Terminator Resistance, in guerra contro Skynet

Terminator Resistance è uno shooter single player in prima
persona sviluppato da Teyon per Pc, Xbox One e Ps4. I diritti del gioco si
basano esclusivamente sui primi due capitoli cinematografici della serie,
proprio per tale motivo, almeno da un punto di vista “potenziale”, il titolo è
tra le opere meglio riuscite nel proporre cosa è accaduto dopo il famoso Giorno
del Giudizio. Il protagonista dell’avventura si chiama Jacob Rivers, un soldato
della divisione Resistance Pacific. Nonostante Jacob sia solo un modesto
soldato semplice, scoprirà presto di essere stato preso di mira specificamente
da SKYNET, l’intelligenza artificiale nel pieno del suo programma di sterminio
della razza umana. La trama di Terminator Resistance riesce a farsi
discretamente apprezzare con molte soluzioni tipicamente cinematografiche anche
per quanto riguarda il level design che invece in molti altri punti però
risulta davvero essere poco curato per un titolo di attuale generazione. Ma andiamo
ad esaminare la trama più da vicino. Come dicevamo: il mondo è finito, è stato
tutto inutile, le testate nucleari hanno devastato le grandi metropoli
riducendo la terra in un ammasso di rovine e di deserti desolati. Il povero
John Connor, Sarah Connor e tutti coloro che si sono succeduti dopo questi iconici
personaggi, non sono riusciti ad evitare la guerra tra uomini e macchine
ribelli e i pochi sopravvissuti sono costretti a nascondersi per evitare lo
sterminio totale. Anche in Terminator Resistance gli umani sono raggruppati in
piccoli nuclei di resistenza e portano avanti una guerra che è ambientata
esattamente trent’anni dopo Terminator 2: Il giorno del giudizio. Skynet sembra
ormai avere il dominio assoluto, ma i leader della resistenza non si arrendono,
e nelle loro fila abbiamo anche il protagonista Jacob Rivers. Proprio come in
un film di Hollywood, Rivers è la recluta di turno che segue il gruppo della
resistenza con un destino speciale tutto da scrivere. A rendere ancora più
misterioso il cammino dell’eroe c’è poi l’Estraneo, un uomo misterioso che guiderà
i giocaotori nella battaglia, rivelandosi uno scrigno di sapere su tutto ciò
che riguarda la guerra scatenata dalle macchine. Nel corso della storia, viene
data la possibilità di compiere delle scelte, che si limitano ad essere piccoli
bivi narrativi che non fanno altro che sbloccare alcune scene extra, ma che
fondamentalmente non cambiano l’evoluzione della storia. Uno degli aspetti
implementati e coinvolti da queste scelte sono i rapporti con i vari protagonisti
della storia e la conquista o meno della loro fiducia. Il grado di fiducia
crescerà grazie al compimento di una serie di missioni secondarie, quasi tutte
esonerate da specifici combattimenti, se non quelli emergenti con i vari ragni
robot, o HK volanti o di terra, e volte alla ricerca di rifornimento,
medicinali o informazioni sensibili.

A livello di gameplay Terminator: Resistance si presenta
come uno sparatutto in prima persona senza tanti fronzoli, ma le dinamiche
messe in opera dal team Teyon, lo fanno assomigliare per certi versi a un
action-stealth dalle dinamiche piuttosto scarne. Nonostante la guerra scatenata
da Skynet e lo scenario apocalittico costellato di macerie, infatti, sono rare
le scene particolarmente concitate degli scontri a fuoco. Soprattutto nelle
fasi iniziali, dove non avendo la disponibilità di armi sofisticate per
abbattere i robot, bisogna cercare di farsi notare il meno possibile. Per fare
ciò basterà nascondersi dietro i rottami delle autovetture, dietro dei muri,
insomma mettersi al riparo dietro a qualsiasi elemento presente nello scenario
per non farsi scoprire dai robot. Ovviamente, laddove si preferisca affrontare
le macchine in scontri diretti, è sempre possibile imbracciare il fucile e
sparare, ma optare per questo tipo di approccio risulta sempre essere
pericoloso e, a parere nostro, meno divertente. In Terminator Resistance
purtroppo è presente un gameplay davvero scarsamente calibrato in termini di
sfida: si passa da un approccio stealth praticamente obbligato delle prime tre
ore di gioco, a uno sparatutto quasi di natura arcade dove chi gioca è
praticamente invincibile grazie alla dotazione del fucile al plasma.
L’intelligenza artificiale dei Terminator, inoltre, non fa altro che rendere
tutto più facile, poiché oltre a non individuare il protagonista nelle
immediate vicinanze quando si nasconde, la loro offensiva è piuttosto bassa e
inconsistente rispetto a quella di Rivers. Tutto questo è molto divertente
all’inizio, ma andando avanti nella storia il livello di sfida è davvero molto
basso e purtroppo il titolo si riduce a un’avventura semplice e dalle dinamiche
piuttosto elementari. A rendere le cose ancora meno interessanti in questo Terminator
Resistance ci pensa lo schema ridondante delle missioni, che mette in scena un
percorso da seguire attraverso gli indicatori da raggiungere ingaggiando le
macchine che ostacolano il cammino dell’eroe. Le aree da esplorare sono anche
piuttosto limitate a dispetto dello scenario proposto in modo illusorio e
fortemente limitato da rottami che mascherano barriere invisibili e in
definitiva percorsi predeterminati. Il gioco prova a introdurre alcune
meccaniche vincenti come il crafting con i tessuti, le armi e i pezzi di
memoria di Skynet che si possono trovare nel corso dell’avventura. Questi
comp0onenti permettono di aumentare il livello di Jacob e aumentare anche le
capacità di scassinamento delle porte o di hacking dei dispositivi. Per quanto
riguarda il potenziamento delle armi, Rivers è protagonista di un ulteriore
minigioco, dove dovrà far combaciare una serie di chip per implementare la
potenza di fuoco o la precisione. Si tratta di espedienti sicuramente non
originali, ma che almeno riescono a donare un pizzico di varietà all’eccessiva
linearità delle missioni.

A livello grafico Terminator Resistance offre un comparto sicuramente
gradevole, ma comunque sotto la media, con scenari ben realizzati, ma con pochi
elementi e spesso troppo ripetuti. Inoltre, i modelli utilizzati sembrano
rifarsi almeno alla scorsa generazione, troppo scarni di particolari e
piuttosto rigidi nei movimenti. Inoltre i colpi sparati che non si capisce bene
dove vadano a segno e una scarsa varietà dei nemici, rendono l’esperienza di
gioco davvero poco soddisfacente. Dal punto di vista sonoro fortunatamente le
cose sono decisamente migliori grazie a un buon doppiaggio in italiano ed
effetti sonori per gli spari e le esplosioni di buon livello, ma a rendere il
comparto audio davvero notevole ci pensano i motivi musicali, che offrono alcuni
rimandi al tema originale del film. Tirando le somme, questo Terminator
Resistance si presenta come un titolo che può essere apprezzato solo dai veri
fan di Terminator o dai giocatori più giovani. Diciamo questo in quanto l’estrema
facilità di gioco, la povertà di dettagli e particolari, l’IS dei nemici veramente
ridicola e un gameplay davvero troppo elementare potrebbero far storcere il
naso a chi si aspetta qualcosa davvero in grado di stupire. A nostro avviso il
lavoro del team Teyon non rende giustizia al potenziale che il brand racchiude.
Tutto (musiche a parte) poteva esser fatto meglio, ma purtroppo il risultato
finale è un titolo poco coinvolgente e che sembra sviluppato in tutta fretta. Il
nostro consiglio? Se proprio volete acquistarlo provatelo o almeno
documentatevi su YouTube.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 6

Sonoro: 8,5

Gameplay: 6

Longevità: 6

VOTO FINALE: 6,5

Francesco Pellegrino Lise