Augusta, leader islamico rimpatriato da Palermo a Tunisi

 

AUGUSTA – Il ministero dell'Interno ha espulso oggi, per motivi di sicurezza, un altro tunisino, dopo quello di ieri sospettato di avere collegamenti con l'attentatore di Berlino, Amri. Si tratta di un cittadino tunisino, 46enne già detenuto presso la casa di reclusione di Augusta (SR), da dove è stato scarcerato lo scorso 3 gennaio, per essere trasferito al CIE di Caltanissetta. Questa mattina è stato rimpatriato con un volo decollato da Palermo e diretto a Tunisi. Durante la detenzione nel carcere di Augusta, l'uomo aveva manifestato un atteggiamento di aperta opposizione nei confronti del personale della polizia penitenziaria. Il monitoraggio all'interno del carcere, al quale è stato sottoposto, aveva confermato il suo ruolo di leader tra i detenuti di fede islamica e di potenziale radicalizzatore. Salgono così a 136 le espulsioni dal 2015 ad oggi.




STRAGE DEL BARDO: PER TUNISI "TOUIL E' COLPEVOLE"

di Christian Montagna

Milano- Sono giunte sulla scrivania del procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli le informative della polizia tunisina che secondo le prime testimonianze confermerebbero il coinvolgimento di Touil. Per la magistratura italiana che ha semplicemente eseguito il mandato di cattura, Touil sarebbe innocente poiché secondo attendibili testimonianze, il giorno della strage sarebbe stato in Italia.

Mancano però i documenti necessari affinché si apra la nuova fase di procedura relativa all’estradizione chiesta da Tunisi. Il legale come già aveva annunciato, a breve depositerà la richiesta di revoca o sostituzione della custodia cautelare in carcere. Touil, intanto, continua a parlare di “errore di persona” e afferma di non essere mai stato in Tunisia. Sarà la Procura Generale ad esprimersi sull’estradizione in un’udienza finale.

L’ARRESTO DI TOUIL
Era lo scorso 20 Maggio quando in Italia veniva arrestato un cittadino marocchino 22 enne con l’accusa di aver preso parte alla strage del Museo del Bardo in Tunisia. La Digos lo aveva arrestato su mandato di cattura internazionale emesso dalle autorità tunisine convinte tuttora della sua partecipazione alla strage.

LA STRAGE AL MUSEO DEL BARDO
Era il 18 Marzo scorso quando un gruppo di terroristi armato fece irruzione all’interno del famoso museo prendendo in ostaggio i visitatori. Fu una vera e propria strage che vide morire 24 persone e ferirne 45. Anche gli italiani tra le vittime: numerosi passeggeri della Costa Fascinosa erano in tour a Tunisi e rimasero coinvolti nel sequestro. Ma non solo, tra le vittime anche sei famiglie torinesi. Le forze dell’ordine riuscirono a compiere un ottimo lavoro liberando la maggior parte degli ostaggi e uccidendo due terroristi armati di kalashnikov. La strage coinvolse tutti i paesi: tra le vittime c’erano francesi, spagnoli, britannici e italiani. Su Twitter girarono le foto del rapimento velocemente, immagini che difficilmente si riuscirà a dimenticare: diverse persone e alcuni bambini seduti a terra sotto la minaccia delle armi e sui loro volti saggiamente disegnato il terrore.

L’obiettivo era quello di assaltare il Parlamento ma una volta respinti, i terroristi, travestiti da soldati, ripiegarono sul museo dei mosaici . Il Bardo, sviluppato in tre piani e situato nella periferia ovest di Tunisi, era il più antico del mondo arabo, noto per la più importante e ricca collezione di mosaici romani del II e IV secolo. Una struttura importante che ogni anno veniva visitata da milioni di turisti; in gran parte anche da italiani.

CHI E’ ABDELMAJID TOUIL?
Il giovane era già stato identificato nel febbraio 2015 a Porto Empedocle dopo essere arrivato con un barcone con altre 90 persone. Touil Abdelmajid aveva ricevuto un' ordine di espulsione; secondo le accuse e la ricostruzione degli investigatori, Abdelmajid sarebbe poi tornato nel proprio Paese per compiere l'attentato del 18 marzo. Il 22enne è stato preso in un appartamento di in una palazzina in via Pitagora, a Gaggiano (Milano) che condivideva con madre e due fratelli. Sin dall’inizio ha respinto le accuse mosse da Tunisi e si è opposto alla richiesta di estradizione. Il suo legale, l’avvocato Silvia Fiorentino ha così commentato la vicenda: “Si e' proclamato innocente e parlato del suo arresto come di un errore. Lui non ha mai lasciato l'Italia da quando e' arrivato a febbraio a Porto Empedocle, su un barcone insieme ad altri 90 migranti. E fino ad oggi, dal suo arresto di martedi' scorso a Gaggiano, non aveva saputo neppure di cosa era accusato”.

TOUIL TERRORISTA?
Viene trattato dunque come un terrorista al momento dalla Procura italiana che ha eseguito semplicemente il mandato d’arresto internazionale emesso dalla Tunisia. L’iter si prefigura lungo: la legge prevede che dal momento della convalida dell'arresto, la Tunisia abbia 40 giorni di tempo per mandare al Ministero della Giustizia italiano la documentazione completa su Touil. Non appena il Ministero della Giustizia riceverà gli allegati alla richiesta di estradizione, entrerà in gioco la Procura Generale che, entro tre mesi, dovrà presentare ai giudici della quinta Corte d'Appello la requisitoria scritta. Il legale però ha già fatto sapere di una richiesta di scarcerazione alla Corte d’Appello, la quale, deciderà se accoglierla o meno dopo aver assunto le informazioni e disposto gli accertamenti ritenuti necessari e dopo aver sentito il pubblico ministero, il difensore ed eventualmente Touil , il rappresentante dello Stato tunisino. Se la sentenza dovesse essere positiva, Touil potrà ricorrere in Cassazione.

L’atto definitivo però sarà firmato dalla politica: entro 45 giorni dalla ricezione dalla scadenza del termine per l'impugnazione davanti alla Suprema Corte, il Ministero della Giustizia dovrà dare l'ok definitivo oppure negare l'estradizione. Altri due punti focali della questione che dovranno essere garantiti all’Italia sono l’eventuale supremazia della giurisdizione italiana per la presenza di quattro vittime italiane e la certezza che non sarà applicata la pena di morte, qualora fosse concessa l’estradizione.




TUNISI, ATTACCO CASERMA: 7 SOLDATI MORTI E 10 FERITI

di Cinzia Marchegiani

Tunisi – Cominciano ad arrivare conferme e spiegazioni dettagliate sull’attentato che ha visto la caserma di Bouchoucha, vicino al museo del Barbo, diventare luogo di una mattanza di militari. E’ stata scongiurata la matrice terroristica, a riferirlo è stata la tv satellitare al-Jazeera, che ha precisato tra l’altro che le vittime sono tutti militari. Autore della strage, un trentenne originario di Bir Zitoun (Tebourba) sarebbe un caporale sospeso dal servizio al quale era stato proibito l'uso di armi, che è riuscito ad entrare nella caserma, e dopo esser riuscito a sottrarre un’arma da fuoco ad un militare, ha sparato contro un colonnello e altri militari presenti.

Nelle prime fasi si era diffusa la notizia che l'uomo si fosse suicidato rivolgendo contro di sè l'arma. Da fonti ufficiali del ministero dell'Interno, il caporale in congedo è stato invece ucciso dal fuoco di risposta al suo attacco. Anche se le motivazioni di questo folle gesto rimangono tutte da accertare, il portavoce Belhassen Oueslati del ministero della Difesa, ha voluto precisare che la matrice non è da attribuire ad una causa terroristica. Intorno alla caserma e nell'area circostante l'allarme non è cessato subito, la zona infatti è stata monitorata dal volo di due elicotteri militari, mentre gli uomini del Bat, la Brigata antiterrorismo, corpo d'elite del Ministero dell'Interno, circondavano la caserma e una scuola elementare nelle vicinanze. Sono state realizzate anche delle ispezioni e verifiche anche all'interno di una moschea limitrofe.

Il bilancio aggiornato riporta sette morti, compreso l'autore della mattanza, mentre 10 sono i feriti, di cui tre molto gravi, i quali sono stati tutti trasferiti all'ospedale militare di Tunisi.




TUNISI: SCONTRO A FUOCO IN CASERMA VICINO A MUSEO DEL BARDO

di Maurizio Costa

Tunisi – Un commando di uomini armati ha fatto irruzione nella caserma Bouchoucha e avrebbe cominciato un violento scontro a fuoco con le forze dell'ordine.

Secondo l'emittente al-Arabiya "violenti scontri sono in corso tra i terroristi e le forze dell'ordine". La caserma si trova vicino il museo del Bardo, dove è stato effettuato l'altro attentato andato su tutti i giornali del mondo.

La notizia è stata confermata da Mohamed Ali Aroui, portavoce del ministro dell'Interno. Uno dei terroristi sarebbe stato ucciso mentre nove militari sono rimasti feriti.

Secondo fonti locali, l'attentatore sarebbe un "militare".




STRAGE DEL BARDO, I PM: "TOUIL ERA IN ITALIA IL GIORNO DELL'ATTENTATO"

di Christian Montagna

Milano– Sembrano ormai esserci pochi dubbi sulla presenza di Touil in Italia lo scorso 18 Marzo, giorno in cui a Tunisi si consumava la carneficina di matrice terroristica al Museo del Bardo. I primi accertamenti della Procura e delle forze dell'ordine di Milano che hanno eseguito il mandato di arresto internazionale emesso dall'autorità giudiziaria tunisina, rilevano particolari contrari. Touil dunque per i pm era in Italia e lo testimoniano anche i registri sequestrati ieri della scuola di italiano che il giovane frequentava due volte a settimana. Interrogate anche le insegnanti della scuola che hanno confermato tale ipotesi.

 

I DATI FORNITI QUESTA MATTINA

E’ Abdelmajid Touil il nome del marocchino 22 enne arrestato ieri sulla base delle indagini tunisine in seguito alla strage del Museo del Bardo. Secondo le autorità italiane, che hanno semplicemente eseguito un mandato di cattura internazionale, ci sono numerose testimonianze che parlano del marocchino in Italia il giorno della strage al Museo. Spunta addirittura l’ipotesi che vede il giovane impegnato in un corso di italiano per stranieri a Gaggiano il giorno della strage. Il Premier Renzi ha così commentato l’arresto di ieri: "Grazie alle forze dell'ordine che hanno arrestato in Lombardia uno dei ricercati della strage di Tunisi. Orgoglioso della vostra professionalità". Ancora incerta dunque l’eventuale partecipazione al commando terroristico che uccise 24 persone e ne ferì 45. Al momento è la Procura di Milano che sta verificando la posizione del giovane. Ancora incerto è anche il ruolo eventuale ricoperto dal marocchino nella strage. Nulla è stato ritrovato nell’abitazione del giovane che potesse richiamare al terrorismo: durante la perquisizione, gli agenti hanno sequestrato chiavette, telefoni cellulari e due schede sim. Intanto il ministro Angelino Alfano ha riferito alla Camera oggi.

ALFANO RIFERISCE ALLA CAMERA
Giunto in Italia, Touil, fu identificato e fu predisposta l’espulsione ma, le autorità tunisine non avevano segnalato alcunché a riguardo e per questo non fu ritenuto un elemento pericoloso. E’ proprio il mezzo sul quale è giunto in Italia a far scatenare le polemiche adesso: Alfano ha dichiarato di non aver mai sottovalutato il rischio terrorismo portato dai barconi della speranza e di non aver mai escluso l’ Italia dal rischio terrorismo. L’arresto che al momento è sotto analisi della Procura, così come ha riferito il ministro, è stato frutto di una collaborazione tra diversi Paesi impegnati nella lotta al terrorismo. Sempre durante l’informativa alla Camera, Alfano con dati alla mano ha detto di aver espulso dalla nazione soltanto nel 2015 ben 33 soggetti coinvolti nella minaccia del terrorismo.

L’ARRIVO di TOUIL IN ITALIA CON I BARCONI
Era il 17 febbraio scorso quando Touil giunse in Italia sbarcando a Porto Empedocle ad Agrigento. Con lui sui barconi della speranza altri 642 migranti soccorsi prontamente dalla Marina Militare. La foto di Touil ripreso su un molo prima delle pratiche di identificazione, ora, sta facendo il giro del mondo. Appare diverso da come è stato ritrovato oggi: manca la barba e i capelli sono più corti. Sarebbe stato il fratello stesso a riconoscerlo nelle foto scattate al momento dello sbarco.

ALCUNI TESTIMONI SCAGIONANO TOUIL
Era stato espulso il marocchino 22 enne e secondo le autorità sarebbe tornato nel suo paese il 18 Marzo per compiere l’attentato. Al momento dell’arresto, l’uomo irregolare è stato trovato in casa con la madre e i suoi fratelli regolari in Italia. A testimoniare la sua innocenza ora sono proprio la mamma e il fratello. La prima ricorda perfettamente il giorno dell’attentato e il momento in cui, in Italia e con Touil davanti al televisore apprendevano di quanto accaduto al Bardo. “La Jihad non gli piace per niente” continua a ripetere, “Mio figlio è innocente”. Anche il fratello del marocchino è convinto della sua innocenza: “E' arrivato su un barcone come tanti altri e da quel momento non è più partito" ; "rimasto sempre in Italia". Non solo i parenti del ragazzo ma anche i vicini di casa avvertono le forze dell’ordine di un possibile errore commesso nell’arresto del giovane. “E’ un bravo ragazzo” dice la vicina di casa di Touil.

Intanto, venerdì 22 si terrà la prima udienza per l’estradizione del giovane davanti ai giudici della Corte d’Appello di Milano. Anche nella Capitale in cui è stato aperto un fascicolo d’indagine sulla strage di Tunisi per la morte dei quattro italiani, si cerca di indagare sul caso in collaborazione con i pm milanesi.




ATTENTATO AL MUSEO DEL BARDO: ARRESTATO MAROCCHINO NEL MILANESE

di Christian Montagna

Milano – L’Italia si gela questa mattina alla notizia che un terrorista ricercato a livello internazionale perché coinvolto nell’attentato al museo del Bardo a Tunisi si nasconde a Milano. E’ un cittadino marocchino di 22 anni, quello che è stato arrestato dalla Digos. Al momento non sono stati forniti maggiori dettagli; bisognerà attendere la conferenza stampa delle 11 alla Questura di Milano.

Era il 18 Marzo scorso quando un gruppo di terroristi armato fece irruzione all’interno del famoso museo prendendo in ostaggio i visitatori. Fu una vera e propria strage che vide morire 24 persone e ferirne 45. Anche gli italiani tra le vittime: numerosi passeggeri della Costa Fascinosa erano in tour a Tunisi e rimasero coinvolti nel sequestro. Ma non solo, tra le vittime anche sei famiglie torinesi. Le forze dell’ordine riuscirono a compiere un ottimo lavoro liberando la maggior parte degli ostaggi e uccidendo due terroristi armati di kalashnikov. La strage coinvolse tutti i paesi: tra le vittime c’erano francesi, spagnoli, britannici e italiani. Su Twitter girarono le foto del rapimento velocemente, immagini che difficilmente si riuscirà a dimenticare: diverse persone e alcuni bambini seduti a terra sotto la minaccia delle armi e sui loro volti saggiamente disegnato il terrore.

L’obiettivo era quello di assaltare il Parlamento ma una volta respinti, i terroristi, travestiti da soldati, ripiegarono sul museo dei mosaici . Il Bardo, sviluppato in tre piani e situato nella periferia ovest di Tunisi, era il più antico del mondo arabo, noto per la più importante e ricca collezione di mosaici romani del II e IV secolo. Una struttura importante che ogni anno veniva visitata da milioni di turisti; in gran parte anche da italiani.

Chi è il marocchino arrestato? Il giovane era già stato identificato nel febbraio 2015 a Porto Empedocle dopo essere arrivato con un barcone con altre 90 persone.Touil Abdelmajid aveva ricevuto un'ordine di espulsione. Secondo le accuse e la ricostruzione degli investigatori Abdelmajid sarebbe poi tornato nel proprio Paese per compiere l'attentato del 18 marzo. Il 22enne è stato preso in un appartamento di in una palazzina in via Pitagora, a Gaggiano (Milano) che condivideva con madre e due fratelli. 




TUNISI: STRAGE AL MUSEO, 21 MORTI TRA CUI ITALIANI

Redazione

Tunisi –  Sono stati presi in ostaggio tre turisti italiani al museo del Bardo durante un attentato terroristico a Tunisi. Si è concluso con 21 morti, tra cui 17 turisti stranieri, l'attacco al Museo del Bardo di Tunisi, dove due terroristi armati di kalashnikov sono rimasti asserragliati per piu' di due ore dopo aver preso in ostaggio decine di persone. Un blitz delle forze di sicurezza ha messo fine all'assedio e ha ucciso i due uomini del commando. Due gli italiani che avrebbero perso la vita, secondo quanto riferito da fonti locali non confermate dalle autorita' italiane.

Lo stesso premier tunisino, Habib Essid, ha confermato durante la conferenza stampa che tra le vittime ci sono 17 stranieri provenienti da Italia, Germania, Polonia e Spagna. I due terroristi "potrebbero avere avuto il sostegno di 2-3 elementi", ha spiegato il premier, che ha annunciato di aver preso "provvedimenti urgenti soprattutto nei siti turistici, dove e' stata rafforzata la presenza di forze di sicurezza".

Essid ha quindi lanciato l'appello "al popolo tunisino in questa fase complicata di serrare i ranghi, perche' la guerra contro il terrorismo sara' lunga, ma insieme vinceremo".
"Chiediamo a tutti i partiti e a tutta la societa' civile di restare unita per affrontare questa piaga che minaccia la stabilita' e la sicurezza del Paese", ha aggiunto.

L'attacco sarebbe stato rivendidato dall'Isis: secondo quanto riporta la tv Al-Hayath, alcuni siti vicini allo Stato islamico hanno scritto che "lo Stato islamico tiene in ostaggio alcuni turisti nel museo del Bardo a Tunisi".

L'emittente ricorda che il battaglione Bin Nafi, gruppo islamico radicale, e una parte dell'organizzazione Ansar al-Sharia avevano annunciato un'alleanza con Abu Bakr al-Baghdadi, numero dell'Isis, minacciando attacchi contro il governo tunisino.
Secondo fonti della sicurezza, i terroristi, in abiti civili, hanno prima tentato di assaltare il Parlamento, ma sono stati respinti e hanno ripiegato sul museo dei mosaici che si trova nel palazzo accanto.

L'Assemblea del popolo, dove in quel momento era in corso un'audizione del ministro della Giustizia, Mohammed Salah ben Aissa, sulla lotta al terrorismo, e' stata evacuata.

Situato alla periferia ovest di Tunisi, il museo e' il piu' antico del mondo arabo. E' noto per la piu' importante e ricca collezione di mosaici romani, tutti in perfetto stato di conservazione, del II-IV secolo. Il museo archeologico contiene anche reperti punici e opere del periodo cristiano della Tunisia.L'edificio si sviluppa su tre piani, nella fastosa residenza ufficiale dei bey husseiniti. Il museo accoglie ogni anno milioni di turisti stranieri e nel 2014 e' stato visitato da 252 mila italiani.

"Una coppia di ebrei della comunita' romana e' miracolosamente salva dall'attacco terroristico al museo del Bardo di Tunisi, grazie all'intervento delle forze di Polizia". A parlare con l'AGI e' Fabio Perugia, portavoce della comunita' ebraica di Roma. "La coppia ha parlato con i figli per rassicurarli sulle loro condizioni di salute. Io stesso – dichiara Fabio Perugia – mi sono messo in contatto con i figli che vivono momenti di apprensione ma certamente minore rispetto ai familiari di chi e' stato ferito o addirittura ha perso la vita. E' l'ennesimo atto barbaro da chi sventola la bandiera del terrore per l'Europa e nel medio oriente".