VERBANIA, BULLISMO:DIFFAMAZIONE AGGRAVATA PER DUE 13ENNI

di Angelo Barraco

Verbania – Due tredicenni hanno fatto uno scherzo di cattivo gusto ad una loro amica, scherzo che è costato a due ragazze di tredici anni una denuncia per diffamazione aggravata. Le ragazze hanno pubblicato su un social network il seguente annuncio “sesso violento con uomini tra i 15 e i 60 anni”, le due ragazze in allegato all’annuncio hanno messo anche il nome e il numero di telefono della loro amica. La ragazza, successivamente alla pubblicazione dell’annuncio, ha ricevuto tantissime chiamate hot con relative richieste.

Le ragazze sono state identificate grazie al numero che hanno usato per pubblicare l’annuncio sul social network, le ragazze hanno definito tale gesto uno scherzo. Il bullismo, nella società odierna, sembra essere diventata una cosa semplice, comune e la cosa che fa paura è che sono sempre di più i giovani ad esercitare bullismo verso i loro coetanei, senza temere le conseguenze e senza avere un minimo di sensibilità e di pentimento per i gesti che compiono. Spesso gli atti di bullismo vengo esercitati per imitazione, per ostentare superiorità contro il più debole, contro chi non può difendere; la domanda sorge spontanea: ma che valori vengono impartiti all’interno del nucleo familiare? Si, perché tutto parte da lì, dalla famiglia, dall’origine, da chi da la vita, la formazione, l’educazione, i valori etici e morali.

Ormai sembra che un oggetto ha più valore rispetto al sentimento umano, e penso che la causa sia uno scarso controllo da parte dei genitori verso i figli e una poca rigidità nell’educarli e nell’impartire loro i valori morali. Il caso di Verbania non è il primo caso di umiliazione tramite social accaduto ultimamente. Un altro episodio è avvenuto poco tempo fa a Prato quanto, Su ordine della Procura di Prato, i Carabinieri di Montemurlo si sono recati presso l’abitazione di una ragazza di 19 anni e l’hanno perquisita. La ragazza vive con la famiglia. Il motivo della perquisizione è dovuto al fatto che la 19enne è accusata di aver compiuto atti di bullismo nei confronti di una sua compagna di classe portatrice di handicap. La prova di tali atti starebbe proprio sul web, dove la 19enne avrebbe pubblicato dei filmati di derisione su instagram. L’accusa sostiene che la ragazza disabile avrebbe subito atti di bullismo anche da altri compagni di classe che oltre a pubblicare video sui social, avrebbero esercitato anche violenza fisica sulla ragazza disabile. Ad interrompere questo calvario e ad accorgersi delle malefatte attuate ai danni della ragazza è stato il fratello, che ha visto i video pubblicati su Instagram e si è prodigato nel riferire quanto stava accadendo alla madre, che ha denunciato tutto alla Procura di Prato. I capi d’accusa per la 19enne sono: violenza privata e atti persecutori. Altro episodio di bullismo si è verificato poco tempo fa a Genova; sono state due ragazze di 16 e 17 anni per aver picchiato una loro coetanea di 12 anni e mentre compivano tale gesto, le due ragazze hanno ripreso l’aggressione con i loro smartphone e per provocare un ulteriore danno alla loro coetanea, per deriderla ed umiliarla ulteriormente, hanno diffuso il video tramite whatsapp a tutti i loro amici.

Le due ragazze sono state denunciate e poste sotto indagine dalla Procura dei minori e  dovranno rispondere del reato di lesione aggravata e diffamazione. Le indagini hanno appurato che le due ragazze avrebbero attirato la vittima in una trappola e che al pestaggio della vittima avrebbero assistito altri ragazzi, coetanei della vittima, che però non avrebbero fatto nulla e sarebbero rimasti inermi durante l’agguato. I coetanei della vittima che avrebbero assistito all’aggressione sono stati tutti identificati dalla Polizia nel corso delle indagini. Dalle indagini è emerso il movente dell’aggressione, ovvero un torto che la 12enne avrebbe fatto alle due ragazze nei giorni precedenti.