SANTA SEDE, VATILEAKS: PARTE OGGI IL PROCESSO BIS

Redazione

Città del Vaticano – Paolo Gabriele, l’ex maggiordomo del Papa condannato per il furto aggravato dei documenti di BenedettoXVI, comparirà nell’aula del Tribunale Vaticano come teste nel processo-bis a carico di Claudio Sciarpelletti, il tecnico informatico della Segreteria di Stato, imputato di favoreggiamento nei confronti del ‘corvo’. Parte infatti oggi il secondo e, presumibilmente, ultimo processo vaticano relativo alla fuga di documenti riservati della Santa Sede. Su richiesta della difesa, la posizione di Sciarpelletti era stata stralciata all'inizio del procedimento che ha poi condotto all'arresto di Paolo Gabriele per furto dei documenti. Il tecnico, cittadino italiano, era stato arrestato in Vaticano per una notte il 25 maggio, due giorni dopo l'arresto dell'ex assistente di Camera del Pontefice. La notizia non è però trapelata sino al momento del rinvio a giudizio dei due indagati, lo scorso 13 agosto. Sciarpelletti è imputato per favoreggiamento. Il portavoce vaticano Federico Lombardi ha precisato che Sciarpelletti ha avuto un ruolo minore. L'informatico era stato trovato in possesso di una busta con alcuni documenti "non riservati" – ha precisato il suo legale, Gianluca Benedetti – ossia una "corrispondenza mail" e un "libello inqualificabile". La requisitoria del 'promotore di giustizia' (pm) Nicola Picardi ha rivelato che si tratta di "una relazione dal titolo 'Napoleone in Vaticano' riprodotta da Nuzzi nel volume 'Sua Santità'". In un primo momento – è sempre la ricostruzione del pm – Sciarpelletti aveva affermato che la busta (con timbro a secco sul retro della segreteria di Stato ufficio Informazioni e documentazioni) gli era stata consegnata da Paolo Gabriele, poi ha rettificato dicendo che gli era invece stata consegnata da un monsignore – coperto per omissis dalla lettera W – con lo scopo di recapitarla a Paolo Gabriele. In questo senso, ha sostenuto il suo avvocato, il tecnico informatico, che si dichiara non colpevole, ha indirizzato gli inquirenti verso Paolo Gabriele e il favoreggiamento si configurerebbe, di conseguenza, a carico del monsignore. "Tra me e Paolo Gabriele non c'era una grande amicizia, ma ci conoscevamo e scambiavamo opinioni", ha peraltro puntualizzato Sciarpelletti tramite il suo avvocato. Se Sciarpelletti si presenterà oggi in aula, sarà la prima volta, poiché all'udienza alla quale ha ottenuto lo stralcio era rappresentato dal suo legale. Al processo saranno ascoltati cinque testimoni: il maggiordomo papale, Paolo Gabriele, il vicecomandante della Guardia svizzera, William Kloter, il comandante della gendarmeria vaticana, Domenico Giani e il gendarme Gauzzi Broccoletti. Prevista inoltre la testimonianza di mons. Carlo Polvani, responsabile informazione della segreteria di Stato vaticana nonché nipote di quel mons. Carlo Maria Viganò che, oggi nunzio apostolico negli Stati Uniti, contestò l'anno scorso la decisione del cardinale Tarcisio Bertone di allontanarlo dalla segreteria del governatorato vaticano con lettere di denuncia della corruzione vaticana che finirono sui giornali italiani e costituirono l'antefatto del caso Vatileaks.

tabella PRECEDENTI:

03/10/2012 VATICANO, PROCESSO GABRIELE. LA GENDARMERIA: RISPETTATI I DIRITTI DEL DETENUTO
29/09/2012 STATO VATICANO, INIZIATO IL PROCESSO AL MAGGIORDOMO DEL PAPA
23/07/2012 VATICANO, CONCESSI ARRESTI DOMICILIARI A PAOLO GABRIELE
28/05/2012 VATICANO, PROSEGUONO LE INDAGINI SULLA DIVULGAZIONE DEI DOCUMENTI RISERVATI DEL PAPA