DECESSI DA VACCINI ANTINFLUENZALI: I MEDICI CHIEDONO TUTELE DA EVENTUALI DENUNCE

di Cinzia Marchegiani


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I medici si preparano ad affrontare la prossima stagione influenzale 2015/2016 e lo fanno con la consapevolezza dei colpi di scena accaduti in quella appena passata, tra decessi e vaccinI inefficacI, vogliono tutelare la loro deontologia ma soprattutto eventuali denunce partite da famiglie che hanno avuto decessi dei propri cari dopo la somministrazione di medicinali letali..

Il fatto. La scorsa stagione influenzale ha insegnato che i vaccini pubblicizzati anche nella rete ammiraglia RaiUno con il “Fluad Show” a Porta a Porta erano inefficaci, ma che dopo dei decessi avvenuti in concomitanza alla profilassi vaccinale è stato sempre consigliato, ma a fine stagione, ed esattamente il 5 giugno 2015, l’agenzia del Farmaco Italiana lascia testimonianza ufficiale indelebile dell’efficacia, o meglio inefficacia del vaccino antinfluenzale che era raccomandato per la stagione 2014-2015 a tutti i cittadini, compresi i bambini: “Durante la stagione si sono diffusi i virus dell'influenza A(H1N1) pdm09, A (H3N2) e di tipo B virus, con il ceppo dominante A (H3N2) che ha rappresentato oltre il 50% di tutti i rilevamenti di virus. Dei virus H3N2 che sono stati ulteriormente analizzati, a causa di una deriva antigenica, il 71% era dissimile al ceppo del vaccino. Ciò ha causato l'efficacia limitata della componente H3N2 dei vaccini contro l'influenza della scorsa stagione. Le componenti A (H1N1) pdm09 e B del vaccino hanno offerto protezione contro i virus circolanti.

 

Lo scenario diventa ancora più grottesco se si pensa che il CDC (Centro di Controllo e Prevenzione Malattie) americano aveva specificato, con un comunicato risalente addirittura il 4 dicembre 2014, che il vaccino antinfluenzale non era più efficace ma nonostante tutto anche in America è stato comunque consigliato, ma tant’è che questo vaccino non avendo fatto il proprio lavoro, e cioè immunizzare dal virus predominante e proteggere dall’influenza, solo a stagione influenzale terminata veniva ritirato dagli scaffali, infatti negli USA la GlaxoSmithKline il 16 aprile 2015 aveva notificato con dicitura “URGENTE DOSI DA RITIRARE” al CDC e la FDA il richiamando volontariamente tutti i lotti rimanenti del vaccino antinfluenzale 2014-2015 del FLULAVAL® quadrivalente Thimerosal-Free (Siringhe preriempite). Il richiamo non riguardava problemi legati alla sicurezza del farmaco, ma perché i prodotti FLULAVAL potevano aver subito una ridotta efficacia a causa di una diminuzione della potenza rilevata attraverso i test di routine. Insomma anche in America si ritirano le dosi di vaccino dal mercato ma a stagione critica superata, mentre sono state vendute e somministrate durante la stagione influenzale pur sapendo appunto già a dicembre che era inefficace. Una politica sanitaria sospetta che ha messo in dubbio e in contrasto le priorità della salute delle persone da quella del portafoglio delle case farmaceutiche, in fondo quei lotti sarebbero andati al macero.

SNAMI e la presa di posizione  e il documento. La presa di posizione del sindacato dei medici Snami sul vaccinare in sicurezza “in netto anticipo” rispetto all’autunno in cui verrà proposta la campagna di vaccinazione antiinfluenzale 2015-16. Gianfranco Breccia, segretario nazionale dello Snami in largo anticipo alla prossima campagna vaccinale che investirà anche i medici prende posizione e informa che il loro sindacato lancia la sfida “vaccinazione antiinfluenzale sicura per Medici e Pazienti” perché ci sono troppe criticità che devono essere sanate per un compito che per i medici di famiglia è obbligatorio, in presenza di un piano concordato, come previsto dall’acn. Il professor Breccia spiega la situazione: “Mi ha colpito molto, ma è solo l’ultima vicenda in ordine cronologico, il fatto di Ivrea dove, dieci giorni fa, sette medici di nefrologia sono stati indagati dalla procura per omicidio colposo, per il decesso di un uomo di 65 anni, in seguito all'esposto presentato dai familiari. Al paziente, in trattamento dialitico, era stato somministrato un vaccino antinfluenzale, come previsto dalle linee guida. La famiglia chiede ora alla procura di capire se le cause della morte possono essere riconducibili alla sindrome di Guillain–Barrè, post vaccinale, non diagnosticata adeguatamente”.

Focus Sindrome di Guillain-Barrè: La sindrome di Guillain-Barré (SGB) definisce un gruppo di neuropatie post-infettive rare, che di solito si manifestano in pazienti in buona salute. Nella maggior parte dei casi, la comparsa di debolezza agli arti a seguito di una infezione da Campylobacter jejuni (il segno più frequentemente identificato all'esordio) è preceduta da una malattia infettiva. Inoltre, è stato osservato che la sindrome SGB si manifesta dopo vaccinazione o interventi chirurgici. Il trattamento consiste nella somministrazione di immunoglobuline (IVIg) per via endovenosa o plasmaferesi. Sono importanti la fisioterapia e la riabilitazione. La prognosi varia a seconda delle forme della SGB: alcuni pazienti si ristabiliscono completamente, altri non sono in grado di camminare 6 mesi dopo l'esordio della malattia, altri ancora non sopravvivono.

Angelo Testa Presidente Nazionale dello Snami rincara: “L’influenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica a causa del numero di casi che si verificano in ogni stagione continua e siamo consci che ogni anno questa epidemia determina elevati costi a carico della comunità, sia in termini di spesa sanitaria (farmaceutica e ospedaliera) che di costi sociali, per le assenze dal lavoro per cure proprie e dei familiari. Inoltre il ricorso all’ospedalizzazione per il trattamento di forme influenzali, anche non complicate, soprattutto in persone anziane, comporta serie ripercussioni sulla ricettività dei reparti ospedalieri con possibili disfunzioni operative. E’ il contesto attuale di vaccinazione antiinfluenzale praticata dai Medici di Medicina Generale che non ci piace, e che necessita di una nostra netta presa di posizione”.

La “Presa di posizione nei confronti delle Asl, a favore dei Colleghi” conclude Gianfranco Breccia: “Innanzi tutto ‘pretendere’ dalla parte pubblica una polizza assicurativa che ci tuteli da rischi legali e professionali, inerenti all’attività di vaccinazione. Informazione ai Colleghi perché espongano nella sala d’aspetto degli ambulatori,in buona evidenza, la scheda tecnica del vaccino da inoculare e raccolgano la firma del consenso informato in cui siano ben chiari gli effetti collaterali del farmaco. Inoltre andare a vaccinare negli ambulatori pubblici quando non si è dotati di frigorifero con doppio termostato,di frigo portatile per il trasporto dei vaccini e strumentazione per la rianimazione. Ovviamente accertarsi che le strutture Asl ne siano dotate. In sintesi un imperativo ‘Vaccinare SI, in sicurezza non solo per i pazienti,ma anche per NOI!’” conclude il segretario nazionale di Snami.

Consigliato un vaccino inefficace, mentre sono aumentati i ricoveri epr inlfuenza. Chi valuterà i danni legati alla salute e alla profilassi vaccinale se l’Aifa stessa ha dichiarato che parallelamente all’aumento dell’attività dell’influenza stagione 2014/2015 e vista la concomitante predominanza del ceppo A(H3N2), è stato osservato un eccesso di mortalità per tutte le cause tra le persone di età superiore ai 65 anni, tra le categorie più a rischio per le complicanze dell’influenza? Negli otto paesi dell'UE che hanno riportato i dati degli ospedali, si sono verificati in questa stagione 6.023 casi di ospedalizzazione per influenza, oltre la metà dei quali ricoverati nei reparti di terapia intensiva. Insomma è’ stato consigliato un vaccino inefficace, che non ha protetto mentre si sono verificati eccesso di mortalità dovuta all’influenza stessa, un controsenso che dovrebbe essere analizzato seriamente, anche perché i disastri sanitari servono, seppur con molte vittime, a lanciare moniti severi ai professionisti del settore affinché quello che è accaduto possa essere evitato con intelligenza e lungimiranza nell’immediato futuro. La presa di posizione del sindacato dei medici Snami è il sintomo di un malessere profondo che le stesse istituzioni sanitarie e governative ne devono prendere atto, anche perché ormai le persone diffidano dei spot pubblicitari e la stagione passata è un esempio eclatante e tangibile di quello che il mondo intero è riuscito a partorire, ma sembra che nessuno pagherà per le vite umane perse.

Ma soprattutto ora più che mai, ci si chiede il motivo per il quale la campagna vaccinale non informa seriamente sui pro e i conto della profilassi, minimizzare i danni da vaccino sembra sia diventato uno sport nazionale, eppure una delle conseguenze è la Sindrome di Guillain-Barrè, che come riporta il sito di Orphanet, è stato osservato che la SGB si manifesta dopo vaccinazione o interventi chirurgici, in seguito a questa neuropatie alcuni pazienti si ristabiliscono completamente, altri non sono in grado di camminare 6 mesi dopo l'esordio della malattia, altri ancora non sopravvivono. La serietà di un sistema sanitario si evince da come attiva tutti i canali per una corretta informazione, oltre la tutela della salute della stessa comunità.




VACCINO ANTINFLUENZALE INEFFICACE: ECCO CHE ARRIVA LA NUOVA FORMULA

 

Del vaccino somministrato in questa stagione, i virus H3N2 che sono stati ulteriormente analizzati, il 71% era dissimile al ceppo del vaccino commercializzato a causa di una deriva antigenica, e ha fatto registrare un eccesso di mortalità per tutte le cause tra le persone di età superiore ai 65 anni. Consumatori infuriati

LEGGI ANCHE: VACCINO ANTINFLUENZALE, LA RESA DEI CONTI: GLAXOSMITHKLINE FA RITIRARE CON URGENZA 1,7 MLN DI DOSI

di Cinzia Marchegiani

Sul vaccino antinfluenzale entrato con forza nelle cronache non solo europee ma anche di oltre oceano atlantico verrebbe da dire.. “Tanto tuonò che piovve”. La stagione influenzale 2014-2015 è giunta al termine in Europa, in tutti i paesi si stanno registrando dei bassi livelli di attività ed ecco che si deve far fronte alla preparazione del nuovo vaccino per la prossima epidemia, e così si tirano le somme che dimostrano come tutte le inchieste de l’Osservatore d’Italia si sono avvalse di documenti inattaccabili. L’AIFA proprio due giorni fa, il 5 giugno 2015, lascia testimonianza ufficiale indelebile dell’efficacia, o meglio inefficacia del vaccino antinfluenzale che era raccomandato per la stagione 2014-2015 a tutti i cittadini, compresi i bambini: “Durante la stagione si sono diffusi i virus dell'influenza A(H1N1) pdm09, A (H3N2) e di tipo B virus, con il ceppo dominante A (H3N2) che ha rappresentato oltre il 50% di tutti i rilevamenti di virus. Dei virus H3N2 che sono stati ulteriormente analizzati, a causa di una deriva antigenica, il 71% era dissimile al ceppo del vaccino. Ciò ha causato l'efficacia limitata della componente H3N2 dei vaccini contro l'influenza della scorsa stagione. Le componenti A (H1N1) pdm09 e B del vaccino hanno offerto protezione contro i virus circolanti.”

VACCINO ANTINFLUENZALE INEFFICACE RITIRATO DAL COMMERICO IN USA
Non è un caso che negli USA la GlaxoSmithKline proprio il 16 aprile 2015 aveva notificato con dicitura “URGENTE DOSI DA RITIRARE” al CDC e la FDA il richiamando volontariamente tutti i lotti rimanenti del vaccino antinfluenzale 2014-2015 del FLULAVAL® quadrivalente Thimerosal-Free (Siringhe preriempite). Il richiamo non riguardava problemi legati alla sicurezza del farmaco, ma perché i prodotti FLULAVAL (siringhe preriempite) potevano aver subito una ridotta efficacia a causa di una diminuzione della potenza rilevata attraverso i test di routine. Insomma anche in America si ritirano le dosi di vaccino dal mercato ma a stagione critica superata, mentre sono state vendute e somministrate durante la stagione influenzale pur sapendo che il CDC aveva specificato, con un comunicato risalente addirittura il 4 dicembre 2014, che il vaccino antinfluenzale non era più efficace.

AIFA CONFERMA L’INEFFICACIA DEL VACCINO C OMMERCIALIZZATO
E ora l’AIFA afferma: “Parallelamente all’aumento dell’attività dell’influenza e vista la concomitante predominanza del ceppo A(H3N2), è stato osservato un eccesso di mortalità per tutte le cause tra le persone di età superiore ai 65 anni, tra le categorie più a rischio per le complicanze dell’influenza. Negli otto paesi dell'UE che hanno riportato i dati degli ospedali, si sono verificati in questa stagione 6.023 casi di ospedalizzazione per influenza, oltre la metà dei quali ricoverati nei reparti di terapia intensiva”.

Praticamente, sono stati commercializzati vaccini inefficaci e sono invero aumentati i casi da ricovero proprio per la predominanza del ceppo che però non era stato indicato per la composizione del vaccino. Ciò non solo insospettisce i consumatori, ma fa emergere più ombre che luci su sul vaccino antinfluenzale che ogni anno finisce sulle pagine di cronaca, tra morti sospette e inefficacia, poiché difficilmente riesce ad intercettare la composizione dei virus che circoleranno sul quale però  le case farmaceutiche devono progettare e testare il vaccino raccomandato dalle organizzazioni mondiali.

CITTADINI SEMPRE PIU’ ARRABBIATI
Il cittadino chiede trasparenza, ingiustificabile dover accettare che le istituzioni pur avendo i dati dell’inefficacia vaccinale per il virus H3N2, le autorità regolatorie del farmaco, compreso il Ministero della salute non si siano creati problemi per problemi importanti di salute legati alla copertura della popolazione, tant’è che sono stati ricoverati pazienti per colpa del virus circolante non considerato però nella preparazione del vaccino, dimostrando che la profilassi comunque non avrebbe tutelato i consumatori.

Non solo, se il vaccino servirebbe a far diminuire la propagazione dei virus tra la popolazione, che effetto produce un vaccino inefficace? Impossibile dimenticare il Fluad Show andato in onda sulla rete ammiraglia della Rai nella trasmissione Porta a Porta che ha fatto scendere in campo gli alti responsabili ministeriali per una vaccinazione in diretta pur di tranquillizzare gli italiani. Ora gli stessi italiani chiedono la medesima energia e determinazione per spiegare che il vaccino caldeggiato è servito a ben poco tant’è che la stessa AIFA conferma che sono aumentati i pazienti ricoverati per colpa del virus H3N2 e non alla diminuzione delle profilassi effettuate.

Molti cittadini che hanno assistito allo show nazionale con amarezza vorrebbero mandare al mittente una battuta al vetriolo: “La memoria storica è qualcosa di labile evidentemente per i diretti responsabili non solo del ministero della salute, ma della stessa RAI, perché è inaccettabile pensare di condizionare con una trasmissione decisioni importanti di adulti e anche bambini”. Ora le case farmaceutiche stanno già producendo il vaccino con le nuove indicazione impartite dall’AIFA e EMA, che però solo a stagione passata potrà dimostrare di essere stato in grado di anticipare se la composizione dei virus siano i medesimi di quelli circolanti. Insomma, signori e signori, tutto è probabile, ma solo il tempo galantuomo certificherà come sempre la copertura vaccinale.




VACCINO ANTINFLUENZALE, LA RESA DEI CONTI: GLAXOSMITHKLINE FA RITIRARE CON URGENZA 1,7 MLN DI DOSI

 

Uno studio da poco pubblicato smentisce il CDC: Quando i pazienti affetti da infezione influenzale sono stati divisi in base allo stato della vaccinazione, non c'erano differenze salienti; frequenza di ricovero in terapia intensiva è stata di circa due volte più elevato per i pazienti vaccinati, ed i pazienti vaccinati erano più del doppio delle probabilità di ricevere supporto meccanico ventilatorio per insufficienza respiratoria

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di Cinzia Marchegiani

Negli USA è arrivata la resa dei conti del vaccino antinfluenzale. In Italia il vaccino è stato pubblicizzato ovunque, un suo similare è finito anche a Porta a Porta con la famosa gaffe di Luca Pani, raccomandato perché protegge dai virus influenzali ed è stato consigliato calorosamente a tutti affinché si possa affrontare l’epidemia senza alcun strascico e problemi secondari. Ma il vaccino antinfluenzale sta dimostrando il suo vero volto, in fondo i virus sono sempre in mutazione e anche la comunicazione del CDC aveva dimostrato che i vaccini in commercio “anche quest’anno” avevano perso efficacia, perché la composizione del farmaco era stato sviluppato ipotizzando il ceppo del virus predominante che invece poi di fatto è mutato.

Ma ecco che la stessa GlaxoSmithKline lo scorso 16 aprile 2015 ha notificato con dicitura “URGENTE DOSI DA RITIRARE” al CDC e la FDA GSK che sta richiamando volontariamente tutti i lotti rimanenti del vaccino antinfluenzale 2014-2015 FLULAVAL® quadrivalente Thimerosal-Free (Siringhe preriempite). Questo richiamo non riguarda problemi legati alla sicurezza del FLULAVAL quadrivalente Multi Dose Fiale (MDV), FLULAVAL [trivalente] MDV o qualsiasi altro vaccino GSK. La GSK ha avviato volontariamente questo richiamo perché i prodotti FLULAVAL (siringhe preriempite) potrebbero aver subito una ridotta efficacia a causa di una diminuzione della potenza rilevata attraverso i test di routine. La potenza del vaccino è sceso sotto il limite prestabilito prima della scadenza del vaccino. Secondo la GSK, il problema riguarda solo la potenza delle dosi di vaccino FLULAVAL somministrati ai primi di gennaio 2015 o successivamente, le dosi di questo vaccino somministrato fino alla fine del 2014 non è caduta al di sotto dei limiti di potenza specificati e ci tiene a sottolineare che la potenza ridotta del vaccino FLULAVAL non pone problemi di sicurezza per le persone che lo hanno ricevuto, e ci mancherebbe verrebbe da dire!!

FALLIMENTO VACCINALE E LA RESA DEI CONTI
Il FLULAVAL® quadrivalente PFS è un vaccino antinfluenzale che protegge contro quattro virus: due virus influenzali A e due virus dell'influenza B. Il problema consiste nella ridotta potenza (meno del 5 per cento al di sotto del minimo specificato) nei due virus dell'influenza B contenute nelle siringhe preriempite 2014-2015 del vaccino FLULAVAL® quadrivalente Thimerosal-free (PFS). Ciò significa che il vaccino non è più conforme alle specifiche del produttore per la potenza di questi virus particolari. La potenza dei restanti due virus dell'influenza A nel vaccino era entro limiti prestabiliti. La potenza (o forza) di un vaccino è determinato dalla misura della concentrazione del principio attivo (chiamato anche antigene) nel vaccino. Non è conforme da ora in poi? Che devono dire le persone che hanno ricevuto questo vaccino certi che avrebbero loro protetto dall’influenza e dagli effetti negativi non prevenuti dallo stesso trattamento? Eppure il CDC aveva detto chiaro con un comunicato risalente addirittura il 4 dicembre 2014, che i vaccino antinfluenzale non era più efficace, tanto che anche in Italia solo dopo la nostra inchiesta e l’intervista al dottor Eugenio Serravalle, dopo 5 giorni l’AIFA ne prendeva atto e informava con una nota sul sito istituzionale.

CONSIGLI ATTIVATI
Dato che l'attività influenzale negli Stati Uniti è in calo in questo momento, il CDC non raccomanda la rivaccinazione per le persone che hanno ricevuto il vaccino FLULAVAL. Tuttavia, le persone vaccinate con il vaccino ai primi di gennaio 2015 o successivamente, che desiderano essere rivaccinati devono parlare con il loro medico.
Le persone che hanno ricevuto il vaccino ai primi di gennaio 2015 o successivamente, e che hanno in programma di recarsi in nell'emisfero sud (dove la stagione influenzale è solo all'inizio) potrebbe parlare con il proprio medico delle opzioni di trattamento di influenza o di prevenzione, compresa la possibilità di essere ri-vaccinati con un altro vaccino antinfluenzale 2014-2015. Tuttavia, poiché un nuovo vaccino contro l'influenza è stato formulato per l'uso nel sud del mondo, la vaccinazione con un vaccino contro l'influenza dell'emisfero settentrionale approvato per l'uso negli Stati Uniti potrebbe fornire una protezione ottimale contro i virus influenzali attesi a circolare nel Sud del mondo nei prossimi mesi.

LOTTI RITIRATI CON URGENZA
La GSK ha inviato ai clienti che hanno acquistato le direzioni FLULAVAL® quadrivalente PFS alla la restituzione di qualsiasi vaccino non utilizzata da questi lotti. Tredici i lotti di vaccino sono interessati dal richiamo e comprendono: 2B472 / 379MY / 42N4L / 5AZ7H / 9A3ZM / ZS95Z / A2PK7 / AR57J / DR4GF / YF5DT / F45C5 / T3J4S / XP4J2: “Per Favore effettuare un conteggio fisico e registrare questi dati sulla cartolina di risposta e la bolla di accompagnamento che sono incluse con questa lettera. Si prega di verificare immediatamente il vostro inventario e restituire tutte le unità del FLULAVAL® elencato.”

SPORTELLO DEL CITTADINO IN ITALIA
Alla luce di questa notizia, anche in connessione con i rischi derivanti, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” invita le Autorità Sanitarie italiane a vigilare per identificare rapidamente e precocemente un eventuale problema di sicurezza.

ECCO LO STUDIO SMENTISCE COME LA VACCINAZIONE EVITA IL RICOVERO NEGLI ANZIANI
Lo studio “The Impact of Vaccination on Influenza-Related Respiratory Failure and Mortality in Hospitalized Elderly Patients Over the 2013-2014 Season” pubblicato il 23 febbraio 2015 su Pubmed dagli autori Manish Joshi, Deepak Chandra, Penchala Mittadodla e Thaddeus Bartte, mette in discussione le raccomandazioni del CDC:” L’Influenza è una malattia respiratoria causata da virus influenzali. Essa colpisce un gran numero di americani su base annua, causando uno spettro di malattie che vanno dalla malattia autolimitante alla malattia abbastanza grave da giustificare il ricovero ospedaliero. I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) afferma che la vaccinazione antinfluenzale può ridurre la morbilità e la mortalità dell'influenza legata, soprattutto negli anziani con condizioni di base mediche, ma la vera efficacia del vaccino è venuto in discussione.” Gli obiettivi di questo studio erano di valutare il fallimento e la mortalità in una popolazione anziana e paziente ricoverato in un centro di cura terziario accademica negli Stati Uniti per l'influenza e per determinare se la vaccinazione preventiva ha avuto un impatto sulla gravità della malattia.

ECCEZIONALITA’ DELLO STUDIO
Il CDC afferma che la vaccinazione antinfluenzale può ridurre le malattie influenzali, le visite dei medici, assenze al lavoro e a scuola e prevenire ricoveri e decessi legati all’influenza, soprattutto negli anziani con condizioni mediche di base. Il CDC raccomanda la vaccinazione antinfluenzale annuale per tutti gli individui con età superiore di 6 mesi. Per quanto a nostra conoscenza, questo è il primo studio condotto negli Stati Uniti che descrive la morbilità e la mortalità dell'influenza in questo gruppo ad alto rischio ricoverato in un centro di cura terziario durante la stagione influenzale 2013-2014. Il gruppo di studio rappresenta la popolazione anziana a maggior rischio di morbilità e di morte secondo la CDC; solo un paziente era sotto 50 anni di età, con la maggior parte oltre 60 anni di età e di età media di 66. La stragrande maggioranza ha avuto anche co-morbilità.
Quando i pazienti affetti da infezione influenzale sono stati divisi in base allo stato della vaccinazione, non c'erano differenze salienti; frequenza di ricovero in terapia intensiva è stata di circa due volte più elevato per i pazienti vaccinati, ed i pazienti vaccinati erano più del doppio delle probabilità di ricevere supporto ventilatorio meccanico per insufficienza respiratoria. I nostri dati suggeriscono quindi che la vaccinazione ha offerto nessuna protezione contro malattie gravi in questa popolazione di pazienti ricoverati in ospedale. La mancanza di protezione documentato da questo studio si è verificato nonostante il fatto che 1) l'influenza predominante A ceppo (80%) nella nostra popolazione in studio era pH1N1, coerente con la relazione intermedia recente CDC e 2) il vaccino fornito di questa stagione è stato considerato sostanziale per protezione contro i ceppi circolanti. C'era anche una protezione contro la mortalità; tre su quattro pazienti in questo studio che è morto aveva ricevuto il vaccino influenzale.

EVIDENZE IMPORTANTI CHE DOVREBBERO FAR AFFRONTARE IL FALLIMENTO VACCINALE, INDICANDO PROCEDURE NEL RICOVERO DI ANZIANI VACCINATI
Lo studio termina con una riflessione e sintesi: “questo studio dell'impatto di vaccino influenzale preventiva sulla gravità della malattia nei pazienti più anziani ricoverati con l'influenza non ha trovato prove di un beneficio protettivo del vaccino. Infatti, la prevalenza di malattia grave e insufficienza respiratoria era statisticamente superiore nei pazienti vaccinati. Questi dati aggiungono a un crescente corpo di letteratura che solleva questioni circa l'efficacia complessiva del vaccino. Mentre ancora più dati sono attesi, si consiglia un alto indice di sospetto nelle persone che presentano la malattia simil-influenzale, basata sul protocollo per garantire la rapida diagnosi e trattamento precoce.”

Il mondo dei vaccini mostra come sempre un volto molto spesso sottaciuto… forse per non allarmare, ma di fatto questi studi e questi ritiri spesso anticipatamente annunciati da studi (che nessun giornale o media riporta) mette al muro quello che con grande facilità si vuole dimostrare goffamente. Quale strategia e obiettivi dovrebbe attuare la vaccinazione? I dati sono numeri che senza alcuna opinione rimandano alla presa di coscienza, perché diciamocela tutta, già era nell’aria che nuovi ceppi erano arrivati, come riporta l’allarme lanciato proprio dal sito della FIMCG in cui si annunciava il nuovo virus Svizzera: “un ceppo che non è coperto dai vaccini e potrebbe colpire ad ampio raggio, durare circa un mese e arrivare quindi fino alla metà di marzo.” Si sono pubblicati tanti report di contagio aumentati in merito alla diminuzione della copertura vaccinale, sarebbe auspicabile affrontare questi importanti studi, dati con quell’onestà intellettuale che riesca finalmente a mettere il malato prima di tutto, rispetto alle dosi che giacciono nei frigoriferi….la GSK chiede con urgenza il ritiro, evidentemente è talmente palese il fallimento vaccinale che molte persone potrebbero chiedere ora un bel risarcimento.

Suonano come un boomerang le parole lungimiranti del Professor Serravalle riportate nella nostra inchiesta di dicembre 2014: “Non ci sembra di chiedere troppo se desideriamo conoscere la reale situazione epidemiologica italiana, quanti i casi di vera influenza, quali i sierotipi identificati e correlabili con quelli vaccinali, quali le percentuali di malati tra vaccinati e non vaccinati.” Forse è talmente palese il contributo che questo studio potrebbe portare al mondo della sanità legata indissolubilmente all’industria farmaceutica che ci si domanda in tutta onestà, perché le nostre istituzioni sanitarie, comprese la stessa AIFA, non lo mettono in agenda, mentre tranquillizzano a priori le persone che i vaccini sono sicuri a prescindere senza aver valutato questi rapporti che Serravalle aveva indicato. I cittadini sono diventati persone attive e se non si vaccinano è perché hanno intuito che qualcosa di poco trasparente è in atto, come quando sentendosi male dopo una profilassi, con difficoltà si attua la farmacovigilanza…e non è un mito. Il vaccino antinfluenzale un mito che ora non ha più quelle caratteristiche straordinarie che si volevano dipingere.




VACCINO ANTINFLUENZALE: IL RETROSCENA E I VUOTI DI INFORMAZIONE

di Cinzia Marchegiani

Era il 10 dicembre 2014, quando l’Osservatore d’Italia pubblicava un’inchiesta sulla sanità inerente il vaccino antinfluenzale avviata in seguito al caso di malasanità dovuto ai molteplici decessi avvenuti in Italia in concomitanza temporale delle somministrazioni del vaccino FLUAD. Il titolo e l’articolo (”Inchiesta sanitaria vaccini. Vaccino influenzale inefficace: Serravalle invita i media italiani a pubblicare lo studio del CDC di Atlanta”) hanno suscitato interesse e stupore nell’opinione pubblica, ma anche e soprattutto da parte della classe medica e sanitaria tanto da essere stato ribattezzato una "bufala colossale". Molti medici hanno chiesto spiegazioni, visto che i referenti istituzionali italiani come l’AIFA e il Ministero della Salute, almeno a quanto risulta dalle verifiche, ne avrebbero omesso l'importante comunicazione, tanto da considerare quest’inchiesta la solita pista complottistica contro il sistema sanitario. Molti medici nonostante si fossero collegati sul sito ufficiale del CDC, Centers for Diseases Control and Prevention non trovavano il link dello studio sul vaccino antinfluenzale 2014/2015, eppure era stato inserito in prima pagina. Una premessa è d’obbligo! L’Osservatore d’Italia si attiene sempre a fonti accreditate, e questa inchiesta ne è un esempio tangibile. Su molti giornali americani era apparsa la notizia che il vaccino influenzale quest’anno sarebbe stato inefficace perché il virus predominante con cui era stato realizzato il vaccino era mutato e quindi non corrispondente a quello effettivamente in circolazione. Consultato di corsa il sito della CDC e acquisito lo studio suddetto, il nostro giornale ne stava pubblicando la comunicazione, mentre i nostri siti sanitari, come l’AIFA e il Ministero della salute, non risultavano pubblicare i riscontri scientifici. Seguendo il sito italiano ASSIS, il dr Eugenio Serravalle aveva invece pubblicato questa informazione, spiegandone anche il significato e lanciavo di fatto una richiesta: “questa notizia è stata pubblicata sui giornali statunitensi. Ci aspettiamo che facciano altrettanto quelli italiani che purerisultano aver pubblicato subito le affermazioni del ministro Lorenzin sulla sicurezza del vaccino senza, probabilmente, indagare su tutti gli aspetti di una vicenda che coinvolge cospicui investimenti e la salute di milioni di persone”. Così la linea del giornale ha voluto dare spazio ad un medico che per primo e per molto tempo è rimasto un fiore solitario. L’articolo è stato letto, apprezzato dai nostri lettori che conoscono la serietà della linea editoriale de l’Osservatore d’Italia, ma aveva fatto nascere dubbi e sospetti in chi giustamente fa riferimento quasi esclusivamente alle istituzioni sanitarie pubbliche. Tanto che molti medici hanno chiesto all’autore dell’inchiesta il link del CDC, perché ovviamente volevano leggere con i propri occhi. Ma non solo….l’inchiesta faceva emergere anche come i dati sulla mortalità dell’influenza dello scorso anno erano abnormi, 8 mila morti ma non corrispondenti ai dati Istat Influnet, che ne riportava esplicitamente solo 16.

Insomma due realtà a confronto paradossali se si pensa anche con quanta frequenza sonoandate in onda trasmissioni su RAI 1, con i protagonisti delle istituzioni sanitarie, Luca Pani Dg dell’AIFA, il commissario dell’ISS (Istituto Superiore Sanità), Walter Ricciardi e Giacomo Milillo, segretario della Fimmg (la Federazione italiana che riunisce i medici generici) che hanno pubblicamente mostrato la loro vaccinazione assieme a Bruno Vespa con il FLUAD. Uno spettacolo criticato da molti soprattutto perché andato in scena in concomitanza di altri decessi in seguito alla somministrazione del vaccino. Una trasmissione che ha fatto luce anche sull’imbarazzante situazione di Luca Pani che sembrerebbe aver ricevuto due dosi del vaccino a distanza di un mese, tanto che il nostro articolo in anteprima aveva sollevato questo caso: “Vaccino Fluad: Gaffe di Luca Pani, direttore dell’Aifa che a "Porta a Porta" si vaccina per la seconda volta?”
Insomma le inchieste sanitarie sul vaccino Fluad antinfluenzale hanno sollevato una querelle tanto che lo scorso 16 dicembre 2014, su Radio 24 Sole 24 ore, Gianni Minoli intervista i diretti interessati, il Dr Eugenio Serravalle, il dr Walter Ricciardi e anche per il caso vaccino Meningitec, l’Avv Roberto Mastalia.
 

Una puntata molto rivelatrice

Il Dr Serravalle spiega a Minoli il motivo per il quale il vaccino antinfluenzale è risultato inefficace da uno studio per l’appunto pubblicato dal sito della CDC di Atlanta (centro di controllo e prevenzione delle malattie infettive). Minoli facendo una panoramica di quello che è accaduto e cioè che l’AIFA a fine novembre in seguito ad alcuni decessi aveva sospeso due lotti incriminati del Fluad e anche il Comitato della Farmacovigilanza dell’Agenzia Europea ha scagionato il Fluad, perché aveva detto che non c’era alcuna relazione tra i lotti sospesi e le morti segnalate, insiste con possiamo vaccinarsi senza rischi ma anche senza nessun beneficio? Il dr Serravalle spiega anche agli ascoltatori che ci si vaccina con un beneficio molto scarso ma non completamente senza rischi:” poiché se è vero che non è stata riscontrata contaminazione batterica, ma il problema non era questo, ma capire realmente se queste reazioni avverse segnalate dopo la vaccinazione avevano un rapporto oppure no con la vaccinazione stessa, cioè capire cosa succede dopo l’immunizzazione e quali sono gli avventi avversi che si possono verificare.”Minoli va al sodo, facendo notare che lo stesso vaccino risultato inefficace il CDC ne raccomanda la vaccinazione per i soggetti a rischio, chiedendo il motivo, che Serravalle subito spiega:”Perché viene studiato con l’idea che funzioni ma si comprende solo ex post, se funziona…” E poi continua, sempre rispondendo a domande mirate di Minoli , il motivo per il quale l’impatto sociale e sanitario dell’influenza sono sovradimensionati:” in inverno ci si ammala per sindromi influenzali, e non soltanto per influenza. Si stima che per l’influenza quella vera riguarda tra il 7 e il 10% delle sindromi influenzali, quindi in realtà il numero di persone che si ammalano per influenza sono molto poche.” 

CONTRADDIZIONI E VUOTI

Per sensibilizzare la campagna vaccinale, l’AIFA e il Comitato della Farmacovigilanza dell’Agenzia Europea hanno ricordato che i decessi dello scorso anno per l’influenza ammontavano ad 8.000 casi, mentre i dati Istat Influnet (il sistema di sorveglianza italiano basato sulle segnalazioni dei Medici e dei Pediatri di base) cita i casi stimati di “sindromi influenzali” e non solo influenza nella stagione 2013-14 sono stati circa 4.542.000 e di questi, i casi gravi di influenza confermata sono stati 77 con 16 decessi:”l’80% (62/77) dei casi gravi segnalati presentava almeno una patologia cronica pre-esistente. Dei 16 casi deceduti, 14 presentavano condizioni di rischio pre-esistenti.”

Un’inchiesta solleva un polverone, viene tacciato per una bufala colossale, mentre solo dopo cinque giorni, in data 15 dicembre2014 l’AIFA pubblica sul proprio sito la corretta informazione sullo studio dell'inefficacia del vaccico antinfluenzale riportato dal CDC di Atlanta ed riportando gli ultimi dati sulla stagione influenzale 2014-15 forniti dal Rapporto epidemiologico Influnet dell'Istituto superiore di sanità:” il numero di casi di sindrome influenzale stimati nella settimana 1-7 dicembre è pari a circa 77.000, per un totale, dall'inizio della sorveglianza, di circa 387.000 casi. Dunque siamo appena gli inizi e l'incidenza totale è pari a 1,27 casi per mille assistiti”…però non menziona i dati di Influent relativi ai decessi, che il nostro giornale e l’ASSIS tramite il dr Serravalle avevano citato.

E' la prima volta che le istituzioni devono proporre una campagna pubblicitaria per confermare l'efficacia della vaccinazione, ma con argomenti che per certi versi appaiono poco convincenti e soprattutto di fronte ad atti documentali sconcertanti, invero si consiglia la vaccinazione nonostante le analisi sui lotti incriminati del FLUAD non siano completamente eseguiti (ma solo in parte), e pur sapendo che quel vaccino è risultato inefficace da una fonte autorevole…E la domanda sorge spontanea: insomma, devono essere smaltiti questi lotti a prescindere? L’Aifa con un ritardo eclatante ha pubblicato questa comunicazione sanitaria importante esclusivamente dopo la nostra inchiesta datata 10 dicembre 2014, ma scordando di citare i dati dei decessi da Influnet dello scorso anno. La risposta sul sito si legge a chiare lettere:” C'è chi ha avanzato il dubbio che, di conseguenza, il vaccino sia inutile, ma secondo l'Aifa è esattamente il contrario: «ciò tuttavia rafforza l'esigenza di vaccinarsi, perché chi si vaccina – anche qualora venisse contagiato – manifesterebbe la malattia in forma più lieve.”

IL CASO PANI

Ma il mistero si tinge ancor più di giallo, e nella trasmissione di Minoli viene risollevato il caso della doppia vaccinazione del dg dell’AIFA Luca Pani nella puntata andata in onda a Porta a Porta lo scorso 1 dicembre 2014 e condotta da Bruno Vespa. Minoli chiede al dr Walter Ricciardi, se fa male vaccinarsi due volte (ricordiamo che questa seconda vaccinazione sarebbe stata effettuata a distanza solo di un mese). Il Dr Ricciardi esclude categoricamente che ciò comporti un danno, anzi spiega che non rischia nulla: ”anzi in certi casi i medici consigliano una rivaccinazione per rafforzare ulteriormente le difese immunitarie e lui ricadeva in questi casi.”
Un’affermazione questa che potrebbe trarre in inganno le persone di qualsiasi estrazione culturale e sociale. Quello che tra le righe si legge è che se uno si vaccina anche a distanza di un mese non accade nulla di grave, non considerando che tra le vaccinazioni ci sono anche quelle pediatriche e che invece fare una vaccinazione esavalente a distanza di un mese comporterebbe gravissime conseguenze. E’ il caso di malasanità che ha cambiato la vita di una bimba di nome Elisa emerso dall’Osservatorio Sanità seguito dall’Avv. Francesco Lauri. La bambina di appena 10 mesi improvvisamente ha cominciato ad accusare gravi disturbi che poi le analisi hanno purtroppo confermato trattarsi di un ritardo psicomotorio causato dal mancato sviluppo della materia bianca nel cervello. Solo dopo sette lunghi anni di indagini è stato scoperto un grave errore di sistema sanitario, alla piccola hanno somministrato due volte a distanza di neanche un mese la terza dose del vaccino alla Asl di Monza Brianza, poiché si erano dimenticati di registrare la vaccinazione. Per questo la bambina ha subito una grave encefalopatite.

STUDI SULL'INLFUENZA STAGIONALE

Il dr Attilio Speciani, allergologo e immunologo clinico già lo scorso anno aveva fatto luce sulle campagne vaccinali e in merito riportiamo le sue dichiarazioni: "In ogni caso, è sempre necessario avere la consapevolezza che ogni vaccino ha un rischio, anche se i dati sugli effetti dannosi della vaccinazione antinfluenzale (come di altre) vengono spesso nascosti da lavori strutturati ad arte. Il confronto tra rischi importanti, come quello di sviluppare una malattia neurologica come la sindrome di Guillain-Barré (teoricamente definita "rara") e la possibilità di ammalarsi di influenza non regge. Negli ultimi anni è emerso con chiarezza che intorno alla sicurezza delle vaccinazioni esiste palesemente un conflitto di interesse la cui discussione lascio ad altri. Per me è fondamentale che ogni persona possa scegliere liberamente, per la vaccinazione o meno in relazione alle informazioni corrette cui ciascuno ha diritto, e che queste informazioni siano date. In un'epoca in cui le informazioni possono essere conosciute in tempo reale, i ministeri per la salute dovrebbero fornire in tempo reale dei dati sulla virulenza dell'infezione che ci raggiungerà (forse) facendo riferimento ai virus che stanno circolando ad esempio in America del Sud o in Australia prima di arrivare da noi. In quelle nazioni la stagione invernale si è già conclusa con una evidenza precisa di morbilità e di mortalità correlata ed i rapporti ufficiali che arrivano dall’Australia segnalano un'attività influenzale molto più ridotta di quelle registrate nel 2012 e nel 2011. Da immunologo resto quindi perplesso sulle motivazioni che non fanno divulgare le notizie sugli effetti proprio di quei virus che probabilmente ci colpiranno.”

Era solo il 29 settembre 2014 quando lo stesso Dr Speciani spiegava in un articolo cosa si sarebbe aspettato dall’influenza che avrebbe investito l’Europa nell’inverno appena iniziato:” La composizione vaccinale "ufficiale" per quest'anno è esattamente identica a quella dello scorso anno, con un ceppo dominante che è quello H1N1 (lo stesso della suina/bufala)), un ceppo H3N2 Texas (entrambi ceppi influenzali di tipo A) e un terzo, di tipo B, Massachussets 2012. In Australia la suina H1N1 (con una mortalità bassissima) è stata la segnalazione dominante rappresentando oltre l'80% delle infezioni. Probabilmente quest'anno dovremo occuparci molto di più di forme da raffreddamento classiche (come già detto, raffreddori, faringiti, bronchiti) che dell'influenza, visto che i rapporti ufficiali che arrivano dall’Australia (dove il picco influenzale è già passato) segnalano un'attività influenzale ancora più ridotta di quelle registrate nel 2012 e nel 2013. Di solito l'Europa ricalca esattamente quanto successo in Australia, ma le notizie in tal senso tendono ad essere scarse e poco diffuse.”

E' forse un caso che le vaccinazioni sono diminuite drasticamente? Così tra scegliere la possibilità di vaccinarsi e quella di astenersi, gli utenti sceglieranno sempre la seconda opportunità. I dati e le informazioni che il dottor Speciani invita a verificare e trasmettere fotografa come molto spesso si attuano campagne vaccinale senza dare la possibilità all’utente finale di avere la consapevolezza delle informazioni. 


 




VACCINO ANTIFLUENZALE FLUAD: ALTRA MORTESOSPETTA DI UN ANZIANO A PRATO.

Forse è lo Squalene che ha causato una reazione gravi reazioni allergiche, adiuvante nel vaccino e che è stato al centro delle polemiche e report importanti sui veterani colpiti dalla Sindrome del Golfo…si faccia chiarezza!

di Cinzia Marchegiani

Prato (PO)
– Sono tutte anziane le persone che sono morte poco dopo la somministrazione del Vaccino Fluad della Novartis. Dopo i prime tre decessi e una grave reazione è stato attivato il ritiro cautelativo dei numeri dei lotti che erano interessati ai relativi pazienti. In Sicilia un decesso è avvenuto per arresto cardiocircolatorio, gli altri due casi, uno in Sicilia e l’altro in Molise dovuto all’infiammazione del sistema nervoso centrale, di cui uno la morte è avvenuta nell’immediatezza, gli altri entro le 48 ore. Ora si aggiunge un altro decesso avvenuto nel comune di Prato, il medico di famiglia dello sfortunato signore, deceduto giovedì (27 novembre c.a.) nella sua abitazione, ha dato subito l’allarme. Le notizie riportano che nella stessa serata del decesso Edoardo Majno , il direttore generale dell’Asl 4 ha annunciato che verrà organizzata un’unità di crisi partendo da subito, e contemporaneamente a bloccare l’uso del vaccino per via cautelativa, ma soprattutto inviando tale comunicazione a tutti i medici di famiglia per vietarne sia la distribuzione che la somministrazione. Le informazioni sul decesso avvenuto, solo l’autopsia sarà in grado di stabilire le connessioni sull’eventuale vaccino per ora sotto indagine.
In data odierna, la stessa Agenzia Italiana del Farmaco con un comunicato n.402 ricorda che i vaccini sono una risorsa preziosa e insostituibile per la prevenzione dell'influenza stagionale e delle sue complicanze, che possono dare luogo a casi di intensità severa e colpiscono con frequenza maggiore in particolare gli ultrasessantacinquenni e i pazienti affetti da condizioni croniche preesistenti. La stessa agenzia sottolinea che il provvedimento emanato oggi, che dispone il divieto di utilizzo di due lotti del medicinale FLUAD, è stato assunto a scopo esclusivamente cautelativo, a seguito di segnalazioni pervenute all'Agenzia dalla Rete nazionale di Farmacovigilanza, anche se al momento non è certo se si tratti di una casualità oppure se vi sia un nesso con la vaccinazione. Solo un quadro completo potrà essere fornito solo dopo aver analizzato tutti gli elementi di contesto, tra i quali, ad esempio, lo stato di salute dei pazienti, la loro età ed eventuali patologie da cui erano affetti.
E la domanda sorge spontanea: “Se queste sintomatologie gravi colpiscono soprattutto gli ultrasessantacinquenni, perché vengono coinvolti nelle campagne di prevenzione proprio coloro che sono più a rischio? Ma il fatto diventa più inquietante leggendo il bugiardino del farmaco FLUAD che conferma la presenza dell’adiuvante MF59C.1 contenente: 9,75 mg di squalene. Si proprio lo “squalene” che è stato al centro di un’inchiesta, poiché uno studio nel 2000 mise in correlazione la presenza di anticorpi anti squalene nel sangue con l'insorgenza della sindrome del golfo nei veterani: il 95% dei militari che mostravano i sintomi della sindrome presentava gli anticorpi, non rilevabili negli individui del campione che non presentavano i sintomi. Due autori dello studio e un terzo ricercatore pubblicarono un'altra analisi nel 2002 in cui misero in correlazione la presenza degli anticorpi antisqualene nei soggetti affetti dalla sindrome del Golfo con la somministrazione di squalene contenuto in alcuni lotti di vaccino antiantrace.

Lo “Squalene” è un componente di alcuni adiuvanti che vengono aggiunti ai vaccini al fine di incrementare la risposta immunitaria, è una sostanza presente in natura (nelle piante, negli animali e negli esseri umani) che viene sintetizzata nel fegato e che circola nel sangue umano. Da un documento dell’OMS si legge che lo stesso squalene viene estratto, per ragioni commerciali, dall’olio di pesce, in particolare dall’olio di fegato di squalo, e, viene purificato in caso di utilizzo come componente di farmaci o vaccini:” L’MF59, un adiuvante contenente lo squalene, fa parte del vaccino anti-influenzale stagionale ed è stato autorizzato nel 1997 in Italia e successivamente anche in diversi altri Paesi. Ogni dose di vaccino contiene circa 10mg di squalene. Oltre 22 milioni di dosi sono stati distribuiti da allora fino ad oggi (2006). I numeri di eventi avversi e reazioni locali non sono risultati superiori rispetto a quanto ci si aspettava in base agli eventi dovuti ad altri vaccini antiinfluenzali; sembra quindi che lo squalene non rappresenti un rischio significativo. Il vaccino è stato somministrato in primo luogo agli individui appartenenti alla fascia di età 65 e oltre per cui il vaccino era stato autorizzato. Alcuni vaccini sperimentali, inclusi dei vaccini anti-pandemia, vaccini anti-malarici e vari altri vaccini di natura virale e batterica, vengono allestititi con adiuvanti contenente lo squalene con l’obiettivo di rafforzare l’immunogenicità e quindi l’efficacia dei vaccini. Sono stati condotti studi clinici con vaccini contenente squalene coinvolgendo bambini e lattanti senza risultati preoccupanti dal punto di vista della sicurezza. E’ stato ipotizzato una relazione tra problemi di salute dei veterani della guerra del Golfo e la possibile presenza di squalene nei vaccini che ai soldati sono stati somministrati. “ L’OMS però nello stesso documento non chiarisce al 100% lo studio sullo squalene infatti si legge:”Un report pubblicato ha ipotizzato che alcuni dei veterani esposti al vaccino anti-antrace hanno sviluppato anticorpi anti-squalene e che questi anticorpi hanno successivamente provocato disabilità. Tuttavia lo squalene non faceva parte dei vaccini somministrati ai veterani e non è stato neppure utilizzato nel processo di produzione dei vaccini. Sono stati pubblicati molti studi che hanno evidenziato dei limiti tecnici di questo report (?) “

Comunque per l’OMS la maggior parte degli adulti, specialmente quelli più anziani, indipendentemente dalla loro storia vaccinale, possiedono anticorpi naturali che reagiscono con lo squalene. In uno studio clinico l’immunizzazione con il vaccino anti-influenzale contenente squalene non ha modificato né frequenza né titolo degli anticorpi anti-squalene. Però….c’è sempre un però, infatti anche se il comitato (il Global Advisory Committee on Vaccine Safety) è d’accordo nel ribadire che preoccupazioni sul fatto che lo squalene contenuto nei vaccini possa indurre anticorpi antisqualene siano infondate, suggerisce tuttavia, dal momento che le esperienze con i vaccini contenente squalene derivano in primo luogo dalla vaccinazione di persone appartenenti a fasce di età più anziane , il comitato evidenzia la necessità di condurre, con particolare attenzione, studi postmarketing al fine di identificare qualsiasi eventuale evento avverso.

Ora si legge che Giorgio Palù, presidente della Società Europea di Virologia e ordinario all'Università di Padova, in un'intervista a La Stampa collega i rischi legati ai vaccini proprio alla presenza dei adiuvanti che possono portare reazioni allergiche, per l’appunto come “squalene” che è presente nel FLUAD, come abbiamo verificato noi del giornale sul bugiardino del farmaco sotto inchiesta. Lo stesso però giustamente riporta che non bisogna creare falsi allarmismi.
Il dato oggettivo che emerge dalla farmacovigilanza è un patrimonio che va custodito e le linee guida dell’OMS vanno rispettate e sono sempre precise: “tuttavia, dal momento che le esperienze con i vaccini contenente squalene derivano in primo luogo dalla vaccinazione di persone appartenenti a fasce di età più anziane, il comitato evidenzia la necessità di condurre, con particolare attenzione, studi postmarketing al fine di identificare qualsiasi eventuale evento avverso.” Ma soprattutto…. se lo Squalene è un’adiuvante che può provocare reazioni allergiche, e non è come mangiare le fragole perché il farmaco viene inoculato per via intramuscolare e quindi va direttamente nel circolo venoso….è’ possibile toglierlo dai vaccini, perché ancora viene autorizzato? Quanti morti in Italia lo scorso anno ha fatto l’influenza, possibile che non si può cambiare cultura approcciando con metodi alternativi, soprattutto per gli anziani che sembrano, dati oggettivi alla mano, essere il bersaglio primario dei vaccini antinfluenzali? La dottoressa Patrizia Maria Milani da tempo ha cambiato approccio proprio nella prevenzione e spiega all’Osservatore d’Italia che la stessa si può attuare utilizzando rimedi omeopatici o fitoterapici e che devono essere sempre essere consigliati da medici competenti in materia:” In scienza e coscienza il medico indica ciò che meglio si addice al singolo paziente. Ci sono rimedi validi per tutti cui si affiancano altri specifici per la persona che si ha davanti.”
Ma se in scienza e coscienza ad un medico gli viene decurtato lo stipendio perché non fa campagna vaccinale- e su questo si cercherà di indagare con dati oggettivi-chi da la certezza al paziente di essere stato consigliato nel migliore dei modi? Questo è l’indirizzo della prossima inchiesta che l’Osservatore d’Italia ha nelle priorità, per scardinare quei dubbi e dare la giusta trasparenza soprattutto nel campo medico e sanitario.