Giappone, terremoto di 7,6. Onde di tsunami, evacuazioni anche in Russia e Corea

Almeno sei persone sono morte dopo il crollo di alcune abitazioni nella città di Wajima, nella prefettura di Ishikawa, a seguito del terremoto di magnitudo 7.6 lungo la costa del Mar del Giappone.

Lo ha confermato il capo di Gabinetto, Yashimasa Hayashi nel corso di una conferenza stampa, segnalando anche il propagarsi di incendi nell’area interessata. Il governatore della prefettura di Ishikawa, Hiroshi Ase, ha chiesto al governo l’impiego della forze di Autodifesa nelle aree colpite dal sisma. 

Le prime onde di tsunami causate da una serie di forti terremoti sulla costa del Giappone centro-occidentale stanno arrivando a riva: lo ha reso noto l’agenzia meteorologica del paese (Jma). Onde alte 1,2 metri hanno già colpito il porto di Wajima, sulla penisola di Noto, all’estremità settentrionale della prefettura di Ishikawa. La Jma ha avvertito in mattinata che le onde potrebbero raggiungere fino a cinque metri di altezza. 

Una raffica di 21 terremoti di magnitudo 4 o superiore ha colpito oggi la costa centro-occidentale del Giappone in poco più di 90 minuti: lo ha reso noto l’Agenzia meteorologica del Paese. La scossa più forte è stata di magnitudo 7.6, secondo l’agenzia (mentre secondo l’Istituto geofisico statunitense (Usgs) la stessa scossa ha avuto una magnitudo di 7.5). I terremoti hanno spinto le autorità a dichiarare un’allerta tsunami e ad ordinare l’evacuazione della zona colpita nella prefettura di Ishikawa. 

Un secondo forte terremoto di magnitudo 6.2 ha colpito oggi la costa centro-occidentale del Giappone, poco lontano dall’epicentro del sisma precedente di magnitudo 7.5: lo riporta l’Istituto geofisico statunitense (usgs) sul suo sito. Entrambi i terremoti sono stati registrati nella prefettura di Ishikawa, ad una profondità di 10 km. 

Diverse case e pali della luce sono crollati a seguito del terremoto di magnitudo 7.5 che ha colpito oggi la prefettura giapponese di Ishikawa. 

In precedenza c’era stata una scossa di magnitudo 5.5 nella stessa zona. 

Le autorità giapponesi hanno ordinato alla popolazione di evacuare la zona colpita dal violento terremoto. “Tutti i residenti devono evacuare immediatamente su terreni più elevati”, ha dichiarato l’emittente nazionale Nhk dopo che il terremoto ha colpito la regione di Noto, nella prefettura di Ishikawa, intorno alle 16:10 ora locale (le 8:10 in Italia).




Marocco, terremoto magnitudo 7.0: il bilancio di morti e feriti si aggiorna di minuto in minuto

Forte scossa di terremoto – magnitudo 7 della scala Richter – nella regione di Marrakech, in Marocco. Al momento si contano 632 morti e 322 feriti.

Il primo bilancio è stato fatto dal ministro dell’Interno marocchino. I sismografi hanno registrato la scossa alle 23.11 di venerdì 8 settembre. L’epicentro è stato localizzato al centro del paese, a 16 chilometri del villaggio Tata N’Yaaqoub, nel municipio di Ighil, 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech. La scossa però è stata sentita lungo tutta la dorsale dell’Atlante, a Merzouga, una delle porte del deserto, Taroudant, Essaouira e Agadir e dall’altro versante della catena montuosa a Casablanca, fino a Rabat. Il movimento ondulatorio è durato circa 30 secondi. Ingenti i danni materiali. Sono state mobilitate le forze dell’ordine, la protezione civile e il personale medico e paramedico per predisporre un eventuale piano di emergenza.

“Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, oggi a Nuova Delhi per il Vertice G20, ha appreso con dolore il tragico bilancio del devastante terremoto che ha colpito il Marocco”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. “Meloni – si spiega – ha espresso vicinanza e solidarietà al Primo Ministro Aziz Akhannouch, ai familiari delle vittime e al popolo marocchino, manifestando la piena disponibilità dell’Italia a sostenere il Marocco in questa emergenza”.

Il bilancio del sisma si aggiorna di minuto in minuto, man mano che arrivano i dati dalle città e soprattutto dalle località di montagna vicine all’epicentro. I paesi che punteggiano l’Atlante sono molto poveri, spesso non hanno collegamento internet e le case sono costruite con il caratteristico muro a pisé, realizzato in paglia, fango e sassi. Grande paura soprattutto nella medina di Marrakech, dove le parti più fragili delle mura che circondano il centro storico sono crollate. Hanno ceduto alcune abitazioni, nella piazza Jamaa el Fna è crollato il minareto di una piccola moschea vicino allo storico ‘Café de France’.

Si segnalano danni nella kasbah di Marrakech e crolli di abitazioni nella zona a nord est. In città nuova ci sono crepe nel campanile della chiesa cattolica di Gueliz. Crolli di facciate a Essaouira, sull’Oceano atlantico e a Ouarzazate, nel centro Sud. In migliaia si sono riversati per le strade della città nuova di Marrakech e nei vicoli della medina, in preda al panico. Elettricità e collegamento internet sono mancati a lungo. Il centralino dell’ambasciata italiana a Rabat ha ricevuto numerose chiamate soprattutto da parte di turisti che chiedono di rientrare a casa. Al momento gli aeroporti sono chiusi e riapriranno sabato mattina.

“Estremamente addolorato per la perdita di vite umane a causa del terremoto in Marocco”. Prima di accogliere i leader al G20 di New Delhi, il primo ministro indiano Narendra Modi con un tweet ha espresso vicinanza al Paese nordafricano colpito dal sisma. “In quest’ora tragica, i miei pensieri vanno al popolo del Marocco – ha aggiunto -. Condoglianze a coloro che hanno perso i loro cari. Possa chi è rimasto ferito riprendersi al più presto. L’India è pronta a offrire tutta l’assistenza possibile al Marocco in questo momento difficile”.




Terremoto tra Turchia e Siria, oltre 5 mila i morti: salvate più di 8 mila persone

Sale ad almeno 5.016 il bilancio dei morti del devastante terremoto in Turchia e Siria: salgono a 3.419 le persone che hanno perso la vita nel sisma che ha colpito il sud est del Paese mentre l’ultimo bilancio siriano è di 1598, secondo le ong.

In Turchia, ha aggiunto il vice presidente turco Fuat Oktay, come riporta Anadolu, i feriti sono 20.534.

Oltre 8000 persone sono state salvate in Turchia dopo il terremoto che ha colpito il sud est del Paese ma ci sono state nella notte 312 scosse di assestamento e l’attività sismica nella zona resta alta. Lo ha detto il vice presidente turco Fuat Oktay, come riporta la tv di Stato Trt.Un grande incendio sta divampando da ieri notte nel porto di Iskenderun (Alessandretta), località costiera del sud est della Turchia, e vicina al confine con la Siria, colpita dal terremoto. Lo rendono noto vari media locali secondo cui il fuoco potrebbe avere avuto origine a causa della caduta di alcuni container nel porto provocata dal sisma ma il motivo dell’incendio non è ancora stato ufficialmente determinato.Il terremoto ha spostato l’Anatolia di 3 metri.

Dopo 28 ore dal sisma, una donna e i suoi tre figli sono stati estratti dalle macerie di un edificio crollato nel distretto Nizip di Gaziantep, nel Sud della Turchia. Lo riportano i media turchi. Intanto intorno all’edificio distrutto i parenti aspettano notizie dei loro cari ancora sotto le macerie. Le scosse di terremoto di ieri notte hanno colpito 10 province, con epicentro nella città meridionale di Kahramanmaras.”L’Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma. Tranne uno. Si sta cercando ancora un nostro connazionale, in Turchia per ragioni di lavoro. La Farnesina, fino ad ora, non è riuscita ad entrare in contatto con lui”. Lo scrive su Twitter il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.




Terremoto L’ Aquila, sentenza choc: «Colpa anche delle vittime»

È una colpa, per le vittime sotto le macerie del crollo, non essere usciti di casa dopo due scosse di terremoto molto forti che seguivano uno sciame sismico che durava da mesi: è un passaggio della sentenza in sede civile del Tribunale dell’Aquila riferita al crollo di uno stabile in centro del capoluogo abruzzese nel sisma del 6 aprile 2009 in cui morirono 24 persone sulle 309 complessive.A darne notizia sono i quotidiani ‘Il Centro’ e l’edizione abruzzese de ‘Il Messaggero’.

“E’ fondata l’eccezione di concorso di colpa delle vittime – si legge a pagina 16 della sentenza firmata dal giudice Monica Croci del Tribunale civile dell’Aquila in composizione monocratica -, costituendo obiettivamente una condotta incauta quella di trattenersi a dormire nonostante il notorio verificarsi di due scosse nella serata del 5 aprile e poco dopo la mezzanotte del 6 aprile.

L’Aquila: sentenza choc, ‘colpa anche delle vittime”Per non essere uscite di casa dopo le scosse precedenti’.

Una strada dell’ Aquila coperta dalle macerie una colpa, per le vittime sotto le macerie del crollo, non essere usciti di casa dopo due scosse di terremoto molto forti che seguivano uno sciame sismico che durava da mesi: è un passaggio della sentenza in sede civile del Tribunale dell’Aquila riferita al crollo di uno stabile in centro del capoluogo abruzzese nel sisma del 6 aprile 2009 in cui morirono 24 persone sulle 309 complessive.A darne notizia sono i quotidiani ‘Il Centro’ e l’edizione abruzzese de ‘Il Messaggero’. Sisma L’Aquila: sentenza choc,’colpa anche delle vittime”E’ fondata l’eccezione di concorso di colpa delle vittime – si legge a pagina 16 della sentenza firmata dal giudice Monica Croci del Tribunale civile dell’Aquila in composizione monocratica -, costituendo obiettivamente una condotta incauta quella di trattenersi a dormire nonostante il notorio verificarsi di due scosse nella serata del 5 aprile e poco dopo la mezzanotte del 6 aprile che può stimarsi nel 30 per cento”, ovvero la misura di cui verrà decurtato il risarcimento danni stabilito.La sentenza del Tribunale civile riguarda solo alcune delle 24 vittime. Dopo la tragedia, gli eredi dei deceduti, avendo dalla loro perizie che attestavano irregolarità in fase di realizzazione dell’immobile e una “grave negligenza del Genio civile nello svolgimento del proprio compito di vigilanza sull’osservanza delle norme poste dalla legge vigente, in tutte le fasi in cui detta vigilanza era prevista”, avevano citato in giudizio (per milioni di euro) sia i ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture e Trasporti per le responsabilità della Prefettura e del Genio Civile nei mancati controlli durante la costruzione; sia il Comune dell’Aquila per responsabilità analoghe e le eredi del costruttore (nel frattempo deceduto). Il Tribunale, ha riconosciuto una corresponsabilità delle vittime ricorrenti pari al 30% perché ha ritenuto siano stati imprudenti a non uscire dopo la seconda scossa (ci furono due forti scosse, una verso le 23 e una verso l’una di notte, prima di quella devastante delle 3.32); ha condannato i Ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture (15% responsabilità ciascuno) e le eredi del costruttore (40% di responsabilità), mentre ha respinto le domande nei confronti del Comune.”E’ una sentenza che ci ha meravigliato: ma da dove è venuto questo concorso di colpa? Persino la Cassazione ha confermato la condanna per uno dei componente della Commissione Grandi Rischi”. E’ il commento all’Ansa dell’avvocato Maria Grazia Piccinini, madre di Ilaria Rambaldi, 25enne studentessa morta il 6 aprile 2009 all’Aquila nel crollo della casa di Via Campo di Fossa. “Come si può oggi dire che i ragazzi dovessero stare fuori quando tutti ricordano certe rassicurazioni? – prosegue la mamma di Ilaria – Sconcerta poi che questo giudice che ha già fatto sentenze di risarcimento per il sisma si ricordi di questa cosa solo ora”. “La storia è proprio l’opposto, e cioè che questi ragazzi andarono a dormire alle due di notte perchè si erano sentiti dire che più ‘scossette’ c’erano, più energia si scaricava – prosegue l’avvocato Piccinini – la verità è che furono rassicurati”. Questa sentenza verrà impugnata in Appello dalla famiglia, conferma la mamma-legale di Ilaria. Che ha poi ricordato come dopo le vicende della prima sentenza sulla Grandi Rischi, nella quale ci furono tanti condannati, la vicenda si è esaurita legalmente con la Cassazione che ha condannato nel 2016 a 2 anni di reclusione per omicidio colposo e lesioni dell’ex vice capo dipartimento della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis. Nella sentenza della Cassazione si legge che “Esulava dai compiti istituzionali” della commissione Grandi rischi, alla vigilia del terremoto del 6 aprile 2009, “la gestione della comunicazione esterna, affidata in esclusiva all’organo titolare dei compiti di prevenzione”, ovvero alla Protezione civile, mentre l’informazione scientifica non si può imprigionare in una “camicia di forza”. Non solo: si è trattato di una “scorretta condotta informativa” e una “comunicazione di contenuto inopportunamente e scorrettamente tranquillizzante”, ha finito per indurre “taluni destinatari all’abbandono di consuetudini di comportamento autoprotettivo rivelatosi fatale”.”La conoscenza dell’esito della riunione della Grandi Rischi ha influenzato in modo determinante la decisione di Ilaria Rambaldi di rimanere all’Aquila, e di non fare rientro a Lanciano”. E’ quanto si legge nella sentenza di primo grado del tribunale dell’Aquila sulla Grandi Rischi a firma del giudice Marco Billi, riguardo alla posizione di Ilaria Rambaldi, morta nel crollo della casa di via Campo di Fossa. Non solo: nel dispositivo si legge anche che durante le scosse “Ilaria era scesa in strada per qualche minuto” ma che nel complesso era tranquilla e si rifiutò di tornare a casa perchè come hanno ricordato i testimoni “lei rifiutò spiegando che si sentiva comunque tranquilla dopo la riunione del 31.3”, ossia la riunione della Grandi Rischi. Nella sentenza più avanti si specifica che “È stato accertato infatti che Ilaria aveva molto paura del terremoto, abbandonava immediatamente in luoghi chiusi e che aveva spostato il suo letto sotto una trave per avere una protezione continua anche di notte. In occasione della forte scossa del 30.3 2009 Ilaria dopo essersi istintivamente riparata sotto la scrivania, è immediatamente uscita da casa con la sua amica Valeria ed è rimasta per tutto il pomeriggio all’aperto”. Ma c’è un altro passaggio decisivo che spiega il comportamento della ragazza: “Quanto concerne il comportamento tenuto dalla vittima dopo aver avuto conoscenza dell’esito della riunione della Commissione Grandi Rischi, si rileva che la decisione di non rientrare al Lanciano venne presa da Ilaria solo dopo aver conosciuto l’esito della riunione della Commissione Grandi Rischi. Ilaria aveva ricevuto il messaggio tranquillizzante secondo il quale la situazione era normale, c’era uno scarico continuo di energia, non ci si dovevano aspettare scorse di tipo distruttivo ed era necessario adattarsi ad una situazione scomoda ma tipica di una zona sismica e scelse di non seguire la madre a Lanciano ma di rimanere all’Aquila”. Di sentenze di risarcimento civile per il sisma del 6 aprile 2009 all’Aquila ce ne sono state fin qui parecchie, ma “in nessuna di queste è mai stato evocato il concorso di colpa”. Lo spiega l’avvocato Wania Della Vigna, che ha seguito le vicende dei parenti delle vittime per la Casa dello Studente o per altri fabbricati di via Campo di Fossa. “Ho letto la sentenza odierna – dice all’ANSA – e non riesco a trovare una motivazione logica in tutto questo. Nella stessa sentenza poi il giudice si contraddice anche perchè condanna enti e parti, ovvero gli imputa l’obbligo di proteggere ‘incolumità delle persone. E in più il comportamento delle vittime di via Campo di Fossa non incide, alle 3.32, sulle cause del crollo. Non c’è un collegamento causale. I ragazzi non sapevano che stava per arrivare la scossa. Sono anche nel procedimento di Amatrice per le palazzine di piazza Sagnotti, per il quale siamo in Appello, ma neanche lì è stato evocato il concorso di colpa”.




Scosse di terremoto in Liguria e tra Marche e Abruzzo

Una scossa di terremoto è stata avvertita a Genova e nel resto della Liguria. In molti uffici i lavoratori sono stati fatti uscire in strada.

Il movimento tellurico è stato avvertito intorno alle 15:40. Più prolungato nel levante. Secondo l’Istituto Nazionale di Vulcanologia fisica e vulcanologia, la scossa era compresa tra 3.9 e 4.4 ed è avvenuta alle 15.39 in provincia di Genova. Ai piani alti degli edifici è stata avvertita in modo molto forte e sono tremati i vetri delle finestre. La scossa è stata avvertita in particolare nell’entroterra di Genova e del Levante, a Bargagli, Davagna e Torriglia. Il movimento tellurico ha sorpreso anche i turisti della riviera di levante, da Portofino a Sestri Levante, sia quelli che si trovavano negli alberghi ai piani più alti sia chi era in spiaggia.La sala operativa della Protezione civile della Liguria sta eseguendo tutte le verifiche necessarie ed è in contatto con il Dipartimento nazionale, ma da un primissimo monitoraggio non risultano danni a edifici e persone.

Sono comunque in corso tutti i contatti per gli approfondimenti.A seguito della scossa registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in provincia di Ascoli Piceno, alle ore 12.24 con magnitudo 4.1, la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio nazionale della protezione civile. La scossa è stata seguita ad un minuto di distanza, alle 12.25, da un ulteriore evento di magnitudo 3.6. Dalle prime verifiche effettuate, informa il Dipartimento, l’evento – con epicentro localizzato nei Comuni di Folignano (AP), Civitella del Tronto (TE) e Ascoli Piceno – risulta avvertito dalla popolazione, ma non sono stati segnalati danni a persone o cose. Quando sono state avvertite le scosse ad Ascoli Piceno la gente è uscita in strada. Sono uscite anche alcun scolaresche, come quelle della scuola media ‘Cantalamessa’, che si sono radunate nel campetto dell’istituto. Altre scuole invece non hanno fatto uscire gli alunni. Non ci sono state scene di panico e ora la situazione è tornata normale. Un terremoto di magnitudo 2.5 è stato registrato dalla rete Ingv con epicentro a 3 km da Civitella del Tronto (Teramo) alle 12:35. Si tratta della quarta scossa registrata nella zona dopo quelle con epicentro nelle Marche, nella vicina Folignano (Ascoli Piceno), registrate dall’Ingv alle 12:24, alle 12:25 e alle 12:27, rispettivamente di magnitudo 4.1, 3.6 e 2.0, le prime due avvertite distintamente anche nel Teramano. A Teramo evacuate le scuole primarie, come pure in alcuni paesi della provincia.




Terremoto tra Grecia e Turchia: sale il bilancio dei morti

Si aggrava il bilancio dei morti in Turchia a seguito della forte scossa di terremoto, di magnitudo 7.0, che ieri ha colpito le profondità del mar Egeo, circa 14 km al largo dell’isola greca di Samos. Ma è la Turchia che registra il bilancio peggiore con almeno 24 morti e 800 feriti, mentre a Samos i morti accertati sono due studenti rimasti travolti dal muro di un edificio crollato. Il forte sisma ha provocato un mini-tsunami con le onde che hanno travolto negozi e abitazioni sulla costa turca. I soccorritori stamani hanno ripreso a scavare a mani nude tra le macerie alla disperata ricerca di sopravvissuti.

Quando la terra ha cominciato a tremare, nuvole di polvere scura hanno coperto il cielo sopra Smirne, mentre le onde di un mini-tsunami travolgevano negozi e abitazioni sulla costa turca. Una forte scossa di terremoto, di magnitudo 7.0, ha colpito nelle prime ore del pomeriggio le profondità del mar Egeo, circa 14 km al largo dell’isola greca di Samos. Una scossa tanto potente da essere avvertita fino a Istanbul e Atene. Separate da una manciata di miglia, ma da una lunga distanza geopolitica, Turchia e Grecia si sono trovate nuovamente unite da un disastro naturale, come avvenne con la “diplomazia dei terremoti” che nel 1999 avvicinò improvvisamente i due nemici storici.

A pagare il prezzo più alto è stata l’area costiera di Smirne, terza metropoli turca dopo Istanbul e Ankara. Decine sono gli edifici crollati, alcuni dei quali completamente collassati. Sotto le macerie di una ventina di palazzi i soccorritori si sono affannati fino a tarda sera per cercare di estrarre vivi i numerosi dispersi. Una disperata corsa contro il tempo, mentre i feriti chiamavano aiuto a voce o inviando messaggi sui cellulari. Tra le prime a essere salvate, una ragazza emersa in diretta televisiva nazionale da un cumulo di cemento. Le persone soccorse tra le macerie sono in tutto una settantina. Sul posto le autorità hanno inviato decine di ambulanze e mezzi d’emergenza, mentre missioni di solidarietà partivano dal resto del Paese. Forte allarme ha suscitato anche il mini-tsunami, con onde alte un metro, che ha trasformato il distretto costiero di Seferhisar in uno scenario alluvionato.




Terremoto, nuova scossa nel Mugello

Nuova scossa di terremoto nel Mugello, dove quasi una settimana fa un’altra scossa, di magnitudo 4,5, ha lesionato diversi edifici e costretto centinaia di persone a dormire fuori casa tra i comuni di Barberino, Scarperia e Borgo San Lorenzo. Alle 17.55 di oggi, sabato 14 dicembre, l’Ingv ha registrato un scossa di magnitudo 3.00, con epicentro a cinque chilometri da Barberino e a una profondità di 8 chilometri.




Mugello, sciame sismico con 36 scosse nelle ultime 12 ore: scuole chiuse in via precauzionale

Sono 36 le scosse di terremoto che si sono verificate nell’area del Mugello, in Toscana, nelle ultime 12 ore, con la più forte di magnitudo 4.5 registrata dall’Ingv alle 4.37, avvertita fino a Firenze e Pistoia.

La prima scossa è delle 20.38 di domenica sera, quando gli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno registrato un 2.6 con epicentro Scarperia e San Piero. E i due comuni, assieme a quello di Barberino del Mugello, sono l’epicentro di tutte le altre scosse verificatesi fino alle 8 del mattino, sei delle quali di magnitudo superiore al 3.

In corso verifiche su eventuali danni. In via precauzionale è stata decisa la chiusura delle scuole in tutto il Mugello: niente lezioni a Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Marradi, Palazzuolo sul Senio, Firenzuola, Vaglia, Vicchio, Scarperia San Piero.

E’ ripresa alle 8.25 la circolazione dei treni sulla linea ad Alta velocità nei pressi del nodo di Firenze. Secondo quanto si apprende da Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e dalla Protezione Civile, sono invece ancora in corso i controlli sulle linee regionali, che però dovrebbero riaprire a breve.

Al momento “non c’è nessuna situazione di allarme, non ci sono danni a persone” e quelli registrati in alcuni immobili “non sono particolarmente gravi”. Più “delicato” il capitolo del traffico ferroviario, in seguito al blocco delle linee del nodo di Firenze per accertamenti tecnici. Così il prefetto di Firenze Laura Lega in merito alla situazione in Mugello per la sequenza sismica. Lega è in contatto da stanotte con i vari sindaci del territorio. Inoltre stamani alle 7 la Sala Integrata di Protezione civile della Città Metropolitana e della Prefettura di Firenze ha aperto il Centro coordinamento soccorsi che tornerà a riunirsi a mezzogiorno. Secondo quanto spiegato dal prefetto al momento sarebbero oltre 25 gli interventi dei vigili del fuoco per crepe in alcune abitazioni. Decisa la chiusura delle scuole in tutto il Mugello a scopo precauzionale. Verifiche tecniche anche negli altri edifici pubblici, compresi gli ospedali e lungo le arterie stradali.

Molte le persone che via via hanno abbandonato le abitazioni e sono scese in strada, rifugiandosi nelle auto per proteggersi dalla pioggia. “La scossa di magnitudo 4.5 ha fatto davvero paura” ha raccontato il sindaco di Scarperia San Piero, Federico Ignesti che tranquillizza sulla presenza di danni: “Al momento non risultano ai carabinieri che hanno effettuato i primi sopralluoghi, né a me sono arrivate segnalazioni in merito. Intanto – conclude – è stato attivato il Centro operativo intercomunale di Protezione Civile”. Rimarranno chiuse le scuole di ogni ordine e grado nei Comuni di Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo e Vicchio. Filippo Carlà Campa, sindaco di Vicchio, ha reso noto che è stato aperto il centro operativo comunale presso il nuovo campo sportivo. Anche a Barberino aperta l’unità di crisi.




A Tirana la terra continua a tremare

TIRANA, 30 NOV – Una nuova forte scossa di assestamento di magnitudo 4.5 della scala Richter, è stata registrata pochi minuti fa in Albania. L’epicentro è stato individuato, secondo l’istituto sismologico albanese, pochi chilometri a nord di Durazzo. La scossa è stata avvertita anche a Tirana. Al momento non si hanno notizie di vittime o danni.
Intanto la presidente eletta della Commissione Ue, Ursula von der Leyen ha parlato con il primo ministro dell’Albania Edi Rama. “Ho grande rispetto del popolo albanese, che è rimasto calmo nonostante le circostanze – ha twittato -. Voglio che sappiano che l’Ue è al loro fianco con compassione e con azioni”. Mercoledì il commissario europeo per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic, sarà in missione in Albania. “L’Ue è pronta a dare ulteriore assistenza”, ha twittato a sua volta il commissario.




Grecia, forte terremoto di 6.0. Avvertito anche in Turchia e in Italia

Forte terremoto in Grecia: scossa di magnitudo 6.0 a largo dell’isola di Creta. Il sisma è stato registrato alle 8.23 a 74 chilometri a nordovest della città di Hania ad una profondità di 56 chilometri ed è stato avvertito fino alla Turchia e anche in Italia. Finora non sono stati segnalati danni o lesioni. Secondo quanto riferito, gli edifici sono stati evacuati.

Il terremoto è stato avvertito nel Peloponneso e nell’Attica. Ai giornali locali il sismologo Efthymios Lekkas ha dichiarato che il sisma di questa mattina non è legato al terribile terremoto che ha colpito ieri l’Albania e la Bosnia.

La scossa è stata avvertita anche in Puglia, in particolare in Salento e nel Lazio. Alcune telefonate di cittadini allarmati sono arrivate ai centralini dei vigili del fuoco, ma non si registrano né danni né sene di panico. Le province in cui si è sentita più nettamente la scossa sono quelle di Lecce, Brindisi e Taranto.




Terremoto di magnitudo 6,5 colpisce l’Albania: tremano anche Puglia e Basilicata

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.5 ha colpito alle 2:54 ora locale (le 3:54 in Italia) la costa settentrionale dell’Albania, vicino Durazzo.

Il sisma è stato avvertito anche in Italia in Puglia e Basilicata. E’ di almeno 150 feriti al momento il bilancio, mentre si scava tra le macerie di diversi palazzi crollati alla ricerche di diversi dispersi.

Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 10 km di profondità ed epicentro tra Shijak e Durazzo. La scossa è stata distintamente sentita anche nella capitale Tirana, dove la gente è scesa in strada in preda al panico.