Terremoto: mini città provvisorie come in Abruzzo

Angelo Barraco

Amatrice – Il terremoto che ha devastato il Centro Italia ha distrutto intere città, spezzato la vita a numerosi cittadini che credevano di vivere all’interno di un’alcova sicura e al riparo da ogni pericolo e soprattutto hanno annientato l’intimità che ogni singolo cittadino aveva creato all’interno del proprio nido domestico, ormai diventato un agglomerato di polvere, cenere e ricordo sepolti dal cemento. Si punta subito alla ricostruzione, alla ricollocazione di nuove strutture in quegli stessi luoghi con il fine di poter restituire a quei numerosi sfollati la loro intima dimora. Il Premier Renzi ha incontrato l’architetto Renzo Piano che ha parlato di “Cantiere Leggero”. Tale concetto espresso nel corso di questo incontro porta alla mente quelle che furono che ricostruzioni postume al terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009, in 56 comuni fortemente danneggiati dal sisma. Furono create città in miniatura in legno, secondo un piano regolatore specifico, mantenendo il concetto fondamentale di comunità. Fossa (L’Aquila), ospita una città in miniatura. Il Sindaco dell’epoca spiega “il villaggio di Fossa è unico. Solo noi tra tutti i comuni abbiamo avuto uno tsunami oltre al terremoto, ossia è crollata la montagna e quindi sapevamo che il paese avrebbe avuto tempi di ricostruzione più lunghi di tutti gli altri. Il mio dubbio era: se costruiamo solo delle case, se non ci inventiamo qualcosa, dove ci incontriamo? Perciò abbiamo stilato un progetto completo di tutto, anche di optional, un puzzle completo. il nostro villaggio è diverso dagli altri: ha una piazza centrale, un parco giochi, la chiesa degli Alpini che in realtà è una basilica, la farmacia con ambulatorio, il centro polifuzionale, il bar, l'alimentari, un campetto di calcetto e bocce, e poi 150 case con 150 giardini”. Precisa inoltre che “da 30 mila metri quadrati siamo arrivati a 60 mila, più arioso, con 1 milione di euro di oneri di urbanizzazione non finanziati dallo Stato e trovati grazie a donazioni”, ed è costato 12,5 milioni di cui 7,5 grazie alle donazioni. Spiega inoltre che “A distanza di 7 anni, dico purtroppo per la tragedia che si sta vivendo, penso possa essere un modello per Amatrice lo consiglio anche perché rende 100 mila euro all'anno al Comune e da 4 anni l'ente ha azzerato la Tasi che pesava per 30 mila euro annui”. Altro esempio Villa Sant’Angelo (L’Aquila). Il Sindaco spiega “Non sono attaccati tra loro, ma tra l' uno e l'altro sono stati realizzati piccoli stanzini, con pareti singole che non si toccano  siamo stati il primo Comune a non avere più sfollati, in due ondate a partire dal 24 ottobre 2009, e il 5 dicembre tutti avevano una casa”. 



Terremoto, la Procura sequestra edifici. Anche la scuola di Amatrice

Redazione

AMATRICE – Sicuramente è una situazione sulla quale bisogna fare chiarezza. La procura di Rieti ha disposto il sequestro della scuola 'Capranica' di Amatrice e di diversi altri edifici ad Accumoli e in tutto il cratere del sisma. E l'Anac ha chiesto di acquisire la documentazione relativa alle gare per i lavori di ristrutturazione della scuola. Intanto i legali del Comune di Amatrice hanno inoltre presentato un'istanza alla procura di Rieti perché chieda al gip un incidente probatorio che consenta di acquisire prove irripetibili, anche attraverso accertamenti tecnici, sul crollo parziale della scuola. L'incidente probatorio per i legali si rende necessario per "la precarietà dei luoghi e l'approssimarsi dell'inverno che potrebbe compromettere l'acquisizione di prove e l'accertamento di responsabilità". Nelle prossime ore la Procura potrebbe iniziare a sentire tecnici comunali e amministratori, in primis i sindaci di Accumoli e di Amatrice

Il procuratore capo Giuseppe Saieva disporrà l'acquisizione di documenti sui lavori per costruire, ristrutturare o restaurare manufatti che mercoledì scorso sono andati giù. I pm valutano in questi giorni anche l'apertura di un fascicolo di indagine sull'uso di fondi pubblici destinati alla messa in sicurezza e a norma di edifici poi crollati. Si indaga sui materiali utilizzati e sulle procedure dei collaudi effettuati sull'edificio. Parallela procede l'inchiesta dei pm di Ascoli Piceno su crolli e danni a edifici di Pescara del Tronto e Arquata, in particolare sulla scuola di quest'ultima cittadina. I magistrati marchigiani indagano anche sulle conseguenze del terremoto ad Amandola, in provincia di Fermo, dove sono rimasti danneggiati l'ospedale – evacuato la notte del sisma – e altri edifici pubblici e privati. L'obiettivo è individuare eventuali anomalie nelle costruzioni e ristrutturazioni




Terremoto, funerali domani ad Amatrice: Renzi fa retromarcia dopo la protesta

Redazione

AMATRICE – Dopo proteste, polemiche e decisioni poco condivise, si terranno domani ad Amatrice i funerali delle vittime del terremoto che ha devastato la cittadina e il centro Italia il 24 agosto. In un primo tempo si era ipotizzato che si tenessero funerali di Stato domani a Rieti e non ad Amatrice. Una ipotesi che aveva fatto esplodere la protesta tra gli sfollati. "Noi a Rieti non ci veniamo, ridateci i nostri morti", avevano detto gli sfollati. Dopo un colloquio telefonico con il premier il sindaco Sergio Pirozzi ha fatto sapere che non ci sarà la cerimonia a Rieti ma i funerali saranno ad Amatrice. Giusto tenerli lì ha twittato poco dopo Renzi.

 

Sarebbe imminente il trasferimento ad Amatrice di 78 salme delle vittime del sisma di Amatrice e Accumoli. Le salme erano già state portate dai due paesi a Rieti proprio per le esequie che in un primo momento avrebbero dovuto svolgersi all'aeroporto Ciuffelli. Altre 74 salme sono state già riconsegnate alle famiglie che hanno richiesto il nulla osta di sepoltura e la possibilità di celebrare funzioni religiose private.

 

Intanto, la Procura di Rieti valuterà l'apertura di un fascicolo di indagine sull'uso di fondi pubblici destinati ala messa in sicurezza e a norma di edifici crollati nel disastroso terremoto che ha colpito paesi del reatino, in particolare Amatrice. A questo proposito nei prossimi giorni verrà acquisita tutta la documentazione relativa agli edifici crollati e i manufatti in questione verranno posti sotto sequestro. Nel filone principale la Procura procede per disastro colposo e omicidio colposo. "Nel fascicolo al momento ci sono solo i nulla osta per il seppellimento delle vittime", ha detto il procuratore di Rieti. Due le procure al lavoro: quella di Rieti e quella di Ascoli. Si indaga sui materiali utilizzati e sulle procedure dei collaudi effettuati sull'edificio.

Sono 2925 le persone assistite nei campi e nelle strutture allestite dopo il terremoto che ha colpito il centro Italia. Secondo i dati forniti dalla Protezione civile, sono 970 le persone che hanno trovano alloggio nelle strutture messe a disposizione nella Regione Lazio, 1200 hanno trovano posto nelle Marche e 755 persone sono assistite nelle aree e strutture predisposte in Umbria. La disponibilità complessiva è di oltre 5400 posti, a cui si aggiunge la possibilità di allestire ulteriori moduli secondo necessità.

"C'è una ricostruzione da coordinare nel modo più saggio e più rapido. Giusto fare in fretta, ma ancora più giusto fare bene e soprattutto con il coinvolgimento delle popolazioni interessate. La ricostruzione dovrà avvenire nel modo più trasparente con l'aiuto di strutture che abbiamo voluto con forza come l'Autorità Anti Corruzione ma anche con la massima trasparenza online. Ogni centesimo di aiuti sarà verificabile", scrive il premier Matteo Renzi.

Ue, sì flessibilità su costi ma a breve termine – Sì alla flessibilità per le misure di ricostruzione ma "a breve termine", per cui le attuali regole Ue già prevedono la loro esclusione dal calcolo del deficit come già è stato fatto per i terremoti di Abruzzo ed Emilia-Romagna. Così una portavoce della Commissione Ue a chi le chiedeva se Bruxelles è disponibile a dare l'ok alla flessibilità per un Piano di lungo termine per rendere l'Italia antisismica.

I vigili del fuoco, dopo tre giorni di lavoro ininterrotto, hanno recuperato uno dei tre corpi ancora sepolti dalla macerie dell'Hotel Roma di Amatrice. Si tratta di una donna che si trovava in una stanza al primo pinao dell'albergo e che, dopo il crollo, era finita sepolta sotto oltre 4 metri di macerie. I vigili del fuoco, dopo aver rimosso e tagliato le travi che impedivano il passaggio, sono riusciti ad estrarla poco fa. Sotto le macerie dell'hotel Roma ci sono sicuramente altri due corpi che sono stati gia' individuati.




Terremoto: Dio, e ora che si fa? Quando Dio non c’entra

di Roberto Ragone

E’ sintomatico, dopo un grande dolore, cercare un colpevole a tutti i costi. Se subisci un lutto, e per esempio la morte d’un figlio è uno dei più tremendi, te la prendi con il Padreterno, per tutta la vita. Questo perché siamo una nazione che si definisce cristiana, ma che non conosce i principi fondamentali della fede che pretende di professare. Ognuno, interpellato, dice d’essere ‘credente’, ma ‘a modo suo’, perché in realtà non va sempre a messa la domenica e non osserva tutti i precetti della chiesa cattolica. I precetti. Sgombriamo subito il campo da equivoci: la fede non si realizza e non si manifesta osservando i precetti di una qualsivoglia religione.

La fede è una cosa profonda, che coinvolge l’animo umano, e implica una trasformazione interiore irreversibile. La fede cresce e si manifesta dall’interiore verso l’esteriore, e non il contrario: non è come una scelta di campo o di una squadra del cuore. La vera fede comporta una ‘conversione’, una svolta ad U nella propria vita, dal mondo verso Cristo, nell’animo. Per questo la maggior parte dei nostri connazionali è portata a colpevolizzare un’Entità Superiore della quale poco o nulla sa, né s’è peritato di conoscere: Dio, l’Onnipotente, l’Onnisciente, l’Onnipresente; Colui che è immanente e trascendente, anche se chi s’è permesso di gridarlo nelle piazze è stato messo al rogo. Ma erano altri tempi. Profferire una frase come : “Dio dove sei?” oppure “Dio dov’era?” o ancora “Dio non c’era” nell’immediatezza di un accadimento luttuoso, come il terremoto di Amatrice, dimostra che la persona che la pronuncia, con Dio non ha nulla a che fare, a dispetto della propria posizione sociale, professionale e a dispetto dei paludamenti che lo ricoprono come una divisa da ufficiale, quasi una guida, un preteso pastore di alto grado che possa guidare un gregge di fedeli. Ma se per primo il pastore non conosce Colui con il quale pretende di colloquiare, come faranno le sue pecorelle a prendere la via giusta? Purtroppo oggi, 28 agosto, tutti i giornali riportano quella frase, pronunciata pubblicamente nientemeno che da un vescovo. “Dio, e ora che si fa?”, come se Dio fosse responsabile delle morti del terremoto, e di tutte le altre morti di tutte le catastrofi che accadono nel mondo, compresi i bombardamenti in Siria e i massacri dei bambini. Tendiamo a dare la colpa delle malefatte a Dio, e a tenere per noi le buone azioni, come quelle compiute dai volontari che hanno scavato a mani nude nelle macerie per estrarre quanto più rapidamente possibile chi era rimasto sotto. Non è così. In questa occasione, come in tante altre, Dio non c’entra. Quella frase, pronunciata ad effetto, sottintende un’autorità superiore a Dio, cioè la chiesa che il vescovo rappresenta. Il volersi mettere al di sopra di Dio è senz’altro una manifestazione di un’orgoglio che viene fuori quando si mette davanti a Dio una religione piuttosto che la fede, una chiesa piuttosto che Dio stesso.

E ora, Dio, che si fa? Dopo che hai combinato questo bel disastro, come intendi riparare? Oppure non intendi riparare, lasciando agli uomini,  Tu che li dovresti amare, il compito di farlo, da soli? La verità è che Dio non c’entra. Non c’entra con gli imbrogli di chi ha costruito male, con sabbia al posto di cemento; non c’entra con chi ha lucrato sui fondi stanziati per la messa in sicurezza dei paesi; non c’entra con l’avidità dei soliti noti intrallazzatori mescolati alla politica; non c’entra con chi avrebbe dovuto vigilare che i concetti antisismici venissero applicati secondo la legge – e dove ciò è avvenuto le case sono rimaste in piedi. Non c’entra. Dio è buono. È l’unico buono, come ebbe a dire Gesù al giovane che voleva seguirlo e che Lo chiamò ‘Maestro buono’. Dovremmo tutti quanti cercare la verità, documentarci, conoscere quel Dio che pretendiamo di amare e servire, invece di lasciare ad altri il compito di parlarcene a modo loro. Ricordiamoci che Dio ha solo figli, né nipoti e né altro, e quando lasceremo questa vita – per chi si professa credente – Lo incontreremo faccia a faccia. Cerchiamo Dio personalmente, e Dio ci risponderà, come è scritto nel libro del profeta Geremia: “Mi farò trovare da voi, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore.” Allora, Dio, che si fa?




Terremoto, fermati due pregiudicati ad Amatrice: sospettati di sciacallaggio

Redazione

AMATRICE – Si aggiravano con fare sospetto tra le rovine di uno stabile sgomberato di Amatrice. Gli agenti del contingente della Polizia di Roma Capitale, in attività sul posto, si sono subito avvicinati fermandosi per un controllo. Sospettati di sciacallaggio, sono stati condotti presso la base operativa, anche per allontanarli dalla folla che iniziava ad inveire. I sospettati, due, italiani di 30 anni circa, hanno dichiarato di aver viaggiato per 700 km e di essere lì per aiutare: agli accertamenti, condotti con l'ausilio di una stazione mobile dei Carabinieri, sono risultati pregiudicati con numerosi precedenti specifici tra cui furto e rapina. Indagini sono tuttora in corso per stabilire se avessero nascosto eventuali beni.




Terremoto, Rutelli: "Ecco tre proposte per uscire dall'emergenza"

di Francesco Rutelli

Vorrei condividere due esperienze personali, dopo la tragedia del terremoto (su cui l'Italia ha dato prova di unità e generosità), anche per formulare tre riflessioni-proposte. La casa in cui vivo fu progettata negli anni '60 da mio padre Marcello, valente architetto, con innovativi criteri antisismici. Da bambini, noi capimmo il perché: come tutta la sua generazione, mio padre fu coinvolto nella memoria nazionale profonda del catastrofico terremoto di Messina (pur avvenuto una dozzina d'anni prima della sua nascita), e volle esprimere in tutto il suo lavoro le competenze professionali che aveva acquisito sin da giovane (fu assistente di Pierluigi Nervi proprio per gli aspetti strutturali degli edifici). Meno importanti, nella percezione del tempo, e dunque nella progettazione e costruzione, erano gli aspetti energetici (solo dopo la grande crisi del 1973, iniziò gradualmente a diffondersi l'attenzione al risparmio e all'efficienza energetica). Da Sindaco di Roma mi misurai col tragico crollo, nel 1998, di un palazzo al Portuense (causato probabilmente da vecchie inadeguatezze costruttive, ed attività improprie rispetto alle strutture portanti dell'edificio); dopo 18 anni, il processo penale non ha individuato alcun responsabile. Noi proponemmo l'istituzione di uno strumento innovativo (denominato "fascicolo di fabbricato"), anche attraverso norme nazionali. Ma i ricorsi amministrativi ebbero la meglio, e affondarono questo progetto. Da queste esperienze, tre osservazioni: 1. In Italia, chi ha varato condoni edilizi (e chi li ha utilizzati, e chi li ha autorizzati, in zone sismiche) merita le critiche più severe. Chi ha svolto lavori senza rispettare le prescrizioni antisismiche merita le sanzioni più severe. Chi non applica le norme di prevenzione antisismiche merita di essere rimosso e sostituito. L'irrequietezza accertata, e drammatica, di molti territori specialmente appenninici non consente di indugiare. 2. È il tempo di attribuire alle nostre case una »carta d'identità«. Sappiamo quanto gli italiani siano legati alla propria abitazione (circa l'80% sono di proprietà; e il governo ha giustamente detassato la prima casa). Questo non deve comportare più burocrazia, ma è impensabile che si debba periodicamente controllare la nostra caldaia, o la nostra automobile, e non si stabilisca una procedura essenziale per associare la certificazione energetica degli edifici e quella antisismica. Ovviamente, gli interventi dovranno partire dalle aree a maggiore rischio, e dagli edifici pubblici. 3. Sappiamo quanto diverse sono le condizioni con cui ci si misura (ad esempio, tra borghi storici e città; edifici isolati e strutture pubbliche). Dunque, i criteri vanno localmente pianificati dai Comuni; programmati dalle regioni; inquadrati in un Programma nazionale varato dallo Stato. Qualcuno ricorda la Tennessee Valley Authority voluta da Roosevelt? Bene: nella nostra Italia, una simile progettualità – collegata alla realizzazione delle principali infrastrutture pubbliche necessarie – può rappresentare una svolta, nel XXI secolo. Può dare un buon lavoro a decine di migliaia di tecnici, progettisti, imprese, in modi trasparenti. L'occasione va colta, anche attivando la collaborazione dell'UE (nessun paese europeo delle dimensioni dell'Italia ha problemi così seri, e sappiamo che la prevenzione costa molto, ma molto meno delle ricostruzioni post-tragedie). Uniamo le migliori capacità del nostro Paese, non solo per la solidarietà sull'onda emotiva dell'emergenza, ma sulla cultura di una modernizzazione trasparente, diffusa, sostenibile.




Anguillara: proclamato il lutto cittadino

Red. cronaca

ANGUILLARA (RM) – Il sindaco di Anguillara Sabrina Anselmo ha proclamato per la giornata di oggi il lutto cittadino e ordinato che tutti gli edifici pubblici sin dalla loro apertura e per tutta la giornata fino alle ore 22 debbano porre le bandiere a mezz’asta. Le bandiere e gonfaloni del Comune devono essere listati a lutto.

Saranno celebrati oggi, presso la Chiesa Regina Pacis alle ore 15.30, i funerali della cittadina di Anguillara Sabazia Rita Innocenzi rimasta vittima del tragico terremoto dello scorso 24 agosto. Il primo cittadino Sabrina Anselmo ha chiesto quindi che gli esercizi commerciali dalle ore 15.30 sino al termine delle esequie dovranno avere le saracinesche abbassate in segno di cordoglio. Il Sindaco e l’Amministrazione comunale di Anguillara ha espresso le condoglianze alle famiglie delle vittime del terremoto del centro Italia, con particolare vicinanza ai parenti dei concittadini coinvolti in questo terribile lutto.

Sempre nella giornata di oggi, ad Ascoli Piceno, saranno officiati i funerali solenni delle vittime del terremoto del Comune di Arquata del Tronto. Le esequie, celebrate dal Vescovo mons. Giovanni D’Ercole nella palestra adiacente all’ospedale “Mazzoni” alla presenza delle massime autorità dello Stato, si svolgeranno alle ore 11.30. In concomitanza con il rito il Presidente del Consiglio ha proclamato una giornata di lutto nazionale con l’esposizione di bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici dell’intero territorio italiano”.

Intanto ad Anguillara, presso la struttura dell’ex consorzio in via Anguillarese, all’incrocio con la Ferrovia, per sostenere le famiglie colpite dal terremoto nel centro Italia, è attiva, fin dal giorno seguente all’evento sismico, prosegue la raccolta di materiali e indumenti, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana e la Protezione Civile Gruppo Sabazia. "Sono richiesti – fanno sapere dall'amministrazione comunale – viveri a lunga conservazione, materiali igienico/sanitari, vestiti e calzature nuovi. Il punto di raccolta è attivo con orario ininterrotto e lo sarà fino alle 22 di domenica 28 agosto 2016. Aggiungiamo alla lista dei generi richiesti – specificano dal Comune di Anguillara – prodotti per la prima infanzia, come omogeneizzati, pastine, latte in polvere e biscotti".

Dal Comune di Anguillara hanno inoltre reso noto che già camion e auto colme dei generi offerti sono stati fatti recapitare ad Amatrice proprio grazie anche al campo allestito dalla Protezione Civile Gruppo Sabazia. "Stanotte è stato il turno di altro materiale, – si legge nella nota istituzionale – due camion di generi alimentari che alle 02.00 sono partiti direttamente per essere consegnati dalla Sindaca Sabrina Anselmo e dalla Presidente del Consiglio Comunale Silvia Silvestri, in collaborazione con altre realtà regionali, insieme alla protezione civile, alla croce rossa ed i vigili di Anguillara Sabazia. I cittadini e i rioni hanno aiutato a caricare i camion. Una corsa alla solidarietà, – conclude la nota – un capitolo d’amore in un evento così triste". Gli amministratori della città sabatina hanno quindi ringraziato i numerosi cittadini che stanno rispondendo all’appello lanciato.




Terremoto, il 27 agosto lutto nazionale: ad Ascoli funerali con Mattarella e Renzi

Redazione

Domani, 27 agosto 2016, ad Ascoli Piceno, funerali solenni delle vittime del terremoto del Comune di Arquata del Tronto. Le esequie, celebrate dal Vescovo Monsignor Giovanni D'Ercole nella palestra adiacente all'ospedale "Mazzoni" alla presenza delle massime autorità dello Stato, si svolgeranno alle ore 11,30. In concomitanza con il rito, il Presidente del Consiglio ha proclamato una giornata di lutto nazionale con l'esposizione di bandiere a mezz'asta sugli edifici pubblici dell'intero territorio italiano.

"Sarebbe stato un segnale bruttissimo se lo Stato non avesse deciso di fare un funerale collettivo e solenne per le vittime del terremoto". Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini. "Le famiglie stavano già per portare via le salme", invece non sarà così.

Nel frattempo arrivano ancora aggiornamenti sullo stato dei luoghi e il numero dei dispersi e vittime di questa catastrofe che si è abbattuta nel Lazio. Il terremoto al Centro Italia ha cambiato la fisionomia del territorio tanto che il suolo si è abbassato di 20 centimetri in corrispondenza di Accumoli. Lo indicano le prime immagini della faglia rilevate dai satelliti e rese note da Istituto Nazionale di Grofisica e Vulcanologia (Ingv), Consiglio Nazionale delle Ricerche e Dipartimento della Protezione civile.

Si aggrava ancora il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito il Centro Italia, aggiornato dalla Protezione Civile: 267 morti, 207 dei quali ad Amatrice, 49 ad Arquata e 11 ad Accumoli. I feriti passati per gli ospedali di Lazio, Umbria e Marche sono 387, ma si sta verificando quanti ancora siano ospedalizzati. Fino a ieri sono state 238 le persone estratte vive dalle macerie: ai 215 salvati dai Vigili del Fuoco, si devono infatti aggiungere 23 tratti in salvo dal Soccorso Alpino. "Un miracolo laico", ha detto Alfano giunto ad Arquata del Tronto.

Nelle Marche "ai vigili del fuoco non risulta più alcun disperso" dopo il forte terremoto di mercoledì scorso. Lo ha detto il comandante regionale Ugo Bonessio, al campo base di Arquata del Tronto. Le ricerche in tutto il territorio colpito dal sisma vanno comunque avanti.

La terra continua a tremare. Dopo l'ultima forte scossa di magnitudo 4.8 alle 6:28 di questa mattina, è stato chiuso il Ponte a Tre Occhi sulla strada regionale 260, importante via di accesso verso il comune di Amatrice anche per i soccorsi. "Amatrice è da radere al suolo completamente", ha ammesso il sindaco della cittadina distrutta Sergio Pirozzi, che ha confermato all'ANSA come non ci sia più nessun edificio nel centro storico che sia possibile restaurare e salvare. A parte la chiesa romanica di S.Francesco, tutto il resto non c'è più. "Ma come ho già detto ieri – ha ammesso Pirozzi – vorremmo ricostruirlo nello stesso posto, magari con la stessa forma e con la stessa estetica".

Le scosse di terremoto sono state 928, 57 solo dalla mezzanotte di oggi, tra cui quella di magnitudo 4.8 delle 6:28 di stamani. Per tutta la notte l'Istituto nazionale di Geofisica (Ingv) ha registrato repliche nella zona del Reatino. Alle 2:04 c'è stata una scossa di magnitudo 3.8, alle 6:08 e alle 6:21 di magnitudo 3. Le altre sono state da 2.1 a 2.7. Scosse di intensità simile proseguono ancora.




Terremoto Centro Italia: Renzi dichiara stato di emergenza

di Angelo Barraco
 
Roma – Il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito il Centro Italia continua a crescere. Le macerie hanno inghiottito e strappato la vita a 267 persone, i feriti sono 387 e  sono state estratte vive circa 238 persone. Un numero copioso di vittime, ricerche senza sosta per mettere in salvo coloro che sono rimasti intrappolati sotto le macerie e una terra che continua a tremare facendo piegare le case come fossero castelli di carta pesta. E’ stato deliberato lo stato di emergenza e lo stanziamento di 50 milioni di euro nel corso di un consiglio dei ministri che Renzi ha definito “triste per un conto umano devastante”. Ha spiegato “Faccio fatica a trattenere le lacrime quando vedo il video della bambina salvata nel modo che abbiamo vista, per la professionalita' del vigile del fuoco, per la bravura del cane della Polizia di Stato, Leo, capace di avvertire il respiro di una bambina. Abbiamo il bilancio degli estratti vivi piu' alto nella storia dei terremoti, 215 persone salvate con una azione di solidarieta' immediata. C'e' la forte disperazione per cio' che e' accaduto, ma anche il senso di orgoglio con cui l'Italia ha reagito” aggiungendo che la priorità loro è fare presto “sappiamo che passare l'inverno nelle tende in quei territori e' una cosa molto dura. Vogliamo fare il piu' veloce possibile ma non siamo in grado di prevedere i tempi a distanza di 36 ore. Non e' un settore per lanciarsi in sfide e promesse. Occorre il passo del maratoneta”.
 
E’ stato inoltre deciso lo stop delle tasse per le popolazioni colpite. Il Premier annuncia inoltre il progetto “Casa Italia per cercare di mettere un sistema infrastrutturale che eviti la conta dei morti a seguito di ogni terremoto. Il premier, molto provato da quanto accaduto a seguito del Terremoto, dice che per i primi interventi saranno messi a disposizione 50 milioni e il blocco delle tasse. Il Governo sembra avere le idee ben chiare in merito a quelle che saranno le operazioni di ricostruzione. Niente New Town, ma interventi decisi insieme ai Sindaci per rimettere i paesi in piedi e dare la possibilità agli abitanti di non lasciare il loro luogo d’origine. Renzi ha spiegato che “I soldi vanno spesi bene nel rispetto dei cittadini italiani, quanti soldi sono stati buttati via in passato e in questo senso il modello Anac può essere applicato anche nella ricostruzione. Chi ruba è uno sciacallo”, ha inoltre aggiunto che se all’Aquila “c'è stato un blocco” nel corso della ricostruzione, ciò non accadrà adesso. “Dobbiamo fare un'operazione per cui i lavori procedono spediti”. Renzi punta sulla prevenzione che “magari non rende in termini di consensi immediati ma fa bene al paese” e lancia il progetto Casa Italia e ha precisato che è “Difficile immaginare che quello che e' successo potesse essere evitato solo con una diversa politica edilizia. Tuttavia, l'Italia deve avere una visione che non sia solo emergenziale. Lo hanno detto tutti dopo certi eventi. Ora e' il momento in cui insieme, l'Italia tutta intera, si deve provare a fare il salto di qualita', con un progetto che non sia limitato alla gestione delle emergenze. Sulla gestione dell'emergenza siamo i piu' bravi al mondo, ma non basta. Dobbiamo avere una visione per la Casa Italia che sia capace ad affrontare una cultura sulla prevenzione sismica e le altre filiere” e quindi “il compito per il futuro, una volta che le emozioni profonde lasceranno spazio alle reazioni” è portare a compimento il “progetto di Casa Italia che sia serio e non sia un elenco di parole. Una operazione in cui chiamare insieme tutti i principali attori del nostro Paese, dalle associazioni di categoria ai sindacati, dal mondo dell'associazionismo fino per ragionare un progetto che sia il piu' serio e sistematico”. 



Nuova forte scossa di terremoto, altri crolli ad Amatrice

Redazione

AMATRICE – La terra continua a martorizzare chi già è stato fortemente colpito da questo sisma che ha spazzato via non soltanto case e storia e ricorda ma soprattutto affetti cari, spezzando giovani vite, donne, bambini anziani. Una forte scossa di magnitudo 4.8 è stata avvertita ad Amatrice (Rieti) alle 6:28 di venerdì. La scossa ha provocato nuovi crolli nel centro del paese. Non sono stati colpiti i vigili del fuoco che scavano ancora in due punti di corso Roma alla ricerca di dispersi, all'Hotel Roma e in una casa privata. Per tutta la notte l'Istituto nazionale di Geofisica (Ingv) ha registrato scosse nella zona del Reatino colpita dal sisma del 24 agosto. Alle 2:04 c'è stata una scossa di magnitudo 3.8, alle 6:08 e alle 6:21 di magnitudo 3. Le altre sono state da 2.1 a 2.7. Scosse di intensità simile proseguono in mattinata.

Il consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza e lo stanziamento dei primi 50 milioni di euro per l'emergenza. Lo annuncia il premier Matteo Renzi al termine del consiglio dei ministri.

Sono 204 i morti finora estratti dalle macerie del comune di Amatrice. Lo ha detto il sindaco Sergio Pirozzi il quale ha poi ribadito come secondo i calcoli manchino all'appello almeno altre 15 persone tra le quali due bambini nel centro storico, a Via Cola. L'ultimo aggiornamento ufficiale del Dipartimento della Protezione Civile parla di 250 morti. Il numero dei feriti ospedalizzati è salito a 365. Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile, teme però che il bilancio in termini di vittime, possa essere di dimensioni peggiori di quello dell'Aquila dove i morti furono 309".

Sono in particolare le vittime ad Amatrice che nelle ultime ore fanno crescere il triste bilancio dei morti. Sempre ad Amatrice c'è stato il primo arresto per sciacallaggio. I carabinieri hanno arrestato un 45enne originario di Napoli, pluripregiudicato, che tentava di introdursi in un'abitazione forzandone la porta con un cacciavite. Visti i militari, l'uomo si è dato alla fuga. Bloccato, ha ingaggiato una colluttazione con i carabinieri, che lo hanno arrestato. I militari hanno riportato lievi lesioni, guaribili in 6 giorni.




Terremoto: ecco le prime misure messe in campo dalla Regione Lazio

Red. Cronaca

REGIONE LAZIO – TERREMOTO – Terremoto, ecco cosa sta facendo la Regione Lazio dalle prime ore dell’emergenza. Tutte le forze dell'ordine sono mobilitate per questa incredibile catastrofe. Da ieri il servizio Ares 118 Lazio ha trasportato 372 pazienti negli ospedali di Roma e Lazio, 36 fuori regione. 29 pazienti sono stati trasportati con eliambulanza negli ospedali di Roma e Lazio e 9 fuori Regione, Ascoli Piceno e L’Aquila. In azione ci sono 70 ambulanze e 8 elicotteri e sono stati coinvolti nelle operazioni di pronto soccorso 12 ospedali del Lazio.

I soccorsi. Il 118 ha messo a disposizione i mezzi per l’allestimento di 4 punti medici avanzati: uno già attivo ad Amatrice e uno in procinto di installazione ad Accumoli. Altre due strutture sono pronte per essere allestite in relazione alle necessità. Sin dalle prime ore del mattino di ieri sono operative dedcine di associazioni con centinaia di volontari nelle zone colpite dal sisma. Operativi anche i mezzi della colonna mobile inviata dalla protezione civile della Regione Lazio: 12 pick-up, 2 stralis, 2 polisoccorso, 2 bob-cat, 2 rimorchi torre-faro con gruppo elettrogeno e 2 cucine da campo. In aggiunta alla Colonna mobile sono a disposizione e operativi anche ulteriori 9 bob-cat, 2 mini pala, 3 mini escavatore, 2 camion con braccio, 1 terna, 1 faro con gruppo elettrogeno e 11 unità cinofile. Partita anche la colonna mobile regionale composta da 4 cucine da campo, 20 macchine movimento terra e 71 tende con circa 500 posti letto disponibili.

L’intervento della protezione civile. Sono operative circa 150 associazioni e 374 volontari, impegnati nei vari campi di accoglienza, che hanno assistito fino ad ora 435 persone di giorno e 270 di notte. Nello specifico ad Amatrice sono 157 i volontari che hanno assistito 300 persone di giorno e 160 di notte; ad Accumoli 132 volontari che hanno assistito 95 persone di giorno e 95 di notte; ad Illica 85 volontari che hanno assistito 40 persone di giorno e 15 di notte. Sono state allestite, con la protezione civile nazionale, aree accoglienza per 1.550 posti, di cui 500 della regione che aumenteranno nelle prossime ore. 45 mezzi operativi messi a disposizione: con la colonna mobile partiti 14 pickup, 2 stralis (camioncini), 2 polisoccorso, 2 bob cat, 2 rimorchi torre-faro con gruppo elettrogeno e con 6 torri-faro, 2 cucine da campo. in aggiunta alla colonna mobile, abbiamo a disposizione e operativi ulteriori 11 bob cat, 3 minipala, 3 miniscavatore, 2 camion con braccio, 1 terna e un faro con gruppo elettrogeno. Presenti anche 11 unità cinofile.

In collaborazione con Save the Children si stanno attrezzando nei campi due Spazi a Misura di Bambino,
luoghi sicuri, gestiti da educatori appositamente formati ed esperti che hanno già lavorato in situazioni simili, in occasione dei terremoti di Ferrara e L’Aquila. In questi spazi bambini e ragazzi riceveranno supporto e potranno svolgere attività psico-educative come disegni e giochi di ruolo. L'obiettivo è quello di aiutarli a recuperare al più presto un senso di normalità in seguito all’evento sismico e sopratutto elaborare il trauma subito, esprimendolo in ogni modo possibile. Lo Spazio di Amatrice sarà operativo già domattina, mentre quello di Accumoli nel fine settimana.

Mezzi e uomini Astral. Astral, l’azienda strade Lazio, immediatamente dopo l’evento sismico, ha richiamato sui luoghi della catastrofe le imprese che abitualmente lavorano nella provincia di Rieti per il servizio di sorveglianza stradale, in particolare c’è stato un grossissimo lavoro che ha riguardato la sr 260 Picente che attraversa la Valle dell'Aterno nel tratto tra L'Aquila Aamatrice, e le infrastrutture viare del comune di Accumoli.

5 milioni di euro per finanziare questa prima fase di soccorsi
, integrando la disponibilità ordinaria di risorse della protezione civile.Anche il consiglio regionale ha deciso di destinare specificamente ai comuni del terremoto lo stanziamento di 1.2 milioni di euro originariamente previsto per i comuni del Lazio.

Supporto alle popolazioni colpite: proroghe, sospensioni di termini, esenzioni, gratuità tariffarie, verifiche nei luoghi colpiti. Gli assessori, ognuno secondo le sue competenze, stanno verificando quali atti amministrativi saranno necessari nei prossimi giorni o settimane per consentire alle popolazioni dei comuni interessati e della provincia di Rieti per un ritorno alle minime condizioni di normalità dei cittadini.

Come aiutare?

Donare il sangue, disposta l'apertura straordinaria dei centri trasfusionali di Roma e Rieti per far fronte all'esigenza di sangue dopo il terremoto. Chi è in possesso dei requisiti per donare il sangue è invitato a recarsi nei centri che saranno aperti in via straordinaria senza limiti di orario, in particolar modo quello dell'ospedale di Rieti San Camillo de Lellis, in viale J.F. Kennedy, 1. Già oltre 1.500 le donazioni che sono arrivate fino a questo momento, una grande dimostrazione di solidarietà. Qui tutti i punti dove è possibile donare il sangue. In queste ore drammatiche tanti stanno chiedendo cosa possono fare per dare un aiuto alle popolazioni colpite dal sisma. Per questo abbiamo attivato un conto corrente dove puoi fare una donazione, anche piccola.
– Chi vuole aiutare le popolazioni colpite con mezzi e materiali, può scrivere a: sismarieti@regione.lazio.it
– Se non strettamente necessario, evitare di percorrere la via Salaria così da agevolare il transito dei mezzi di soccorso impegnati tra Roma e Rieti.
– Se vi trovate nelle zone colpite dal sisma, toglire la password WiFi al  modem e permettettere ad altre persone di accedere ad internet così da alleggerire le reti telefoniche cellulari.


Quali i numeri da contattare in caso di emergenze?

Sono attivi i numeri del contact center della Protezione Civile: 800840840

E della sala operativa della Protezione Civile Lazio: 803555

La Asl di Rieti ha attivato un numero dove puoi chiedere informazioni su parenti e amici e sui ricoveri. Puoi chiamare lo 0746-278019