TURCHIA, G20 BLINDATO: CAMBIA VOLTO IL SUMMIT DEI POTENTI

di Matteo La Stella
Antalya – Sarà un G20 ad alta tensione, quello che nella giornata di domenica prenderà il largo nella blindatissima città di Antalya, località turistica della Turchia meridionale.

La crescita economica, i migranti e le condizioni climatiche passeranno necessariamente in secondo piano al tavolo dei potenti, dopo che nella notte tra venerdì e sabato una sequela di barbari attacchi terroristici hanno sconvolto la capitale d'Oltralpe. Con l'amaro in bocca, dunque, il summit dei capi di Stato e di Governo sarà l'occasione giusta per valutare strategie comuni nella lotta al terrore scellerato, predicato e messo in atto dagli jhiadisti dell'Isis. Un atto dovuto vista l'importanza del vertice, l'emergenza in corso e le ferme convinzioni del paese ospitante: la Turchia. Quì, soprattutto dopo la schiacciante vittoria di Recep Tayyp Erdogan alle elezioni di alcune settimane fa, un'azione militare contro l'Isis era già stata messa in cantiere. Ora, dopo la sanguinosa notte parigina, lo stesso padrone di casa assicura che l'emergenza terrorismo:”Sarà in primo piano”, mentre la Turchia acquista un ruolo centrale da interlocutore. Interlocutore che il Governo italiano vorrebbe vedere al fianco della Russia, già impegnata nell'attacco militare ai danni del califfato, ma formalmente ancora emarginata dai tavoli internazionali in seguito alla questione ucraina e alle sanzioni che ne sono derivate.

Il vertice. La due giorni di Antalya, dunque, prenderà il via con un pranzo che potrebbe aprire da subito il confronto. L'assenza di Francois Hollande, insieme alla riunione del Consiglio di sicurezza indetta da Barack Obama prima della partenza dagli Usa e la seduta del Comitato per l'ordine e la sicurezza nazionale- con annessi incontri tra i rappresentanti parlamentari di maggioranza e opposizione- presieduta in Italia da Matteo Renzi, lasciano intendere, tra le altre cose, quanto la tragedia parigina peserà sul G20. Nonostante il programma dell'evento non abbia ancora subito variazioni ufficiali, ai potenti potrebbe essere servito come “entrèe” il “piatto bollente” dell'emergenza, sostituito al tema dei cambiamenti climatici già previsto dall'agenda del summit. Ad ogni modo, poi, la cena di domenica sarà l'incontro cardine, i cui temi di lavoro saranno proprio il “Terrorismo e la crisi dei rifugiati”. La partita tra i vari rappresentanti sarà invece giocata negli incontri bilaterali che potrebbero portare ad un faccia a faccia tra Barack Obama e Vladimir Putin, seduti uno difronte all'altro per un'auspicabile collaborazione nella lotta al terrorismo. Una possibilità remota che, viceversa, vede confermata la partecipazione da parte del presidente a stelle e strisce ad un incontro con il premier turco Erdogan. I due leader si concentreranno sulla questione siriana, anche se lontano da occhi indiscreti potrebbe arrivare la “tirata di orecchie” da parte di Obama, dovuta nello specifico alla libertà di stampa violata in Turchia. Il “sultano”, poi, incontrerà anche altri leader. Tra questi il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che a sua volta sarà impegnato con il neo-eletto premier canadese Justin Trudeau e con il presidente della Federazione russa Vladimir Putin.

Antalya blindata.
Ad Antalya i leader dei paesi più ricchi sono attesi da un imponente piano di sicurezza. Una città blindata dove è previsto il dispiegamento dell'esercito e la chiusura dello spazio aereo, oltre a controlli nelle stazioni dei bus e negli scali presenti nella “zona rossa”. Anche il personale degli alberghi verrà passato al setaccio per evitare possibili infiltrazioni da parte dell'Isis.