Colloqui in Turchia: il ministro russo punta il dito su chi arma l’Ucraina

In arrivo il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea)

Si sono svolti in Turchia i colloqui tra Ucraina e Russia. Nell’incontro abbiamo “affrontato la questione del cessione il fuoco di 24 ore per risolvere la maggior parte delle questioni urgenti dal punto di vista umanitario. Non abbiamo fatto progressi su questo purtroppo, sembra che ci siano altre persone che decidono su questo in Russia”. Lo ha detto il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba in conferenza stampa dopo l’incontro con il ministro russo Lavrov. Anche sull’apertura dei corridoi umanitari da e per Mariupol Kuleba ha detto che “sfortunatamente Lavrov non è stato in condizione di impegnarsi. Sono pronto a incontrare nuovamente Lavrov se ci saranno prospettive concrete”, ha aggiunto.

“Abbiamo avuto la conferma che non abbiamo alternative, ha detto il ministro degli Esteri russo Lavrov, al termine dell’incontro con l’omologo ucraino Kuleba in Turchia. “Coloro che riempiono l’Ucraina di armi devono capire che sono responsabili delle proprie azioni”, ha detto il ministro russo. “Non abbiamo attaccato in Ucraina. In Ucraina si è creata una situazione che ha creato una minaccia a Mosca, abbiamo fatto vari appelli ma nessuno ci ha ascoltato”, ha aggiunto Lavrov. “Questi contatti non possono esser usati per sostituire o svalutare i negoziati principali sul territorio bielorusso”, ha fatto sapere il ministro degli Esteri russo.

E sempre in Turchia è in arrivo il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Grossi ha spiegato di essere stato invitato dal ministro degli Esteri turco: “Abbiamo bisogno di agire ora”. Discuterà “della questione urgente di garantire la sicurezza e la salvaguardia degli impianti nucleari in Ucraina”.

La guerra iniziata dalla Russia contro l’Ucraina prosegue senza sosta su due fronti. Sul terreno, con nuovi bombardamenti ancora stamani che hanno colpito un edificio residenziale vicino alla città di Kharkiv causando quattro morti, di cui due bambini. Un attacco ha centrato il villaggio di Slobozhanske, nel sud-est del paese, ferita una bambina di 5 anni, ma si scava tra le macerie per estrarre altri corpi. Oggi è prevista l’apertura di altri tre corridoi umanitari, si vedrà se la tregua sarà effettiva.

La presidenza ucraina ha lanciato un appello affinchè donne e bambini a Kharkiv, Donetsk e Luhansk lascino le loro regioni, diventate ormai troppo pericolose. Lo riporta il Kyiv Inedependent citando Oleksiy Arestovych, consigliere del capo dell’Ufficio del Presidente. “Per coloro che hanno bambini o donne, in particolare nelle regioni di Kharkiv, Donetsk, Luhansk, è meglio andarsene. Queste sono città di aspre battaglie militari e non c’è niente da fare per i civili, a meno che tu non sia un civile che lavora nei servizi dell’esercito o della città”, ha detto Arestovich.

In questa cornice si registra l’annuncio di Moody’s che ha declassato i rating di 39 istituti finanziari russi, a seguito del declassamento dei rating del governo russo a Ca da B3, con outlook negativo. Anche l’outlook è negativo. Tra gli altri Alfa-Bank, Credit Bank of Moscow, Gazprombank, Russian Agricultural Bank, Raiffeisenbank, Renaissance Financial Holding Limited.

“L’impatto delle sanzioni severe e coordinate annunciate nei giorni scorsi dai paesi occidentali sulla Russia, così come la risposta delle autorità russe – spiega Moody’s – si riflettono anche nel passaggio del Macro Profile della Russia a ‘Very Weak’ da ‘Weak+'”. I mercati, almeno quello asiatico, guardano alle trattative con fiducia. Meno ottimisti quelli del Vecchio Continente. Se la Borsa di Tokyo segna il maggior rialzo giornaliero dal dicembre 2020, prendendo spunto dal recupero degli indici azionari Usa, con gli investitori che tornano sul mercato dopo la repentina flessione dei prezzi petroliferi, oltre il 10%. Dopo la gran corsa di ieri le Borse europee scendono nella prima primissima parte della seduta guardando all’incontro in turchia e in attesa della riunione della Bce, che dovrebbe fare luce sulle mosse anti-inflazione di Francoforte. Dopo un avvio leggermente negativo, il listino più debole è quello di Milano, in calo di oltre il 2%, con quello tedesco e di Parigi sulla stessa linea. Prova a tenere Londra, in ribasso di un punto percentuale. In Piazza Affari vendite sulle banche premiate alla vigilia, con diverse sospensioni in asta di volatilità, tra le quali Unicredit e Intesa. Un altro fronte diplomatico è aperto in Polonia con l’arrivo nella notte della vicepresidente americana Harris che incontrerà presidente e premier. Nel tentativo di ricucire lo strappo provocato dall’annuncio del governo di Varsavia dell’intenzione di usare i Mig-19 nei cieli ucraini. Intenzione subito bocciata dal Pentagono.

Da Mosca altri strappi diplomatici con la dichiarazione che lascia il Consiglio d’Europa. Motivo? “La Russia non ha alcuna intenzione – recita una Tass stamani – di sopportare le azioni sovversive intraprese dall’Occidente, che spinge per un ordine basato sulle regole e sulla sostituzione del diritto internazionale calpestato dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti”. Ancora timori per le centrali nucleari sul territorio ucraino con l’inquietante silenzio dalla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia che ieri, spiega l’Agenzia internazionale per l’energia atomica che monitora il sito, ha smesso di trasmettere dati. Un’interruzione nelle comunicazioni registrata anche dal sito di Chernobyl: l’Aiea si dice “preoccupata”. L’inasprimento delle sanzioni europee a Russia e Bielorussia sono all’attenzione del vertice del Consiglio europeo. Con un occhio al boomerang che però sanzioni e guerra determinano su tutto l’occidente. La spinta sui prezzi esercitata dal conflitto farà sì che la crescita sarà inferiore al 4%, la premessa dalla quale partiranno i leader per stabilire le contromisure. Anche la Bce, che oggi riunisce il suo direttivo, è pronta a tornare in modalità emergenza.

L’Fmi intanto approva aiuti per 1,4 miliardi di dollari a Kiev. Intanto l’isolamento economico di Mosca si arricchisce di nuovi abbandoni del mercato russo. Ora è la volta di Sony, Nintendo Heineken e Carlsberg che fermano le vendite in Russia. E l’Eni non acquisterà petrolio da Mosca.




Turchia, video shock che prova l’uccisione del giornalista saudita

TURCHIA – Il governo turco ha riferito a funzionari statunitensi di essere in possesso di registrazioni audio e video che provano che Jamal Khashoggi è stato ucciso all’interno del Consolato saudita a Istanbul. Lo scrive il Washington Post citando funzionari Usa e turchi.
In particolare, un audio confermerebbe i particolari più raccapriccianti emersi in questi giorni: “Si può sentire la sua voce, si può sentire come è stato interrogato, torturato e ucciso”, dice una delle fonti al Wp.

Il materiale non sarebbe stato pubblicato ufficialmente perché la Turchia “teme si possa rivelare come Ankara spii le entità straniere nel Paese”. Non è chiaro, sottolinea il Wp, se i funzionari Usa abbiano visto i video o ascoltato gli audio, ma i colleghi turchi hanno descritto loro il contenuto. Secondo questi resoconti, “dopo aver ucciso” il giornalista il team di agenti sauditi si è spostato nella vicina residenza del console, dove il personale era stato fatto andare via in anticipo




Turchia, giornalista Gabriele Del Grande fermato: ha iniziato lo sciopero della fame

 

di Chiara Rai

Ha iniziato lo sciopero della fame il giornalista Gabriele Del Grande trattenuto in Turchia da sei giorni in un centro di detenzione amministrativa a Mugla. Gabriele voleva incontrare i siriani fuggiti in Turchia. Era lì al confine turco per ricostruire in un libro la memoria di quella guerra: come sono nate le prima proteste, come è stata la fuga dalla Siria. Non aveva alcuna intenzione di passare il confine con la Siria. A garantirlo è la sua compagna con la quale Gabriele ha dei bambini. Ma la Turchia è rigida: è stata chiusa la porta in faccia al vice-console italiano di Smirne e al suo interprete che cercavano, nella giornata di ieri, di raggiungere il giornalista italiano.
Sono ben dieci giorni da quando è stato fermato nella provincia di Hatay, una propaggine turca al confine con la Siria. Ancora non sono chiare le motivazioni del fermo. L’ipotesi più probabile è che a Del Grande sia stata contestata l’assenza di un permesso stampa, la cui concessione permette al Direttorato dell’informazione turco di tracciare i giornalisti stranieri attivi in Turchia.
La vicenda procedurale in corso non può in alcun modo impedire l’assistenza legale e ogni forma di sostegno e assistenza a Gabriele. Su questa linea è l’Italia e lo stesso ministro Alfano che sta seguendo da vicino la vicenda.
L'Ue, in questo particolare caso, si è attivata per sostenere l'azione dell'ambasciatore italiano ad Ankara per sostenere l'azione della Farnesina e del governo italiano rispetto alle autorità turche




Turchia, ambasciatore russo colpito a morte ad Ankara


Redazione


TURCHIA – Un uomo armato ha ucciso l'ambasciatore russo in Turchia, Andrey Karlov, sparando contro di lui durante una mostra fotografica ad Ankara. L'attentatore è stato poi ucciso in un blitz della polizia turca. Il diplomatico è morto in ospedale, dove era stato inzialmente ricoverato.

"Noi moriamo ad Aleppo, tu muori qui". È questa una delle frasi che l'attentatore avrebbe urlato prima di sparare all'ambasciatore russo. L'uomo è stato identificato come un diplomato dell'accademia di polizia di nome Mert Altintas, di 22 anni, che si era diplomato nel 2014 all'accademia Rustu Unsal di Smirne.

Il dipartimento di Stato americano segnala sul suo twitter "notizie" di spari nei pressi dell'ambasciata americana ad Ankara, insieme con l'avvertimento ad evitare la zona. Non ci sono al momento conferme.

"Condanniamo questo atto di violenza, qualsiasi sia la sua fonte", ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, John Kirby, riguardo all'attentato. "I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con lui e la sua famiglia".




Turchia, attacco a Istanbul: 235 arresti per sostegno e propaganda

 

di Paolino Canzoneri


ISTANBUL – Circa 118 membri del Partito Democratico dei Popoli di ispirazione filo-curda fra cui importanti membri della direzione provinciale di Istambul e Ankara sono stati arrestati alle prime ore del mattino da unità antiterrorismo della polizia turca. L'arresto sarebbe una prima risposta secca ai recenti attentati che hanno causato la morte di circa 44 persone avvenuti la scorsa serata dove una prima autobomba lanciata contro un bus di poliziotti anti sommossa nelle vicinanze dello stadio della squadra di calcio del Besiktas aveva provocato la morte di 38 persone tra cui 7 civili e circa 100 feriti mentre una seconda esplosione era stata provocata da un attacco suicida in una zona vicina ad un parco. Due deflagrazioni a poche ore dalla conclusione della partita di calcio fra i padroni di casa del Besiktas e il Bursapor. Il ministro Suleyman Soylu ha ipotizzato che l'autobomba fosse stata collocata nel punto dove si sarebbe dovuta schierare la polizia anti-sommossa e il ministro dello sport Akif Cagatay Kilic ha commentato che si è trattato di un grave attentato teso a minacciare l'unità della nazione. Il presidente Recep Tayyip Erdogan visitando i feriti in un ospedale della capitale aveva commentato amaramente: "Nessuno deve avere dubbi riguardo alla nostra lotta contro il terrorismo, noi siamo i padroni di questo paese, non lo lasceremo a quelle canaglie, lo sappiano se pensano di spaventarci con questi attacchi". Dello stesso avviso il premier Binali Yildirim che sospetta il PKK curdo quale responsabile assoluto degli attentati. La risposta infatti non si è fatta attendere e gli arresti nelle prime ore del giorno proprio dopo la rivendicazione del gruppo estremista curdo TAK accusato di legami con il PKK. L'agenzia statale Anadolu avvisa che diversi blitz sono in corso in altre zone fra Istanbul e la capitale Ankara in sedi del partito a Manisa, Mersin e Adana. E' in corso nella residenza di Mabeyn ad Istanbul una riunione di sicurezza nazionale presieduta dal leader Erdogan dove partecipano diversi ministri e anche il premier Binali Yildrim. 



Turchia, kamikaze semina il sangue durante un matrimonio

Pa. Ca.


GAZIANTEP
(Turchia) – L'Isis ha compiuto l'ennesima deplorevole strage a Gaziantep in Turchia facendo esplodere un potente ordigno che ha distrutto una intera sala dove si stava celebrando un matrimonio. Sicuramente un attentatore kamikaze deve aver azionato l'ordigno che ha causato la deflagrazione uccidendo 50 persone e ferendone 94. Questo è quanto afferma un deputato del Partito per la Giustizia e Sviluppo (AKP) citato in un servizio televisivo della CNN Turk. Il presidente turco Erdogan, citato da Anadolu, ha commentato che questi attentati mirano a provocare il popolo puntando sulla sensibilità settaria ed etnica ma non potranno sopraffare la Turchia e ha ulteriormente aggiunto che non esiste differenza tra l'organizzazione terroristica PKK di Gulen e l'attacco terroristico dell'Isis a Gaziantep. Sul luogo dell'eccidio, fra macerie e disperazione decine di ambulanze hanno prestato tempestivo soccorso.

Le immagini diffuse sui social network mostrano donne e bambini con il volto coperto di sangue, la sala completamente distrutta con sedie e tavoli finiti in strada, decine di ambulanze e tanti corpi a terra. Un'esplosione così forte, ha detto un cronista del posto, da essere udita da un capo all'altro della città di oltre un milione e mezzo di abitanti. Poco dopo i social netrwork sarebbero stati bloccati dal governo, come spesso accade in questi casi

La Turchia meridionale è stata più volte colpita in passato dai militanti separatisti curdi e dal Califfato. Ma non è l'unica regione del Paese presa di mira. A fine giugno tre kamikaze dello Stato islamico hanno ucciso 44 persone all'aeroporto di Istanbul, mentre altre 40 sono morte in un attacco kamikaze ad Ankara a marzo, rivendicato questa volta da un gruppo curdo.

In particolare dal fallito golpe del 15 luglio, una scia di attacchi di diversa matrice sta colpendo il Paese. Solo negli ultimi due giorni, due autobomba contro due diverse stazioni della polizia, hanno causato sei morti e oltre 200 feriti.




Turchia, fallito il colpo di stato: 6mila arresti. Erdogan: "Faremo pulizia nelle istituzioni"

Red. Esteri

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha arringato la folla a Istanbul promettendo di fare "pulizia" nelle istituzioni, dopo il tentato golpe di venerdì notte. Intervenuto davanti a una moschea per i funerali di alcune delle vittime del fallito colpo di Stato, Erdogan ha parlato di un "cancro" da estirpare, facendo riferimento più volte a Fetullah Gulen, il predicatore in esilio negli Stati Uniti da lui accusato del golpe. La folla ha interrotto più volte il presidente turco con grida di Allah Akbar e chiedendo a gran voce la pena di morte per i golpisti. Erdogan ha risposto che le domande del popolo non possono essere ignorate e che verrà aperto un dibattito sul ripristino della pena capitale.

Le persone arrestate dopo il fallito golpe in Turchia sono circa 6mila. Lo ha riferito il ministro della Giustizia Bekir Bozdag, citato dall'agenzia di Stato turca Anadolu . Finora gli arresti sono avvenuti nelle forze armate, tra cui 52 alti ufficiali, e il settore giudiziario. In manette 2.750 giudici, accusati di far parte del gruppo di Fetullah Gulen. Fra i militari arrestati, riferiscono fonti dell'agenzia, vi è il comandante della guarnigione di Denizli, generale Ozhan Ozbakir. Anche il generale Bekir Ercan Van, comandante della base aerea di Incirlik nel sud della Turchia, riferisce un funzionario governativo locale, è stato portato via in manette per il suo presunto ruolo nel tentativo di colpo di Stato.

Le autorità turche hanno emesso un mandato di cattura nei confronti del colonnello Ali Yazici, un collaboratore del presidente Recep Tayyip Erdogan. Lo riferisce l'emittente turca Haberturk. Secondo l'emittente Ntv è stato intanto arrestato Ismail Guneser, collaboratore dell'ex presidente Abdullah Gul.

190 civili e oltre 100 militari golpisti. Supera la quota 290 il bilancio dei morti nel fallito colpo di stato in Turchia. E' quanto comunica il ministero degli Esteri turco che attribuisce il tentato golpe "senza alcun dubbio" alla "organizzazione terroristica di Fethullah Gulen".

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan incontrerà il presidente russo Vladimir Putin la prima settimana di agosto. Lo riferiscono fonti della presidenza turca, citate dall'agenzia stampa Anadolu. L'incontro, riferiscono le fonti, è stato concordato durante una telefonata fatta oggi da Putin per esprimere appoggio a Erdogan, dopo il fallito golpe. Il leader del Cremlino ha offerto le sue condoglianze per le vittime ed espresso il suo appoggio al governo eletto della Turchia.




ALLARME TERRORISMO ALLE SEDI DIPLOMATICHE TEDESCHE IN TURCHIA

di Angelo Barraco
 
Turchia – Oggi è stata imposta la chiusura all’ambasciata tedesca ad Ankara e al consolato tedesco a Istanbul, la causa di tale chiusura è una possibile minaccia alla loro sicurezza. A confermarlo è il ministro degli Esteri di Berlino che ha voluto aggiungere che è stata chiusa anche la scuola tedesca a Istanbul. Tale decisione sarebbe stata presa a seguito di una minaccia “non verificabile in modo definitivo”. Emerge inoltre che la chiusura sarebbe legata a minacce dirette alle rappresentanze diplomatiche e agli interessi della Germania in Turchia. Non si esclude la chiusura di altre sedi in altri Paesi, inoltre l’ambasciata di Berlino è vicino all’ambasciata italiana. Nel pomeriggio di ieri ci sono stati attimi di panico poiché è stata rinvenuta, ad Istambul, una borsa e per un momento si è temuto un attentato. Successivamente si è appurato che all’interno vi era soltanto del cibo. Frank-Walter Steinmeier, ministro degli Esteri tedesco ha riferito: ” Abbiamo avuto indicazioni concrete di un possibile attacco alle rappresentanze tedesche in Turchia. Per questo nella notte ho deciso la chiusura. Si tratta di una misura comunque precauzionale”. Ricordiamo che domenica, ad Ankara, un attentato ha cagionato la vita a 37 persone. L’attentato è stato rivendicato da un gruppo di estremisti vicini ai ribelli del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), i Falchi della Libertà del Kurdistan, tramite un comunicato e nella nota riferiscono che la loro azione è la risposta alle operazioni di sicurezza messe in atto dalle forze turche nel sud-orientale della Turchia. Ecco uno stralcio del comunicato: “La sera del 13 marzo è stato effettuato un attentato kamikaze alle 18:35 nella strade della capitale della Repubblica fascista turca. Rivendichiamo questo attacco". 



LA TURCHIA TREMA, KAMIKAZE DELL'ISIS SI FA ESPLODERE FRA I TURISTI A ISTANBUL: MORTI E FERITI

Redazione Esteri

Istanbul -E' dell'Isis il kamikaze, un siriano di 28 anni, che si è fatto esplodere a Istanbul tra la folla di turisti, uccidendo almeno 10 persone, tutti stranieri, e ferendone altre 15. Almeno 9 vittime sono cittadini tedeschi. E' accaduto nel quartiere turistico di Sultanahmet, una zona molto frequentata in quanto ospita le maggiori attrazioni turistiche della città.  Tra i turisti stranieri anche i 15 feriti. Tra loro almeno sei tedeschi, un norvegese e un peruviano. Seul ha inoltre reso noto che tra loro c'e' anche un sudcoreano, rimasto lievemente ferito nell'esplosione.

Si tratta della la zona più turistica della metropoli turca, perché ospita, tra le altre attrazioni, il complesso della Moschea Blu e la basilica di Hagia Sofia. Secondo quanto riferito dall'agenzia Dogan, l'esplosione è avvenuta alla fermata del tram Dikilitas, sotto l'obelisco di Teodosio. Il governo turco sospetta che l'esplosione sia un atto di terrorismo. L'Unità di crisi della Farnesina si è immediatamente attivata ed è in costante contatto con il consolato generale di Italia a Istanbul per verificare l'eventuale coinvolgimento di italiani

L'esplosione avvenuta stamani nel cuore di Istanbul, a Sultanahmet, vicino alla Moschea Blu e a Santa Sofia, arriva dopo i due sanguinosi attacchi sferrati in Turchia dallo scorso luglio, rivendicati dall'Is ma per i quali le autorità turche hanno a lungo puntato anche il dito contro i ribelli curdi. La natura dell'esplosione che a
Istanbul ha fatto almeno 10 morti e 15 feriti non è stata ancora accertata, ma alcune fonti parlano di un attacco messo a segno da un attentatore suicida. Il 10 ottobre scorso, durante una manifestazione per la pace ad Ankara, in un attacco sferrato da due kamikaze più di cento persone restano uccise e 245 ferite. L'attentato terroristico, il più grave nella storia della Turchia moderna, è stato messo a segno vicino alla stazione centrale poco prima dell'inizio della manifestazione organizzata da sindacati e ong, a cui partecipavano diversi partiti d'opposizione, primo tra tutti il curdo Hdp. Tre mesi prima, il 20 luglio, un attentatore suicida si è fatto saltare in aria a Suruc, cittadina turca sul confine con la Siria, uccidendo almeno 30 giovani attivisti che volevano superare il confine per contribuire alla ricostruzione di Kobane.




TURCHIA: CONTINUANO GLI SBARCHI NONOSTANTE I 3MLD UE PER STOP FLUSSI MIGRATORI

Redazione
“Dopo il clamore della strage di Parigi e la consapevolezza dei killers giunti in Europa con i barconi e accolti come “rifugiati” l’ inutile  dibattito su come rispondere alla sfida del terrorismo islamico sul fronte della sicurezza interna come su quello bellico si è concretizzato con una prostrazione dell’ Unione Europa, capitanata da Angela Merkel , nei confronti del Premier turco  Erdogan promettendogli oltre ad un affrettata rassicurazione sull’ ingresso in Europa ben tre miliardi di Euro in cambio dello stop ai flussi migratori illegali. – Dichiara il Presidente dell’ Osservatorio Nazionale per la Sicurezza Dei Cittadini Italiani – I dati del rapporto Ismu 2015 – prosegue Anghinelli – sulle migrazioni ci dicono che dall’inizio dell’anno al 20 novembre sono arrivati via mare in Europa 863 mila migranti, che alle tariffe medie di 2300 euro a “passaggio” fanno quasi 2 miliardi di euro di incasso per criminali e terroristi. La maggior parte degli immigrati illegali è sbarcato in Grecia (715 mila) mentre 143 mila in Italia. Nei giorni scorsi oltre 5 mila immigrati clandestini sono stati soccorsi al largo delle coste Libiche e ogni giorno un migliaio di clandestini sbarcano sulle isole  greche in barba all’ accordo sottoscritto con la Turchia, un intesa umiliante che spazza via qualsiasi dubbio sulla responsabilità del nostro “alleato” turco sia nelle sue responsabilità oggettive nei flussi migratori verso l’ Europa, sia nella sua ambiguità militare nel conflitto siriano. E’ al limite del grottesco oggi vedere l’Italia e l’ Europa che mobilitano le loro flotte  da combattimento, in testa la portaerei italiana Cavour non per contrastare l’ Isis in Libia, a Sirte, ma per continuare ad arricchire i criminali che mirano all’ espansione dello stato islamico in Europa. I servizi di intelligence macedoni hanno più volte segnalato come sia preoccupante che un gran numero di migranti abbia con se dei passaporti falsi, poco reperibili  in un area di conflitto sia sotto il profilo logistico che ,come ovvio, sotto il profilo economico per un richiedente asilo. – Anghinelli conclude – Mi chiedo se non sia giunta l’ora di fronteggiare queste assurdità dettate dall’ Europa con un fronte nazionale per la sicurezza dei cittadini che finalmente riesca a porre fine a tutto questa pantomima ai danni dei contribuenti italiani.”
 




TENSIONE TRA RUSSIA E TURCHIA: MOSCA SCHIERA I MISSILI A LATAKIA

di Angelo Barraco

Mosca – La tensione tra la Russia e la Turchia è altissima in seguito all’abbattimento della Turchia del Jet Russo. Recep Tayyp Erdogan, presidente turco, ha riferito che Ankara non vuole che si creino tensioni con Mosca e ha spiegato che l’intervento turco era dovuto esclusivamente alla difesa nazionale ribadendo che “difendiamo soltanto la nostra sicurezza e il diritto del nostro popolo”. Ha inoltre precisato che il Jet è stato raggiunto dal missile mentre era in volo nello spazio aereo turco ma è caduto in territorio siriano, inoltre frammenti dell’aereo sono caduti in territorio turco e hanno ferito due civili. Inoltre la Russia sposta i missili S-400 che saranno trasportati presso la base russa di Khmeimim. Ad annunciarlo è il ministro della Difesa Serghiei Shoigu. “Una pericolosa escalation dei rapporti Russia Nato, che non può essere giustificata con alcun interesse, compresa la protezione dei confini è la prima delle tre conseguenze delle sconsiderate azioni criminali delle autorità turche che hanno abbattuto l'aereo russo”, ha dichiarato il premier russo Dmitri Medvedev che ha aggiunto inoltre “Le lunghe relazioni di buon vicinato tra Russia e Turchia sono state minate” e le conseguenze dirette potrebbero essere “"la rinuncia a una serie di importanti progetti comuni e la perdita di posizione nel mercato russo da parte delle compagnie turche. Mosca ha espresso una "protesta risoluta". Obama ha chiamato Recep Erdogan e ha espresso il suo sostegno alla Turchia. Per quanto riguarda i piloti del Jet, uno sarebbe stato soccorso e l’altro sarebbe stato ucciso dagli Jihadisti. Putin ha definito l’abbattimento del Jet “una pugnalata alle spalle da parte dei complici del terrorismo”, Mosca inoltre nega che l’aereo avrebbe violato lo spazio aereo e Puti ha detto ieri che tale incidente avrà gravi conseguenze tra Russia e Turchia aggiungendo che è un “evento che va oltre i limiti dell'ordinaria lotta contro il terrorismo”, invece gli Usa riferiscono che il Jet russo non avrebbe risposto agli avvertimenti inviatigli dalla turchia: “La Russia deve spostare l'obiettivo dei suoi interventi” e Obama aggiunge che “La Turchia ha il diritto di difendere il proprio territorio”. 
 
L’ambasciatore russo in Francia ha dichiarato che la Russia, malgrado le ultime tensioni con Ankara, sarebbe pronta a creare uno stato maggiore contro l’Isis che includerebbe la Francia, Usa e Turchia. L’ambasciatore ha aggiunto: “Siamo pronti a pianificare insieme i bombardamenti sulle posizioni del Daesh (l'acronimo in arabo con cui viene indicato l'Isis,ndr) e a costituire per questo uno stato maggiore congiunto con la Francia, l'America, con tutti i Paesi che vogliono entrare in questa coalizione” aggiungendo inoltre “I turchi, se vogliono, anche: sono i benvenuti”. Intanto il Gazprom, colosso russo per la fornitura di gas, ha bloccato le consegne all’Ucraina per il mancato pagamento delle forniture, inoltre Alexie Miller ha precisato che il mancato acquisto di Kiev del gas russo, pone rischi al transito del gas dall’Ucraina all’Europa.