Corsa all'Eliseo: Fillon sbaraglia Juppé. Tensioni a sinistra su Valls

 

di Paolino Canzoneri


PARIGI –  François Fillon sembra proprio essere il candidato di fiducia di tutta la destra nella corsa all'Eliseo. Nelle primarie è riuscito a battere con una valanga di voti nientedimeno che il presidente Nicolas Sarkozy e il suo collega agli esteri Alain Juppè e sicuramente il 7 maggio prossimo sarà la volta del ballottaggio con Marine Le pen da sempre favorita nei sondaggi e passata al primo turno del 23 aprile scorso. Colpa anche di una sinistra "pasticciona" che anche in Francia soffre di una scarsa coesione e una mancanza palese di organizzazione strategica nella corsa alla presidenza francese; di oggi la decisione in controtendenza che ha stupito tutti del primo ministro della Quinta Repubblica Manuel Valls che ha scelto di sfidare il suo attuale presidente François Hollande corso subito ai ripari con un rimpasto lampo che ha visto l'uscita di Valls dal governo e l'immediata sostituzione di Bernars Cazeneuve. Le percentuali di vittoria di Fillon su Juppè sono impressionanti, si parla di 67% contro il 33% e galvanizzato da cotanta supremazia nei consensi, Fillon, ha condotto un discorso schematico e rigoroso in tema di economia mantenendo una rigida posizione conservatrice sui temi sociali: "Ha vinto la Francia della verità e dell'azione" ha sentenziato con fermezza e stringendo la mano al suo rivale Juppè, ha rivolto un pensiero al presidente Sarkozy. Non è assolutamente esclusa una mano tesa proprio agli sconfitti in una ipotesi di collaborazione necessaria a stabilire da subito una forza di governo pronta e reattiva. I 4 milioni di presenze dei cittadini alle primarie hanno dimostrato quanto i francesi vogliano essere presenti ed attivi in questa campagna elettorale importante per gli equilibri europei e per la nazione costantemente minacciata e colpita dal terrorismo islamico che ha visto un picco di affluenza in costante aumento. Non è da sottovalutare comunque la sfida a sinistra del politico francese di origine spagnola Manuel Valls che in una intervista alla BBC ha detto: "Ho delle relazioni di rispetto, di amicizia, e di lealtà con il presidente Hollande ma la lealtà non esclude la franchezza. Bisogna convenire necessariamente che in queste ultime settimane il contesto è cambiato. Noi possiamo uscire polverizzati dal primo turno delle presidenziali e la sinistra può morire". Riguardo invece al terrorismo che angoscia la Francia e in particolar modo allo stato d'emergenza introdotto dopo gli attacchi del 13 novembre 2015, ulteriormente prorogato per sei mesi fino a fine luglio, il ministro francese ha aggiunto: "E' difficile oggi porre fine allo stato d'emergenza. Soprattutto perché ci impegneremo in una campagna presidenziale entro poche settimane, con meeting e incontri pubblici. Dunque serve proteggere la nostra democrazia. Questo dispositivo di emergenza ci permette di effettuare arresti e controlli amministrativi che sono efficaci. Quindi sì, vivremo di nuovo senza dubbio per alcuni mesi con questo stato di emergenza. Potremmo dover far fronte ad attacchi come quello vissuto a Nizza nel luglio del 2016 con 86 morti, compiuti da persone radicalizzate su internet, attraverso i social network, dallo Stato islamico senza dover passare attraverso la Siria o l'Iraq". La "gauche" prova a dare una propria chiave di lettura sulle immediate soluzioni per fronteggiare la costante minaccia del terrorismo e conseguentemente prova a compiere un passo deciso per frenare quella che sembra palesemente una stravittoria che consegnerà l'Eliseo ad un nuovo presidente di destra per i prossimi anni.



Valls: "Il burkini è incompatibile con i valori della Francia"

Redazione

Il burkini è "incompatibile con i valori della Francia", non è un costume da bagno ma "l'espressione di un'ideologia basata sull'asservimento della donna". E' la presa di posizione, la prima, del premier francese Manuel Valls che esprime così sostegno per il bando emesso da alcuni comuni francesi per il burkini in spiaggia. Ieri il primo esponente del governo francese ad esprimersi in materia era stato il ministro dei Diritti delle donne Laurence Rossignol, dicendosi d'accordo con la necessità di "combattere il burkini".

Tuttavia, in una intervista al quotidiano La Provence, Valls ha detto di non essere favorevole a una legge nazionale contro il burkini. Finora tre città francesi hanno messo al bando il Burkini per motivi di sicurezza dopo gli attacchi terroristici nel Paese. Secondo Valls, il costume da bagno islamico costituisce una "provocazione" ed una "visione arcaica" secondo cui le donne sono "indecorose, impure e che quindi dovrebbero essere completamente coperte". Il premier ha inoltre avvertito che l'estrema destra sta traendo vantaggio dalle tensioni create dal burkini.

A Cannes prime multe in spiaggia – Prime multe anti-burkini dopo il divieto imposto dal comune di Cannes di indossare il costume integrale islamico in spiaggia. Tre donne, riferisce Le Parisien, sono state multate lo scorso week-end. L'ammenda è di 38 euro.




MONACO, L'ALLARME DEL PREMIER FRANCESE VALLS: "CI SARANNO GRANDI ATTENTATI ISIS"

Redazione Esteri

Altri attentati terroristici in Europa sono "una certezza": la fosca previsione e' del premier francese, Manuel Valls, che ne ha parlato in occasione della Conferenza sulla Sicurezza in corso a Monaco di Baviera. "Siamo entrati – ne siamo tutti consapevoli- in una nuova era caratterizzata da una presenza perdurante di (una sorta di) iper-terrorismo". "Dobbiamo essere pienamente consapevoli della minaccia e reagire con grande forza e grande lucidita'. Ci saranno altri attentati, attentati su larga scala. E' una certezza. Questo iper-terrorismo e' destinato a durare"

Le relazioni russo-occidentali sono entrate in una "nuova Guerra Fredda". Lo ha detto il primo ministro russo Dmitri Medvedev, a Monaco di Baviera, dove partecipa alla Conferenza sulla sicurezza. "Quasi ogni giorno – ha sottolineato il premier russo – siamo accusati di ventilare minacce contro la Nato, l'Europa, gli Usa o altri Paesi". Il ministro ha anche detto: "Se la situazione in Siria e in altre zone 'calde' non si normalizzera', il terrorismo si tramutera' in in nuovo tipo di guerra coinvolgendo il mondo intero"