Catania, paura per scosse di terremoto: 600 sfollati ospitati in strutture turistiche

CATANIA – Feriti, crolli e danni, gente in strada e tanta paura per una scossa la scorsa notte di magnitudo 4.8 sull’Etna, la più intensa da quando il vulcano ha ripreso la sua attività eruttiva tre giorni fa. Il sisma si è verificato alle 3:19 ad una profondità di solo un chilometro. Sono seicento gli sfollati per il terremoto di magnitudo 4.8 che la notte scorsa ha colpito sei paesi etnei. E’ il dato emerso dalle richieste presentate alla Regione Siciliana che ha redatto un convenzione con Federalberghi per poterli ospitare in strutture turistiche. Altre persone che, pur non vivendo in case dichiarate inagibili, hanno paura a rientrare a casa saranno ospitate in palazzetti dello sport dove potranno trascorrere la notte.

I crolli hanno interessato circa 15 abitazioni private ed anche alcune chiese: in quella della Maria Santissima del Carmelo di Pennisi, frazione di Acireale, sono venuti giù il campanile e la statua di Sant’Emidio, protettore dei terremoti, e danni si sono registrati nella Chiesa madre di Aci Sant’Antonio. I paesi più colpiti sono Zafferana Etnea, Acireale, Aci Sant’Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi e Santa Venerina.

A Fleri una famiglia si è salvata “per miracolo”, ripetono, nonostante il crollo dell’abitazione. Dopo le verifiche è stato riaperto al traffico il casello di Acireale, sull’autostrada Messina-Catania mentre l’aeroporto di Catania resta pienamente operativo. Per cinque ore, dalle 3.20 -subito dopo l’evento sismico- e le 8.50, c’è stato uno stop della circolazione ferroviaria sulle linee Messina-Siracusa e Catania-Palermo.

Ventotto le persone che hanno fatto ricorso alle cure mediche: dieci soccorse dalle ambulanze, 18 si sono recati negli ospedali. Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha convocato il Comitato operativo e fatto un sopralluogo nella zona interessata dal sisma. Poi un vertice in prefettura a Catania con il sindaco e i primi cittadini dei comuni interessati.
La scossa di stamane era stata preceduta da uno sciame sismico iniziato verso mezzanotte, una sismicità che secondo il direttore dell’Ingv di Catania, Eugenio Privitera “non lascia tranquilli” e che ricorda “quella dell’ottobre del 1984 che provocò un morto a Zafferana Etnea, è sempre la faglia di Fiandaca, che quando si muove è pericolosa”. Privitera esclude però il collegamento con la recente attività dello Stromboli “perché appartengono a due contesti geodinamici diversi”.
Il vicepremier Luigi Di Maio, annuncia su Facebook, domani sarà “nel catanese per incontrare i cittadini e le autorità locali”. Matteo Salvini ringrazia in un tweet “gli oltre 100 pompieri che stanno lavorando da stanotte”.




Terremoto in Grecia, avvertito anche in tutto il sud Italia

Una potente scossa di terremoto, di magnitudo 6.8, ha colpito la notte scorsa poco prima delle due del mattino (l’una in Italia) la costa occidentale del Peloponneso, in Grecia, causando una grande paura ma fortunatamente nessuna vittima, e solo danni limitati. L’epicentro, è stato localizzato nel mar Ionio, a 38 chilometri dall’isola di Zante (o Zacinto), ad una profondità di 14 chilometri.

La scossa è stata avvertita distintamente fino ad Atene, a circa 300 chilometri di distanza, oltre che in tutto il sud Italia, in Albania e a Malta. I maggiori danni sono stati registrati a Zante, in particolare nel maggior porto dell’isola, che comunque resta in funzione. Per diverse ore la fornitura di energia elettrica è stata interrotta.

“Stiamo controllando tutti i villaggi dell’isola, dove ci sono numerosi vecchi edifici”, ha detto all’Ap il portavoce della protezione civile Spyros Georgiou, aggiungendo che la mancanza di elettricità rende le cose più difficili, ma i tecnici sono al lavoro e si spera che presto verrà ripristinata. In una delle vicine isole Strofadi sono stati segnalati pesanti danni all’antico monastero, di cui è crollata gran parte della torre. Parte di una chiesa è crollata anche nella città di Pyrgos, sulla costa.

Dopo la scossa, è stata diffusa un’allerta tsunami, ma a quanto risulta non si è poi verificata alcuna onda anomala. Frattanto sono state invece registrate diverse scosse minori, di assestamento.

In tutto il sud Italia, ci sono state numerose segnalazioni di cittadini che hanno avvertito il sisma, dalla Sicilia alla Basilicata, dalla Calabria alla Puglia, fino alla Campania.

Intanto in Italia è cessata l’allerta tsunami. Alla Protezione civile regionale della Calabria, l’avviso è giunto alle 6.34 da Roma. Lo ha detto all’Ansa il capo della Protezione civile calabrese Carlo Tansi. “Per tutta la notte – ha detto Tansi – abbiamo seguito l’evoluzione della situazione attivando le procedure previste. Dai modelli di riferimento abbiamo visto che i valori di un eventuale tsunami avrebbero potuto raggiungere il metro. Giusto pochi giorni fa avevamo fatto un’esercitazione proprio per questo”.

Dopo il terremoto infatti l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia aveva consigliato di “stare lontani da coste e spiagge“. In seguito, l’Istituto ha fatto sapere che “un’anomalia di circa 10 centimetri si è osservata al mareografo di Le Castella, in provincia di Crotone, che conferma l’allerta tsunami arancio per le coste ioniche italiane”.




Terremoto in provincia di Catania: crolli e gente in strada

CATANIA – Un terremoto di magnitudo 4.8 è stato registrato nella zona di Santa Maria di Licodia, in provincia di Catania, con ipocentro a una profondità di nove chilometri. La scossa ha provocato il crollo di cornicioni, nella chiesa del paese e a Palazzo Ardizzone, ex sede del municipio, e di antiche case rurali.

Adrano e Biancavilla i paesi maggiormente interessati

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.8 è stata avvertita a due chilometri da Santa Maria di Licodia in provincia di Catania, alle ore 2.34. L’ipocentro è stato a una profondità di 9 km. L’allarme è subito scattato sui social dove decine di persone hanno raccontato di essere state svegliate dalla terra che tremava. Il terremoto è stato sentito da Messina a Ragusa, ed è stato preceduto da altre due scosse vicino a Bronte, la prima (magnitudo 2.2) alle ore 2.14, l’altra (magnitudo 2.0) alle 2.26. Poi alle ore 2.59 ancora una scossa nella zona di Biancavilla di magnitudo 2.5. “La scossa è partita dall’Etna – racconta a Repubblica Osvaldo Risiglione, poeta di Centuripe – la chiesa di Santa Maria di Licodia è stata gravemente danneggiata”. Una quarantina di persone sono andate in ospedale a Catania per attacchi di panico o lievi ferite.

Molte persone sono scese in strada e alcune sono rimaste ferite in maniera non grave. La Protezione civile ha già provveduto a transennare alcune zone nel territorio dei tre Comuni, precisando che non ci sono stati danni strutturali agli edifici. Il sisma è stato avvertito a Catania e in tutta la provincia, otre che a Siracusa, Enna e Messina.

I feriti sono stati trasportati presso l’ospedale di Biancavilla, mentre altri cittadini sono stati ricoverati in stato di shock. Dopo la prima scossa registrata intorno alle 2:30, si sono verificate tre repliche di minore intensità.

Il sindaco di Biancavilla: “Non cediamo al panico” – “La scossa ci ha toccati tutti, ma non facciamoci prendere dal panico”. E’ quanto afferma il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, aggiungendo: “A chi si trova fuori di casa diciamo di evitare di restare in prossimità di balconi e, dunque, di abitazioni. Evitate soprattutto di girare per strada con le automobili. Assieme a carabinieri, vigili del fuoco, polizia, Protezione civile e volontari siamo per le strade di Biancavilla a monitorare la situazione”.




Paura tra Campania e Molise: Terremoto 3.0

Una scossa di terremoto di magnitudo 3.0 è stata registrata dalla sala sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia tra Molise e Campania. Il comune più vicino all’epicentro del terremoto, registrato alle 4:22 ad una profondità di 13 km, è quello di Pontelandolfo, in provincia di Benevento.




Terremoto in Molise: lesionati cornicioni, metà paese al buio

MONTECILFONE – “A Montecilfone, da una prima ricognizione, sono stati riscontrati lievi danni ad alcuni cornicioni”, ha detto il sindaco Franco Pallotta, precisando di avere contattato l’Enel per il ripristino dell’elettricità, che manca in circa la metà del paese.
“Ci sono dei danni – ha dichiarato all’Ansa il primo cittadino -. Per ora non sembrano gravi ma l’oscurità non ci permette di controllare in maniera approfondita. Domani faremo un sopralluogo più accurato”, anche per il blackout che ha interessato buona parte dell’abitato. “Abbiamo contattato l’Enel – ha proseguito Pallotta – per ripristinare al più presto la corrente elettrica a Montecilfone”. Già questa sera il sindaco ha avuto contatti telefonici con il Presidente della Regione Molise Toma e la Prefettura di Campobasso.




Paura in provincia di Udine: terremoto di 3.9 a Cavazzo Carnico

Un terremoto di magnitudo 3.9 è avvenuto a 5 km da Cavazzo Carnico, in provincia di Udine.
L’ipocentro è stato localizzato a una profondità di 13 km. La scossa è stata registrata alle ore 5.30 dal centro nazionale terremoti.
Alcuni minuti prima era stata registrata nella stessa zona una scossa di magnitudo 3.0. Poi ne è stata rilevata un’altra di 2.3. Al momento non ci sono indicazioni di danni a persone o cose.

 

Le scosse telluriche, soprattutto quella di magnitudo 3.9, sono state avvertite dalla cittadinanza. Molte persone sono state svegliate e decine di telefonate sono giunte ai centralini delle forze dell’ordine e della Protezione civile del Fvg. L’allarme tra la popolazione è stato però contenuto e non si sono verificati casi di persone scese in strada, sebbene l’attenzione rimanga alta




DL terremoto è legge: Salvini ringrazia, Pirozzi critico

Il dl n.55 del 2018 sul terremoto è legge: la norma, che contiene tra l’altro misure urgenti per la popolazione interessata, ha ricevuto dalla Camera 398 voti a favore ( M5s, Lega, Pd, Leu) e 98 astensioni (FI, Fdi) diventando così legge dopo aver passato il vaglio di Palazzo Madama. Tali provvedimenti, che il Presidente del Consiglio Conte definisce “un segnale di unità e di attenzione”, erano stati caldeggiati dai presidenti delle quattro regioni colpite, dai sindaci dei Comuni del cratere e dal Commissario alla ricostruzione Paola De Micheli.

In particolare la norma prevede la proroga della struttura commissariale fino al 2021, dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2018 con uno stanziamento di 300 milioni e l’inserimento dei comuni abruzzesi di Catignano, Civitella Casanova, Penne, Penne Sant’Andrea e Basciano nel cratere. Il M5s sottolinea come 80 milioni aggiuntivi siano stati destinati ai cittadini colpiti del sisma “frutto dei risparmi e dei taglia-casta della Camera dei Deputati”. La legge, inoltre, si preoccupa di inserire alcuni provvedimenti riguardanti tasse e contributi: la proroga della scadenza della cosiddetta busta paga pesante, la proroga e sospensione dei termini per gli adempimenti ed i versamenti tributari e contributivi, e il posticipo del rimborso da parte dei lavoratori dipendenti e pensionati al gennaio 2019. Analoga data prevista per far ripartire il pagamento di premi assicurativi e dei contributi previdenziali ed assistenziali a carico dei datori. Il canone Rai sarà sospeso sine 31 dicembre 2020, mentre si ferma al 31 dicembre di questo anno la possibilità di presentazione delle domande per la ricostruzione privata. Allo stesso modo è prevista la proroga di due mesi per l’avvio delle agevolazioni fiscali e contributive sospese per il terremoto del 2009.

Matteo Salvini ringrazia deputati e senatori per essere passati dalle parole ai fatti e ne approfitta per dirsi felice per la famosa Nonna Peppina. Infatti la legge contiene la previsione di regolarizzazione delle strutture provvisorie realizzate sui terreni di proprietà (cosiddetta norma di nonna Peppina) e la procedura di sanatoria dei piccoli abusi edilizi fino al 5%, realizzati prima del 24 agosto 2016. Importante il comma che inserisce una serie di misure atte alla tutela dei familiari delle vittime dei terremoti del 2016, 2012, 2009 con supporti economici che vanno da 5 fino a 40mila euro.

Di contrario parere è il consigliere regionale ed ex sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi che a L’Osservatore d’Italia spiega come “il problema è l’ampliamento del cratere, il quale ora comprende 139 Comuni, e che perciò livella la normazione in maniera che non si distingue più, a livello di provvedimenti, tra comuni con danni abitativi ingenti e quelli con ricadute inferiori. Al contrario – continua Pirozzi – è indispensabile ristringere a 40 comuni con il 50% più uno di edifici inagibili il cratere.” È questo, secondo l’ex sindaco di Amatrice, il grimaldello per soddisfare specificatamente le differenti esigenze. A tal proposito Pirozzi terrà il 26 luglio a Roma una conferenza per spiegare il disegno di legge sulle aree terremotate presentato in Regione Lazio.

Gianpaolo Plini




Terremoto nelle Hawaii durante eruzione vulcano kilauea: migliaia di persone evacuate

Una scossa di terremoto del 6.9, la più forte mai registrata dal 1975 ad oggi, ha scosso oggi Big Island, nelle Hawaii, dove da giorni si susseguono sismi di ingente entità collegati all’eruzione del vulcano Kilauea. Migliaia di persone erano state evacuate, e al momento non si hanno notizie di vittime.

Secondo la portavoce dell’Osservatorio vulcanologico delle Hawaii, Janet Babb, i numerosi terremoti registrati finora sull’isola – incluso quello di magnitudo 6.9 – riflettono il movimento del vulcano che si adatta allo spostamento del magma. E gli esperti stanno valutando adesso se i sismi avranno un impatto sull’eruzione dello stesso vulcano. Intanto le autorità hanno ordinato l’evacuazione di oltre 1.700 persone dall’area più vicina alla lava, mettendo in guardia i residenti contro il pericolo del gas solforico per gli anziani e le persone con problemi respiratori. Finora due abitazioni sono state inghiottite dalla lava. Le autorità hanno inoltre evacuato tutti i visitatori dal Parco nazionale che si trova sull’isola a causa delle frane provocate dal terremoto lungo i sentieri. Allo stesso tempo sono stati chiusi i campus della Università delle Hawaii a Hilo dell’Hawaii Community College.




Marche, trema la terra in provincia di Macerata: terremoto 3.0

MACERATA – Una scossa di magnitudo 3.0 è stata registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nelle Marche. Il terremoto è avvenuto alle 5:33 con epicentro a 2 chilometri da Pieve Torina, in provincia di Macerata, ad una profondità di 9 km. I comuni più vicini all’epicentro sono quelli di Muccia, Pievebovigliana, Fiordimonte, Serravalle di Chienti e Monte Cavallo.

 

Consegnate altre 70 casette

Le ultime 23 casette a Muccia in contrada Varano, le ultime 40 a Castelsantangelo sul Nera e le prime sette a Camerino. Sono complessivamente 70 le Sae (soluzioni abitative d’emergenza) consegnate oggi nel Maceratese alla presenza Luca Ceriscioli, presidente della Regione, di Angelo Borrelli, capo dipartimento Protezione Civile nazionale, dell’assessore regionale Angelo Sciapichetti e dei sindaci Mario Baroni (Muccia), Gianluca Pasqui (Camerino) e Mauro Falcucci (Castelsantangelo sul Nera). Concluse le assegnazioni in 20 Comuni. “Quello delle casette è un passaggio temporaneo – ha detto Ceriscioli -, ci permette di passare alla fase successiva: tornare a casa, attraverso la ricostruzione. Abbiamo creato un modo di lavorare legato tra le istituzioni, una relazione positiva necessaria per risolvere i problemi, facendo sempre un passo avanti”. “In una città così popolata – ha chiosato Borrelli – è stata realizzata un’attività oculata nel soddisfare le esigenze dei cittadini attraverso l’ economicità”.




Terremoto, scossa di magnitudo 3.9 in Romagna

FORLI’ – Una scossa di terremoto di magnitudo 3.9 è stata avvertita alle 22.50 in provincia di Forlì Cesena. La scossa di terremoto è stata registrata dalla sala sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) con epicentro nel comune di Santa Sofia ad una profondità di 8 chilometri. La scossa è stata avvertita distintamente nei comuni di Bagno di Romagna, Civitella di Romagna, Galeata, Verghereto, Sarsina e anche a Cesena e Firenze. Con un tweet i Vigili del fuoco fanno sapere “ad ora nessuna richiesta di soccorso dopo l’evento sismico ML 3.9 registrato tra i comuni di Santa Sofia, Bagno di Romagna, Galeata e Civitella di Romagna. Alla sala operativa dei #vigilidelfuoco sono giunte solo richieste di informazioni”.




Terremoto 2016 centro Italia: consegnate 2.537 casette in 37 Comuni

Sono 2.537 le casette consegnate ad oggi in 37 Comuni delle quattro regioni del centro Italia colpite dai terremoti del 2016. Dai dati della Protezione Civile risulta inoltre che sono in corso i lavori in 61 aree. In particolare, sono state consegnate 1.085 Soluzioni abitative d’emergenza nelle Marche, 727 nel Lazio, 581 in Umbria e 144 in Abruzzo. Complessivamente sono state ordinate dai sindaci di 49 comuni 3.662 casette: il Lazio ne ha chieste 826 per 6 comuni, l’Umbria 759 per 3 comuni, l’Abruzzo 238 per 12 comuni (alle quali ha aggiunto un ulteriore ordine di 60) e le Marche 1.839 per 28 comuni alle quali, lo scorso 29 novembre, ha aggiunto un ulteriore fabbisogno di 122.