Venafro, a “Venolea 2018” un concorso di pittura e fotografia dedicato ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado del Molise

VENAFRO (IS) – Due giorni dedicati alla valorizzazione dell’olio extra vergine di oliva, il 29 e il 30 dicembre, a Venafro, nella “Palazzina Liberty”, con degustazioni e momenti di approfondimento, insieme alle eccellenze enogastronomiche della regione Molise. È in sintesi “Venolea 2018”, un evento organizzato dal “Parco Regionale Storico Agricolo dell’olivo di Venafro.”

“Il settore olivicolo è strategico per la nostra Terra – commenta il Presidente dell’Ente Parco di Venafro, Emilio Pesino – e il territorio di Venafro è uno dei luoghi più importanti dell’olivicoltura storica mediterranea, che ha il pregio di essere “Città dell’Olio”. Le finalità della manifestazione sono incentrate sull’elemento principe della dieta Mediterranea, citato dal mondo classico romano che ne decantava l’olio di Venafro, quale migliore dell’antichità”

La manifestazione cardine nella regione, legata anche all’oleoturismo

Il presidente dell’Ente Pesino sottolinea come “Venolea” in questi anni sia diventata la manifestazione cardine nella regione, legata anche all’oleoturismo. “Un’occasione unica per conoscere e degustare l’olio extra vergine di oliva, l’oro verde «made in Italy» , visitare Venafro, una città ricca dal punto di vista architettonico e artistico, con perle come il Castello di Pandone e il Museo archeologico, ospitato all’interno del monastero seicentesco di S. Chiara, e ammirare oltre 170 olivi patriarchi di grandi dimensioni”.

All’interno della manifestazione, prevista nell’ambito del Progetto Interregionale Cross Border Olive e patrocinata dall’Associazione nazionale Città dell’Olio e dalla Regione Molise, è programmato anche il convegno dal titolo “Paesaggi rurali storici d’Italia – Tutela ed opportunità”. Tema principale è il recente inserimento del Paesaggio del Parco Regionale nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del Ministero Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo. Un prestigioso elenco che al momento annovera una decina di siti in Italia – ricorda il Presidente Pesino – ed è finalizzato, tra l’altro, a sperimentare politiche di tutela dei paesaggi rurali storicizzati.

Il concorso di pittura e fotografia “Bello e buono come l’olio”

“Abbiamo pensato di coinvolgere i ragazzi delle scuole secondarie di I grado presenti nella regione Molise, perché proprio in quella età maturano le lor scelte autonome, anche sotto l’aspetto alimentare – ci spiega Silvio Rossi, presidente dell’associazione “Terra Tricolore”, che organizza per conto del Parco e promosso dall’Assessorato al Turismo e al Marketing Territoriale, il concorso di pittura e fotografia “Bello e buono come l’olio” – e la conoscenza dei prodotti alla base della dieta mediterranea è il metodo migliore per formare un domani degli adulti con uno stile alimentare più sano”.

Simonetta D’Onofrio




ODEVAINE E VENAFRO. BUFERA SUI COLLABORATORI DEI POLITICI

di Silvio Rossi

Negli stessi giorni in cui Nicola Zingaretti si recava nell’aula consiliare della Pisana, per riferire sulle dimissioni irrevocabili del suo capo di Gabinetto, Maurizio Venafro, gesto compiuto, secondo le parole del Governatore, per tutelare la sua immagine, essendo estraneo ai fatti contestati, colui che era vice capo di Gabinetto nella giunta capitolina guidata da Veltroni, l’ormai noto Luca Odevaine, ha confessato il suo ruolo di “facilitatore” nell’inchiesta di Mafia Capitale.

Non vogliamo, in questa sede, avvicinare le due figure. Non sappiamo se il coinvolgimento di Venafro abbia o meno elementi di verità, oppure se il collaboratore di Zingaretti sia finito suo malgrado in una vicenda di cui è del tutto estraneo, solo il tempo, e le indagini, potranno restituire l’onore alla persona. Stiamo parlando inoltre di due politici che, rispetto ad altri loro colleghi, sono ritenuti tra i più onesti personalmente. Veltroni e Zingaretti non hanno subito le accuse che altri al loro posto hanno visto infangare la loro persona.
Ci chiediamo però, a questo punto, come vengono scelti i collaboratori delle figure istituzionali? Come mai, molto spesso, i responsabili “operativi” si dimostrino così poco affidabili? Com’è possibile che i responsabili di Regione o Comune non conoscano realmente chi siano le persone che li circondano?
Forse il problema è a monte. Nei circoli dei partiti, laddove i politici iniziano la propria carriera politica, ci sono attivisti che, a volte, contestano le decisioni prese dal capocorrente di turno, pongono problemi, cercano di ragionare con la propria testa, e ci sono contestualmente anche persone, spesso di spessore inferiore, che mai e poi mai contraddiranno il leader, sempre pronti ad annullare le proprie idee, o a plasmarle in modo da renderle meglio compatibili con quelle del capo.
In un’organizzazione sana, questi ultimi verrebbero guardati con sospetto, non gli si affiderebbe nulla, convinti che la loro unica prerogativa è rinnegare il rinnegabile pur di mantenere un posto di privilegio. Nei partiti invece, troppo spesso, sono proprio costoro quelli che “vanno avanti”, che seguono il personaggio di riferimento quando questi assume incarichi importanti. Non possiamo quindi meravigliarci se il politico, anche quello più onesto, sia abituato a circondarsi di personaggi meschini, che non avendo la capacità di avere altre carriere fuori dal sistema delle amicizie, lo seguono con incarichi a supporto dell’attività che questi svolge.