VITERBO UNIVERSITA' DELLA TUSCIA: IL TERRORISMO RACCONTATO AI RAGAZZI

 

Mariano Romiti, padre poliziotto ucciso in nome della rivoluzione

Redazione
Viterbo
– Chi era Mariano Romiti? Era un Maresciallo, uno scrupoloso poliziotto di quartiere, in servizio al Commissariato di Centocelle, zona popolare di Roma. Originario di un paese della provincia di Viterbo, aveva 52 anni, tre figlie – Rossella, Adriana, Caterina – e un figlio più piccolo, Giovanni. Era conosciuto per i suoi modi garbati, cordiali e anche un po’ paterni, comunque rassicuranti. Quel che si dice uno “sbirro buono”. Cattolico praticante, tra i fondatori del nascente sindacato democratico di polizia. Aveva partecipato a delle operazioni importanti ed ad arresti significativi nell’ambito dei “fiancheggiatori” delle Brigate rosse. Nella “campagna dei marescialli” cominciata dai terroristi contro le forze di polizia nella primavera di quel 1979, che già aveva mietuto diverse vittime, alle 7,45 del 7 dicembre è caduto anche lui. A causa della “sua opera controrivoluzionaria nei quartieri posti sotto il suo controllo” recitava, gelido e farneticante, il comunicato di rivendicazione dell’omicidio.

Che ne sanno i ragazzi d’oggi degli “anni di piombo”? “Il terrorismo raccontato ai ragazzi” è un’iniziativa che si svolge nell’ambito dei “Progetti per le scuole 2014” curati dal Progetto ABC Arte Bellezza Cultura e promossi dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dal Vicepresidente Massimiliano Smeriglio nell’ambito di “Fuoriclasse” – Idee e progetti per una scuola protagonista dell’Assessorato alla Formazione Ricerca, Scuola e Università della Regione in collaborazione con Roma Capitale e si rivolge agli studenti degli Istituti superiori di Roma e della regione

L’iniziativa di Viterbo, che ha preso avvio il 3 marzo al Teatro Argentina di Roma, si ispira al bel libro del giornalista Giovanni Bianconi, “Figli della notte” edito da Baldini & Castoldi, che racconta uno spaccato della storia d’Italia dal lato delle vittime, di quanti hanno perso il proprio padre in uno dei tanti attentati che hanno segnato un ventennio di violenza politica, a cavallo tra il 1969 e il 1988, cambiando la storia d’Italia e tanti destini personali e collettivi.

 




VITERBO, UNIVERSITA' DELLA TUSCIA: LECTIO MAGISTRALIS DEL SINDACO MICHELINI

Redazione

Viterbo – “Il ruolo internazionale dell'Italia”, questo il titolo della Lectio Magistralis tenuta dal professor Antonio Varsori presso l'Auditorium dell'Università della Tuscia a Santa Maria in Gradi lo scorso 31 ottobre, in occasione dell'avvio del corso di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. All'importante appuntamento, promosso dal Deim – Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università degli studi della Tuscia in collaborazione con CSSEM – Centro Studi sull’Europa Mediterranea, è intervenuto anche il sindaco Leonardo Michelini che, nell'ambito del suo intervento, si è più volte soffermato sul concetto di internazionalizzazione. “Grazie alle imprese e ai prodotti della nostra Tuscia abbiamo delle grandi potenzialità. Avere eccellenze ed essere competitivi però non basta. Bisogna esserne consapevoli, altrimenti non si riuscirà a convincere il mercato. Ci troviamo nel cuore del Mediterraneo. E l'Università può fare molto. La nostrà città ha bisogno dell'Università, di quel respiro internazionale che questo ateneo riesce a offrire attraverso i i suoi percorsi accademici. Ed è anche grazie all'alto spessore scientifico, didattico e di ricerca, fornito da corsi come questo che sta partendo, Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali, che la Tuscia potrà rivolgersi a quella fetta di mercato internazionale che attende i nostri prodotti e le nostre professionalità. Una grande opportunità per sostenere e alimentare la cultura della competitività e dell'internazionalizzazione”.
Accanto al sindaco Michelini e al professor Varsori, il neo rettore dell'Università della Tuscia Alessandro Ruggieri e Maurizio Ridolfi, professore ordinario di Storia contemporanea e presidente del Centro Studi per la Storia dell’Europa Mediterranea.




VITERBO, L’UNIVERSITÀ POPOLARE DELLA TUSCIA A BRUXELLES IN VISITA AL PARLAMENTO EUROPEO

Angelo Parca

È di circa 20 persone il gruppo che lunedì 25 giugno si recherà a Bruxelles in visita al Parlamento europeo grazie all’organizzazione ufficiale dell’Università Popolare della Tuscia, istituita a Tuscania nel 1998, con la direzione del presidente Mario Ciccioli impegnato nella divulgazione della cultura nel vasto territorio della Tuscia viterbese e oltre, con ben tre sedi situate a Tuscania, Viterbo ed ultima, in ordine cronologico, la sede distaccata di Orvieto. Il gruppo costituito da docenti, studenti, collaboratori esterni ed interni dell’Università sarà coordinato da Roberta Maccarri e la visita didattico-formativa a Bruxelles può essere considerata di elevato spessore civile per quanto riguarda la consapevolezza del ruolo fondamentale svolto dal Parlamento europeo nell’era della globalizzazione. Il viaggio è finanziato dalla Comunità europea e l’Università Popolare della Tuscia è uno dei pochi enti no-profit che gode di questo privilegio grazie anche al parlamentare europeo l’on. Paolo Bartolozzi che ha creduto nell’importanza dell’educazione permanente offerta dall’Università considerata dal 2000 Ente Nazionale di Formazione. L’attività dell’ente negli ultimi anni si è svolta seguendo un doppio binario: diversificazione, potenziamento dell’offerta didattica da una parte ed attività congressuale e di convegni dall’altra. Una delle ultime conferenze di notevole interesse divulgativo-scientifico si è svolta il 7 giugno scorso  nell’aula magna del Liceo Majorana  a cura del dr. Paolo Di Nardo (BioLink Institute, Roma e Università di Roma Tor Vergata) su bioeconomia per la salute, l’ambiente e lo sviluppo.