VELLETRI: GIOVANE INCENSURATO DETENEVA IN CASA UNA PISTOLA A SALVE MODIFICATA.

Redazione

Velletri (RM) – S.P., 38enne di Velletri è stato tratto in arresto dalle Squadre Giudiziarie dei Commissariati di Albano Laziale e Velletri perché, a seguito di perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di una pistola a salve semi-automatica, priva del tappo rosso, la cui canna, da una prima verifica tecnica, è risultata essere stata sostituita con altra di fattura artigianale idonea a camerare ed esplodere munizionamento per armi comuni da sparo in calibro 9 e quindi potenzialmente offensiva ed idonea a recare offesa come arma comune da sparo.

L’arma, priva di cartucce, è stata sequestrata ed il giovane, immune da pregiudizi di polizia, veniva tratto in arresto per detenzione di arma clandestina.

 




VELLETRI, FEDERICO DI MEO: OMICIDIO IN ODORE DI MAFIA

Chiara Rai

Velletri (RM) – Freddato con una serie di colpi di pistola in strada a Velletri. Sembrerebbe un regolamento di conti. Fatto sta che Federico Di Meo è stato ucciso la mattina del 24 settembre 2013 di fronte ad un supermercato al km 48 ai confini tra Velletri e Cisterna di Latina.

Un ragazzo, Federico di Meo, con precedenti penali. Secondo quanto emerso, sembra che l'uomo fosse in casa, a Cisterna di Latina in località Le Castella, e che sia stato attirato in strada dai killer con una scusa. Probabilmente una telefonata nella quale veniva chiesto all’uomo di raggiungere immediatamente suo padre in quanto un ufficiale giudiziario era entrato in casa del genitore. Di Meo era senza macchina in quel momento e avrebbe preso in prestito l’auto della donna di servizio.

Durante il tragitto che lo portava dal padre, la vittima è stata affiancata e fatta scendere dal veicolo. I due assassini avrebbero sparato sette colpi d'arma da fuoco e dopo l'omicidio sarebbero fuggiti a bordo di una moto grigia, una enduro. I genitori della vittima sarebbero titolari di un negozio di frutta a Cisterna. Nelle immediate vicinanze del luogo non risultano esserci telecamere, ma gli investigatori stanno tentando di individuare i due assassini anche attraverso le immagini di alcuni dispositivi di sorveglianza nelle strade limitrofe.

Che cosa c’è dietro la morte di Federico Di Meo? Debiti di gioco? A Velletri la notizia ha fatto immediatamente il giro dei caffè. Nella cittadina, forse la più popolosa dei Castelli Romani, alla fine ci si conosce un po’ tutti e non ci è voluto molto a sentire le indiscrezioni sul Di Meo. Sì, che sia stato un regolamento di conti si deduce dalla dinamica dell’omicidio. Forse dietro potrebbe nascondersi un giro di droga, gioco d’azzardo, usura.

Un simile giro e vortice nel quale finì “seccato” anche Luca De Angelis, noto gommista di viale Roma e da indiscrezioni, sembrerebbe conoscente di Federico Di Meo.

Pare che i due, anni fa, frequentassero gli stessi ambienti. De Angelis detto "‘O Gommista" fu assassinato da quattro colpi in faccia mentre rientrava nella sua villa la sera del 12 dicembre 2008. Per il delitto venne arrestato a suo tempo un quindicenne, figlio di un ristoratore che era stato trovato impiccato e con la lingua tagliata. Il ragazzo venne poi presto scarcerato.

Bische, usura e cocaina. Una conquista che quando viene messa a repentaglio da chi cresce in maniera spropositata finisce con dei colpi alla testa e dei corpi sanguinanti a terra.

Cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra convivono insieme finché è possibile, fin quando uno non pesta i piedi all’altro. Ma in quest’area metropolitana non si esclude che sia la criminalità organizzata dell’area pontina ad averci messo la firma.

Luca De Angelis aveva un tenore di vita altissimo. Si parla auto di lusso, camper, moto appartamenti e terreni. L’omicidio di Federico Di Meo c’entra qualcosa con gli affari di cui si occupava De Angelis? Perché è stato ucciso in questo modo? Forse è un episodio strascico dell’inchiesta “New Deal” su un’associazione per delinquere dedita ad usura, estorsioni, traffico di stupefacenti, falsi, ben radicata nel territorio di Velletri e Lariano.

Nel 2010 fu infatti portata a termine dalla Compagnia dei carabinieri di Velletri l'operazione New Deal, che sgominò una prima associazione per delinquere che si stava espandendo in città: furono arrestate in quella circostanza 10 persone e ad altre due fu imposto l'obbligo di presentazione giornaliera alla Polizia Giudiziaria. Dopo la morte di Luca De Angelis prese le redini dell’usura una donna di 43 anni, ex collaboratrice e contabile de ‘o gommista.

A chi non poteva pagare, faceva stipulare una richiesta di finanziamento presso un autosalone dove, con la complicità dei titolari, la vittima era costretta a firmare una richiesta di finanziamento per un finto acquisto di auto. A redigere i falsi documenti, necessari per ottenere il prestito, provvedeva un professionista, titolare di un'agenzia assicurativa. Il denaro così ottenuto – di fatto truffando anche la società finanziaria che lo erogava – serviva alle vittime per pagare l'usuraia, l'autosalone e il falsificatore di documenti. Il debito, a quel punto, diventava una questione fra la vittima e la finanziaria. Alle vittime, secondo gli investigatori si sarebbe arrivato a chiedere anche il 1000% annuo di interessi.

Cosa nasconde il delitto di Federico Di Meo? Aveva forse pestato i piedi a qualche pesce grosso?

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24/09/2013 VELLETRI, FEDERICO DI MEO: OMICIDIO IN ODORE DI MAFIA



VELLETRI, OMICIDIO DI MEO: SI SCAVA NEL PASSATO

Federico Di Meo aveva alle spalle un matrimonio finito con la figlia dell’ex sindaco di Lariano Ferdinando Tamburlani

 

Chiara Rai

Velletri – Sono state perlustrate in lungo e largo le abitazioni della famiglia di Federico Di Meo detto “Federichetto”, il trentasettenne freddato a colpi di pistola in strada ai confini tra Velletri e Cisterna di Latina. Una esecuzione in pieno stile mafioso. Da regolamento di conti. Ancora si è in attesa della data dei funerali.

Intanto, si cercano indizi, si scava nel passato dell’uomo che pare avesse avuto problemi di droga e gioco d’azzardo. Un vortice di cui in passato ha fatto parte anche Luca De Angelis, noto gommista di viale Roma e da indiscrezioni, sembrerebbe conoscente di Federico Di Meo.
Pare che i due, anni fa, frequentassero gli stessi ambienti. De Angelis detto "‘O Gommista" fu assassinato da quattro colpi in faccia mentre rientrava nella sua villa la sera del 12 dicembre 2008. Per il delitto venne arrestato un quindicenne, figlio di un ristoratore che era stato trovato impiccato e con la lingua tagliata.

L’omicidio di Federico Di Meo c’entra qualcosa con gli affari di cui si occupava De Angelis? Gli inquirenti non escludono nulla. Chi ha conosciuto Di Meo, lo descrive come un uomo tranquillo, un bravo padre con i suoi due figli di 12 e 7 anni che vivono a Cisterna di Latina con la sua ex compagna.

Di Meo non sarebbe ne la prima ne l’ultima vittima della criminalità organizzata dell’area metropolitana. Si pensa ad un’azione camorristica ma non si esclude la mano della ‘ndrangheta che colpì freddamente ai Castelli Romani nel 2009 Domenico Marsetti, 32 anni, che fu freddato a Frascati con un unico colpo alla nuca. Quell’uomo era fuggito appena tre giorni prima dalla Calabria perché aveva fatto uno sgarbo alla cosca degli Alvaro, proprietari di diversi locali a Roma tra cui il Cafè de Paris, confiscato tre anni fa.

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24/09/2013 VELLETRI, FEDERICO DI MEO: OMICIDIO IN ODORE DI MAFIA





VELLETRI, INCIDENTE IN VIA ARIANA: TRAFFICO NEL CAOS E UNA DONNA RICOVERATA IN OSPEDALE

Redazione

Velletri (RM) – Incidente all'incrocio tra via Ariana e via del Cigliolo dove un furgone ha investito alcune autovetture.

Una signora alla guida della propria auto, a causa dell'urto è stata trasportata al pronto soccorso dell'ospedale di Velletri. Al momento si procede a passo d'uomo in attesa dei rilievi da parte delle forze dell'ordine.  




VELLETRI: SALVATA LA VITA AD UN PAZIENTE CON UN GRAVE ANEURISMA DELLA AORTA

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Redazione

Velletri (RM) – Un paziente si è presentato al Pronto Soccorso di Albano con forti dolori addominali. E’ stato prontamente sottoposto ad una TAC che ha evidenziato la presenza di un aneurisma della aorta in fase di rottura con grave pericolo di vita..

Il paziente è stato trasportato immediatamente in Sala Operatoria dell’Ospedale di Velletri ed affidato alle cure del dott. Massimo Messina, radiologo interventista, del dott. Francesco Cappello, del dott. Giuseppe Lucchetti che hanno adottato con successo una nuova tecnica di posizionamento di una endoprotesi vascolare biforcata, senza intervento chirurgico, tecnica tradizionale che presenta rischi molto più elevati.   

“L’aneurisma dell’aorta addominale rotto ha un tasso di mortalità del 94 per cento mentre l’intervento chirurgico di riparazione presenta una mortalità fino al 50 per cento. – precisa il Commissario Straordinario dell’Azienda dott. Claudio Mucciaccio –  Le tecniche endovascolari, caratterizzate da minore tasso di complicanze, sono state sviluppate nel tempo dalla  Radiologia Interventistica (RI) che è una specialità medica che enfatizza l’uso di pratiche minimamente invasive, al fine di ottenere trattamenti efficaci, sicuri e meno costosi, che sono inoltre più accettabili per il paziente. Negli ultimi venti anni la Radiologia Interventistica Vascolare si è evoluta ed è una branca clinica riconosciuta con un valido ruolo nel trattamento di un ampio spettro di problemi clinici. La RI è oggi uno dei campi più complessi e più orientati verso la terapia del paziente di tutta la radiologia. E’ una specialità medica che sfrutta la guida dell’imaging, tecniche minimamente invasive per la diagnosi e/o il trattamento di molteplici condizioni patologiche e spesso rappresenta un percorso alternativo alla chirurgia secondo specifiche linee guida”.

Nella ASL RMH la U.O. di Radiologia Interventistica, diretta dal dottor Marco Caboni, collabora quotidianamente con la Chirurgia Vascolare, diretta dal dott. Giuseppe Lucchetti, ed ha iniziato la sua attività fin dal 1996.

Esegue oggi tutte le procedure di Radiologia Interventistica vascolare e non vascolare fino a quelle più complesse, il trattamento endovascolare degli aneurismi dell’aorta e il posizionamento di stent carotidei.




VELLETRI: LO SPETTRO DELLA BRETELLA CISTERNA – VALMONTONE. IL SECCO NO DEL M5S

Nota del Movimento 5 Stelle Velletri

"Nelle ultime settimane lo spettro della bretella Cisterna-Valmontone è tornato ad aleggiare sulla nostra città, stavolta con un fare davvero minaccioso. Un progetto che da anni giaceva inerme è stato resuscitato dal decreto del fare con una rapidità sconcertante. Nessuno oramai ci credeva più. Un'autostrada dei pasticci per cui sono state costituite 2 società e vi sono già in ballo cause di risarcimento per quasi un miliardo di euro che ipotecano di fatto i soldi stanziati per la sua realizzazione.

Verrà presto il momento dunque, in cui molti concittadini si troveranno un'intimazione di esproprio per l'abitazione o terreno che capiterà lungo il tracciato dell'autostrada. Ciononostante, molti la ritengono un'opera utile e d'altra parte, in modo superficiale, si può facilmente pensare che il suo passaggio possa davvero portare benefici alla circolazione dei mezzi pesanti che affollano le strette strade delle nostre campagne.La via provinciale Caranella raccorda Velletri sud con la via di Cori, e su questa convergono tutti i mezzi provenienti dalle direzioni Nettuno e Cisterna per andare a prendere l'autostrada a Valmontone, attraversando le campagne veliterne, passando vicinissimo alle case del centro abitato di Lariano (a pochi metri da una scuola elementare) per poi sbucare sulla via di Artena.

Per chi vive quelle zone è davvero difficile dire di no ad un'autostrada che dovrebbe defluire il traffico dei mezzi pesanti: qualche anno fa vi si andava in bici, oggi si rischia la vita.Per questo dobbiamo essere bravi a far comprendere che non vogliamo dire no a prescindere: vogliamo un altro metodo, una soluzione alternativa meno invasiva che non tagli il territorio con una lingua di asfalto che impiegherà 10 anni, se mai avrà termine, per essere completata, deturpando un territorio che dovrebbe recuperare le energie economiche proprio dalla sua bellezza. Vorremmo che chi ci governa, prima di bussarci in casa con le ruspe, ci chiedesse il nostro parere.

E dobbiamo essere bravi a far comprendere che una soluzione migliore esiste: la messa in sicurezza della Caranella per esempio, con allargamento di corsia, una pista ciclabile e rotatorie agli incroci, costerebbe molto meno ed aiuterebbe enormemente il traffico locale risolvendo il problema mezzi pesanti.

Stessa soluzione sulla tratta di Lariano su cui andrebbe creata una variante al percorso cittadino: Artena ha già provveduto grazie al Fashion District di Valmontone ed al Rainbow Magicland.

Bisogna comprendere anche che la tratta Cisterna-Valmontone non riguarderà i pendolari, che sono il traffico maggiore verso la capitale, mentre gli investimenti andrebbero ponderati in opere che snelliscano e soprattutto evitino a costoro di trovarsi immersi nel traffico della Pontina.
Considerando poi che chi dovesse rimanere imbottigliato sul GRA per andare verso Valmontone, non percorrerebbe 70 km a pedaggio, piuttosto taglierebbe attraverso i Castelli Romani riversandosi sulle loro varianti e tangenziali, contribuendo ulteriormente al traffico locale.

Gli esperti di strade e di viabilità concordano sul fatto che Roma abbia bisogno di ulteriori anelli di raccordo per far defluire il traffico e che la Pontina debba essere messa in sicurezza ed affiancata da una metropolitana leggera per convergere il traffico pendolare verso una mobilità virtuosa.

Dobbiamo essere bravi a far capire che un'alternativa alla mobilità su gomma esiste e ci migliorerebbe la vita.

L'autostrada costerà ai cittadini molti soldi, non vedrà fine e soprattutto non apporterà alcun beneficio né al traffico né all'economia del territorio che vuole attraversare.

 




VELLETRI: PICCHIA LA MOGLIE E I POLIZIOTTI CHE VOGLIONO CALMARLO

Redazione

 

Velletri (RM) – L’intervento della pattuglia del Commissariato di Velletri è scaturito da alcune segnalazioni giunte al 113, che hanno informato gli agenti di una furibonda lite in corso, nella giornata di ieri, in un’abitazione privata.

I poliziotti, giunti sul posto, hanno potuto udire già dall’esterno le urla ed i colpi provocati dall’uomo, preso da un attacco d’ira nei confronti della moglie.

Quando hanno suonato alla porta, però, non hanno avuto alcuna risposta ed hanno dovuto insistere non poco per convincerlo ad aprire.

Una volta all’interno gli agenti hanno potuto constatare gli effetti delle intemperanze dell’uomo; l’abitazione era infatti completamente a soqquadro e la donna presentava vistosi segni agli occhi, con ematomi e graffi.

Identificato per C.J.N., nigeriano di 38 anni, neanche davanti ai poliziotti ha interrotto il suo fare minaccioso ed aggressivo nei confronti della moglie, finendo poi col rivolgere frasi offensive anche nei confronti degli agenti che cercavano di calmarlo ed ingaggiando poi con loro una vera e propria colluttazione.

Al termine, il 38enne è stato bloccato e, una volta condotto in Commissariato, arrestato per rispondere di maltrattamenti in famiglia, oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Giudicato nella giornata odierna con rito direttissimo, è stato condannato a 6 mesi di reclusione con i benefici di legge.

 




VELLETRI: ALBERI NEL MINIRINO, SERVADIO EMETTE UNA ORDINANZA DI VERIFICA

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Redazione

Velletri (RM) – Il sindaco di Velletri fausto Servadio ha emanato una ordinanza per la verifica degli alberi presenti in prossimità delle strade. L’atto arriva poco tempo dopo la tragedia che ha visto coinvolto un uomo di ottanta anni il quale è morto sul colpo sulla via provinciale Ariana a causa di un grosso ramo che si è staccato da un albero Il dispositivo dell'ordinanza prevede la verifica periodica, sotto la guida di un tecnico qualificato, della stabilità degli alberi e delle piante inclinate sulla sede stradale, la rimozione nel più breve tempo possibile di alberi, ramaglie e terriccio che, per effetto di intemperie o per qualsiasi altra causa, cadano su parcheggi pubblici o di uso pubblico, marciapiedi, strade comunali o vicinali ad uso pubblico o di proprietà di altri Enti ricadenti, comunque, nell'ambito del territorio comunale: “Avevo già anticipato che mi sare mosso in tal senso – ha detto il sindaco di Velletri Fausto Servadio – ora con questa ordinanza abbiamo attivato una meticolosa verifica degli alberi che ricadono sul territorio comunale”. Nel dispositivo si menziona, inoltre la necessità di abbattere eventuali piante pericolose che minaccino di cadere sulla sede stradale perché secche, protese o piegate verso la strada. Elemento importante è che il sindaco ha ordinato anche ai privati di tagliare i rami delle piante radicate sui propri fondi che protendono oltre il confine stradale ovvero che nascondono o limitano la visibilità di segnali stradali, restringono o danneggiano le strade o interferiscono in qualsiasi modo con la corretta fruibilità e funzionalità delle strade.

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VELLETRI: A 22 ANNI, LITIGA CON IL PADRE E GLI PUNTA UNA PISTOLA CONTRO

Redazione

Velletri (RM) – Chiamare la polizia per denunciare il proprio figlio che ti punta un'arma addosso è qualcosa di tragico. La vittima ha telefonato al 113 raccontando di aver avuto una lite con il figlio durante la quale il giovane ad un certo punto ha tirato fuori una pistola e lo ha minacciato.

Quando gli agenti del Commissariato di Velletri, diretto dal dr. Roberto Cioppa, sono arrivati a casa dell’uomo, hanno appreso anche che l’aggressore, F.G. di 22 anni, dopo aver danneggiato alcuni infissi dell’appartamento e minacciato il padre con l’arma, era scappato nei campi vicini.

I poliziotti, con l’aiuto di una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri hanno così iniziato a fare una battuta nelle zone vicine ma senza riuscire a rintracciare il giovane.

Più tardi, altro personale del Commissariato, avendo l’esatta descrizione del giovane, l’hanno notato in via Silvio Pellico a Lariano ed hanno così  proceduto a fermarlo per un controllo.

Quando hanno capito che era proprio il ragazzo ricercato, i poliziotti lo hanno condotto nella sua abitazione per la ricerca della pistola.

La perquisizione, a cui ha partecipato anche una squadra operativa dei cinofili,  è stata estesa anche ai campi limitrofi oltre che all’abitazione stessa, ma con esito negativo.

Il giovane, già condannato nel gennaio di questo anno per reati specifici, dopo essere stato accompagnato negli uffici del Commissariato, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia, minacce aggravate danneggiamento.

Proseguono le indagini per il ritrovamento della pistola.

 

 




VELLETRI – LITE PER MOTIVI SENTIMENTALI, CONTENDENTE STACCA A MORSI L’ORECCHIO DEL SUO AVVERSARIO

Redazione

Velletri (RM) – : Ieri sera,  i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Velletri sono intervenuti in piazza Garibaldi per sedare una furibonda lite tra due uomini, un 39enne cittadino italiano ed un 25enne cittadino romeno. A far scaturire “la zuffa”  probabilmente motivi sentimentali. Sul posto, i Carabinieri hanno trovato i due ancora malconci, con il cittadino romeno in particolare che sanguinava dal capo, infatti il suo antagonista, un trentanovenne,  già noto per alle forze dell’ordine,  con un morso gli aveva strappato parte del padiglione auricolare sinistro. Arrestato dai Carabinieri, il 39enne al termine delle formalità di rito  è stato associato presso il carcere di Velletri con l’accusa di lesioni gravissime. Il romeno invece, soccorso presso l’ospedale di Velletri, a causa delle lesioni riportate ne avrà per almeno 30 giorni.




VELLETRI E NEMI: ACQUA CONTAMINATA DA BATTERI. PAURA TRA I RESIDENTI

Chiara Rai

Velletri – Nemi (RM) – Dopo l’emergenza arsenico, scatta l’allarme da inquinamento batteriologico nell’acqua pubblica nella zona sud dei Castelli Romani. 

Al momento abbiamo due casi: A Nemi e Velletri. Quest’ultima città castellana è stata colpita dalla chiusura della rete idrica di una zona che serve circa mille residenti. La parte di rete ormai chiusa dal 20 agosto, interessa via Colle Caldara e da via della Mortella a via Fontana Fiume. L’interruzione del servizio è avvenuta a seguito di un esposto in Procura da parte dei residenti. Durante le indagini degli inquirenti vi sono stati sopralluoghi della Guardia Forestale di Velletri e la Asl RmH ha condotto delle analisi che hanno rilevato una contaminazione batteriologica. Adesso c’è un autobotte che rifornisce l’acqua. Qui le persone in fila fanno scorta per cuocere la pasta, lavare il pavimento e fare il bucato. C'è rabbia perché solo a giugno, trentamila residenti di Velletri sono rimasti senz’acqua per due settimane consecutive. Sergio Andreozzi, assessore ai Beni Comuni di Velletri ha denunciato il grave episodio in Procura allertando anche il Prefetto Pecoraro, ma tutt’ora continua una turnazione di poche ore al giorno. E i batteri nell’acqua hanno aggiunto allarme all’allarme.

Stessa situazione c’è a Nemi, dove in piazza De Sanctis, nel quartiere Le Colombe, è stata chiusa la storica fontanella meta di rifornimento non solo dei residenti nemesi ma anche di quelli dei Comuni limitrofi come Rocca di Papa, Velletri e Genzano. Da quella fontanella esce acqua contaminata da batteri Escherichia Coli.

Sul caso ha presentato un esposto in Procura il presidente dell’associazione Assotutela Michel Emi Maritato il quale punta il dito sulla totale assenza di informazione da parte dell’Amministrazione e di Acea e promette battaglia: “Con una ordinanza dell’8 agosto – dice Maritato –  il vicesindaco di Nemi Edy Palazzi ha intimato all’Acea la chiusura. L’ordinanza ha sollevato non poche polemiche e contestazioni per il fatto di essere arrivata ben 39 giorni dopo la comunicazione della Asl al Comune della non conformità dell’acqua”.

In pratica il primo luglio la Asl Rm H ha comunicato al Comune di Nemi le analisi sull’acqua effettuate dall’Arpa Lazio e che hanno segnalato l’inquinamento batteriologico. "Il 15 luglio – prosegue Maritato –  è arrivata un’altra conferma in Comune ma soltanto l’8 agosto, l’amministrazione di Alberto Bertucci ha ordinato la chiusura dell’acqua, esponendo la collettività a rischi per la salute pubblica".

Adesso i residenti della parte alta di Nemi temono che sia inquinata anche l’acqua nelle case, visto che la rete idrica che alimenta la fontanella è la stessa che distribuisce l’acqua nelle abitazioni della parte alta di Nemi e delle Ville di Nemi.  

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