Messina: cosa nostra dietro il traffico della carne

 

di Paolino Canzoneri

 

MESSINA – All'indomani dei controlli sugli animali d'allevamento nel territorio di Sant'Agata di Militello, il quadro che ne esce è piuttosto preoccupante. Una grande inchiesta dal nome "Gamma Interferon" coadiuvata dalla Polizia in merito al fenomeno dilagante della macellazione clandestina, aveva portato ad oltre 33 misure cautelari.
 
Di fronte al GIP Andrea La Spada e al pubblico ministero Luca Melis un primo importante interrogatorio era previsto per i due principali indagati Salvatore Borgia e Nicolino Gioitta nel carcere di Gazzi che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Preoccupano non poco i dati forniti dalla commissione speciale istituita dalla Regione che evidenzia come la Sicilia sia la regione con il numero più alto di focolai di tubercolosi bovina e come a Messina la brucellosi tocchi livelli altissimi rispetto il resto dello stivale.
 
La criminalità organizzata silente controlla il mercato alimentare delle carni e questo lo ha palesemente ravvisato il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta durante una conferenza stampa a Palazzo D'Orleans alla luce degli arresti di mercoledi scorso: "Cosa nostra controlla una parte importante del mercato alimentare delle carni, attraverso attività come la macellazione clandestina di capi e talvolta con la gestione diretta di alcuni macelli. Accanto a questi fatti c'è stato un fenomeno estremamente inquietante che riguarda l'attività dei veterinari.Spesso ci siamo ritrovati con imprese non in regola con le informative antimafia: è la mafia che esercita legalmente per omessi controlli e omesse attività amministrative. Veterinari che invece di fare due controlli l'anno ne facevano uno solo o non ne facevano affatto dichiarando di averli fatti. Un mondo inquietante in cui ci sono profili di complicità consapevole e interessata e profili legati ad una certa logica "alla Don Abbondio", di lavarsene le mani e voltarsi dall'altra parte violando le norme e mettendo in pericolo la salute dei cittadini.".
 
Parole che tuonano come un allarme da ascoltare e accogliere attentamente per evitare il dilagarsi di tale illegalità estesa su tutto il territorio del Parco dei Nebrodi, zona che coinvolge le province di Catania, Enna e Messina in un sistema di connivenze e complicità che agevola l'attività criminale:"Nell'ennese, poi, la fanno da padrone i clan tortoriciani e il clan catanese Santapaola mentre nei Nebrodi abbiamo registrato la presenza collaterale della 'Ndrangheta. Tutti insieme gestiscono l'intero sistema. Chi subiva furti di animali malati non li denunciava per incassare i premi dell'Unione Europea per gli allevamenti sani, un sistema di questo tipo ha bisogno di complicità diffuse, di un quadro di responsabilità molto difficile da accertare.  Fatti ignobili che meritano la condanna di tutto il popolo siciliano che si trova inconsapevolmente vittima di comportamenti inaccettabili che abbiamo tutti il dovere di combattere". I provvedimenti immediati per fermare tempestivamente il fenomeno saranno rivolti nella rotazione dei veterinari addetti ai controlli delle Aziende Sanitarie della provincia di Palermo (ASP), partendo da quelle messinesi parallelamente al potenziamento dei sistemi di controllo e ispezione della Regione.
 
Rosario Crocetta in una conferenza stampa a Palazzo D'Orleans nel capoluogo siciliano ha aggiunto cifre e stime che la dicono lunga sull'emergenza del caso riferendosi chiaramente al furto di circa 30mila ovini e 6mila bovini registrato durante tutto il 2015 scorso nell'intera area della provincia messinese e che restano senza qualsiasi controllo di qualità e salubrità finendo nelle mani del mercato clandestino: "I capi infetti rubati non vengono dichiarati cosi non rischiano di perdere la premialità europea per gli allevamenti sani e finiscono poi per essere macellati clandestinamente. La Regione non è stata a guardare e ha collaborato all'inchiesta della la procura di Messina".
 
L'assessore regionale della Sanità Baldo Gucciardi, presente alla conferenza stampa a fianco di Rosario Crocetta, assicura il mano pesante: "Non ci saranno sconti per nessuno. Scatta la sospensione immediata per i veterinari oggetto di provvedimenti dell'autorità giudiziaria. Non si tratta solamente di lotta alla mafia ma tutela della salute pubblica". L'Assomacellai di Confesercenti nelle parole del presidnete di Fiesa Assomacellai Giampaolo Angelotti ha dedicato uno speciale ringraziamento alle forze dell'ordine e nel contesto ha lanciato un appello accorato: "Fate pulizia fino in fondo. Le responsabilità dei pochi non devono danneggiare il lavoro onesto di centinaia di opeatori del settore. Ringraziamo Procura e forze dell'ordine che hanno fatto emergere una vera e propria filiera della carne adulterata".