Trump alla Corea del Nord: “Nessun dittatore sottovaluti gli Usa”

TOKYO – “Nessun dittatore deve sottovalutare la determinazione e la risolutezza degli Stati Uniti”. Lo ha detto il presidente Usa Donald Trump, riferendosi alla situazione geopolitica nella penisola coreana, durante il suo discorso alle truppe militari della base aerea di Yokota, a ovest di Tokyo. Trump si fermera’ nella capitale nipponica fino a martedi’.

La Corea del Nord minaccia una “punizione spietata” contro il presidente Usa Donald Trump per gli “stupidi commenti”: a due giorni dalla visita a Seul, il Rodong Sinmun, organo del Partito dei Lavoratori, accusa in un commento il tycoon di irretire “seriamente” Pyongyang con le sue parole. “Trump deve dare retta alle affermazioni di altri esperti Usa secondo cui lui dovrebbe fermare l’incauto ricatto e tirarsi fuori dagli affari della penisola coreana”.




Corea del Nord: Trump minaccia Pyongyang con i bombardieri

USA – Donald Trump minaccia Pyongyang con i suoi bombardieri B-1B Lancer supportati da caccia F-15C sopra i celi delle acque internazionali della Corea del Nord.

Il messaggio che vuole mandare Trump alla Corea del Nord è quello di informrlo che ha tutto il necessario militare per fermarlo.

Toni duri quelli di Trump diretti a Pyongyang: “Un folle gonfio della sua megalomania”. Intanto al confine con la Corea del Nord sono in corso esercitazioni congiunte Stati Uniti-Corea del Sud.

Quello che pensa Donald Trump di Pyongyang è stato chiarito, ma cosa pensa Pyongyang di Trump? Chiaramente non c’è nessuna stima nei confronti del presidente a stelle e strisce: “Le parole incoscienti e violente di uno chiamato presidente degli Stati Uniti”.

 

Intanto il ministro degli Esteri nordcoreano Lee Yong-Ho, parlando all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha messo le mani avanti e chiarito: “”La Corea del Nord è uno stato responsabile, che possiede armi nucleari. Prenderemo misure preventive “spietate”, se da parte degli USA e dei loro vassalli-alleati ci sarà solo un segno di intervento per l’eliminare il leader o per attaccare il paese” ha detto il ministro. Pyongyang non ha intenzione di minacciare con le armi nucleari gli stati che non partecipano alle manovre militari degli USA”,




Usa – nord Corea, il messaggio di Trump a Kim Jong-un: “Ti distruggo”

Ieri il vicepresidente Mike Pence ha incontrato il ministro degli Esteri Wang Yi della Repubblica popolare cinese per discutere della crescente minaccia dei programmi nucleari e missilistici della Corea del Nord e delle sue azioni provocanti e destabilizzanti. Il vicepresidente Pence ha trasmesso la decisione dell’Italia di fare pressione sulla RPDC per cambiare il suo percorso pericoloso. Il vicepresidente e il ministro degli esteri Wang hanno ribadito l’importanza di una robusta applicazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e di adottare ulteriori misure in risposta al comportamento sfidante della Corea del Nord. I due discutevano anche la necessità di creare condizioni di parità per il commercio e gli investimenti.

“Rocket man è in missione suicida”. E’ il messaggio che Donald Trump, al debutto davanti all’assemblea generale dell’Onu con un discorso di 41 minuti, invia a Kim Jong-un. “La Nordcorea minaccia il mondo”, è un passaggio del discorso del presidente degli Stati Uniti. Se Pyongyang proseguirà lo sviluppo del suo programma nucleare, “non avremo scelta se non quella di distruggere totalmente la Nordcorea. Speriamo non sia necessario. E’ ora che la Nordcorea realizzi che la denuclearizzazione è l’unico futuro accettabile”, aggiunge. “Rocket man è in una missione suicida per sé e il suo regime. Gli Stati Uniti sono pronti e capaci” di attuare un attacco “ma si spera che questo non sia necessario”, dice il numero 1 della Casa Bianca dopo aver assicurato, nella fase iniziale del suo intervento, che gli Usa “vogliono armonia e pace, non conflitti”.

“Nessuno, più del malvagio regime nordcoreano, ha mostrato disprezzo per gli altri paesi e per il benessere del proprio popolo. E’ responsabile della morte per fame di milioni di nordcoreani e della prigionia, della tortura, dell’uccisione e dell’oppresione di tantissimi altri. Siamo tutti testimoni dell’abuso mortale compiuto nei confronti dello studente americano Otto Warmbier, restituito all’America solo perché morisse qualche giorno dopo”, dice Trump, elencando altre ‘imprese’ compiute da Pyongyang. Ora, il programma missilistico e nucleare costituisce una minaccia “per l’intero mondo, con perdite impensabili di vite umane”. “E’ vergognoso che alcune nazioni non solo facciano affari con questo regime, ma forniscano anche armi e lo sostengano finanziariamente. Nessuna nazione ha interesse a vedere che questa banda di criminali si arma con un arsenale nucleare. Gli Stati Uniti hanno grande forza e pazienza, ma se saranno costretti a difendere se stessi o i propri alleati, non avranno altra scelta se non quella di distruggere totalmente la Corea del Nord”, ribadisce. “Speriamo non sia necessario: è per questo che ci sono le Nazioni Uniti, vediamo come agiscono”.

IRAN – “L’accordo sul nucleare con l’Iran è fonte d’imbarazzo per gli Stati Uniti, dice Trump in un altro passaggio. Il presidente degli Stati Uniti accusa il “regime” di Teheran di usare le sue risorse non per il progresso del suo popolo ma per “finanziare Hezbollah” contro “i pacifici vicini arabi e Israele”. “Non possiamo rispettare un accordo se questo dà copertura all’eventuale costruzione di un programma nucleare”, denuncia Trump, che definisce l’accordo raggiunto due anni fa dai 5+1 con Teheran “una delle transazioni peggiori e unilaterali mai fatte dagli Stati Uniti”. Il presidente americano però non chiarise se Washington si ritirerà o meno dall’accordo: l’amministrazione ha tempo fino al 15 ottobre per certificare o meno il rispetto dell’intesa da parte dell’Iran.

VENEZUELA – Trump punta il dito contro un altro regime canaglia quello del presidente venezuelano Nicolas Maduro, minacciando “ulteriori azioni” se persisterà nell’imporre un governo autoritario”. “Come buoni amici e vicini” il nostro obiettivo è aiutare i venezuelani “a riconquistare la loro libertà, recuperare il loro paese e restaurare la democrazia”, dice il presidente americano, esortando la comunità internazionale ad agire in questo senso. “Il problema non è che il socialismo sia stato male applicato in Venezuela, ma è che sia stato applicato fedelmente”, dichiara sostendendo che tutti i Paesi dove è stato applicato, dall’Unione Sovietica a Cuba, ha portato solo sofferenza. A parte i tre ‘regimi canaglia’, Trump descrive un mondo in cui “terroristi ed estremisti hanno preso forza e si sono sviluppati in ogni regione” e “grandi porzioni del Pianeta che sono in conflitto con alcune che stanno andando al diavolo”.

AMERICA FIRST – “Come presidente degli Stati Uniti metterò sempre l’America al primo posto, come così voi leader dovete sempre mettere il vostro Paese al primo posto”, dice proponendo uno slogan (America First) già utilizzato in campagna elettorale. “Gli Stati Uniti rimarranno per sempre grandi amici del mondo, specialmente dei loro alleati, ma non si potrà più approfittare di noi e non faremo più accordi sbilanciati in cui l’America non ottiene nulla”, ha poi aggiunto con quello che è stato letto come un riferimento agli accordi di Parigi da cui ha ritirato gli Stati Uniti. “Fino a quando io rimarrò presidente, io metterò gli interessi dell’America sopra ad ogni cosa”, conclude.




Trump indagato per ostruzione alla giustizia: è lo stesso reato per cui Nixon si dimise

 

USA – Compleanno amarissimo per Donald Trump, che ieri ha spento le candeline dei suoi 71 anni con la peggiore delle notizie: ora e' indagato per una possibile ostruzione della giustizia, il reato per cui Richard Nixon si dimise evitando un sicuro impeachment. Lo scoop e' del Washington Post, che cita dirigenti coperti dall'anonimato.
"Il procuratore speciale (Robert Mueller, ndr) che guida l'inchiesta sul ruolo della Russia nelle elezioni del 2016 interroghera' alti dirigenti dell'intelligence come parte di una piu' ampia indagine che ora include l'esame dell'ipotesi se Donald Trump ha tentato di ostruire la giustizia", scrive il Wp. Secondo cinque fonti informate sui fatti, il capo della National intelligence Daniel Coats, il direttore della Nsa Mike Rogers e il suo ex vice Richard Ledgett hanno concordato di essere sentiti nei prossimi giorni da Mueller. Immediata la reazione di Marc Kasowitz, l'avvocato privato che difende il presidente nel Russiagate: "la fuga di notizie dell'Fbi riguardanti il presidente e' scandalosa, ingiustificabile e illegale", ha commentato Marko Corallo, un suo portavoce. Coats, Rogers e Ledgett appariranno volontariamente ma non e' chiaro se descriveranno completamente le loro conversazioni con Trump o se il presidente usera' il suo privilegio esecutivo per mantenerle segrete. Facolta' questa messa in dubbio da alcuni esperti, i quali hanno ricordato che la corte suprema durante il Watergate stabili' che i dirigenti non possono usare tale privilegio per bloccare prove in indagini criminali. L'ipotesi di ostruzione alla giustizia si e' profilata dopo che il tycoon ha licenziato a sorpresa l'allora capo dell'Fbi James Comey, che indagava sul Russiagate. Ipotesi che ha preso piu' corpo dopo la deposizione al Senato dello stesso Comey, che ha accusato Trump di avergli fatto pressioni per far cadere l'indagine sul suo ex consigliere per la Sicurezza nazionale Michael Flynn. Il presidente ha contestato questa versione, definendo Comey un bugiardo, oltre che una 'gola profonda', e si e' detto pronto a testimoniare sotto giuramento. La mossa dei Mueller lascia intendere, secondo il Wp, che il procuratore vuole andare al di la' della disputa tra i due, cercando prove a carico (o a discarico) con altri testimoni. Il presidente, secondo notizie di stampa dei giorni scorsi, avrebbe telefonato a Coats e a Rogers chiedendo di negare pubblicamente l'esistenza di qualsiasi prova di collusione tra la sua campagna e i russi. Coats inoltre avrebbe riferito ad alcuni suoi collaboratori che Trump gli aveva chiesto di intervenire su Comey per lasciare la presa su Flynn. Nella loro audizione pubblica al Senato entrambi i capi dell'intelligence hanno negato di aver mai subito pressioni da Trump, ma hanno anche precisato di non voler svelare il contenuto delle conversazioni col presidente. Lo faranno con Mueller? Quanto a Ledgett, avrebbe scritto il memo interno dell'Nsa che documenta la telefonata del presidente a Rogers. Il procuratore speciale intanto ha gia' acquisito i memo di Comey sui suoi colloqui con il tycoon.




Contro il "populista" Trump risorgono i Farisei del clima

 

di Emanuel Galea

Il ritiro degli Usa dagli accordi di Parigi sul clima, siglati nel dicembre 2015,come si poteva immaginare, ha subito provocato reazioni internazionali negative. Gridano allo scandalo  l’Unione Europea, le “democratiche” Cina e India e perfino la Russia. Sono i ” virtuosi”, i “buoni”, coloro che si ergono paladini a difesa del clima. Sono “dei votati” a salvare il creato. Dall’altra faccia della medaglia si trova il “cattivo”, “l’eretico”, il “miscredente e scismatico Trump”.

 La scienza ci insegna e gli economisti ci avvertono che i  livelli preoccupanti dell’inquinamento atmosferico e le notizie sullo sfruttamento delle risorse petrolifere influiscono negativamente al pari di altri fattori nocivi   sull’ impatto ambientale.

Una delle cause maggiori dell’inquinamento atmosferico è dovuto ai veicoli circolanti che emettono gas di scarico inquinanti quando vengono utilizzati. Il numero di auto, motori,trainanti,bus, camion ecc. in circolazione sulle strade della terra è impressionante. Nel 2015,solamente sul suolo  italiano si contavano 665 veicoli per ogni mille abitanti.

Secondo un rapporto pubblicato da Ward’s Automotive, nel 2010 in tutto il mondo i veicoli circolanti superavano il miliardo. Uno studio condotto da Navigant  attesta che questo numero sarebbe destinato a crescere per raggiungere due miliardi di automobili nel 2035 e con lo stesso trend si stima che arriverebbe a cinque miliardi nel 2050.

Interessante notare che questa corsa al rialzo si dovrebbe alla Cina, paese più popolato al mondo .In Cina il possesso di un automobile non è ancora molto diffuso però con la crescita della sua economia, migliorerà il suo welfare e il possesso del veicolo potrebbe diventare una normalità. Ciò significherebbe un aumento di un miliardo di vetture solo in Cina.

Riflessione:

a)  – I summenzionati Stati virtuosi hanno mai monitorato l’impatto sull’ambiente che avrà questa costante crescita del numero delle auto in circolazione nel mondo?
b)   gli Stati virtuosi, ad iniziare da quelli appartenenti all’Unione Europea fino all’India, dalla Russia alla Cina, quest’ultima poi che si dice riempirebbe il vuoto lasciato da Trump, questi Stati virtuosi, ripeto, come mai NULLA hanno da dire, nulla hanno da proporre per ridurre l’impatto dei suddetti scarichi nocivi sull’ambiente?
c)  come mai la loro ritrosia ad affrettare e facilitare il lancio di veicoli con motori elettrici che non emettono gas di scarico inquinanti? 

Anziché fare campagne costose  seguendo “teorie ipotetiche”, perché non si impegnano le risorse per risolvere le cause dell’inquinamento, non più ipotetico, che respiriamo nelle nostre città?

Chissà chi lo sà…

 
 




Usa, nuova bufera su Trump: chiese all'Fbi di insabbiare il Russiagate

 

Redazione

 

NEW YORK – In un colloquio a due nello Studio Ovale Donald Trump chiese a James Comey di insabbiare l'inchiesta su Michael Flynn, il consigliere per la Sicurezza Nazionale che aveva appena lasciato la Casa Bianca dopo che era emerso che aveva mentito sulla natura dei colloqui avuti con l'ambasciatore russo a Washington. A rivelarlo è stato per primo il New York Times che la notte scorsa ha pubblicato gli appunti, un memorandum che potrebbe essere esplosivo per il futuro della Casa Bianca, che l'ex direttore dell'Fbi scrisse subito dopo quell'incontro. "Spero che lei possa trovare una strada per lasciar cadere la cosa, lasciar andare Flynn, è una brava persona", disse Trump, parlando con Comey di Flynn e dell'inchiesta, secondo il memo che, stando a quanto rivela il New York Times, non è l'unico che l'allora direttore dell'Fbi ha scritto con l'intento di documentare quello che considerava un improprio tentativo di influenzare l'inchiesta in corso.
 
La Casa Bianca ha immediatamente smentito la notizia e il contenuto del memo, che è stato poi pubblicato da altri media, affermando che non è "un veritiero o accurato resoconto di quella conversazione". Nel comunicato della Casa Bianca Trump "espresse più volte la sua opinione che il generale Flynn sia una brava persona" ma "non ha mai chiesto a Mr Comey né a nessun altro di chiudere nessuna inchiesta, compresa quella che coinvolge il generale Flynn". Il memorandum ha fatto scoppiare un'altra bufera, quando ancora non si era placata quella provocata dalla rivelazione che Trump, durante il colloquio con Sergei Lavrov, ha condiviso informazioni top secret, ottenute da un Paese alleato che si ritiene sia Israele, sullo Stato Islamico. Ma questa nuova rivelazione appare essere "una minaccia all'esistenza della presidenza Trump", come scrive la Cnn che ha anche confermato l'esistenza del memo, spiegando che il memorandum – che l'esperto investigatore ha scritto riportando direttamente le frasi del presidente, come se fosse una testimonianza – potrebbe aprire le porte a un'inchiesta per intralcio alla giustizia, una delle accuse che può portare all'impeachment del presidente.
 
Jason Chaffetz, il repubblicano che guida la commissione controllo della Camera, ha inviato una lettera al direttore ad interim dell'Fbi, Andrew MvCabe, in cui si chiede di consegnare "tutti i memorandum, appunti, sintesi e resoconti" dei colloqui tra Comey e il presidente. Documenti, ha esplicitamente scritto il repubblicano, potrebbero "sollevare domande riguardo al fatto che il presidente abbia influenzato o bloccato" il bureau. Comey ha scritto l'accurato resoconto del colloquio, che avvenne il giorno dopo e dimissioni di Flynn il 13 febbraio, perché era così "sconvolto" per la richiesta fatta da Trump che voleva documentarla in modo da poterne discutere con altri alti funzionari del bureau. Con i colleghi però decise di mantenere segreta la conversazione, anche per non influenzare il lavoro degli agenti che lavoravano sull'inchiesta. Il New York Times sottolinea che la propria fonte non ha consegnato una copia del documento, che è classificato, ma ne abbia letto alcuni stralci al suo reporter. Non è chiaro se Comey abbia avvisato il dipartimento di Giustizia dell'esistenza di questo memo e di altri scritti dopo ogni telefonata o colloquio con Trump.

 



Usa, Trump rimuove Bannon dal Consiglio nazionale per la sicurezza

 

USA – Steve Bannon e' stato rimosso dal Consiglio nazionale per la sicurezza. Lo riportano alcuni media americani citando fonti della Casa Bianca. La decisione dopo le critiche sul ruolo assegnato al controverso stratega del presidente americano Donald Trump.

Nella riorganizzazione del Consiglio Trump ha rimosso a sorpresa Bannon, sminuendo allo stesso tempo anche il ruolo del suo consigliere alla Sicurezza Nazionale, Tom Bossert. Il direttore dell'intelligence Dan Coats e il presidente del Joint Chiefs of Staff Joseph Dunford tornano a essere definiti 'partecipanti regolari' delle riunioni del Consigli.

In un memorandum di sette pagine datato 4 aprile, Trump illustra le modifiche all'organizzazione del Consiglio per la Sicurezza Nazionale. Cambiamenti che, secondo gli osservatori, rendono potenzialmente piu' bilanciato l'approccio dell'amministrazione alla politica estera, e segnano una vittoria per la corrente moderata di Ivanka Trump, la figlia del presidente entrata a far parte ufficialmente dello staff da una settimana.




Trump, nuovo divieto su ingresso negli Usa dei paesi musulmani: Iraq escluso

 

USA – Il nuovo divieto sugli ingressi da negli Usa da alcuni Paesi a maggioranza musulmana entrerà in vigore il 16 marzo e, rispetto alla versione originaria, non riguarderà chi arriva dall'Iraq. Lo spiega Kellyyanne Conway, una delle più strette collaboratrici del presidente americano Donald Trump, aggiungendo che "i rifugiati siriani saranno trattati come tutti i rifugiati".

Conway ha spiegato come il nuovo bando avrà 'sei o sette punti di diferenza' col precedente divieto. Tra questi l'esclusione dai controlli di coloro che hanno già un visto e di coloro che sono residenti permanenti negli Stati Uniti. L'esclusione dell'Iraq – ha aggiunto – e' motivata dai controlli rafforzati che questo Paese ha messo in atto nelle ultime settimane". La lista dovrebbe invece ancora comprendere Siria, Libia, Iran, Somalia, Yemen e Sudan.

Attaccano i democratici: un decreto ''anti-americano'', commenta il leader dei democratici in Senato, Chuck Schumer. Il decreto entrera' in vigore il 16 marzo prossimo e non riguardera' l'Iraq, riducendo la lista dei paesi al bando a sei.

Duello Casa Bianca- Fbi – Resta alta la tensione dopo le accuse di Trump a Obama e la richiesta al Congresso di indagare su su possibili abusi di potere da parte dell'amministrazione Obama. "Ritengo che il presidente non accetti" quanto affermato dal direttore dell'Fbi, James Comey, che ha chiesto al Dipartimento di giustizia di respingere pubblicamente le affermazioni di Donald Trump secondo cui Barack Obama avrebbe ordinato di intercettarlo. Lo ha affermato una portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders. "Tutto quello che chiediamo è che il Congresso faccia il proprio lavoro, che la commissione di Intelligence della Camera indaghi", ha aggiunto.




Trump shock: “Obama ‘malato’, intercettava i miei telefoni”

USA – “Ho appena scoperto che mise sotto intercettazione i telefoni della Trump Tower poco prima della vittoria. Nulla è stato trovato, questo è maccartismo”. Così Donald Trump su Twitter. “E’ legale per un presidente monitorare una elezione presidenziale?”, aggiunge Trump. “Un avvocato potrebbe fare una grande causa, visto che Obama intercettava i miei telefoni lo scorso ottobre”.

L’amministrazione Trump sta valutando una proposta che prevede di separare donne e bambini che insieme attraversano illegalmente il confine sud degli Usa. Il provvedimento e’ al vaglio del Dipartimento alla Sicurezza nazionale e ha come obiettivo quello di scoraggiare l’immigrazione irregolare e l’arrivo di madri con i propri figli. L’amministrazione Trump ha in programma l’assunzione di ulteriori 15 mila agenti per rafforzare la lotta all’immigrazione irregolare. La maggior parte dei terroristi nati all’estero che operano negli Stati Uniti si sono radicalizzati molti anni dopo il loro ingresso nel Paese, secondo un recente rapporto interno del dipartimento per la Sicurezza nazionale: il bando sull’ingresso da 7 paesi a maggioranza musulmana non metterebbe al riparo dai rischi.
Sergey Kislyak, l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, al centro del Russiagate per i suoi incontri con Jeff Sessions ‘e’ stato alla Casa Bianca per 22 volte, 4 solo nell’ultimo anno’. Cosi’ il presidente Usa Donald Trump in un tweet. ‘Il primo incontro tra Sessions e l’ambasciatore e’ stato organizzato dall’amministrazione Obama nell’ambito di un programma di educazione per 100 diplomatici’.

L’amministrazione Trump starebbe per calare la scure dei tagli sulla National Oceanic and Atmospheric Administration (Nooa), la principale agenzia federale che si occupa di cambiamenti climatici. Secondo quanto riporta il Washington Post, il bilancio verrebbe decurtato del 17% delle risorse eliminando fondi per la ricerca e programmi satellitari. Ad essere colpiti anche programmi piu’ piccoli ma fondamentali per studiare e combattere gli effetti dei cambiamenti climatici, come quelli per il controllo delle coste, degli estuari dei fiumi e delle riserve costiere, aree sempre piu’ soggette a tempeste ed alluvioni legate all’innalzamento del livello dei mari.




Usa, Trump investe ancora: altri 54 miliardi alla difesa

 

USA – La Casa Bianca punta ad aumentare le spese per la difesa di 54 miliardi di dollari attraverso un taglio corrispettivo sul fronte delle spese di altre agenzie e dipartimenti. Lo riporta la Casa Bianca nel corso di una conference call con i giornalisti. In particolare – si spiega – tagli consistenti sono previsti sul fronte degli aiuti all'estero. Il presidente Donald Trump inoltre ha fatto sapere che ha una soluzione "molto buona" per sostituire l'Obamacare, che ha "fallito, deve essere bocciato e sostituito". Il piano per il taglio delle tasse, ha aggiunto, non può procedere fino a quando non si conosceranno i costi per la riforma sanitaria.

'Rischio di caccia alle streghe in Russiagate' – Il presidente (repubblicano) della commissione intelligence della Camera Devin Nunes ha ammonito sul rischio di una "caccia alle streghe" nelle indagini sul Russiagate. "Non c'e' alcuna prova allo stato di contatti tra la campagna di Trump e dirigenti del governo russo": ha sostenuto in una conferenza stampa Nunes, uno dei parlamentari contattato dalla Casa Bianca per telefonare ad alcuni giornali e confutare l'articolo del Nyt sui "ripetuti contatti" tra l'entourage di Trump e l'intelligence russa.




Trump cancella i diritti dei transgender

 

L'attesa prima offensiva di Donald Trump sui diritti della comunità Lgbt è arrivata. L'amministrazione statunitense ha infatti ritirato le linee guida anti-discriminazione varate da Barack Obama secondo cui gli studenti transgender potevano usare bagni e spogliatoi nelle scuole pubbliche in base alla propria identità di genere, e non in base al sesso di nascita.

Altra questione Dar seguito all'intenzione di Donald Trump di inserire la Fratellanza Musulmana nella lista delle organizzazioni terroristiche avrebbe una lunga serie di controindicazioni. In Giordania i diplomatici americani perderebbero l'opportunità di incontrare gli esponenti delle opposizioni. In Marocco si scuoterebbero equilibri politici delicatissimi, coinvolgendo persino i vertici del governo. In Tunisia si bollerebbe con il marchio del terrorismo un'organizzazione da molti indicata come un modello di democrazia emerso dalla primavera araba. L'Egitto potrebbe subire ricadute politiche molto pesanti.