardava insistentemente, creandole disagio, mostrando particolari attenzioni nei suoi confronti.

Gli episodi, anche se sporadici, sarebbero iniziati nel mese di ottobre e proseguiti oltre nel tempo

In un episodio, sempre avvenuto sul pullman di linea, addirittura la minore si era accorta che l’uomo aveva rivolto le sue attenzioni anche su un’altra studentessa di altro istituto scolastico e pertanto dopo averla avvicinata le riferiva di stare attenta, in quanto da tempo era destinataria delle sue “attenzioni”.

Solo verso la fine dell’anno la minore apprendeva che l’uomo insegnava presso l’istituto scolastico da lei frequentato

La scoperta gettava nel panico la studentessa perché, suo malgrado, lo aveva incontrato una volta anche all’interno dell’istituto, ed anche in quella occasione la fissava insistentemente. Preoccupata da tale situazione, si era quindi decisa a confidare il tutto ad una delle sue insegnanti che informava immediatamente i genitori e il Dirigente Scolastico delle molestie messe in atto nella speranza che l’uomo ponesse fine alle molestie. L’uomo, invero, da quel giorno aveva “sospeso” le sue attenzioni sulla studentessa. Ma a marzo l’uomo, senza remora, ha ripreso il suo biasimevole comportamento allorquando, sempre all’interno del pullman si era seduto proprio accanto alla vittima, toccandole le gambe, pur in presenza di molte persone. La minorenne, esterrefatta, non riusciva a proferire parola, sentendo lo sguardo dell’uomo fisso su di lei fino a quando, qualche fermata successiva, l’uomo scendeva dal pullman. A qual punto scoppiava in un pianto liberatorio, confortata da un suo compagno, che aveva assistito alla scena, durante la quale le inviava dei messaggi sul cellulare per tranquillizzarla. Giunta finalmente a casa raccontava tutto ai genitori che immediatamente, a tal punto, decidevano di sporgere denuncia ai Carabinieri.

Le indagini hanno inoltre consentito di accertare che il 40nne in un caso aveva anche pedinato un’altra allieva, sino alla sua abitazione.

L’arrestato pertanto dovrà rispondere dei reati di violenza sessuale perché induceva la minore a subire “atti sessuali” contro la sua volontà, abusando della condizione di inferiorità fisica e psichica all’interno del pullman di linea, senza che il rischio di essere visto da altri potesse costituire un freno alla sua condotta, avvicinandola e palpeggiandola, nonché del reato di atti persecutori (stalking) perché con reiterate condotte di molestia, vessatorie e pedinamenti, cagionava alla minore un perdurante stato d’ansia e di paura.




Alcamo, 13enne costretta ad avere rapporti sessuali con il padre e con la madre

ALCAMO (TP) – Costretta ad avere rapporti sessuali con il padre. Questo quanto accaduto ad Alcamo in provincia di Trapani dove una 13enne, dall’anno scorso, sarebbe stata costretta ad avere rapporti sessuali con il genitore nella loro casa.  

In alcune occasioni, alle violenze avrebbe partecipato anche la madre

I due coniugi sono stati arrestati dalla polizia. La minore, dopo mesi e mesi di abusi sessuali, ha trovato la forza di confidarsi con alcuni parenti e questo ha consentito l’avvio delle indagini. Il padre, su ordine del gip di Trapani è stato arrestato e portato nel carcere “San Giuliano”, la moglie al Pagliarelli di Palermo. Davanti agli inquirenti avrebbe tentato di difendersi sostenendo che i rapporti erano consenzienti. Le violenze – dicono gli investigatori – sarebbero state consumate in un ambiente di profondo degrado sociale.




Roma, violenza sessuale su tre bambine: in manette lo zio e un amico

ROMA – Avrebbero costretto tre bambine a subire abusi sessuali. Per questo un romano di 37 anni e un albanese di 43 anni, zio e amico di famiglia delle vittime, sono stati arrestati dalla polizia a Roma. Le indagini della Squadra Mobile hanno accertato che gli abusi avvenivano tra le mura domestiche da parte dei due uomini che avevano la stima dell’intero nucleo familiare. I due approfittavano dei momenti in cui si trovavano soli con le bambine per abusare di loro. Gli abusi risalgono a parecchi anni fa, adesso una delle vittime è maggiorenne, le altre due no, ed è stata lei a distanza di così tanto tempo a denunciare lo zio e l’amico di famiglia.

Indagini difficili che hanno delineato la strategia dei due pedofili: i due hanno conquistato la fiducia delle vittime, che venivano spesso confuse, fino a far pensare che gli atti sessuali subiti altro non erano che innocenti manifestazioni d’affetto. I due approfittavano dei momenti in cui si trovavano soli con le bambine per costringerle a sopportare atti sessualmente connotati. L’attività istruttoria svolta, basata essenzialmente sui racconti delle vittime, confermata dai riscontri, ha consentito di acquisire elementi gravi univoci e concordanti che hanno portato all’arresto.




Potenza, violenza sessuale: 68enne condannato a 7 anni di reclusione

POTENZA – Sette anni di reclusione per violenza continuata e aggravata ai danni di una disabile. Questa la condanna inflitta dal Tribunale di Potenza al 68enne potentino per aver usato violenza sessuale continuata ai danni di una giovane donna, che all’epoca dell’inizio dei fatti era ancora minorenne e disabile fisicamente e mentalmente. La violenza si sarebbe consumata per ben cinque anni. L’uomo minacciando violenze anche sulla sorella minore della ragazza, ottenne il silenzio da parte della sua vittima costringendola ad avere rapporti sessuali con lui dal 2000 al 2005, in luoghi sempre diversi, che includevano la casa del condannato. Il Tribunale ha condannato inoltre l’uomo a risarcire la vittima per 20mila euro di cui 5.000 verranno devoluti all’associazione “Telefono Donna”.

Giulia Ventura




Violenze sessuali: la Raggi invoca le leggi speciali

ROMA – “Quello che sta accadendo contro le donne è mostruoso: è un settembre nero per l’Italia. Penso alle ultime tragedie a Rimini, nella nostra città, a Lecce e oggi anche a Catania. E’ inaccettabile. Bisogna agire ora. Il governo intervenga subito anche con leggi speciali”. Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi a proposito degli ultimi casi di violenze sessuali. “Qui a Roma – ha aggiunto – stiamo potenziando il nostro sistema di videosorveglianza con più telecamere: sono un deterrente. Servono più forze dell’ordine per presidiare capillarmente il territorio e in particolare le periferie. Di tutto questo ne parlerò domani al Comitato per l’Ordine e la Sicurezza convocato in Prefettura a Roma”.




Firenze, stupro studentesse: carabinieri indagati sospesi dal servizio

FIRENZE – Nei confronti dei due carabinieri accusati dalle due studentesse americane di violenza sessuale, l’Arma ha “disposto un provvedimento di sospensione precauzionale dall’impiego”.

 

E’ quanto fa sapere il comando provinciale dei carabinieri di Firenze, specificando che il provvedimento “è già stato notificato agli interessati”. Intanto illegale di una delle due studentesse, Gabriele Zanobini, ha affermato che le due giovani non hanno un’assicurazione specifica sulla violenza sessuale: “Come da consuetudine, la loro università stipula un’assicurazione generale per gli studenti che vengono in Italia. E’ una polizza che comprende varie cose, dalla rapina all’incidente, dal furto ai problemi che potrebbero sorgere dal troppo bere e altro ancora”.

 

I due militari sono tra quelli che, nella notte tra il 6 ed il 7 settembre, sono intervenuti in una discoteca di Firenze, chiamati dal titolare, per disordini che si erano verificati nel locale. I due carabinieri, secondo l’accusa delle ragazze, le avrebbero accompagnate a casa dove si sarebbero verificati gli abusi.




Firenze, violenza sessuale studentesse Usa: indagati 2 carabinieri

FIRENZE – I reperti della polizia scientifica nello stabile dove vivono le due ragazze americane che hanno denunciato di essere state violentate da due carabinieri confermerebbero la presenza di tracce biologiche compatibili con un rapporto sessuale che sarebbe avvenuto nell’androne del palazzo. Le stesse ragazze avevano raccontato che una di esse aveva subito gli abusi in quell’ambiente. Altre tracce di questo tipo sarebbero state trovate nel percorso tra l’ingresso del palazzo fino nell’appartamento delle due giovani

L’ auto dei carabinieri con la quale i due militari accusati da due ragazze Usa di averle violentate potrebbe aver sostato per circa 20 minuti davanti al palazzo del centro storico in cui vivono le giovani. Il dato emergerebbe dalle immagini di due telecamere di sicurezza vicino all’immobile: la prima ha ‘ripreso’ l’arrivo della vettura e l’altra la sua uscita dalla zona. Tra le due immagini intercorrerebbero, appunto, 20 minuti. Non ci sarebbero invece telecamere nella piazzetta dove si affaccia il palazzo.

Sulla vicenda della presunta violenza sessuale compiuta a Firenze da due carabinieri ai danni di due turiste americane, il comandante generale del’Arma, generale Tullio Del Sette, interpellato dall’ANSA, ha detto che “se fosse vero, cosa che auspichiamo tutti venga accertata quanto prima, si tratterebbe di un fatto di gravità inaudita che rende i protagonisti indegni dell’uniforme che indossano e che comporterà gravi conseguenze, anche immediate, sul piano disciplinare e della condizione di stato”.

Anche la procura militare di Roma ha aperto un fascicolo sulle presunte violenze sessuali compiute a Firenze da due carabinieri ai danni due studentesse americane. Lo ha confermato all’ANSA il procuratore militare, Marco De Paolis, precisando anche “al momento di tratta di atti relativi al fatto”.

Sono stati individuati e indagati i due carabinieri accusati da due ragazze statunitensi di averle violentate. L’inchiesta sulla vicenda è stata aperta dalla procura di Firenze. I due militari sono tra quelli che, nella notte tra il 6 ed il 7 settembre, sono intervenuti in una discoteca di Firenze, chiamati dal titolare, per disordini che si erano verificati nel locale. I due carabinieri, secondo l’accusa delle ragazze, le avrebbero accompagnate a casa dove si sarebbero verificati gli abusi.

Ci sarebbero testimoni che hanno visto le due ragazze salire sull’auto di servizio dei carabinieri, davanti alla discoteca, e il percorso fino davanti l’abitazione delle due giovani statunitensi, nel centro di Firenze, sarebbe confermato anche dalle immagini di alcune telecamere di sorveglianza. I due militari non sarebbero ancora stati ascoltati dalla procura, né al momento, raggiunti da informazione di garanzia.

Gli inquirenti hanno sentito le ragazze ancora in procura ieri fino a tarda notte, separatamente, e il loro racconto è adesso al vaglio degli uomini della squadra mobile. Gli inquirenti avevano deciso di risentirle per chiarire alcuni punti e colmare alcune lacune presenti nel primo resoconto che avevano fornito a poche ore dal fatto. Le due ragazze avevano confermato la loro versione.

Intanto il console generale Usa a Firenze, Benjamin Wohlauer, ha incontrato il questore di Firenze Alberto Intini in questura. Il colloquio tra il diplomatico ed il questore è durato poco meno di un’ora ed il console ha lasciato la questura senza fare dichiarazioni. Firenze è una delle città italiane con la maggiore concentrazione di sedi di università americane, alle quali si aggiungono le numerosissime scuole di lingua italiana per stranieri.

Interviene anche il dipartimento di Stato Usa : “Prendiamo queste accuse molto seriamente”, hanno detto all’ANSA dal dipartimento di Stato Usa.




Roma, medico chirurgo "fatto" di cocaina e crack: arrestato per violenza sessuale

 

ROMA – Maltrattamenti, violenza sessuale e lesioni nei confronti della compagna, e corruzione di minorenne nei confronti del figlio. Questi i reati ai quali dovrà rispondere, P.F., un medico chirurgo di 55 anni, arrestato dalla Polizia di Stato. Sono stati gli agenti della squadra mobile della Questura di Roma, nell’ambito di indagini coordinate dalla locale Procura, a notificare all’uomo la misura della custodia cautelare in carcere.
L’indagine trae origine dalla denuncia sporta dalla sua compagna che ha riferito agli investigatori una serie di abusi sessuali, lesioni e maltrattamenti, aggravati dall’uso di cocaina e crack, da parte del medico, di cui sarebbe stata vittima da diverso tempo.
Grazie alle indagini effettuate, sono stati raccolti una serie di elementi probatori che hanno confermato quanto riferito dalla parte offesa, ormai stremata dalle continue offese verbali del compagno, dai suoi gesti violenti e dalle sue insolite abitudini sessuali.
All’esecuzione della misura cautelare, ha partecipato anche personale del Compartimento di Polizia Postale Lazio, con il quale si è proceduto al sequestro di materiale informatico, al fine di verificare l’eventuale sussistenza anche dei reati di pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico, al momento esclusi




Torino, pedopornografia e violenza sessuale: manette per tecnici di calcio giovanile

 

TORINO – Chiedeva sesso in cambio di un ruolo da titolare in squadra. Ruota intorno al mondo del calcio giovanile l'operazione della polizia postale di Torino che ha arrestato un allenatore 20enne, ora ai domiciliari. In carcere è invece finito un allenatore 50enne che sfruttava il collega più giovane per collezionare materiale pedopornografico. Obbligo di firma per un arbitro, che con la scusa di massaggi tonificanti tentava approcci sessuali. Pedopornografia e violenza sessuale le accuse a vario titolo nei loro confronti.
L'indagine, coordinata dalla Procura di Torino e durata quasi un anno. A far scattare gli accertamenti è stata la denuncia per violenza sessuale dei genitori di un sedicenne con la passione del pallone.
Una quindicina le vittime che hanno confermato i sospetti della polizia. L'inchiesta è ancora in corso.