Valle del Sacco: via libera al monitoraggio delle acque

 

LAZIO – Valle del Sacco, deliberato il monitoraggio delle acque: avverrà tramite il campionamento delle acque ad uso potabile e dei pozzi di emungimento ad uso irriguo e domestico presenti nelle aree perimetrate. Il provvedimento si pone obiettivi chiari: attuare un monitoraggio sull’intera area perimetrata delle acque ad uso potabile, e programmare, attraverso gli esiti analitici, gli interventi urgenti da effettuare, i quali saranno concordati attraverso una collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, le Province e le amministrazioni comunali interessate. Saranno le Asl a provvedere ai campionamento secondo le modalità indicate da Arpa Lazio.  Un provvedimento importante che si aggiunge alle azioni già deliberate in questi mesi: la promozione delle attività di fitorisanamento e fitodepurazione per la rimozione puntuale dei livelli di inquinamento; le attività per l’attuazione della bonifica grazie al censimento e alla quantificazione economica degli interventi che saranno discussi, con i comuni, il prossimo 13 luglio in un apposito tavolo; l’istituzione del primo Presidio Sanitario ambientale in Italia per combattere le patologie legate all’inquinamento; il proseguimento delle attività precedentemente programmate sul SIN dalla Presidenza del Consiglio.  “La bonifica della Valle del Sacco, un’area che, dopo essere stata declassificata, è tornata sito di interesse nazionale (Sin) grazie anche al lavoro della Regione, è una sfida complessa che stiamo affrontando. Continueremo a profondere ogni sforzo, al fianco dei tanti cittadini e delle associazione che da anni si mobilitano, per aprire, finalmente, una nuova fase per questo territorio per troppo tempo martoriato”- così Mauro Buschini, assessore all’ambiente.




VIOLENZE E BARBARIE ALL’AMBIENTE: 30 ANNI DI OMERTA’ IN MOLISE… E IN PROVINCIA DI FROSINONE?

 

Meritevole e coraggiosa e civile è l’iniziativa  degli studiosi molisani nel denunciare pubblicamente le malefatte avvelenatrici del loro territorio, come pure un plauso al Comune di Atina e al suo sindaco che hanno ospitato e dato spazio e voce alla denuncia.

 

di Michele Santulli

Ecco alla buon’ora un atto di coraggio e di civiltà: la denuncia pubblica e documentata di soprusi e di violenze all’ambiente e al territorio, nel caso specifico in particolare di avvelenamento e di rifiuti tossici nel Molise, pubblicamente qualche giorno addietro, denunciati e documentati: con coraggio e consapevolezza.

Dopo tanti resoconti di avvelenamento del territorio apparsi negli ultimi tempi, non vogliamo scendere nei particolari poiché possiamo ben immaginare di che cosa può mai trattarsi in Molise ma solamente rammentare  che  nella provincia, Frosinone,  si sono commesse le violenze e gli orrori più indicibili ai danni dell’ambiente e del paesaggio, certamente più che in Molise,  ma non risulta che vi sia stata mai una una pubblica accusa da parte dei cittadini e, peggio ancora, dei politici.

Il Molise è una regione giovanissima, sono una cinquantina d’anni che è stata costituita e in questo periodo, il più funesto per l’Italia, anche questa regione è stata preda indifesa e innocente della speculazione edilizia più sfacciata e predatoria e volgare da parte della feccia imprenditoriale. Feccia, a mio avviso, perché lesiva e distruttiva dei pubblici interessi e sollecita esclusivamente dei propri. Infatti in una società civile e democratica non si consente l’arricchimento dello speculatore a danno della distruzione del paesaggio e dell’ambiente, senza menzionare la quasi sempre non-architettura e non-qualità di quanto realizzato. L’attività edilizia non è stata una industria come sarebbe potuto essere ed è nei paesi avanzati, quindi operante nei limiti della legge e delle regole della economia, bensì un abuso e uno sfruttamento. Ovunque si volga lo sguardo, lo spettacolo è il medesimo: cementificazione e asfaltamento del territorio, al di fuori di qualsivoglia pur banale programmazione  architettonica e urbanistica. Ovviamente i concetti di arte e cultura e vivibilità e rispetto del paesaggio anche qui sono peregrini e sconosciuti.

Tutto si è concentrato sulla edificazione arrembaggistica e selvaggia del territorio, la stella polare è stata la speculazione, dai più grandi ai più piccoli. Basti ricordare che da Campobasso si diparte una superstrada  direzione Termoli-Vasto che per chilometri e chilometri si svolge su piloni, dunque aerea, sopraelevata! Nemmeno  gli sceicchi avrebbero osato tanto, che di soldi ne posseggono a quintali.  Mancando la remora civile e culturale del rispetto dell’ambiente e quindi del proprio simile sia da parte del cosiddetto costruttore e sia da parte del Comune che rilascia, quando la rilascia, la  autorizzazione, è stato normale e consequenziale quando il caso di procedere anche alla distruzione e avvelenamento scientifico e consapevole del territorio, nell’assenza completa e totale di qualsivoglia non dico freno inibitorio della coscienza civile quanto principalmente del controllo e presenza dell’organo di vigilanza  dello Stato. E pensando alla provincia di Frosinone, quanto avvenuto nella Valle del Sacco, nei secoli passati ritenuta già dagli antichi Romani uno dei beni più preziosi come l’oro e l’avorio, è troppo deplorevole e angoscioso per dimenticarlo. Lo Stato ha messo a disposizione provvidenze finanziarie incredibili, agevolazioni burocratiche e fiscali di ogni tipo, per facilitare la industrializzazione, e quindi la distruzione, della una volta splendida pianura. E gli insediamenti industriali sono nati, basta guardarsi in giro: cifre colossali di soldi pubblici tolti al benessere dei cittadini messi a disposizione degli industriali, senza minimamente preoccuparsi e interessarsi né del tipo di industria né di come si comportavano rispetto al territorio e all’ambiente. Ora avviene, finite le agevolazioni e provvidenze, che la prevalenza delle industrie hanno chiuso e le rimaste sono quelle farmaceutiche e chimiche nonché quelle di raffinazione che tutte le regioni un po’ attente evitano di avere a causa del fetore e degli odori maleodoranti che le caratterizzano, nonché degli incombenti pericoli di inquinamento.

Ma quanto imperdonabile e più che criminale, suicida, è stato il fatto che queste industrie non si  sono minimamente  sentite obbligate ad attrezzarsi con impianti di depurazione per cui è stato normale e perfino elementare per tutte, per anni e anni, riversare irresponsabilmente e criminosamente i loro rifiuti tossici nel fiume Sacco che è divenuto un avvelenatore dell’ambiente, nella assenza totale e completa di controllo e dello Stato e dei cittadini e delle istituzioni locali. Lo  Stato, quindi i cittadini, hanno pagato cifre colossali per favorire la industrializzazione, che ora è quasi scomparsa, e ora cifre altrettanto colossali per disinquinare e  bonificare l’ambiente, senza contare la cassa integrazione! Si è annientata la Valle del Sacco, si è avvelenato il territorio, si sono appezzentiti i cittadini per favorire la industrializzazione, ma nessuno è sceso in piazza a protestare e a pretendere giustizia. Eppure l’Unione Europea ammonisce:  “chi inquina, paga”.

E perciò tanto più meritevole e coraggiosa e civile è l’iniziativa  degli studiosi molisani nel denunciare pubblicamente le malefatte avvelenatrici del loro territorio, come pure un plauso al Comune di Atina e al suo sindaco che hanno ospitato e dato spazio e voce alla denuncia.




VALLE DEL SACCO: SIT IN DEI SINDACI CONTRO LA CHIUSURA DEL COMMISSARIATO DI COLLEFERRO

Redazione
Colleferro (RM)
– Domattina, alle ore 11, i Sindaci dei 18 comuni che fanno capo al Commissariato di Polizia di Colleferro manifesteranno contro la chiusura della sede locale. I primi cittadini si sono dati appuntamento, sotto la sede del Commissariato in via Casilina, per far sentire la loro voce di protesta contro un provvedimento che giudicano inaccettabil, che lede la sicurezza delle migliaia di cittadini che rappresentano. Si tratta, è vero, di una manifestazione pacifica ma gli amministratori sono intenzionati a non demordere finché non ci saranno motivi sufficienti a poter rassicurare i loro concittadini che non saranno privati di un servizio da tutti sentito come indispensabile. Gli Amministratori, con fascia tricolore e gonfalone, stazioneranno dunque sotto la sede di via Casilina, dove si riuniranno anche tutte le forze cittadine che vorranno appoggiare la loro protesta. “Il Commissariato di Colleferro – ricorda il sindaco Mario Cacciotti – rappresenta un punto di riferimento per tutte le popolazioni dei comuni vicini a Colleferro, ma soprattutto è un presidio fondamentale ed unico su tutta l’asse Roma-Frosinone. Come potrebbe essere possibile farne a meno? E’ una decisione incomprensibile alla quale diciamo assolutamente no. Per migliorare la spesa pubblica ci sono soluzioni diverse che non danneggiano i cittadini, questo è fuor di dubbio e lo diremo, con forza, nella manifestazione di domani”. 

LEGGI ANCHE:

21/03/2014 COLLEFERRO CHIUSURA COMMISSARIATO POLIZIA: PARTE LA PROTESTA DEI SINDACI DEL TERRITORIO
17/03/2014 COLLEFERRO CHIUSURA COMMISSARIATO: IL SINDACO INCONTRERA' IL PREFETTO MARANGONI
13/03/2014 COLLEFERRO: SINDACI DEL TERRITORIO SUL PIEDE DI GUERRA CONTRO LA CHIUSURA DEL COMMISSARIATO DI POLIZIA


 




REGIONE LAZIO, EMERGENZA AMBIENTALE VALLE DEL SACCO: PARTITI I PRIMI LAVORI

Redazione

Frosinone – "Siamo alla fine di un ciclo economico, e all’inizio di uno nuovo, fatto di innovazione e competitività nel segno della sostenibilità per tutta la Valle del Sacco. Il nostro primo obiettivo deve essere quello di porre rimedio all’emergenza ambientale con azioni concrete che possano anche creare le condizioni per uno sviluppo economico sano e duraturo. Un primo passo verso questa direzione è rappresentato dall’Accordo di Programma del Sistema Lavoro Anagni-Frosinone, che fornirà sostegno a progetti d’impresa in grado di coniugare la rigenerazione di un territorio e il suo futuro economico. – A dichiararlo è Daniela Bianchi, consigliera regionale del gruppo "Per il Lazio" e coordinatrice del Tavolo sulla Valle del Sacco istituito in commissione VIII. La consigliera prosegue poi nelle dichiarazioni: "In questo la Regione sta  procedendo supportata da una visione chiara e da un'idea di sviluppo nuova. In pochi mesi è stato avviato un processo virtuoso che non porterà dei fondi pubblici a pioggia, ma finanziamenti individuati su specifiche linee dei fondi europei. Auspichiamo che gli interventi avranno come comune denominatore, il rispetto del territorio e della salute dei cittadini. Una visione che rispecchia l’ambizioso Masterplan della Valle del Sacco che, come avvenuto per la Valle della Ruhr, fa del paesaggio l’infrastruttura su cui poggiare i progetti. Non dovranno essere più consentiti, come avvenuto in passato, insediamenti produttivi non compatibili con l’equilibrio di ciò che gli sta intorno. Ogni azione dovrà essere un tassello finalizzato al recupero ambientale. La somma dei tasselli  ridisegnerà la Valle. Uno dei primi esempi di come tutto questo sia qualcosa di concreto e possibile è la Videocoop, cooperativa nata con il sostegno della Regione e della Legacoop di Frosinone e dal coraggio di un gruppo di lavoratori della ex- vdc. Una cooperativa che sta conquistando la ribalta nazionale per il messaggio di speranza che sa trasmettere. Dopo anni di cassa integrazione, c’è stata la svolta decisiva verso le politiche attive del lavoro.

Anche la sede scelta, la città di Ceccano, è un ulteriore segnale che ci fa ben sperare. La città infatti, è una delle cellule del Masterplan della Valle del Sacco, uno strumento che da forza e respiro a progetti innovativi, anche piccoli, che insieme, e sostenuti anche dall'Accordo di Programma, potrebbero avviare quella rivoluzione ambientale ed economica attesa dai cittadini.

In merito agli ultimi sviluppi sulle aree inquinate, su iniziativa del consigliere Riccardo Agostini (PD) abbiamo presentato una mozione per avviare una  sperimentazioni di interventi di bonifica con particolari specie di piante in grado di assorbire gli agenti pericolosi. La mozione è stata sostenuta anche dai consiglieri Mauro Buschini (PD) Enrico Forte (PD) Rosa Giancola (PL) e Simoni Lupi (PD). La ricerca sarà condotta dall’Università di Tor Vergata e i risultati saranno messi a disposizione del tavolo regionale sulla Valle del sacco. Avremo così ulteriori ed importanti elementi su cui ragionare per dare maggior slancio agli interventi di sistema. Da precisare che per le bonifiche sul territorio italiano si sommano le opportunità offerte dall’Europa, circa 30 miliardi di euro, quelli dalla Cassa Depositi e Prestiti che destina fondi per siti destinati a nuova industrializzazione e quelli del Decreto del Fare che riserva importanti risorse per le bonifiche. I fondi per gli investimenti quindi ci sono, ma finora sono mancati i progetti. Oggi, con il Masterplan e il Tavolo sulla Valle del Sacco, che vedrà la partecipazione delle istituzioni e delle associazioni di categoria e della cittadinanza attiva, vogliamo riprendere  in mano il disegno complessivo  che passando da un processo di semplificazione ( uffici, commissari, distretti…) voglia incidere sulla qualità ambientale dell’intera Valle colpita  dall’inquinamento.

Lo scopo del Tavolo sulla Valle del Sacco, istituito dall’VIII commissione consiliare- conclude la consigliera Bianchi-  è proprio quello di armonizzare tutte le azioni che coinvolgeranno un’area in cui vivono oltre 680 mila abitanti e che coinvolge le province di Frosinone, Latina e Roma. Questo ci consentirà di dare maggior forza ed efficienza ai progetti, perché ognuno si farà portatore di un pezzo di storia. Una storia nuova per la Valle, capace di cancellare l’idea di un territorio inquinato e senza speranza, per riconsegnare al nome “Valle del Sacco” la bellezza di cui ancora oggi è portatrice. Una storia a cui sarà chiamato a partecipare tutta la comunità, con il coinvolgimento diretto di associazioni, comitati e cittadini".
 




VALLE DEL SACCO: ZONA GRAVEMENTE INQUINATA. PERICOLO PER LA SALUTE DEI CITTADINI

Redazione

Valle del Sacco (RM) – I dati sullo studio del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione Lazio confermano il grave stato di inquinamento della zona e mettono in luce dati preoccupanti sulle ricadute per la salute di migliaia di cittadini. Legambiente torna a sollecitare le istituzioni, chiedendo nuovi interventi per la bonifica definitiva del territorio.

Nelle acque sono stati riscontrati livelli significativi di beta-esaclorocicloesano (beta-hch), sottoprodotto della produzione di un insetticida bandito in Italia dal 2001. I risultati dello studio dimostrano una chiara correlazione tra alti livelli di beta-hch nel sangue e perturbazioni del pattern lipidico, della funzionalità renale e della steroidogenesi, alterazioni cognitive e negli ormoni sessuali delle donne. La via alimentare sarebbe confermata la principale forma di contaminazione: in seguito all'avvelenamento del fiume Sacco dovuto a discariche di rifiuti tossici di origine industriale nella zona di Colleferro, il terreno irrigato dalle acque ha prodotto frutta e verdura contaminata e nutrito animali. Per questa via il contagio è arrivato alla popolazione umana.
Era già stato riconosciuto lo stato di emergenza ambientale in tutta la valle nel marzo 2005, a seguito della morte di alcuni capi di bestiame e del ritrovamento di elevati livelli di beta-hch in campioni di latte di un’azienda agricola.

“La Valle del Sacco deve avere un futuro che vinca contro l'inquinamento, i dati confermano una situazione grave e preoccupante –ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Gli studi devono proseguire per avere sempre più chiari i confini del problema, ma le istituzioni devono intervenire in maniera celere ed incisiva. Serve la bonifica, per questo abbiamo fatto ricorso al TAR del Lazio contro il declassamento del sito e con noi la Regione Lazio ha impugnato il provvedimento. Si ripristini il Sito di Interesse Nazionale (SIN) declassato ingiustamente per destinare gli investimenti necessari a provvedere agli urgenti interventi di bonifica.”

Sulla stessa zona insistono inoltre 112 discariche dismesse, spesso nate abusive, che hanno contaminato la provincia di Frosinone, in alcuni punti combaciante con il bacino della Valle del Sacco con un pericoloso effetto moltiplicatore. È stata accertata la presenza di rifiuti speciali e pericolosi a pochissima distanza dai centri abitati e su terreni ad alta permeabilità con grave rischio di compromissione dei terreni limitrofi. Ancora da sciogliere anche la vicenda della ex-Cemamit a Ferentino (Fr), ora sotto sequestro per presunte irregolarità sullo smaltimento dell'amianto. In questi ultimi giorni la situazione si è aggravata ulteriormente a seguito dell'incendio al Tmb di Paliano (Fr).

LEGGI ANCHE:

27/06/2013 PALIANO INCENDIO A CASTELLACCIO: IL SINDACO STURVI VIETA IL CONSUMO E LA COMMERCIALIZZAZIONE DI ORTAGGI

 23/06/2013 PALIANO INCENDIO: IL SINDACO VUOLE CONOSCERE LO STATO DI CONTAMINAZIONE DELL'AREA

 20/06/2013 PALIANO INCENDIO: CENTINAIA DI PERSONE PREOCCUPATE PER GLI EFFETTI DELLA NUBE

 20/06/2013 COLLEFERRO: DISPOSTE COLONNINE DI RILEVAMENTO A CAUSA DELL'INCENDIO DI PALIANO

 19/06/2013 COLLEFERRO, INCENDIO IMPIANTO ACEA: IL SINDACO TRANQUILLIZZA LA POPOLAZIONE

 19/06/2013 PALIANO, INCENDIO. AVENALI-BIANCHI (PL): SIANO PUBBLICI RISULTATI ARPA PER TUTELA DIRITTO SALUTE 

 19/06/2013 PALIANO INCENDIO: DOMATE LE FIAMMELA NUBE SI STA DISSOLVENDO E SI POTRANNO RIAPRIRE LE FINESTRE

 19/06/2013 COLLEFERRO: NESSUN INCENDIO AI TERMOVALORIZZATORI


 




COLLEFERRO: DISPOSTE COLONNINE DI RILEVAMENTO A CAUSA DELL'INCENDIO DI PALIANO

Redazione

Colleferro (RM) – L'Allarme è rientrato ma l'allerta resta alta. E' stato di grossa portata l’incendio divampato ieri mattina in un capannone industriale dell’Acea, in località Castellaccio, nella frazione di Paliano. Il sindaco Mario Cacciotti, che da ieri alle 7 è in Comune a seguire l’evolversi dell’evento, è rimasto tutto il giorno in stretto contatto con la Prefettura e con l’Arpa Lazio per conoscere i possibili effetti dell’incendio sul territorio. Cacciotti rassicura i cittadini sul fatto che l’episodio, pur non avendo interessato direttamente il territorio comunale, non desta preoccupazioni per l’intera l’area. La tempestività degli interventi, con i vigili del fuoco e l’Arpa già sul posto dalle quattro del mattino, avrebbe infatti interrotto sul nascere possibili effetti collaterali indesiderati. Ad ogni modo l’Arpa, come da prassi, ha provveduto all’installazione di colonnine di rilevamento dell’aria nella zona in questione, per monitorarla costantemente, mentre il Sindaco ha chiesto, per maggiori cautele nei riguardi della popolazione, di conoscere gli esiti di ulteriori controlli anche nelle centraline disposte nel territorio del proprio Comune.

Intanto il Senatore Francesco Scalia esprime forte preoccupazione per l'incendio che è divampato questa mattina a Paliano a seguito di un'esplosione all'interno dell'impianto di Acea Ambiente. "Fortunatamente non ci sono feriti – dice Scalia – ma resta alta la preoccupazione per la salute dei cittadini di Paliano e dei comuni limitrofi. Le autorità competenti dovranno accertare le responsabilità e i motivi dell'incidente, che si inserisce in un contesto ambientale già fortemente compromesso come quello della Valle del Sacco".

LEGGI ANCHE:

19/06/2013 COLLEFERRO, INCENDIO IMPIANTO ACEA: IL SINDACO TRANQUILLIZZA LA POPOLAZIONE

 19/06/2013 PALIANO, INCENDIO. AVENALI-BIANCHI (PL): SIANO PUBBLICI RISULTATI ARPA PER TUTELA DIRITTO SALUTE

 19/06/2013 PALIANO INCENDIO: DOMATE LE FIAMME, LA NUBE SI STA DISSOLVENDO E SI POTRANNO RIAPRIRE LE FINESTRE

 19/06/2013 COLLEFERRO: NESSUN INCENDIO AI TERMOVALORIZZATORI





COLLEFERRO, MANIFESTAZIONE DI SABATO, L’INVITO DEL SINDACO: “VENITE TUTTI IN PIAZZA PER DIFENDERE IL LAVORO”

Redazione

Colleferro (RM) – “Invito i cittadini a scendere in piazza per manifestare tutti insieme contro la chiusura delle nostre fabbriche, per difendere il lavoro nel nostro territorio”. E’ l’esortazione del sindaco Mario Cacciotti che sabato prossimo, 1 dicembre, scenderà in piazza, accanto agli altri primi cittadini del comprensorio ed ai sindacati di categoria Cgil, Cisl, Uil, Ugl che hanno promosso la mobilitazione, per ribadire la forte preoccupazione per il progressivo depauperamento industriale nella Valle del Sacco e la volontà di intraprendere una strada comune per rilanciare tutta l’area. Cacciotti, come i sindaci di Artena, Carpineto, Gavignano, Gorga, Labico, Montelanico, Segni e Valmontone sarà alla testa del corteo che a partire dalle ore 9,30, dal piazzale della piscina comunale, sfilerà lungo le vie della città fino a giungere sotto il palazzo comunale, in piazza Italia. “Il nostro è da sempre un territorio a vocazione industriale – dice Cacciotti – ed è impossibile pensare di seguire strade alternative, come il turismo, che non avrebbero motivo d’essere. Dobbiamo perciò difendere a tutti i costi ciò che rimane, impedire alle aziende presenti di delocalizzare, dobbiamo far sentire forte la nostra indignazione per una crisi che si cerca di risolvere sulla pelle dei lavoratori. Tutti insieme, sindaci, lavoratori, cittadini, la nostra voce sarà ancora più forte”.