Vaccini, i medici che li sconsigliano saranno radiati

Redazione

I medici che sconsigliano i vaccini infrangono il codice deontologico, e vanno incontro a procedimenti disciplinari che possono arrivare alla radiazione. Lo ha affermato la Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo) presentando un documento sul tema.

"Noi siamo pronti a fare la nostra parte – ha spiegato il segretario Luigi Conte -, sono già in corso e sono stati fatti procedimenti disciplinari per medici che sconsigliano i vaccini. Si puó arrivare anche alla radiazione".

La Magistratura non deve avere atteggiamenti tesi a "fomentare comportamenti scorretti e non compatibili con il vivere sociale", si legge nel testo.
Nel documento la Fnomceo chiede di "favorire il superamento dell'evidente disallineamento tra scienza e diritto, auspicando che i magistrati intervengano in materia di salute recependo nelle loro sentenze la metodologia dell'evidenza scientifica".




CAOS SULLE SANZIONI AI MEDICI CHE SCONSIGLIANO I VACCINI

Redazione

''La bozza di Piano Nazionale Vaccini, attualmente all'esame della Conferenza delle Regioni, prevede esclusivamente percorsi di concertazione con gli Ordini e le associazioni professionali e sindacali per cogliere l'obiettivo condiviso di garantire adeguate coperture vaccinali'': e' quanto precisa il Ministero della Salute con un comunicato. 

Ieri a Milano Ranieri Guerra, Direttore Generale Prevenzione al Ministero della Salute, intervenuto a una conferenza stampa nell'ambito del Congresso nazionale della Società Italiana di Igiene (Siti), aveva spiegato che il Ministero della Salute stava valutando la possibilità di un'ordinanza sull'obbligo di vaccinazioni per chi va a scuola, mentre sono in corso colloqui sindacali sull'ipotesi di togliere la convenzione col Sistema Sanitario ai medici che sconsiglino le vaccinazioni, perché 'infedeli' verso il SSN. E nel Piano Nazionale vaccini 2016-18, che sarà esaminata dalla Conferenza Stato Regioni, si prevede la possibilità di sanzioni disciplinari o contrattuali concertate con la collaborazione degli ordini professionali e sindacali. 

Per il medico "infedele", che diffonde cioè informazioni che non hanno un fondamento scientifico circa la pericolosità dei vaccini, potrebbero dunque essere previste "punizioni" di tipo deontologico e disciplinare, fatto salvo il reato penale nel caso in cui dovesse verificarsi un decesso riconducibile alla mancata vaccinazione. Già a settembre il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi, aveva lanciato un appello per sanzionare medici e sanitari che sconsigliano i vaccini.

In vista del Piano nazionale per la prevenzione vaccinale, di cui si sta discutendo proprio in questi giorni al Ministero della Salute, gli esperti del gruppo di lavoro ministeriale hanno intanto rivelato dieci principi guida, con punti innovativi come quelli relativi a "etica e formazione". Tra le ipotesi avanzate anche l'inserimento della branca di vaccinologia nell'ambito dei corsi universitari della formazione continua per tutta l'area sanitaria.

''La bozza di Piano Nazionale Vaccini, attualmente all'esame della Conferenza delle Regioni, prevede esclusivamente percorsi di concertazione con gli Ordini e le associazioni professionali e sindacali per cogliere l'obiettivo condiviso di garantire adeguate coperture vaccinali'', precisa il Ministero della Saluta con un comunicato nel quale si spiega che ''quanto pubblicato da diversi organi di stampa secondo cui sarebbero allo studio sanzioni, quali la radiazione, per i medici che sconsigliano le vaccinazioni obbligatorie è priva di ogni fondamento''.




LORENZIN FOTOGRAFA I SUOI FIGLI VACCINATI. PER IL CODACONS E' SOLO UNO SPOT PUBBLICITARIO

di Cinzia Marchegiani

Roma – Il Ministro della Salute oggi a Roma ha fatto vaccinare con l’esavalente i suoi figli di tre mesi presso il centro vaccini della Asl RmE e pubblicando la foto dei sui due gemelli Lavinia e Francesco ha dichiarato: “È andato tutto benissimo. Le vaccinazioni salvano i nostri bambini e quelli che vivono intorno a loro. Ho vaccinato i miei bambini. Nessuno più di me in Italia ha i dati ed è informata da tutti i punti di vista sulla casistica degli effetti collaterali. Spero che il fatto che io sia così tranquilla possa tranquillizzare le tante mamme che ancora oggi hanno paura di vaccinare. Non bisogna avere paura”. 

Il caso vaccino esavalente, a chi giova? La ministra sembra però dimenticare che l’esavalente ha due vaccini facoltativi, oltre i quattro obbligatori, cioè quelli che lo Stato sovvenziona. Il ministro, inoltre, non spiega che esiste una legge italiana che risarcisce dai danni da vaccino e continua dicendo: “Le vaccinazioni  salvano i nostri bambini e quelli che vivono intorno a loro. Perché i virus vivono intorno a noi. E solo grazie alle vaccinazioni di massa questi virus non entrano nella nostra vita. E vediamo cosa accade quando ci sono falle nel sistema, bambini he muoiono di morbillo, epidemie di pertosse, problemi di meningite. E quindi queste sono cose molto serie”.

Codancons contro la Lorenzin, solo mega spot. Ora il Codacons insorge contro il Ministro della salute, commentando le dichiarazioni del Ministro in occasione della vaccinazione cui sono stati sottoposti i suoi figli accusa Beatrice Lorenzin, di aver realizzato quest’oggi un mega spot gratuito in favore dell’industria farmaceutica. Lo denuncia il Codacons: “Riteniamo gravissimo quanto avvenuto oggi, e altrettanto gravi le affermazioni della Lorenzin – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Un ministro della Repubblica non dovrebbe mai sbilanciarsi a favore degli interessi economici di soggetti privati, in questo caso le case farmaceutiche, facendo pubblicità ai loro prodotti. Se come madre la Lorenzin ha il pieno diritto di fare le scelte che ritiene più giuste per i propri figli, come Ministro ha il dovere di fornire una informazione corretta ai cittadini e tutelare gli interessi della collettività”.

Il Codacons contesta in particolare le dichiarazioni in favore della vaccinazione di massa, considerata esente da qualsiasi rischio. Il Codacon continua la sua replica nel dettaglio in merito a questo delicato argomento: "Peccato che il Ministro non abbia specificato che il Servizio sanitario nazionale inietta ai nostri bambini un vaccino esavalente, nonostante la legge riconosca solo 4 vaccini obbligatori, pratica che può comportare danni da sovraccarico e choc del sistema immunitario nei bambini, mentre sul fronte economico la procedura comporta uno spreco di soldi pubblici a carico del Ssn, e quindi della collettività, pari a 114 milioni di euro all' anno, a tutto vantaggio delle multinazionali dei farmaci" – conclude il Codacons.

Non è la prima che il Codacons ha bacchettato la ministra, lo scorso anno e  precisamente il 25 marzo 2014, in merito all’apertura di un’inchiesta sui danni da vaccino che avrebbero subito due bambini, la stessa Lorenzin si era lasciata scappare che alcune procure emettono sentenze che vanno contro le evidenze scientifiche.. Il Codacons allora aveva redarguito la Lorenzin: Forse la Lorenzin dovrebbe informarsi meglio prima di rilasciare dichiarazioni alquanto temerarie. La somministrazione polivalente dei vaccini come avviene nel nostro paese, nonostante solo quattro vaccini pediatrici siano obbligatori per legge, non è affatto esente da rischi per la salute dei bambini, perché può comportare danni da sovraccarico e shock del sistema immunitario. La letteratura scientifica attuale e gli esponenti della comunità scientifica sostengono che la somministrazione polivalente potrebbe indurre reazioni cosidette ‘autoimmuni’, cioè l’organismo potrebbe arrivare anche a produrre anticorpi che, non riconoscendo più il ‘vero nemico’ da aggredire, aggredirebbero in una situazione di smarrimento generale le funzionalità di organi interni al paziente (es, demielizzazioni, Les, alterazioni ematologiche, encefalopatie, etc, etc,). Le evidenze scientifiche, quindi, a differenza di quanto sostiene il Ministro della Salute, sono tutt’altro che compatte nel riconoscere l’assoluta bontà dei vaccini. Per tale motivo, a tutela della salute dei cittadini e sulla scia dell’indagine aperta a Trani, presenteremo ricorso al Tar del lazio per sospendere la somministrazione del vaccino esavalente e limitare la fornitura a soli quattro previsti dalla legge, con risparmi pari a 114 milioni di euro per la collettività.

Insomma, un ministro poco attento la Lorenzin, un’occasione perduta anche nei confronti di tanti genitori che stanno invece lottando per avere un risarcimento dalla Stato dopo aver avuto una grave reazione avversa dallo stesso vaccino che lei ora sta sponsorizzando. Eppure anche questi genitori si erano recati al centro vaccinali con tanta fierezza.




FARMACI E REAZIONI AVVERSE: IL PRIMATO AI VACCINI

di Cinzia Marchegiani
I farmaci che i malati/pazienti prendono in seguito alla prescrizione di una terapia, o acquistati spontaneamente in farmacia sono sempre sotto farmacovigilanza, l’unico strumento per comprendere quando un’autorizzazione al commercio di un medicinale è da rivalutare. Il monitoraggio del consumo dei farmaci in relazione a tutte le possibili reazioni avverse che possono andare incontro a chi li consuma serve a sorvegliare costantemente il profilo di sicurezza di un medicinale dopo l’autorizzazione all’immissione in commercio.

Nel rapporto OPSMED 2014, sono stati presentati anche i dati relativi all’analisi delle segnalazioni di sospette reazioni avverse registrate attraverso la Rete Nazionale di Farmacovigilanza. La rete di sorveglianza che garantisce da un lato la raccolta, la gestione e l’analisi delle segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse a farmaci (ADR) e dall’altro la pronta e capillare diffusione delle informazioni diramate dall’AIFA in merito alla sicurezza dei farmaci, attraverso un network che coinvolge l’AIFA, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, le Unità Sanitarie Locali, gli Ospedali, gli Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico e le industrie farmaceutiche.

Farmaci immessi sul mercato e l'azzardo sulla pelle dei pazienti/malati. I farmaci immessi nel circuito nazionale o prescritti negli ospedali anche sotto forma di sperimentazione, sono soggetti a forme di controllo di farmacovigilanza che dovrebbero essere severe, e la stessa AIFA nel suo sito istituzionale, nella sezione ritiro farmaci, ne spiega perfettamente il motivo: “Il mercato farmaceutico ogni tanto viene scosso dal ritiro di un medicinale. A volte il ritiro colpisce medicinali in circolazione anche da diversi anni ed in alcuni casi i provvedimenti restrittivi riguardano veri e propri blockbuster. Si tratta di farmaci di uso specialistico in particolari sottopopolazioni ma anche terapie preventive come vaccini, farmaci di automedicazione e addirittura medicinali omeopatici. L’introduzione di un nuovo medicinale sul mercato porta con sé sempre una quota di azzardo che purtroppo si gioca sulla pelle dei pazienti”. Questo perché i dati a disposizione al momento di capire se vale la pena metterlo a disposizione della comunità – specifica sempre l’AIFA, l’Agenzia dei Farmaci Italiana – sono sempre limitati a ciò che siamo in grado di valutare in un ambito sperimentale. “Spesso si è in condizioni distanti dalla pratica clinica di tutti i giorni, dove sono molteplici i fattori che entrano a complicare lo scenario del nuovo intervento terapeutico. Appare quasi scontato – continua la spiegazione AIFA – che, una volta in commercio, la disponibilità di un medicinale possa essere riconsiderata solo a fronte di nuovi dati di sicurezza. Ciò non prende in considerazione il fatto che un farmaco inefficace sbilancia il rapporto beneficio/rischio in modo tale che, per quanto infinitesimale e lieve sia il rischio, vengono a mancare le ragioni per lasciarlo in commercio. In conclusione, il monitoraggio continuo della sicurezza dei medicinali comporta una sempre possibile ed eventuale eliminazione della sostanza dal mercato. Dovrebbe poter valere lo stesso nel caso ci si renda conto che un farmaco è inefficace. Il ritiro di un farmaco è comunque un fenomeno che deve essere valutato in una logica di salute pubblica che tiene conto di tutte le variabili in gioco. Ogni volta che questo succede, deve insegnare qualcosa rispetto all’obiettivo primario: la cura dei pazienti.”

Dati rapporto OSMED 2014. Nel 2014 quasi la metà delle segnalazioni sono pervenute da medici ospedalieri (46%), seguiti da farmacisti (18%) e specialisti (14%). Ancora basse le segnalazioni dai medici di medicina generale (7%).È stato registrato anche un notevole incremento (+491%) delle segnalazioni provenienti dalle aziende farmaceutiche.
Dati numero segnalazioni in crescita. Sono state inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) ben 51.204 segnalazioni di sospette reazioni avverse ai farmaci. Anche quest'anno il numero delle segnalazioni è in crescita: il tasso è stato di 842 segnalazioni per milione di abitanti, un valore che ha permesso all’Italia di collocarsi nella classifica dell’OMS all’undicesimo posto tra i Paesi al mondo con il più alto tasso di segnalazione e al quarto a livello europeo. Un altro dato interessante evidenzia che per numero assoluto di segnalazioni, il nostro Paese si colloca tra i paese che contribuiscono maggiormente ad inviare segnalazioni al WHO Global Individual Case Safety Report (ICSR) database collocandosi al primo posto per la qualità delle segnalazioni.

Reazioni avverse, il primato ai vaccini. Tornando ai numeri, rispetto all’anno precedente è stato registrato un incremento delle segnalazioni del +25%. L'aumento è stato osservato principalmente per i vaccini, con un +125% rispetto al 2013, che si spiega principalmente con l'avvio di specifici progetti di farmacovigilanza attiva che nell'anno 2014 sono stati focalizzati principalmente su questa categoria di medicinali.
La maggior parte delle segnalazioni pervenute nel 2014 ha riguardato i farmaci antineoplastici e immunomodulatori (17%), seguiti dai vaccini (14%), dagli antimicrobici generali per uso sistemico (13%), dai farmaci per il Sistema Nervoso Centrale (12%) e da quelli per sangue e organi emopoietici (11%).

Report secondo le regioni italiane.
Le reazioni avverse più segnalate sono state quelle cutanee, seguite da quelle delle patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione e da quelle gastrointestinali.
Dal punto di vista territoriale la crescita del numero di segnalazioni ha interessato quasi tutte le Regioni italiane, a esclusione di Valle d'Aosta (-34%), Basilicata (-30%), Puglia (-29%), Piemonte (-13%), Calabria (-4%), Emilia Romagna (-1%). Rispetto al 2013 gli aumenti più consistenti sono stati registrati nella Provincia Autonoma di Trento (+386%), in Molise (+210%), Sicilia (+168%), Liguria (+133%) e in Veneto (+97%).
Le Regioni con il più alto numero assoluto di segnalazioni e relativo tasso di segnalazione sono state la Lombardia, il Veneto e la Toscana, che complessivamente rappresentano più del 50% di tutte le segnalazioni dell'anno 2014.
Ecco perché le segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse costituiscono un’importante fonte di informazioni per le attività di farmacovigilanza, in quanto consentono di rilevare potenziali segnali di allarme relativi all’uso di tutti i farmaci disponibili sul territorio nazionale. Nulla è certo e sicuro, poiché le stesse autorizzazioni in commercio dei prodotti farmaceutici si basano su dati sperimentali su un numero di persone talmente limitato per ottenere dati dettagliati, che spalmandoli su una comunità più ampia ne permette nel tempo e nella quantità di valutarne la sicurezza e l’efficacia. Insomma, il consumatore deve comunicare al proprio medico o anche direttamente alla rete nazionale di farmacovigilanza tutte quelle reazioni avverse affinché sia avvisata l’AIFA stessa. L’introduzione di un nuovo medicinale sul mercato porta con sé sempre una quota di azzardo che purtroppo si gioca sulla pelle dei pazienti, ecco perché è fondamentale la farmacovigilanza.
 




VACCINI: NUOVI INQUIETANTI SCENARI

di Cinzia marchegiani

Si parla spesso come i vaccini abbiamo cambiato la sanità e la tutela della salute nel mondo. Vengono descritti come sicuri, efficaci e necessari, mentre in realtà sono farmaci che trascinano con loro tutte le problematiche legate agli eventi avversi e spesso neanche studiati a lungo termine, non sono sempre efficaci, visto che perdono il loro effetto immunizzante nel tempo. Il dato oggettivo riguarda il fatto che si vaccina l’intera popolazione, mentre non si effettuano i controlli sugli anticorpi, quindi non si conoscono le stime reali nazionali e mondiali riguardo l’efficienza dei vaccini somministrati. Il vaccino è una sorta di scatola chiusa, un dogma a cui credere e affidarsi, in cui nulla ci è dato sapere.

Uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica PLoS Biology, riguardo esperimenti scientifici con il ceppo dell'herpes che causa la malattia di Marek nel pollame, per la prima volta, ha confermato la teoria molto controversa che alcuni tipi di vaccini consentono per l'evoluzione e la sopravvivenza di versioni sempre più virulenti di un virus, mettendo gli individui non vaccinati più a rischio malattia grave. La ricerca ha implicazioni importanti per l'economia della sicurezza della catena alimentare e delle catene alimentari, così come per altre malattie che colpiscono l'uomo e gli animali agricoli.

Nuovi inquietanti scenari. Questa scoperta apre scenari devastanti riguardo soprattutto quei virus patogeni e altamente virulenti come l’Ebola, di cui si stanno eseguendo ricerche per la progettazione dei vaccini da dare all’intera popolazione. Sarebbe devastante per l’intera comunità mondiale un vaccino che trasmette il virus più letale e patogeno ad un altro uomo. Una reazione a catena senza via d’uscita.

Una scoperta sconcertante. La vaccinazione migliora il contagio dei patogeni più virulenti. La nuova ricerca, ha indagato su come l'uso di vaccini fallimentari o imperfetti possono influenzare l'evoluzione della virulenza di virus. Il lavoro è stato svolto da un gruppo internazionale guidato dal Prof. Andrew Read, il Evan Pugh Professore di Biologia e Entomologia e Eberly Professore di Biotecnologie presso la Penn State University, USA e dal Prof. Venugopal Nair, il capo del programma di aviaria Malattie virali a L'Istituto Pirbright, Regno Unito.

I vaccini Imperfetti, o fallimentari, sono conosciuti come tali perché impediscono l'host vaccinati di ammalarsi, ma non impediscono la trasmissione del virus, in tal modo il virus è in grado di sopravvivere e diffondersi in tutta una popolazione.Nei  test del virus della malattia di Marek sono stati esguieguiti in gruppi di polli vaccinati e non vaccinati. I non vaccinati sono morti mentre quelli che sono stati vaccinati sono sopravvissuti e trasmesso il virus ad altri uccelli lasciati in contatto. "La nostra ricerca – spiega il prof. Nair – dimostra che l'uso di vaccini imperfetti può favorire l'evoluzione di ceppi virali 'hot' più cattivi che mettono gli individui non vaccinati più a rischio.Quando un vaccino funziona perfettamente, impedisce soggetti vaccinati di prendere la malattia, e impedisce loro anche di trasmettere il virus ad altri. Questi vaccini sono "perfetti", perché sono progettati per simulare la forte immunità che gli esseri umani sviluppano naturalmente dopo essere stati esposti ad una di queste malattie. La nostra ricerca dimostra che un altro tipo di vaccino permette forme estremamente virulente di un virus di sopravvivere – come quella per la malattia di Marek nel pollame, contro la quale l'industria del pollame è fortemente dipendente sulla vaccinazione per il controllo della malattia. "Questi vaccini consentono anche il virus virulento di continuare in evoluzione proprio perché permettono ai soggetti vaccinati, e quindi se stessi, per sopravvivere".

Vaccini che trasmettono e contagiano i non vaccinati. Un incubo per il virus Ebola. "I vaccini per le malattie umane sono i meno costosi interventi di sanità pubblica, più efficaci che mai abbiamo avuto", ha spiegato il Prof. Read, ma  molto preoccupato spiega: "Ma la preoccupazione ora è di circa vaccini di nuova generazione. Se i vaccini di nuova generazione sono imperfetti, essi potrebbero guidare l'evoluzione di ceppi più virulenti del virus. Ora serve determinare più rapidamente possibile i vaccini contro il virus Ebola che ora sono in sperimentazione clinica non siano leaky, cioè fallimentare, che trasmetta il virus Ebola tra le persone. Non vogliamo che l'evoluzione di malattie virali come mortali come Ebola evolversi nella direzione che la nostra ricerca ha dimostrato è possibile con i vaccini, imperfetti o fallimentari", conclude il Professor Read.

Potrebbero alcuni vaccini guidare l'evoluzione dei patogeni più virulenti? E’ questa la domanda che si sono posti gli scienziati. La saggezza convenzionale è che la selezione naturale rimuoverà gli agenti patogeni altamente letali se la morte ospite riduce notevolmente la trasmissione. I vaccini che mantengono gli host vivo ma ancora permettono la trasmissione potrebbe quindi consentire ceppi molto virulenti di circolare in una popolazione. "Qui mostriamo sperimentalmente che l'immunizzazione dei polli contro il virus della malattia di Marek migliora l'idoneità dei ceppi più virulenti, rendendo possibile per i ceppi hyperpathogenic a trasmettere. L’immunità suscitata dalla vaccinazione diretta o con la vaccinazione materna prolunga la sopravvivenza di accoglienza, ma non previene l'infezione, la replicazione virale o la trasmissione, estendendo così i periodi di ceppi infettivi altrimenti troppo letali a persistere. I nostri dati mostrano che i vaccini contro la malattia che non impediscono la trasmissione in grado di creare le condizioni che favoriscono l'emergere di ceppi patogeni che causano la malattia più grave in ospiti non vaccinati".
 

C'è una aspettativa teorica che alcuni tipi di vaccini potrebbero indurre l'evoluzione di più virulenti ("caldi") patogeni. Questa idea deriva dalla nozione che la selezione naturale elimina ceppi patogeni che sono così virulenti che uccidono i loro ospiti e, di conseguenza, se stessi. I vaccini che consentono “i padroni di casa” a sopravvivere, ma non impediscono la diffusione del patogeno rilassarsi questa selezione, consente l'evoluzione dei patogeni più virulenti a verificarsi. Questo tipo di vaccino è spesso chiamato un vaccino che perde, "leaky". Quando vaccini prevenire la trasmissione, come è il caso per quasi tutti i vaccini utilizzati negli esseri umani, questo tipo di evoluzione verso una maggiore virulenza è bloccato. "Ma quando i vaccini falliscono, consentendo almeno un po’di trasmissione di agenti patogeni, potrebbero creare le condizioni ecologiche che permetterebbero ceppi virulenti di emergere e persistere. Questa teoria si è rivelata molto controverso quando è stato proposto per la prima oltre un decennio fa, ma qui riportiamo esperimenti con virus della malattia di Marek nel pollame che mostrano che i moderni vaccini che perde commerciali possono avere proprio questo effetto: consentono la ritrasmissione di ceppi altrimenti troppo letale per persistono. Pertanto, l'uso di vaccini che fallisce può facilitare l'evoluzione di ceppi patogeni che mettono gli host non vaccinati a maggior rischio di malattia grave. La sfida del futuro è quella di identificare se ci sono altri tipi di vaccini utilizzati negli animali e nell'uomo che potrebbe anche generare tali rischi evolutivi" spiegano gli autori dello studio inedito.

Una scoperta allarmante che pone dei paletti all’uomo e allo scienziato, spesso troppo teso a raggiungere la perfezione dell’immunità non naturale, mentre la stessa profilassi vaccinale potrebbe aprire quella porta inquietante e produrre il veicolo letale per l’uomo stesso, in uno scenario da contagio senza via d’uscita. Purtroppo poco o nulla si muove verso studi sui effetti dei vaccini a lungo termine, le infinite variabili e le incognite che potrebbero innescarsi sono invero lasciate nell'ombra. Un fatto alquanto anomalo in quanto l'intero pianeta è condizionato dalle profilassi vaccinali, che hanno nel tempo mutato l'immunità naturale delle persone, in favore di quella prodotta dalla somministrazione dei virus patogeni attenuati o morti. 




CAMPAGNA CONTRO I VACCINI: UNA DONNA MUORE DI MORBILLO

Redazione

Usa – Triste ma efficace risposta alle campagne che dilagano negli usa contro i vaccini, da ultimo ieri l'attore Jim Carrey. Una donna e' morta di morbillo non in un remoto villaggio asiatico o africano, ma nello Stato di Washington, sulla costa orientale statunitense. Secondo quanto riferiscono i medici si tratta della prima vittima di morbillo in 12 anni, una malattia estremamente contagiosa ma raramente letale. Secondo i dati del Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (Cdc) di Atlanta nel 2015 ci sono stati finora 176 casi di morbillo in tutti gli Stati Uniti dove molti molti genitori si oppongono l'obbligo di vaccinazione. L'ultima mini-epidemia di morbillo si e' registrata lo scorso anno a Disneyland in California con oltre 100 persone contagiate




VACCINI E CONTROINDICAZIONI TACIUTE: L'INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA E RADIO COLOSSEUM

 

Martedì 5 maggio alle ore 19:00 l'appuntamento radiofonico con la diretta insieme a David Gramiccioli per cercare di comprendere il mondo dei vaccini, e le storie di chi si è ritrovato ad affrontare "mostri" che nessun genitore vorrebbe mai raccontare

 

di Cinzia Marchegiani

Si parla troppo spesso dei vaccini, della loro importanza, di come abbiano cambiato il volto della storia e della sanità pubblica mondiale, ma troppo spesso, l’altra faccia della medaglia, quella che riguarda i danneggiati da vaccino, non viene mai affrontata con lo stesso peso e la stessa determinazione. Una sorta di leggende metropolitane si sono create attorno ai volti e alle storie delle famiglie che affrontano quasi come appestati il loro dramma e il loro dolore, soli contro un sistema che fa finta di non vedere, spesso citati nei report istituzionali come un normale danno calcolato, che fa parte della partita in gioco. Invece questi bambini sono reali, i loro drammi sono insopportabili da accettare, un calvario il loro e quello delle famiglie che fa comodo non vedere, che diventano numeri estrapolati dai calcoli della probabilità. Invero sono numeri che devono lottare con le unghie e con i denti per il riconoscimento dei diritti sanciti dalla legge italiana. Così oltre il danno, anche una odiosa beffa.

L'EVENTO RADIOFONICO CON DAVID GRAMICCIOLI,  UNA VOCE CHE DA SPAZIO ALLE STORIE E ALL'INFORMAZIONE 

Martedì 5 maggio sera su Radio Colosseum, David Gramiccioli, affronta questo tema spinoso, ospitando nella sua trasmissione la storia di tre famiglie, tre bambini nati sani che hanno subito un danno, in seguito alla profilassi vaccinale. Sono tre storie come molte altri percorsi di vita interrotti perché una pratica medica all’improvviso ha cambiato irreversibilmente la loro innocenza e il futuro. Alle 19:00 su Radio Colosseum interverranno Angela Lomele, Giusi Collemi e Sauro Scarpeggio. David Gramiccioli infine affronterà con l’avv. Roberto Mastalia gli aspetti non solo legali, ma quello dei diritti di cui i genitori possono avvalersi per difendere il principio stesso della vita oltre a quello per la libertà di cura di cui all’art. 32, comma 2 della Costituzione e di autodeterminazione.

Per seguire la diretta radiofonica CLICCARE QUI 

C’è da chiedersi come mai questa odiosa e grave faccia del mondo delle vaccinazioni non vuole essere affrontata con il giusto riguardo, soprattutto perché nasconde molti vuoti legati alle segnalazioni della farmacovigilanza di cui spesso i genitori non sanno cosa siano, come dovrebbero essere effettuate sia dagli stessi che dal personale sanitario, le stesse che invero tutelerebbero, se applicate, i diritti di quei numeri da statistica caduti nella disgrazia di un danno da vaccino. Ma tutti i bambini possono affrontare un insulto vaccinale, ci sono delle regole da rispettare affinché si possano prevenire questi danni?

Un mondo quello dei vaccini che viene sempre scosso non solo da queste storie drammatiche che coinvolgono le famiglie, ma anche quello degli scandali legati al mondo istituzionale, come quello in ordine temporale che ha sollevato l’inchiesta partita da Roma sui vaccini animali dove sono stati rinviati a giudizio i vertici del Ministero della Salute, per via della presunta diffusione della “Lingua Blu“e Aviaria per lucrare sui commercio dei vaccini, che per ora ha visto il segretario generale del Ministero della Salute, Romano Marabelli, (nominato appena due mesi fa dalla Lorenzin) autosospendersi dopo essere stato travolto dalla suddetta inchiesta assieme ad altri 41 indagati con diverse posizioni che vanno dall'associazione per delinquere alla corruzione, dall'epidemia alla diffusione di una malattia degli animali, dalla falsità ideologica alla rivelazione di segreti d'ufficio.
Martedì 5 maggio sera, grazie alla sensibilità di David Gramiccioli, un momento di arricchimento personale e anche di solidarietà a chi nella vita sta affrontando mostri più grandi di loro stessi. C’è sempre la possibilità di diventare più grandi, perché il ruolo del genitore deve essere di assoluta consapevolezza. 




VACCINI, NESSUNA VERITA' ASSOLUTA: GIANNOTTA E TREMANTE SU RADIO COLOSSEUM

di Cinzia Marchegiani

Esiste una verità assoluta sui vaccini? Chi lo ammette non è corretto, perché questa pratica medica ha molti vuoti, la conferma di ciò è la sentenza della Corte Costituzionale 258/1994 al capo 5 bis che sancisce: "…proprio per la necessità di realizzare un corretto bilanciamento tra la tutela della salute del singolo e la concorrente tutela della salute collettiva, entrambe costituzionalmente garantite, si rendderebbe necessario porre in essere una completa e articolata normativa di carattere tecnico che, alla luce delle conoscenze scientifiche acquisite, individuasse con la maggior precisione possibile le complicanze potenzialmente derivabili dalle vaccinazioni, e determinasse se e quali strumenti diagnostici idonei a prevederne la concreta verificabilità fossero praticabili su un piano di effettiva fattibilità…eventualmente stabilendo criteri selettivi in ordine alla utilità di eseguire gli accertamenti in questione". Ma ad oggi, nonostante slogan propagandistici del Ministero della salute sulla sicurezza dei vaccini, non confermata comunque dai casi dei reports dei danneggiati, non risulta che vi sia stato alcun legislatore che abbia messo in agenda questa importante guida, nonostante sia un dovere la tutela del diritto alla salute della collettività, pur non essendo compatibili con una vaccinazione, ne subiscono l'insulto per esserne gravemente danneggiati.


Un bambino che va incontro alla profilassi è una creatura fisicamente sana che dovrebbe ottenere un beneficio supplementare dalla protezione contro una malattia ipotetica futura che non necessariamente si potrà concretizzare. Proprio perché una pratica medica viene condotta su un soggetto verosimilmente sano, l’eventuale danno arrecato dalla pratica vaccinale non dovrebbe essere così osteggiato dalle pratiche di indennizzo da parte dello stesso Ministero della salute. Così oltre il danno anche la beffa.

OSPITI DELLA TRASMISSIONE

Il dottor Girolamo Giannotta che ha curato per l’Osservatore d’Italia importanti inchieste e informazioni essenziali e documentate sul mondo dei vaccini, stasera sarà ospite alla notissima trasmissione condotta da David Gramiccioli su RADIO COLOSSEUM. Spesso quando si affronta questo tema, c’è sempre il rischio di essere additati come antivaccinisti, un atteggiamento puerile controproducente verso chi mette in realtà al centro della propria vita e pratica medica il bambino, la sua salute e i suoi diritti. Il dr Giannotta, pediatra di lungo corso ha approfondito moltissimi studi che riguardano non solo i vaccini, ma l’autismo, e proprio su questa malattia molto complessa, che spesso con molta superficialità viene etichettata solo di origine genetica, ci ha regalato due bellissimi tabella degni di essere custoditi nelle librerie di ogni casa, affinché proprio durante la gravidanza si possa costruire giorno dopo giorno il futuro della vita che sarà piena dopo la nascita del bambino.
Durante la trasmissione Overture in programma dalle ore 19:00 alle 20:00 Davide Gramiccioli oltre al dr Giannotta avrà in diretta telefonica anche Giorgio Tremante, Presidente vittime dei Vaccini, un padre che combatte da oltre 40 anni alla ricerca della verità poiché ha avuto due figli morti ed un terzo rimasto cerebroleso a causa la vaccinazione antipolio e lotta per far ammettere ufficialmente alle istituzioni questa tragica verità.

LA STORIA DELLA FAMIGLIA TREMANTE

La tragedia che ha colpito la mia famiglia Tremante si è abbattuta su tre dei quattro figli. La storia della famiglia Tremante entrerà in quella della mala sanità italiana, i suoi tre figli, colpiti da reazione da vaccino, sono nati perfettamente sani e le manifestazioni di una possibile malattia sono comparse solo dopo la prima vaccinazione antipolio Sabin. “A Marco- spiega Tremante – il mio primogenito, sulla cartella clinica fu descritta la sintomatologia che presentò dopo l’antipolio Sabin. I disturbi manifestati (nistagmo oculare, tremori e difetti alla parola) erano stati messi in correlazione al Sabin dal pediatra, mentre altri medici avevano supposto diagnosi diverse quali tumore al cervello o encefalopatia degenerativa, mai confermate da alcun’analisi eseguita sul bambino.” Il primo figlio morì nel 1971 all’età sei anni. Col secondo figlio, nato nel 1970, non ci furono problemi. Ma il dramma si ripresentò con la nascita, avvenuta nel 1976, di due gemelli monoovulari. Nonostante la ferrea opposizione del padre Giorgio Tremante ad una legge che gli imponeva un’assurda e pericolosa obbligatorietà, senza nessun accertamento preventivo, vennero vaccinati e il giorno successivo iniziarono già ad affiorare i primi sintomi di qualche alterazione. Racconta così papà Giorgio: “sottoposi le cartelle cliniche dei primi ricoveri subiti dai miei figli a varie Università: negli Stati Uniti, in Inghilterra e perfino in Russia, proprio in quest’ultimo paese s’ipotizzò una malattia su carenze immunitarie che avrebbe confermato la responsabilità specifica delle vaccinazioni.”

DAVIDE GRAMICCIOLI, LA VOCE DI RADIO COLOSSEUM CHE DA ATTENZIONE AL MONDO DELLA SANITA'
Insomma stasera per gli affezionati ascoltatori il conduttore Davide Gramiccioli intervisterà due uomini diversi che sono legati a questo mondo. Uno medico, che tramite agli approfondimenti costanti sugli studi pubblicati nelle riviste scientifiche internazionali sta tessendo un viaggio serio degno di attenzione da parte delle stesse istituzioni sanitarie. Andare avanti senza fare uno studio su ciò che ha prodotto le vaccinazioni in tantissimi anni di profilassi è come andare oltre a prescindere senza avere l’opportunità di fermarsi e capire dove si può agire per migliorare le prestazioni sanitarie sulla prevenzione delle malattie. L’altro, un genitore che ha impegnato tutta la sua vita al rispetto e alla dignità dei suoi figli, dove emerge con chiarezza come spesso i medici non danno ascolto alle osservazioni dei genitori, fonte importante di indicazioni e valutazioni che un medico e un pediatra non possono cestinare.

La diretta radiofonica alle 19:00 sarà accessibile digitando il link http://www.radiocolosseum.it

Questi sono gli tabella e le inchieste che l’Osservatore d’Italia, grazie al prezioso contributo del Dr Girolamo Giannotta ha dedicato ai suoi lettori

1.MORBILLO E VACCINAZIONE FACOLTATIVA MMR: SFATIAMO QUALCHE MITO

2.AUTISMO E LA GIORNATA MONDIALE: NEL CHIASSOSO FRASTUONO DELLA GENETICA IRROMPE SILENZIOSA L’EPIGENETICA

3. MENINGITE A MAGENTA: IL BAMBINO ERA STATO VACCINATO NEL 2009

4.MORTI DA MENINGITE E LA MALAINFORMAZIONE

5.VACCINO ANTINFLUENZALE: L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA

6.AUTISMO: QUALCOSA ACCADE ALLA NOSTRA SOCIETA' AL LIVELLO EPIDEMIOLOGICO

Il mondo dei vaccini e della profilassi è un mondo multi complesso, spesso sono le stesse istituzioni sanitarie ad osteggiare chi cerca di migliorare una pratica medica a beneficio del bambino, quando invece regala silenzi assordanti alle famiglie che purtroppo hanno un danneggiato da vaccino in casa. Ciò crea quella crepa sottovalutata che porta allo scollamento e alla mancanza di fiducia delle stesse istituzioni. Il mondo dei vaccini mostra due facce speculari, una bella e una mostruosa, e forse è arrivato il momento per i professionisti di affrontare con quella onestà etica e intellettuale questo dipolare problema, proteggere dalle probabili malattie ma anche dai danni irreversibili conseguenza delle profilassi stesse. Intollerabile che la vita dei bambini danneggiati, possa passare inosservata e violata, e considerata come un danno calcolato e accettabile, rispetto ai reports. Impensabile che proprio quelle famiglie vittime di pressapochismo e incapacità di difendere il diritto alla salute debbano caricarsi sulle proprie spalle questa importante battaglia. Questi figli abbandonati dalla scienza, dalle istituzioni e anche dagli sguardi di tutti noi…chiedono attenzione ma soprattutto è giunto il momento che lo Stato se ne faccia carico. Inquietante poi valutare come i libretti vaccinali sono stati redatti, spesso manca il numero del lotto del vaccino, la firma del medico, insomma una giungla che davvero non rappresenta la guida alla tutela del minore, perché di questo stiamo parlando.

Stasera dalle 19:00 alle 20:00 tutti sintonizzati su “Radio Colosseum”, un modo per comprendere e ampliare le conoscenze, il bambino è un patrimonio che non deve avere né eroi, né martiri, ma solo una grande opportunità di poter vivere la vita, e i grandi devono impegnarsi ad abbassare il quorum dei danni irreversibili, perché sono vite completamente spezzate, che hanno un nome e un cognome e non possono essere invisibili alla società.




VACCINI: PRESUNTE COLLUSIONI TRA AZIENDE FARMACEUTICHE ED AIFA.

Il dott. Serravalle, presidente dell’ASSIS interviene sulle dichiarazioni dopo i primi test eseguiti sul vaccino Fluad: ”l’apprendere che non sono state trovate tossine anomale nelle fiale incriminate, infatti, esclude una sola tra le cause che possono avere determinato i decessi. Si tratta della causa più facile e più semplice da verificare, ma non della più probabile. Tanto è vero che le morti ci sono state, e che tutte e 13 si siano verificate dopo l'inoculazione del vaccino per pura coincidenza è difficile crederlo!

di Cinzia Marchegiani

Arriva un comunicato secco, a firma di Elio Lannutti di Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori in merito allo scandalo di malasanità che l’Italia ha subito dopo i decessi avvenuti in concomitanza temporale della somministrazione del vaccino antinfluenzale FLUAD. I due presidenti, Lannuti e Trefiletti hanno annunciato il 29 novembre 2014 che avrebbero chiesto alle Procure della Repubblica di chiarire ed accertare le precise responsabilità delle 11 morti sospette di anziani dopo la vaccinazione con l’antinfluenzale Fluad: ”Non è la prima volta che le aziende farmaceutiche, aduse a pagare ed a corrompere per realizzare disegni criminosi sulla pelle degli ammalati, riescono a trovare sponde istituzionali, come nel caso del farmaco Avastin che ha visto coinvolta l’Aifa, per realizzare i propri profitti.”

Per Adusbef e Federcosumatori non è accettabile che decine di persone, che volevano vaccinarsi per salvaguardare la loro salute e prevenire la morbilità, possano morire impunemente senza accertare i responsabili di quelle morti, che sarebbero state tardivamente individuate in due lotti incriminatì del vaccino bloccati dall’Agenzia italiana del Farmaco AIFA, in tutto di 500 mila dosi, distribuite in 12 Regioni, ma solo nelle Asl e non in farmacia.
E i dubbi sollevati dalle due associazioni chiedono quale ruolo preventivo hanno svolto l’AIFA ed il Ministero della salute per testare i vaccini antinfluenzali che ha prodotto decine di vittime, specie dopo l’annuncio del ritiro di altri lotti del vaccino, poiché fra le 8 nuove segnalazioni di morti ulteriori, alcune riguardavano persone che avevano utilizzato il vaccino di altri lotti, procurando un allarme sociale di vaste dimensioni ?

Il comunicato spiega tra l’altro che anche se occorre ancora provare la relazione diretta vaccino-decessi, le inchieste della magistratura hanno già provato le attività di comparaggio delle aziende farmaceutiche anche nella prima infanzia, oltre a corruzioni e procedimenti illegali all’interno dell’Aifa, compreso l’ipotesi di disastro colposo per la messa in commercio di farmaci non perfetti, come ventidue medicine in commercio, sospettate di essere dannose per la salute dell'uomo.

Sul banco degli imputati e quindi sotto inchiesta ci sono troppi farmaci come un antinfiammatorio che, nonostante potesse provocare danni al fegato non è stato sospeso dal commercio; un anestetico locale che, secondo gli accertamenti, presenta un difetto a causa del quale due fiale diverse non sono distinguibili tra loro, con evidenti conseguenze per la salute pubblica; e poi psicofarmaci, antibiotici, diuretici, antipertensivi, antiasmatici a base di principi attivi che, scaduti i canonici dieci anni del brevetto, dovevano essere nuovamente sperimentati secondo le normali procedure che, invece, sono state ignorate.

A fronte di questo ennesimo scandalo sulla salute dei cittadini, Adusbef e Federconsumatori invieranno esposti-denunce alle principali Procure della Repubblica, e chiedono che vengano immediatamente revocati i componenti del Consiglio di Amministrazione (CdA) dell’Aifa, a cominciare da Sergio Pecorelli; Giovanni Bissoni; Carlo Gaudio; Walter Bergamaschi; Ludovico Abbaticchio, oltre a Luca Pani direttore dell’Aifa, essendo intollerabile l’accaduto, con l’aggravante di quanto è stato segnalato dalla Regione Lazio, secondo la quale: "l'AIFA, l'Agenzia del farmaco non avrebbe fornito informazioni all'amministrazione, dimostrando grossi limiti di comunicazione".

L’AIFA nel frattempo rimane in silenzio stampa, non aggiorna sui nuovi decessi, ma invita comunque a continuare la campagna vaccinale influenzale, facendo leva sulle prime e incomplete analisi sui vaccini. In merito interviene il dottor Eugenio Serravalle, presidente dell’ASSIS (Associazione di Studi Informazione sulla Salute) che ricorda:"le dichiarazioni della ministra Lorenzin riguardanti la causa della morte di 13 persone dopo la somministrazione della vaccinazione antinfluenzale non rassicurano più di tanto. L’apprendere che non sono state trovate tossine anomale nelle fiale incriminate, infatti, esclude una sola tra le cause che possono avere determinato i decessi. Si tratta della causa più facile e più semplice da verificare, ma non della più probabile. Tanto è vero che le morti ci sono state, e che tutte e 13 si siano verificate dopo l'inoculazione del vaccino per pura coincidenza è difficile crederlo. Ciò che va indagato è infatti il rapporto esistente tra stimolazione artificiale del sistema immunitario e possibili avventi avversi, ossia reazioni impreviste da parte dell'organismo umano. Questo è l'ambito in cui andrebbe verificata l'esistenza di rapporti di causa-effetto tra i decessi ed i vaccini, e solo uno sforzo in questo senso della autorità sanitarie sarebbe davvero rassicurante ed indice di reale volontà di tutelare la salute degli individui."
E l’ombra ora si fa più pesante anche su quelle 8 mila morti dichiarate dall’AIFA e EMA collegate all’ influenza stagionale del 2013/2014. I dati di Influnet, sono altri, ce lo ricorda lo stesso dr Serravalle :”In base ai dati riportati da Influnet (il sistema di sorveglianza italiano basato sulle segnalazioni dei Medici e dei Pediatri di base) i casi stimati di sindromi influenzali nella stagione 2013-14 sono stati circa 4.542.000 . Di questi, i casi gravi di influenza confermata sono stati 77 con 16 decessi. L’80% (62/77) dei casi gravi segnalati presentava almeno una patologia cronica pre-esistente. Dei 16 casi deceduti, 14 presentavano condizioni di rischio pre-esistenti."

Si faccia chiarezza su chi fa vero allarmismo, poiché tanti cittadini, giustamente si affidano alle istituzioni sanitarie e questo non è certo un bel vedere…le procure hanno ora tutte le basi per poter avviare una vera inchiesta sanitaria, e lo show Fluad andato in onda a Porta a Porta il 1° dicembre 2014 forse dovrebbe far interrogare anche tutti i rappresentanti di questo governo, e capire se è accettabile che una trasmissione pubblica e un garante dell’agenzia dei farmaci possano aver inscenato una performance per indurre la comunità italiana a rompere gli indugi e farsi vaccinare in assoluta tranquillità? E poi ancora, Luca Pani, direttore generale dell’AIFA si è fatto vaccinare due volte con lo stesso vaccino a distanza di un mese? Altrimenti oltre ad essere uno show, si è dichiarato anche un falso e le risposte per questione di trasparenza e obiettività verso i telespettatori e tutti i cittadini devono essere profuse…




VACCINI ESAVALENTI: LA PROCURA DI TORINO AVVIA LE INDAGINI

Era stato inviato l’esposto in varie Procure. In Italia i vaccini obbligatori sono quattro, Antidifterite, antitetanica, antipoliomelite e antiepatite virale B, mentre nelle Asl, senza una corretta informazione vengono iniettati anche pertosse ed infezioni da Haemophilus influenzale di tipo b, con un probabile sovraccarico e shock del sistema immunitario oltre un danno erariale di circa 114 milioni di euro all’anno. Il Tribunale di Torino ha rigettato la richiesta di archiviazione avanzata dal PM, ora la Procura avrà 6 mesi di tempo per rispondere ai quesiti posti dal Gip e dal Codacons.

di Cinzia Marchegiani

Torino – Il Codacons lo aveva anticipato lo scorso marzo 2014 quando il Procuratore di Trani aveva aperto l’inchiesta per capire se c’è correlazione tra la sindrome autistica che ha colpito due bambini in seguito a vaccino trivalente (facoltativo) e il presunto danno da vaccino. Bacchettando il ministro Lorenzin che affermava che alcune procure emettono sentenze che vanno contro le evidenze scientifiche, anticipava che avrebbe fatto ricorso per bloccare gli inutili vaccini pediatrici in Italia, anzi rispediva alla Lorenzin dettagli che certamente non possono essere sottaciuti” Forse la Lorenzin dovrebbe informarsi meglio prima di rilasciare dichiarazioni alquanto temerarie. La somministrazione polivalente dei vaccini come avviene nel nostro paese, nonostante solo quattro vaccini pediatrici siano obbligatori per legge, non è affatto esente da rischi per la salute dei bambini, perché può comportare danni da sovraccarico e shock del sistema immunitario. La letteratura scientifica attuale e gli esponenti della comunità scientifica sostengono che la somministrazione polivalente potrebbe indurre reazioni cosidette ‘autoimmuni’, cioè l’organismo potrebbe arrivare anche a produrre anticorpi che, non riconoscendo più il ‘vero nemico’ da aggredire, aggredirebbero in una situazione di smarrimento generale le funzionalità di organi interni al paziente (es, demielizzazioni, Les, alterazioni ematologiche, encefalopatie, etc, etc,). Le evidenze scientifiche, quindi, a differenza di quanto sostiene il Ministro della Salute, sono tutt’altro che compatte nel riconoscere l’assoluta bontà dei vaccini. Per tale motivo, a tutela della salute dei cittadini e sulla scia dell’indagine aperta a Trani, presenteremo ricorso al Tar del lazio per sospendere la somministrazione del vaccino esavalente e limitare la fornitura a soli quattro previsti dalla legge, con risparmi pari a 114 milioni di euro per la collettività.”
Proprio oggi il Codacons condivide l’avanzamento di questa battaglia di legalità, nonché a tutela della salute. Infatti l’associazione a tutela dei consumatori aveva inviato anche un dettagliato esposto denunciando in diverse Procure della Repubblica la pratica seguita dal Servizio Sanitario Nazionale di iniettare ai bambini un vaccino esavalente, nonostante la legge riconosca solo quattro vaccini obbligatori. Nello specifico – spiega l’associazione – il D.M. 7 aprile 1999 riconosce come obbligatori l’antidifterite, l’antitetanica, l’antipoliomelite e l’antiepatite virale B. Tuttavia nelle Asl, anziché informare correttamente i genitori in merito alla disciplina legislativa sui vaccini, viene fornito ed iniettato ai piccoli un vaccino esavalente che contiene anche due vaccini facoltativi ossia pertosse ed infezioni da Haemophilus influenzale di tipo b. Tale pratica, denunciava il Codacons, può comportare danni da sovraccarico e choc del sistema immunitario nei bambini, mentre sul fronte economico la procedura comporta un evidente spreco di soldi pubblici a carico del SSN pari a 114 milioni di euro all’anno a vantaggio delle multinazionali dei farmaci e spiega che gli esposti a propria battaglia.
La Procura di Torino chiedeva l’archiviazione dell’esposto Codacons, ma il Gip del Tribunale, dott. Gianni Macchioni, accogliendo l’opposizione dell’associazione, ha ribaltato le carte ordinando al PM di proseguire le indagini. Si legge nel provvedimento del Gip:“Gli accertamenti disposti dal P.M. rispondono direttamente ad un solo quesito, dando conto in termini esaustivi del fatto che la vicenda non abbia comportato un pericolo per la salute pubblica… la CT offre una risposta indiretta ed incompleta, limitandosi a spiegare che le vaccinazioni di massa producono un doppio beneficio, preservando dalla malattia coloro i quali vengono vaccinati e dando altresì luogo ad una drastica riduzione delle concrete possibilità di diffusione del morbo. Una argomentazione degna della massima considerazione anche e soprattutto nell’ambito delle funzioni di prevenzione devolute al SSN ma che non pare esaustiva, sia perché richiede di essere coordinata con la differente disciplina vigente, che distingue tra vaccini obbligatori e non, sia perché non spiega la scelta dei vaccini da associare a quelli obbligatori. D’altra parte, come condivisibilmente rileva il Codacons, occorre accertare se davvero sia in atto la prassi dallo stesso ente denunciata e se essa, nella misura in cui appare contrastare, in concreto, col diritto costituzionalmente garantito alla scelta delle cure, sia frutto di determinazioni da parte dell’autorità preposta impropriamente sensibili nei confronti di interessi privati”.
Il Tribunale di Torino ha quindi rigettato la richiesta di archiviazione avanzata dal PM; ora la Procura avrà 6 mesi di tempo per rispondere ai quesiti posti dal Gip e dal Codacons.

Sarebbe  interessante anche cominciare a capire perché le Regioni e le istituzioni sanitarie devono incentivare con premi di denaro, medici e pediatri che riescono a far vaccinare almeno il 75% dei loro pazienti,  soprattutto perchè al di là di quella barricata ci si chiede quanto sia labile il confine tra l'onestà intellettualmente e l'obiettivo da raggiungere per poter ritirare il premio annuale…ma questa è un altra storia dove l'Osservatore d'Italia andrà in dettaglio Regione per Regione.

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LOBBIES VIRALI

Nel nostro paese i sistemi di vigilanza sulle reazioni avverse dei farmaci sono assolutamente inadeguati e costituiscono una rete di monitoraggio a maglie così larghe che vi passa attraverso di tutto.

 

di Cinzia Marchegiani

La scienza mai esatta e sempre in continua evoluzione nel confermare o  mettere in discussione dati scientifici e clinici non conosce tregua nelle guerre innescate senza pudore. E allora si assiste ad atteggiamenti non consoni  da parte di chi, dall'alto della propria onestà intellettuale,  come medici e ricercatori  dovrebbero focalizzare le controversie  nel confronto e nella ricerca  pel raggiungere un progresso non solo scientifico ma indirizzato a tutela dell'utente finale, cioè il paziente. Dopo l'inchiesta aperta dalla Procura di Trani su un danno presunto in merito alla somministrazione di un vaccino, i cittadini leggono a suon di battute le frecciate scoccate con precisione certosina che mina soltanto il decoro e allontana ancor di più il paziente  e il semplice cittadino ad interfacciarsi con chi pensa che la scienza sia una verità assoluta che non è minata da alcun dubbio ma ha solo certezze. Ci viene incontro in questo caos shakespearino il professor Eugenio Serravalle, presidente di Assis, che con una sua riflessione scritta interviene nel pieno della polemica sulla correlazione tra vaccinazioni e danni gravi alla salute. La sua è  una proposta di discussione, un punto di partenza teso a costruire un confronto, dibattuto, sicuramente contestato  ma che dovrebbe sempre il vero senso alla ricerca affannosa della verità.

L’intervento del dottor Eugenio Serravalle:

“Lobbies farmaceutiche, istituzioni sanitarie che erogano ai pediatri un incentivo monetario per ogni vaccino somministrato, giuristi che non si sa bene né perché né con quali fondi organizzano convegni sulla presunta pseudo-scienza stanno sferrando un’offensiva in grande stile sugli organi di stampa e radiotelevisivi contro la presunta “bufala” della relazione tra vaccino MPR ed autismo, ed altrettanto ampia è la campagna di diffusione di notizie sulle complicanze prodotte dalla recente epidemia di morbillo in Inghilterra. La definizione di “bufala” mi ricorda soltanto l’epidemia suina, quella dell’H1N1.

Quella si che è stata una vera “bufala”! L’intensità e la frequenza di questi interventi sui media, nonché della costellazione, mai così densa, di convegni, iniziative divulgative, conferenze, seminari e quant’altro denotano la disponibilità di consistenti finanziamenti per organizzare tutto questo e correre ai ripari contro un’opinione pubblica sempre più agguerrita nel chiedere chiarezza su cosa sia necessario inocularsi per essere protetti da malattie gravi, e cosa non sia per nulla necessario assumere e, ancora, quali malattie siano davvero gravi e tali da dover essere evitare, e quali invece possano essere contratte senza forti preoccupazioni in quanto evitarle per mezzo di un vaccino non farebbe che accrescere inutilmente il numero delle vaccinazioni ricevute: queste possono avere effetti molto positivi impedendo di contrarre una malattia, ma come tutti i farmaci possono provocare effetti collaterali da lievissimi, a meno lievi, a gravi, fino a seriamente gravi. In che percentuale di casi? Bassa, ma non sufficientemente bassa da impedire che io personalmente visiti quotidianamente bambini gravemente danneggiati da vaccini. E se mi prendo la malattia non è peggio? Dipende da quale percentuale hai che il vaccino ti provochi reazioni avverse, in base anche all’anamnesi familiare, e da quanto pericolosa sia la malattia che cerchi di schivare. Se poi uno decide di farsi tutte le vaccinazioni esistenti, libero di farlo, però almeno informiamolo che non è un bene fare i vaccini troppo ravvicinati, non è bene farne sei, sette, otto tutti insieme, non è bene farne tanti nei primissimi mesi di vita, non è bene sollecitare il sistema immunitario in modo tanto eccessivo perché potrebbe andare in tilt.

La cosa è talmente risaputa che dagli Stati Uniti all’Italia i governi risarciscono ogni anno un certo numero di casi di danneggiati da vaccino. “No”, rispondono i super-vaccinatori, “non è vero, il vaccino non ha effetti collaterali gravi. E se li ha sono così rari che possiamo non tenerne conto. Inoltre contrarre certe malattie è ben peggio che avere un po’ di febbre e mal di testa in seguito al vaccino”. Ma chi ha ricevuto il danno da vaccino non ha avuto un po’ di febbre e di mal di testa, ha avuto la vita sconvolta da un bambino cui l’encefalopatia, la paralisi spastica, le convulsioni hanno arrestato il suo sviluppo mentale. In cambio di cosa? Di non prendere un morbillo?

Di iniettare tutti insieme 6 vaccini invece che uno alla volta e distanziati? “Falso”, insistono i super-vaccinatori “gli effetti avversi sono davvero rarissimi”. E qui sta il punto: chi redige la statistica? Nel nostro paese i sistemi di vigilanza sulle reazioni avverse dei farmaci sono assolutamente inadeguati e costituiscono una rete di monitoraggio a maglie così larghe che vi passa attraverso di tutto, anche quei casi di reazioni avverse da vaccino molto gravi. Non sono io, ma il Ministero della Salute ed organismi come l’Agenzia Italiana del Farmaco che dichiarano l’insufficienza del sistema di vigilanza. Ma sono io a dire che mi sono capitati bambini colpiti da sindromi gravi o gravissime dopo la vaccinazione e cui le autorità sanitarie continuano a dire che non c’è relazione alcuna con il vaccino, cioè con la somministrazione di un farmaco di cui nessuno studia le conseguenze avverse per principio. Non vengono studiate perché non esistono?

No, semplicemente perché se ti becchi una reazione avversa nessuna ASL vuole esserne responsabile ed il Ministero fa di tutto pur di non dover rimborsare il danneggiato. Se dicessero ai genitori: “Ci dispiace, siete rientrati nella piccola percentuale di casi sfortunati”, ognuno si potrebbe immaginare cosa ne nascerebbe. In primo luogo sorgerebbero domande del tipo: era proprio necessaria quella iniezione con sei vaccini tutti insieme? Era necessario quel particolare vaccino alla salute del piccolo? Perché non ci avete detto nulla prima sulle reazioni avverse? Che me ne importa che le reazioni siano pochissime, dal momento che mio figlio rappresenta per me il 100% della mia vita? Invece, si dice alla gente: “Non c’è nessuna relazione con il vaccino somministrato. Suo figlio ha cominciato a stare male subito dopo il vaccino, ma questo non significa proprio nulla”. Così si mettono a tacere le proteste, anche se questa negazione ostinata non sta in piedi da nessun punto di vista, perché anche l’aspirina è utilissima ai cardiopatici, ma se accuso mal di stomaco dopo la sua assunzione, nessuno al mondo trascurerebbe il rapporto di causa-effetto tra l’aspirina ed il mio malessere, proprio perché quest’ultimo si è verificato subito dopo. I super-vaccinatori in questo momento non stanno trovando di meglio che inchiodare la discussione su un recente problema venuto alla ribalta, cioè se il vaccino MPR sia o no legato all’insorgenza di alcune forme di autismo. Non che si tratti di un problema trascurabile, e sono convinto valga la pena di affrontarlo a fondo. Ma il problema per cui da anni i medici con le mie idee combattono non è questo. E’ di gran lunga più vasto, più generale, ma anche più facilmente risolvibile: si tratta di ricondurre il calendario vaccinale a misura d’uomo, e non di casa farmaceutica, si tratta di farne uno strumento di tutela della salute umana, e non di profitto, si tratta per la categoria medica di tornare a fare i medici, e non gli esecutori ciechi di linee direttive che vanno contro ogni buon senso (come proporre 29 vaccinazioni nei primi 15 mesi della vita di un bambino). Tutto questo vorrei dire ai pazienti, ai genitori ed all’opinione pubblica: vaccinatevi, ma non super-vaccinatevi, e fatelo comunque in modo intelligente, consapevole, informato. Ma siccome non dispongo di lauti finanziamenti per poter occupare spazi radiofonici e mediatici, siccome non dispongo di fondi con cui incentivare i pediatri per ogni informazione completa e obiettiva sui vaccini data ai genitori, siccome non posso foraggiare riviste, divulgazioni, convegni, mi tocca ascoltare chi attribuisce a me, ed ai medici che la pensano come me, idee e tesi che non ho mai teorizzato né propagato e che io per primo combatterei. Mi tocca vedere una questione essenziale per la salute di tutti, qual è la proposta di un calendario vaccinale meglio organizzato, totalmente ignorata perché si preferisce oscurarla con altra questione, quella del rapporto tra MPR ed autismo. Ripeto: non che quest’ultimo sia un problema trascurabile, non che io non creda vi possa essere un rapporto o che comunque valga la pena di indagarlo seriamente, ma il punto è che non è questo ciò per cui stiamo battagliando da anni. Il punto è che vogliamo vaccinare meno per vaccinare meglio.

E se avessi i fondi che stanno affluendo a fiumi a chi ci vuole zittire, vorrei lanciare una campagna di informazione fondata su questo principio per cominciare a fare dell’onestà e dell’assenza di conflitto di interessi la base per un rapporto fiduciario tra i medici ed i loro pazienti." Il buon senso è l'equilibrio che mantiene in simbiosi dubbi e certezze, solo chi è troppo sicuro di se, forse mente soprattutto a se stesso.