LAZIO, SAN RAFFAELE: ADESSO OCCORRE SALVARE LA STRUTTURA DI VELLETRI, UN'ECCELLENZA CHIUSA CON LA POLVERINI

Redazione

Lazio  – Il Presidente di San Raffaele spa e dell’IRCCS San Raffaele Pisana, nel commentare le notizie relative al San Carlo di Nancy, esprime la propria solidarietà nei confronti della struttura ospedaliera oggetto delle pesanti conseguenze dei famigerati Decreti 90/2010 e 8/2011, che hanno fortemente penalizzato numerose struttura pubbliche e private accreditate, con l’introduzione di requisiti organizzativi e strutturali illogicamente vessatori, che non trovano corrispondenza in nessun’altra regione,  ivi comprese quelle (Emilia Romagna e Lombardia ad esempio) che certamente ospitano strutture di riconosciuta eccellenza.

Il Presidente Trivelli plaude quindi alla meritoria iniziativa del Presidente Zingaretti che, con grande sensibilità e senso di responsabilità, si è immediatamente attivato consentendo, così, di avviare a soluzione la paradossale vicenda del San Carlo nell’interesse dei suoi malati e dei suoi lavoratori.

Nel contempo, è certo che il Presidente Zingaretti mostrerà analoga sensibilità e responsabilità istituzionale rispetto all’assurda situazione delle Case di Cura del Gruppo San Raffaele che patiscono una gravissima crisi economico-finanziaria in consegunza dei mancati pagamenti della precedente amministrazione regionale e che sono tuttora in attesa della attribuzione dei budget definitivi dell’ultimo triennio, con l’impossibilità attuale di pagare stipendi e fornitori primari.

Quanto alla scongiurata chiusura del San Carlo di Nancy, si ricorda come diverso esito ha riguardato il San Raffaele Velletri, chiuso da oltre due anni per un arbitrario provvedimento della Presidente Polverini e dei suoi dirigenti, del tutto smentito dalle risultanze della Commissione Regionale a ciò preposta, con l’auspicio che anche tale struttura possa riaprire.

Piena condivisione, infine, con quanto detto dal Dr. Amadio della Fondazione Santa Lucia  in materia di contenziosi, in considerazione del fatto che il Gruppo San Raffaele che, al contrario del Santa Lucia non riceve pagamenti, neppure in acconto, da oltre quattordici mesi, è anch’esso portatore di numerose sentenze di Giudici Civili ed Amministrativi passate in giudicato ed ancora non onorate dalla Regione  per oltre 70 milioni di euro.

Carlo Trivelli coglie infine l’occasione per ringraziare i propri dipendenti e tutte le forze che contribuiscono quotidianamente a garantire l’elevato livello di qualità assistenziale agli oltre duemila pazienti ospitati.

 




LAZIO, LA REGIONE VUOLE PORTARE IL GRUPPO SAN RAFFAELE IN TRIBUNALE

Redazione

“Prendiamo atto del riconoscimento delle innumerevoli giornate di confronto con gli uffici dell'assessorato regionale alla Salute che non si è mai sottratto al dialogo per affrontare una situazione oggettivamente complessa e non semplice come del resto è stato evidenziato recentemente anche nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario dal procuratore regionale della sezione giurisdizionale del Lazio della Corte dei Conti, Angelo Raffaele De Dominicis”. Lo comunica una nota dell'Assessorato alla Salute della Regione Lazio. “Riguardo le sentenze di cui si pretende l’esecuzione – prosegue la nota – si accusa la Regione di omissioni inesistenti, e ci si chiede perché il Gruppo non abbia proceduto, come già accaduto, chiedendo presso il Tar la nomina di commissari ad acta. Per il resto, la Regione ricorrerà alle vie legali per tutelare l’onorabilità dei propri dirigenti dalle affermazioni gravi  e diffamatorie del Gruppo San Raffaele. Questa nota sarà l’ultima comunicazione a mezzo stampa in merito alla vicenda San Raffaele”.

tabella PRECEDENTI:

09/08/2012 LAZIO, IL GRUPPO SAN RAFFAELE TOGLIE LE TENDE DA QUESTA REGIONE E ADDEBITA LE RESPONSABILITA' ALLA POLVERINI
06/07/2012 SAN RAFFAELE MONTE COMPATRI: PAGATE GLI STIPENDI AI LAVORATORI….SUBITO!
22/06/2012 SANITA' NEL LAZIO, SEL: "L'ULTMO CHIUDA LA PORTA"
05/06/2012 VELLETRI SAN RAFFAELE, IL TAR ANNULLA LA DELIBERA DELLA POLVERINI
30/05/2012 MONTE COMPATRI SAN RAFFAELE, LAVORATORI SENZA STIPENDIO
12/05/2012 LAZIO REGIONE, LA POLVERINI NUOCE ALLA SALUTE?
14/04/2012 VELLETRI, IL PROCESSO AGLI ANGELUCCI MIGRA DA VELLETRI A ROMA


 




VELLETRI SAN RAFFAELE, IL TAR ANNULLA LA DELIBERA DELLA POLVERINI

Redazione


Pubblichiamo il testo della sentenza del Tar Lazio:

SENTENZA
Estensore per l’annullamento del decreto n. 62/11 avente ad oggetto: “parziale revisione della rete ospedaliera regionale delineata dal decreto del Presidente nella qualita’ di Commissario ad acta n. 80/10 e s.m.i. – riorganizzazione dell’offerta sanitaria riguardante alcune strutture del gruppo san Raffaele spa”ex artt. 60 e 74 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 10323 del 2011, proposto dal Comune di Velletri, rappresentato e difeso dall’avv. Alessandra Capozzi, con domicilio eletto presso Andrea C. Maggisano in Roma, via C. Grabau, 16; Presidente della Regione Lazio, in Qualita’ di Commissario Ad Acta, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, domiciliata per legge in Roma, via dei Portoghesi, 12; San Raffaele Spa, rappresentata e difesa dall’avv. Gianluigi Pellegrino presso il cui studio in Roma, corso Rinascimento, 11 è elettivamente domiciliato,

Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio di Presidente della Regione Lazio, in qualita’ di Commissario ad acta e di San Raffaele Spa;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 30 maggio 2012 il cons. Giulia Ferrari e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;Sentite le stesse parti ai sensi dell’art. 60 cod. proc. amm.;Rilevato che nella suddetta camera di consiglio il Collegio, chiamato a pronunciare sulla domanda cautelare di sospensiva dell’atto impugnato, ha deciso di definire immediatamente il giudizio nel merito con sentenza resa ai sensi dell’art. 60 c.p.a., e ne ha dato comunicazione ai difensori presenti delle parti in causa.

Considerato che l’impugnato decreto n. 62 del 27 luglio 2011 appare illegittimo nella parte in cui, approvando l’allegato Accordo quadro consente la riassegnazione di 225 posti letto, prima accreditati presso la Casa di cura San Raffaele Velletri (nel distretto H3) presso il San Raffaele Montecompatri, anch’esso facente capo al gruppo San Raffaele s.p.a. ma allocato in altro distretto sanitario; Considerato che tale operazione ha sottratto un ingente numero di posti letto al distretto sanitario H3, che aveva già subito una riduzione di posti letto (25 nelle strutture pubbliche e 89 in quelle private accreditate) per effetto della riorganizzazione dell’offerta sanitaria della rete ospedaliera operata con il decreto commissariale 80/2010;Considerato che in sede di riorganizzazione della rete ospedaliera – e dunque nell’esercizio del potere in materia di sanità attribuito al Commissario ad acta per l’emergenza sanitaria nella Regione Lazio – appare recessiva la definizione della differente problematica relativa alla possibilità che sia compromesso il livello occupazionale presso una struttura privata accreditata, problematica che, seppure di indubbia rilevanza sociale, non poteva essere risolta nell’esercizio dei poteri ex lege attribuiti al Commissario ad acta, che è stato nominato per l’emergenza sanitaria nella Regione Lazio;

Ritenuto pertanto che il trasferimento dei posti accreditati presso una struttura (nella specie, la Casa di cura San Raffaele Velletri) ad altra struttura (nella specie, il San Raffaele Montecompatri), dichiaratamente disposto al fine di evitare il licenziamento del personale occupato presso la prima struttura, poteva avvenire solo congruamente motivando e dimostrando che tale operazione non avrebbe creato alcun problema sanitario presso il distretto H3, traducendosi altrimenti in atto adottato in palese sviamento di potere;
Considerato che nell’impugnato decreto non si fa alcun cenno all’analisi dell’impatto del disposto trasferimento dei posti letto da un distretto ad altro; Considerato che tale difetto di istruttoria rende illegittimo, in parte qua, il decreto n. 62 del 2011;

Ritenuto pertanto che il ricorso deve essere accolto con conseguente annullamento, nei limiti dell’interesse, della delibera del Commissario ad acta n. 62 del 2011,ma che le spese e gli onorari del giudizio possono essere compensate tra le parti in causa.
P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza Quater) definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie e per l’effetto annulla, nei limiti dell’interesse, la delibera del Commissario ad acta n. 62 del 2011.

Compensa tra le parti in causa le spese e gli onorari del giudizio di giudizio.Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.

Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 30 maggio 2012 con l’intervento dei magistrati:

Italo Riggio, Presidente
Maria Luisa De Leoni, Consigliere
Giulia Ferrari, Consigliere




VELLETRI, IL PROCESSO AGLI ANGELUCCI MIGRA DA VELLETRI A ROMA

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Chiara Rai

Il processo Angelucci migra da Velletri alla Capitale. Si è tenuta ieri l’udienza preliminare a Velletri per l’inchiesta che vede indagati Antonio e Giampaolo Angelucci, proprietari della clinica San Raffaele di Velletri, insieme agli amministratori della struttura Carlo Trivelli e Antonio Vallone per truffa aggravata ai danni della Regione Lazio per un grande giro di degenze e presunte prestazioni gonfiate. Il magistrato ha accolto l'eccezione di incompetenza territoriale avanzata dai difensori degli imputati, tra i quali l’avvocato Antonio Donatone, che ha, insieme agli altri legali, sollevato questa eccezione in favore del Tribunale di Roma. La truffa ipotizzata ammonta, secondo l'accusa, a 163 milioni di euro. Lo Corte dei Conti, nell'ambito di un'altra indagine, ha già emesso un sequestro conservativo per il valore di 126 milioni di euro. Mentre la Cassazione ha confermato il sequestro preventivo di 52 milioni di euro a carico degli imprenditori romani. I supremi giudici hanno già respinto la richiesta di dissequestro presentata dai quattro indagati, confermando di fatto il respingimento del Tribunale del riesame di Roma a convalida del decreto di sequestro emesso dal Gip di Velletri il 16 maggio 2011. La Cassazione ha sottolineato come il Tribunale del riesame abbia fornito una «adeguata giustificazione», al sequestro dei 52 milioni, in seguito alla «particolare attendibilità dell'indagine a campione eseguita dall'Agenzia Sanità Pubblica». E’ stato inoltre rilevato «che le prestazioni sanitarie concretamente praticate sarebbero palesemente sproporzionate, qualitativamente e quantitativamente, rispetto alle prestazioni concordate in aderenza alle Linee guida». Il procuratore regionale De Dominicis sul S. Raffaele di Velletri a febbraio scorso si è espresso in questi termini: "Su riabilitazione 137 milioni di euro di sprechi". Sembrerebbe che nella vicenda potrebbe essere coinvolta "una dirigente regionale" che potrebbe aver collaborato con i vertici della società "per non avere mai emesso alcun atto sanzionatorio".

tabella SIMILI:

20/03/2012 SAN RAFFAELE VELLETRI, LA CASSAZIONE CONFERMA IL SEQUESTRO DI 52 MILIONI AGLI ANGELUCCI
22/02/2012 CORTE DEI CONTI SEZIONE LAZIO: GRAVISSIMI FATTI ILLECITI NELLA SPESA SANITARIA



SAN RAFFAELE, PROCEDE LA VERIFICA

Redazione

Lunedì 23 gennaio è tornata a Velletri la commissione nominata dalla Regione che sta operando una verifica strutturale della clinica San Raffaele su via Dei Laghi. La verifica è finalizzata a riesaminare la revoca dell’accredito avvenuto lo scorso giugno. “Stanno lavorando alacremente – dice Bruno Ruscio, un dipendente sempre in prima linea nella lotto in difesa della clinica – facendo un lavoro certosino a 360 gradi. Probabilmente ritorneranno lunedì 30 gennaio prossimo. Mi permetto di dire che credo che la commissione si sia già fatta un’idea della struttura, cioè che si tratta di una clinica in ottime condizioni strutturali e che non merita la chiusura. Fatto importante e rilevante,  l’altro ieri , di buon ora, era presente anche l'Onorevole Antonio Angelucci, per verificare di persona che tutto continuasse ad essere in ordine. Angelucci si è rivolto ai tecnici e dirigenti presenti dicendo: Assicuriamoci che la clinica sia sempre in ordine, riscaldata ed illuminata, per essere pronta alla riapertura in qualsiasi momento”.

Ruscio informa inoltre, che sia la proprietà che i vertici aziendali del Gruppo, si sono messi a completa disposizione e sono presenti ogni qualvolta la commissione necessiti di ulteriori informazioni. “La commissione ha una stanza riservata – aggiunge Ruscio – per poter lavorare serenamente e con tutto l’ausilio possibile da parte della San Raffaele”.