di Chiara Rai
Roma – Alle porte del Giubileo un evento che intende scuotere le istituzioni affinché aprano un tavolo di discussione per prendersi cura della terza strada più famosa al mondo. Via Veneto, strada del cinema e salotto buono di Roma è oggi lasciata al degrado e all'incuria.
È la denuncia dell'associazione AssoviaVeneto, insieme con Inasa e via Veneto per Roma, che nel pomeriggio di martedì 23 giugno 2015 hanno presentato un volume fotografico che documenta “l'abbandono di una delle strade più importanti della città”.
Pietro Lepore proprietario dello storico locale della Dolce Vita Harry's Bar, presidente dell'associazione AssoviaVeneto e presidente Fiepet Confesercenti, ha ringraziato tutti gli intervenuti, dal Maresciallo dei Carabinieri della stazione di zona, all'ex Questore di Roma il Prefetto Francesco Tagliente. Lepore ha quindi introdotto l'evento ricordando che l'associazione AssoviaVeneto è nata sulle ceneri della vecchia associazione di via Veneto circa due anni fa, con l'intento di porre l'attenzione le problematiche e le criticità di via Veneto all'opinione pubblica.
L'associazione rappresenta gli operatori economici, gli imprenditori e i liberi professionisti che operano sulla via della Dolce Vita con lo scopo di tutelare gli aderenti quindi farsi carico dei problemi comuni legati al territorio e prendersi cura della via di Federico Fellini e principalmente porsi come interlocutori con le istituzioni. Il presidente AssoviaVeneto ha inoltre specificato che all'interno dell'associazione è presente un compatto gruppo di albergatori che rappresenta, con una percentuale del 70/80 percento, gli Hotel a 5 stelle lusso della capitale dove soggiornano durante l'anno capi di stato, ambasciatori, il gota della finanza mondiale personaggi dello spettacolo e della moda.
Pietro Lepore ha poi affrontato il nocciolo della questione evidenziando come solo il gruppo degli albergatori versi una cifra di circa 4 milioni di euro l'anno al Comune di Roma a titolo di tassa di soggiorno, che poi non vengono investiti nel territorio, ricordando anche come questi associati di AssoviaVeneto generino un'occupazione pari a circa 1500 posti lavoro "quindi sfamano 1500 famiglie – ha puntualizzato Lepore – e non è certamente un dato leggero".
Il presidente di AssoviaVeneto ha poi ricordato tutte le celebrità che sono passate per via Veneto, tutte immortalate dal re dei paparazzi Rino Barillari, definito da Lepore "la memoria storica di via Veneto". A Rino Barillari, presente in sala, è stato rivolto un caloroso applauso da tutti i presenti.
Oggi via Veneto è una realtà completamente diversa da quella del passato: E' una strada completamente abbandonata dove gli alberi, che non vengono potati da anni, impediscono la vista dei bellissimi palazzi, dove le luci dei lampioni non riescono ad illuminare la via sempre a causa delle chiome degli piante, dove le aiuole sono ormai diventate dei contenitori di immondizia varia a cielo aperto. "Per non parlare del degrado del Cafè de Paris, – ha incalzato Pietro Lepore – meglio non parlarne altrimenti se ne dovrebbe discutere per almeno una settimana di seguito".
Lepore ha poi proseguito evidenziando lo stato dei marciapiede ormai divelti che ricordano un percorso ad ostacoli che con tono ironico ha paragonato al gioco della campana in cui occorre stare attenti a dove si mettono i piedi e sottolineando che quando piove con le piastrelle della pavimentazione stradale che si muovono si rischia di bagnarsi dai piedi alla cinta dei pantaloni. Ed ecco il perché del titolo "La media bruttezza di via Veneto". "Siamo stati abbastanza cauti nel dare questo titolo – ha affermato il presidente – perché via Veneto merita rispetto non fosse altro per quello che ha rappresentato, per la storia che ha rappresentato, per Federico Fellini assiduo frequentatore della via insieme a tutte le star che l'hanno cavalcata. Quindi "La media bruttezza di via Veneto" è un libro denuncia che è stato voluto presentare alla stampa nudo e crudo com'è, solo con le immagini che meglio descrivono meglio di qualsiasi parola quello che è lo stato di abbandono e incuria in cui ormai versa una delle vie più famose del mondo.
Il libro nero di via Veneto: “La media bruttezza”, richiamando il titolo cinematografico di Sorrentino, si compone di cinque parti come sapientemente spiegato dal presidente Inasa Renato Cecilia. Un volume dedicato alle «pavimentazioni», che raccoglie gradini malmessi, crepe, marciapiedi trascurati; poi «componenti d'arredo», con lampioni trasandati, impianto illuminazione senza lampadine, pali senza funzione; «degrado», con foto di «magnolie selvagge» che perdono foglie già dall'estate, muri puntellati da anni, raccolte dei rifiuti in ritardo soprattutto il sabato e la domenica e clochard nel passaggio che va alle fermate dell'autobus a pochi metri da Pinciana Pinciana; «traffico», poco funzionale al raggiungimento degli alberghi da parte dei turisti, soste abusive; e, infine, «oscurità», che racconta la brutta e poco funzionale illuminazione. «Una strada non va rivoluzionata, va solo curata. Via Veneto è una porta qualificata per la città, dove il turismo qualificato arriva. Il problema fondamentale è presentare la nostra strada il nostro salotto pulito», ha dichiarato Renato Cecilia. «Crediamo – ha aggiunto – che il comune o le istituzioni dovrebbero aprire un tavolo di discussione su questo argomento».
Per il presidente del Censis, Giuseppe de Rita, «Roma sta perdendo orgoglio, e così anche via Veneto».
Il dirigente promozione dell'Enit, Marco Bruschini ha proposto di «fare la Carta di via Veneto, un documento tra stakeholder, esperti del turismo e amministrazione per mettere insieme le regole del turismo e promuoverle. La politica torni in maniera seria a occuparsi della città».
Alla presentazione del libro “la media bruttezza di via Veneto” è intervenuto anche il prefetto Francesco Tagliente. Negli Anni Settanta Tagliente giovane Capitano delle Volanti operava in una Roma a due facce: da una parte Via Veneto con il suo fascino che ha pochi eguali, il salotto più conosciuto al mondo, la dolce vita, i night club, il Piper e una gioventù gaudente, dall’altra la Città violenta con gli scontri di piazza, l’eversione, la banda della Magliana, gli spacciatori, i cosiddetti “cassettari”, i truffatori. Nel corso della serata Tagliente si è complimentato con presidente dell’Assoviaveneto Pietro Lepore rivolgendo il suo “Saluto ai rappresentanti di associazioni, commercianti, enti, residenti e cittadini che tutti insieme hanno dato vita, a questa iniziativa, unica nel suo genere, per promuovere iniziative necessarie a mantenere alto il decoro di uno dei luoghi più prestigiosi in assoluto nel panorama mondiale, che merita di essere conservato come bene prezioso della Città ”.