Frosinone, dopo 6 anni riapre il viadotto Biondi

FROSINONE – Riaperto a Frosinone il viadotto Biondi, dopo gli interventi eseguiti dalla Regione Lazio per il ripristino della frana che ha interessato la collina del centro storico del capoluogo, provocando il cedimento della sede stradale.

Tutta l’area è stata messa in sicurezza con terre armate e muro di sostegno e la posa in opera di rete corticale e paratie di pali in cemento armato.

La frana si era verificata nel 2013 su un lato del viadotto Biondi, con la conseguente chiusura al traffico veicolare e pedonale dell’arteria stradale

A inaugurare il nuovo viadotto sono stati l’assessore ai Lavori Pubblici della Regione Lazio Mauro Alessandri, il presidente del consiglio regionale Mauro Buschini, il direttore regionale Wanda D’Ercole, il prefetto di Frosinone Ignazio Portelli, il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani e il presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo.

“Grazie a una proficua collaborazione tra tutte le istituzioni coinvolte siamo riusciti a superare le ultime interferenze presenti sul cantiere e a portare a termine un’opera fondamentale per la sicurezza idrogeologica e la viabilità di Frosinone – così Mauro Alessandri, assessore ai Lavori Pubblici, che ha aggiunto: la riapertura del viadotto Biondi restituisce ai cittadini la possibilità di spostamenti, in piena sicurezza, tra il centro storico e le altre zone della città”.




FROSINONE: VERTICE INTERLOCUTORIO ALLA REGIONE SULLA FRANA AL VIADOTTO BIONDI

Redazione

Frosinone – Si è tenuto ieri mattina nella sede della Regione Lazio un incontro sulla questione della frana del viadotto Biondi. Al vertice erano presenti per la Regione Giorgio Maggi vicario del direttore regionale della Direzione infrastrutture ambiente e politiche abitative e il funzionario Claudio Bicocchi, per il comune di Frosinone l’assessore ai Lavori Pubblici Fabio Tagliaferri, il dirigente del settore urbanistica e servizi ambientali Elio Noce, il geologo Marco Spaziani e il professor Quintilio Napoleoni del Dipartimento di Ingegneria dell’Università La Sapienza in qualità di consulente del comune di Frosinone. Dopo un confronto serrato sul tema, in attesa della conferenza dei servizi in programma per il 4 di febbraio, è stato deciso di tenere un ulteriore incontro, (propedeutico a quello del 4 di febbraio), fissato per il 15 di gennaio. In particolare è stato chiesto ai dirigenti della Regione Lazio di arrivare alla stesura di un programma di interventi globale sull’intera area interessata dalla frana. Per evitare di dover intervenire nuovamente in futuro, per consolidare il piede della frana che continua a costituire un potenziale pericolo.

“Ci stiamo adoperando – ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Fabio Tagliaferri – affinchè la Regione Lazio, che è l’ente appaltante insieme all’Ardis metta in campo un progetto generale complessivo di riqualificazione dell’intera area interessata dalla frana, con la ricostruzione del viadotto Biondi e la bonifica del fiume Cosa evitando progetti parziali che impongano nuovi interventi di qui a qualche anno”.




FROSINONE, DOPO LE FRANE SUL VIADOTTO BIONDI, VERTICE URGENTE ALLA PROTEZIONE CIVILE

Redazione

Frosinone – Ieri pomeriggio (venerdì 12 luglio 2013), nella sede della Protezione Civile del Comune di Frosinone, si è svolto un tavolo tecnico per esaminare la situazione delle frane che hanno interessato il viadotto Biondi e il costone di collina su cui insiste l'importante arteria cittadina. Al vertice hanno partecipato il Sindaco Nicola Ottaviani, il prof. Quintilio Napoleoni dell'Università La Sapienza di Roma, il responsabile della protezione civile comunale Ruggero Marazzi, il comandante della polizia locale Col. Carlo del Piano, il dirigente del settore urbanistica arch. Elio Noce, il geologo comunale Marco Spaziani, il direttore dei lavori eseguiti sulle frane ing. Ciavolella, il geom. Mauro Desiato e tutti i tecnici che, a vario titolo, hanno collaborato con il Comune.

Durante il vertice é stato fatto un punto della situazione ed è stilato un programma di massima di interventi. In prima battuta si procederà ad una messa in sicurezza della pila, al momento più esposta, che sorregge il ponte e al ripristino del viadotto per consentire l'apertura della strada alla viabilità ordinaria in condizioni di sicurezza di legge. In una seconda fase si darà seguito all'intervento di bonifica del costone soggetto alle frane. Il tutto prima dell'inizio della stagione delle piogge che renderebbero impossibile ogni tipo di intervento. Ogni ipotesi é comunque subordinata allo sblocco dei fondi, già disponibili, da parte della Regione Lazio.

“Non possiamo più permetterci il lusso di rinviare l’intervento di messa in sicurezza della pila in cemento” ha detto il Sindaco Nicola Ottaviani. “Se dovesse cedere quel pilastro – ha continuato il primo cittadino – non possiamo escludere che anche l’altra parte del viadotto, attualmente in piedi, possa venire giù dalla collina. Davanti ad emergenze come questa, abbiamo assoluto bisogno che la Regione si faccia carico immediatamente del problema finanziario, anche perché la difesa del suolo risulta una competenza delle casse regionali e non certo di quelle comunali”.

“Del resto – ha concluso il Sindaco Nicola Ottaviani – stiamo parlando della frana più importante che in questo momento insiste sull’intero territorio regionale e se non c’è sensibilità nei confronti del capoluogo, credo che non abbia senso parlare di coesione e di concerto tra le istituzioni”.

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FROSINONE, MESSA IN SICUREZZA DELLA FRANA

Redazione

Frosinone – A seguito della frana verificatasi su un lato del viadotto Biondi, che ha portato alla chiusura al traffico veicolare e pedonale dell’arteria stradale, l’amministrazione comunale si è prontamente attivata mettendo in campo una serie di interventi atti a rendere sicura l’intera area interessata dal movimento franoso. Tenendo ovviamente conto dei mezzi e dei fondi attualmente a disposizione, in particolare, ci si è sin da subito attivati per mettere in sicurezza il costone collinare e la zona della stazione a valle dell’ascensore inclinato.

Il Comune, ovviamente, alla luce della gravità dei fatti si è già adoperato per ottenere lo stato di calamità naturale in proporzione all’evento.

“E’ opportuno sottolineare – ha dichiarato il sindaco Nicola Ottaviani – che in fase di emergenza, pur avendo attivato una serie di richieste a livello regionale, già nella giornata di venerdì, non potevamo certo attendere le risposte operative per la prossima settimana. Abbiamo quindi dovuto assumere una serie di provvedimenti con le connesse attività tecniche, assumendoci direttamente la responsabilità e la direzione delle operazioni a valle della frana. Abbiamo anche escogitato la soluzione tecnica del by-pass con tubazioni di cemento nel letto del fiume Cosa, per evitare l’esondazione nella parte bassa del capoluogo. Abbiamo chiesto se vi fossero soluzioni alternative, ma in assenza di indicazioni certe, siamo stati costretti ad assumere questa decisione. Le autorità regionali hanno convenuto con noi che quella del by-pass era di fatto l’unica soluzione possibile, condividendo la bontà della scelta. Dobbiamo ringraziare il lavoro estenuante portato avanti dall’ingegner Ciavolella, dall’architetto Noce, dall’architetto Acanfora, dall’ingegner Dello Russo, dal geologo Spaziani, dal geometra Desiato, dal responsabile della protezione civile Marazzi, dai dipendenti comunali, dalla Multiservizi e dalle imprese locali che per tutta la notte tra venerdì e sabato e in quella tra sabato e domenica non hanno smesso un attimo di affiancarci nelle operazioni di messa in sicurezza della frana. A questo punto dobbiamo soltanto sperare che le precipitazioni atmosferiche previste per oggi non pregiudichino gli enormi risultati ottenuti”.

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