Teramo, maltrattava i bambini di 6 anni: sospesa per sei mesi una maestra

Violenza fisica e verbale. Un comportamento deplorevole che è stato punito sebbene in molti polemizzino il fatto che la sospensione dal suo lavoro per sei mesi sia forse riduttiva rispetto alla condotta tenuta nei confronti di bambini. Ma vediamo cosa è successo.

A seguito di un’articolata attività d’indagine validamente compiuta dalla Polizia Postale di Teramo sotto la direzione di questa Procura della Repubblica, il Giudice per le indagini preliminari ha emesso ordinanza applicativa della misura cautelare interdittiva della sospensione dal pubblico servizio per la durata di sei mesi nei confronti di un’insegnante presso una scuola per l’infanzia della provincia di Teramo, ritenuta responsabile del reato di maltrattamenti ai danni di minori di età compresa tra i cinque ed i sei anni.

L’indagine veniva avviata a seguito di alcune segnalazioni pervenute al predetto organo di Polizia Giudiziaria circa il frequente ricorso da parte della maestra a metodi eccessivamente energici per contenere l’esuberanza degli alunni più vivaci.

Attraverso le intercettazioni ambientali svolte nell’aula occupata dalla classe affidata all’indagata tali segnalazioni trovavano puntuale riscontro.

Le video-registrazioni acquisite consentivano, infatti, di documentare il carattere abituale delle violenze fisiche e morali quotidianamente usate dall’insegnante nei confronti dei piccoli alunni.

In particolare, attraverso l’attento lavoro ricostruttivo svolto dal personale della Polizia Postale venivano individuati numerosi episodi in occasione dei quali la maestra redarguiva i bambini con schiaffi, pizzicotti e tirate d’orecchio, li metteva a sedere con spinte, strattoni e trascinamenti ed, inoltre, rivolgeva loro espressioni umilianti minacciando di sottoporli a punizioni mortificanti.

Le risultanze delle operazioni investigative hanno costituito il presupposto per la contestazione del reato di maltrattamenti, che ricorre ogniqualvolta vi sia un sistematico ricorso ad atti di violenza quale ordinario trattamento del minore, anche ove sostenuto da animus corrigendi.

La richiesta di misura interdittiva proposta dalla Procura della Repubblica di Teramo è stata accolta dal Giudice per le indagini preliminari dopo aver valutato le argomentazioni fornite dall’indagata nel corso del suo interrogatorio inidonee a giustificare l’utilizzo di metodi educativi informati all’uso della violenza fisica e verbale.




Chieti, Pescara e Teramo, scoperto grosso traffico di droga: sgominata banda di Albanesi

Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione antidroga denominata “Rubino” coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di L’Aquila.

Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile che stamane, con l’impiego di un imponente dispositivo di 200 uomini provenienti dalle limitrofe Questure di Pescara, Teramo e diverse altre del Centro Italia, nonché con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Abruzzo” e di unità Cinofile, ha dato esecuzione a 44 provvedimenti di cui 17 Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere e 27 Perquisizioni a carico di altrettanti indagati nelle province di Chieti, Pescara, Teramo, L’Aquila, Varese, Milano e Roma.

L’attività in questione è frutto di un’indagine durata circa due anni che ha consentito di disarticolare un radicato sodalizio criminale capeggiato da soggetti di origine albanese dedito al traffico di ingenti partite di stupefacenti operante sull’intera fascia costiera abruzzese, con proiezioni anche fuori regione.

La base logistica dell’organizzazione criminale veniva individuata nella provincia teatina. Il sodalizio si avvaleva di ulteriori gruppi, nuclei e “cellule” dislocate soprattutto nelle province di Chieti, Pescara e Teramo: una vera e propria capillare rete di distribuzione dello stupefacente sostenuta da un’articolata collaborazione di aderenti con il compito di smistare rilevanti quantità di droga e ricavarne ingenti somme di denaro.

Nel corso delle indagini sono stati tratti in arresto 25 soggetti in flagranza di reato per detenzione a fine di spaccio di cospicui quantitativi di sostanza stupefacente ed indagati ulteriori 57 soggetti.

Considerevoli sono stati i sequestri operati anche fuori regione: 300 kg. di marijuana del tipo “orange” (una delle migliori qualità), 90 kg. di hashish, 1 kg. di cocaina, stupefacente che sul mercato al dettaglio avrebbe fruttato circa 5/6 milioni di euro, nonché 20.000,00 euro in contanti provento dell’attività di spaccio, armi e munizionamento.

Nel corso delle indagini non sono mancati episodi in cui si è palesata tutta la valenza criminale e la pericolosità di alcuni degli indagati: è il caso di un sodale albanese che si “procura” clandestinamente una pistola ed un fucile a canne mozze con il chiaro intento di utilizzarli per risolvere una controversia, proposito sventato grazie al tempestivo intervento degli operatori della Squadra Mobile della Questura di Chieti che riuscivano ad intercettare e disarmare preventivamente il soggetto.

E ancora, la necessità di recuperare denaro per saldare le partite di stupefacente portavano anche alla progettazione di reati “predatori” e, in una circostanza, veniva sventata una rapina progettata in danno di una farmacia del teramano, sequestrando una pistola ad aria compressa modificata ed un passamontagna. 




Teramo, emergenza maltempo su tutto il territorio della provincia

TERAMO – Nei giorni scorsi, sono stati circa cento gli interventi effettuati dai Vigili del fuoco del Comando a causa delle abbondanti ed incessanti piogge, che hanno interessando la provincia di Teramo.

Particolarmente colpita la zona della costa, da cui sono pervenute numerose richieste di intervento, che hanno reso necessario il richiamo di personale libero dal servizio.

In particolare, sono stati interessati i comuni della vallata del fiume Vomano, quelli costieri e quelli nella zona sud della provincia teramana. Gli interventi più diffusi sono stati quelli effettuati per il prosciugamento di scantinati, autorimesse, fabbricati industriali, sottopassi, e locali interrati di alberghi ubicati sulla costa e la rimozione di alberi caduti su strade pubbliche.

A causa dell’innalzamento dei fiumi a livelli di guardia, sono stati chiusi, in via cautelativa, diversi ponti e bloccato il traffico ferroviario sulla linea Bologna-Taranto e veicolare sull’Autostrada “A.14” all’altezza del comune di Silvi. Chiusa al traffico anche la “SS.16”, in prossimità di un Centro Commerciale a Silvi Marina, a causa di un allagamento che ha bloccato diversi automezzi in transito, recuperati, in panne, dai vigili del fuoco.

La “SS.81”, in località Feudi di Cellino Attanasio, è stata interessata da due frane, che hanno bloccato un’autovettura con una donna all’interno. Una squadra dei Vigile del fuoco è intervenuta sul posto e ha soccorso la persona all’interno dell’auto.

Si sono verificate frane in diverse zone della provincia, che hanno reso necessaria l’evacuazione di diversi nuclei familiari. A Silvi alta, a causa della frana della scarpata sottostante, è crollata una porzione dello storico muro di cinta del Belvedere che affaccia sulla costa.

L’elicottero del Nucleo dei Vigili del fuoco di Pescara si è alzato in volo, per verificare le condizioni di salute di due anziani isolati in un’abitazione di Silvi, circondata dall’acqua alta, inoltre una squadra, con un mezzo operativo fuoristrada, ha raggiunto Contrada Mezzanotte a Teramo, per consegnare dei farmaci salvavita a un anziano dializzato.

Nei tre giorni successivi all’emergenza, i Vigili del fuoco teramani hanno continuato ad impiegare le pompe idrovore nei numerosi interventi di prosciugamento di autorimesse e scantinati nei piani interrati e ad operare per la pulizia di sedi stradali invase dal fango




Teramo: scomparso Soufiane El Mhajer, è allarme

 
A.B.

 
Teramo – Dal 22 novembre non si hanno più notizie di Soufiane El Mhajer, un 28enne di origine marocchina scomparso misteriosamente da Campli (Teramo). Il giovane è alto 1.81, ha i capelli neri e gli occhi neri e al momento della scomparsa indossava un giubbotto corto blu con cappuccio, una giacca grigia, dei pantaloni color grigio e delle scarpe di ginnastica. Grande apprensione anche all’interno del popolatissimo gruppo facebook “Comunità Marocchina Italia”, dove viene condiviso un appello da parte di un familiare e viene evidenziato che il giovane è scomparso senza dir niente a nessuno e che è stato cercato a casa di tutti i familiari e anche a casa degli amici ma tali ricerche non hanno portato a riscontri oggettivi e a seguito di ciò i familiari hanno fatto la denuncia di scomparsa alle autorità competenti. Chiunque avesse visto il giovane è pregato di mettersi immediatamente in contatto con le forze dell’ordine. 



TERAMO, MARCO PANNELLA: ALLESTITA CAMERA ARDENTE, LA CITTÀ PREPARA L'ULTIMO SALUTO AL LEADER RADICALE

Red. Cronaca

Teramo – E' con una camera ardente nella sala consiliare del Comune che la città di Teramo saluterà domenica, per l'ultima volta, il suo concittadino e leader dei radicali Marco Pannella. Ad annunciarlo il sindaco Maurizio Brucchi, che spiega come la salma di Pannella arriverà a Teramo intorno all'una di domenica mattina e come la camera ardente resterà aperta fino alle 15 quando partirà alla volta del cimitero di Cartecchio dove alle 16 sarà tumulata nella cappella di famiglia. E proprio per la giornata di domenica il sindaco ha proclamato il lutto cittadino, invitando docenti e presidi a dedicare la giornata di sabato al ricordo di Marco Pannella con approfondimenti e momenti di studio su una delle figure simbolo delle lotte per i diritti civili e sociali."Interpretando il sentimento della popolazione e la forte emozione suscitata dalla notizia – ha detto il sindaco Brucchi – esprimo il profondo senso personale e collettivo di cordoglio per la scomparsa del cittadino onorario Marco Pannella. Con apposita ordinanza di programmazione del lutto cittadino invitiamo la cittadinanza, i titolari di attività produttive e commerciali, le organizzazioni politiche, sindacali, sociali, economiche e produttive ad esprimere la propria partecipazione nelle forme ritenute più opportune". Proprio qualche giorno fa Marco Pannella aveva ricevuto la cittadinanza onoraria, un ulteriore gesto di vicinanza della città al suo concittadino che il sindaco si dice particolarmente contento di essere riuscito a tributare al leader radicale. "Mi resterà sempre impressa la battuta di Pannella – ha detto il sindaco – che nel momento in cui gli ho consegnato le chiavi della città mi ha detto 'Sono false e so pure chi le ha falsificate'. Credo che questa sia la frase più significativa di quella mattinata"..




TERAMO: FREDDATO MENTRE SALIVA IN MACCHINA, CACCIA APERTA AL KILLER

di Matteo La Stella

Teramo – La sera di domenica è stata segnata dal sangue a Martinsicuro, nel teramano, dove Roberto Tizi è stato freddato in seguito ad una lite mentre stava salendo in auto. 

Teatro dell'omicidio il quartiere Tronto, in Via Vasco De Gama angolo Via Battisti. Quì, il 35enne Roberto Tizi è stato investito da una raffica di proiettili mentre stava salendo a bordo del suo veicolo, insieme a lui solo la compagna 47enne, ferita di striscio ad una gamba. All'arrivo dei soccorsi, l'uomo, colpito alla testa da uno dei proiettili, giaceva già esanime. La donna, unica testimone dell'agguato, è stata invece trattenuta nella caserma dei carabinieri di Martinsicuro per essere ascoltata. 

L'omicidio sarebbe stato effettuato da un albanese con cui Tizi, prima di morire, avrebbe avuto un diverbio. I militari del reparto investigativo di Teramo e della compagnia di Alba Adriatica, si sarebbero messi sulle sue tracce già poco dopo i fatti, setacciando tutti i luoghi abitualmente frequentati dallo stesso con esito negativo. Il cittadino extracomunitario avrebbe condiviso l'omicidio insieme ad un altro individuo.

Intanto, lunedì mattina, il corpo di Tizi verrà sottoposto ad autopsia da parte dell'anatomopatologo Giuseppe Sciarra. 




TERAMO: TRUFFA DI OLTRE 500MILA EURO CON CARTE CLONATE

di Silvio Rossi

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Teramo – Viene dall’Abruzzo l’ennesima truffa realizzata con carte di credito clonate, che ha fruttato all’organizzazione per delinquere circa mezzo milione di euro. A seguito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile in collaborazione con la Polizia Postale, sono state arrestate nove persone, tra cittadini italiani e stranieri, che formavano un’organizzazione, con la base lungo il litorale teramano, tra i comuni di Alba Adriatica, Teramo e Colonnella.

L’organizzazione aveva ramificazioni anche in altre regioni, e contatti all’estero, in particolare in Pakistan, dove venivano clonati i codici delle carte, poi utilizzate per acquistare tabella vari, in particolare elettrodomestici e vestiti firmati, che venivano poi rivenduti sottocosto a privati, ottenendo così un guadagno per i truffatori.

Sono stati dimostrati anche alcuni contatti tra la banda e alcuni commercianti compiacenti. In questo caso venivano realizzati degli acquisti fittizi, i truffatori ricevevano in cambio la metà del valore delle transazioni effettuate, mentre i venditori trattenevano la merce “venduta”, potendo in questo modo ottenere un guadagno illecito con la successiva vendita degli stessi tabella a ignari acquirenti.




TERAMO: SMASCHERATO FINTO CIECO CHE PRENDEVA INDENNITA'

Redazione

Teramo – Dichiarato invalido poiche' asseritamente affetto da cecita' assoluta, e' stato monitorato e filmato in piu' occasioni, dagli uomini della Compagnia della Guardia di Finanza di Teramo, mentre camminava normalmente per strada, acquistava giornali presso edicole, consumava bevande presso bar cittadini ed era in grado di leggere documenti. E cosi' a seguito di indagini dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Teramo ed espletate dalle Fiamme Gialle, e' stata data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di una somma di denaro pari a circa 110 mila euro emesso dal gip del locale Tribunale. In particolare, le attivita' investigative, avviate per individuare percettori di pensioni e di indennita' erogate dall'Inps a "falsi invalidi", hanno permesso di individuare un soggetto, residente nel teramano, che contrariamente al vero era stato dichiarato affetto da cecita' assoluta e dunque era indebitamente beneficiario da anni della relativa pensione di invalidita', per un importo mensile di circa 900 euro. Gli accertamenti, durati alcuni mesi e non ancora conclusi, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell'indagato, ora accusato di truffa aggravata commessa ai danni dell'Inps a partire dal 2002, con danno economico stimato ai danni dell'ente pubblico per un importo complessivo di circa 110 mila euro erogati a favore dell'indagato in questi anni a causa della truffa che aveva ideato e attuato




MARTINSICURO, DUE CONVIVENTI CUOCHI LITIGANO IN RISTORANTE E LEI TIRA UN COLTELLACCIO ALLE SPALLE A LUI

Redazione

Martinsicuro (TE) – La violenta lite tra conviventi cuochi al ristorante finisce col lancio di coltello che ferisce alla zona lombare lo chef. E' accaduto oggi, intorno all'ora di pranzo, in un ristorante a Martinsicuro (Teramo). Fra i due conviventi italiani, entrambi impegnati nella gestione del locale con mansioni in cucina, improvvisamente e' scoppiata una lite. Lei, d'impulso, ha afferrato un coltellaccio di quelli utilizzati per spezzare la carne con lama di circa 40 cm e l'ha tirato contro il compagno girato di spalle. Per fortuna la lama non ha preso la schiena e, quindi, organi vitali. L'uomo ha riportato una vistosa ferita per la quale e' stato necessario l'intervento del 118. Trasportato all'ospedale di Sant'Omero (Teramo), l'uomo e' stato visitato e disteso sul lettino. I medici gli stavano facendo una flebo quando lui, improvvisamente, ha chiesto che gli venisse tolta e senza essersi fatto refertare se n'e' andato. I carabinieri sono stati immediatamente informati del fatto ed hanno avviato le indagini portandosi sia al ristorante dove hanno sequestrato il coltellaccio ed ascoltato i presenti in cucina, che in ospedale. La donna, di 45 anni, e' stata denunciata per lesioni all'uomo di 46 anni.




RIETI E TERAMO: IN MANETTE TRE DONNE COLPEVOLI DI NUMEROSI FURTI IN APPARTAMENTO

Redazione

Rieti – Personale delle Squadre Mobili delle Questure di Rieti e di Teramo, coordinato dal Servizio Centrale Operativo del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha arrestato tre donne: S.C., del 1979, abitante a Martinsicuro, S.F.M., del 1985 e D.R.R., del 1966, residenti ad Alba Adriatica e sottoposto ad obbligo di dimora nel comune di Alba Adriatica una quarta donna: S.D., del 1975, resesi responsabili di otto furti aggravati commessi e tentati nella città di Rieti.

Questa mattina, infatti, gli uomini delle Squadra Mobili di Rieti e Teramo hanno dato esecuzione agli ordini di carcerazione emessi, dal G.I.P. del Tribunale di Rieti Dr.ssa Francesca Ciranna, nei confronti di alcune donne abruzzesi che le indagini esperite dagli investigatori della Squadra Mobile reatina hanno individuato come responsabili di numerosi furti in appartamento commessi a Rieti negli scorsi mesi di marzo ed aprile, soprattutto in danno di anziani.

Lo scorso mese di aprile, a seguito dell'intensificazione dei servizi disposti dal Questore di Rieti per la prevenzione e repressione del temuto fenomeno criminale dei furti in appartamento, che, nell'ultimo anno, aveva suscitato particolare allarme sociale, il personale della Squadra Mobile, ha fermato e sottoposto a controllo due pluripregiudicate abruzzesi, appartenenti ai clan degli zingari teramani, D.R.R. e S.F.M.. Quest'ultima, nell'occasione, forniva, peraltro, false generalità, in quanto sottoposta alla misura cautelare dell'obbligo di dimora nel comune di Alba Adriatica.

Le donne che viaggiavano a bordo di un'utilitaria dotata di un vano ricavato ad hoc per occultare la refurtiva, venivano trovate anche in possesso di oggetti da scasso.

Le ulteriori indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Rieti Dr. Lorenzo Francia, consentivano agli investigatori reatini di accertare che quel giorno, le pregiudicate, si trovavano in compagnia di altre due donne: S.D. e S.C., con le quali avevano portato a termine un furto nel quartiere Borgo e altri due tentativi nei quartieri di Fondiano e Viale Maraini, forzando, nella circostanza, il portone d'ingresso e la porta di un appartamento.

Dall'esame dei tracciati telefonici delle utenze di copertura in uso alle donne, nonché attraverso vari riconoscimenti fotografici eseguiti dalle vittime ed altre attività di indagine, corroborate dal personale della Squadra Mobile della Questura di Teramo, gli Agenti reatini hanno potuto individuare un vero e proprio sodalizio criminale specializzato, dedito alla commissione di reati della stessa specie in tutto il centro Italia.

Il gruppo era solito partire al mattino ed aggirarsi con finalità predatorie nelle varie province delle regioni limitrofe, ove al momento la loro posizione è al vaglio delle locali Squadre Mobili.

Il modus operandi del gruppo criminale consisteva nel contattare anziani soli, presentandosi loro come venditrici ambulanti, rappresentanti di uffici pubblici, come INPS ed ASL, associazioni di volontariato, come la CARITAS, o addirittura persone conosciute come amiche anche di parenti o di badanti.

Le stesse, particolarmente abili nel circuire i malcapitati, suonavano ai citofoni delle abitazioni o richiamavano l'attenzione di anziani affacciati dai balconi, inventando delle storie che gli permettevano di farsi aprire le porte conquistando la fiducia dei malcapitati.

Una volta entrate nelle abitazioni, le donne fingevano un malore chiedendo alle vittime un bicchiere d'acqua in modo da potersi accomodare in cucina, lasciando però socchiusa la porta di ingresso dell'appartamento.

In pochi minuti, le complici si introducevano, così, in casa "perquisendo" le stanze, soprattutto le camere da letto, ed impossessandosi del denaro e degli oggetti di valore custoditi dagli anziani, in alcuni casi anche per un ammontare di decine di migliaia di euro.

Le misure cautelari nei confronti delle donne arrestate, che sono state associate presso la Casa Circondariale di Teramo, sono state disposte per il grave rischio di reiterazione di tali reati, nonché per la gravità della condotta tenuta, aggravata dall'aver agito contro persone anziane ed indifese.

La Questura di Rieti invita i cittadini che nell'ultimo anno sono stati oggetto di furti consumati con analoghe modalità, a contattare il personale della III^ Sezione della Squadra Mobile per fornire ulteriori spunti investigativi.




TERAMO REATI CONTRO IL PATRIMONIO: ALLONTANATE DUE DONNE ITALIANE DALLA QUESTURA DI RIETI

Redazione

Teramo – Due cittadine italiane, residenti in provincia di Teramo; D.R.R. del 1966 e S.F.M. del 1985, sono state allontanate da questa provincia con divieto di farvi ritorno per tre anni.

Nell'ambito dei servizi di controllo del territorio, intensificati dal Vicario della Questura di Rieti Guglielmo Gagliardi, in concomitanza delle vacanze pasquali e dei ponti festivi del 25 aprile e del 1° maggio pp.vv., infatti, personale della Squadra Mobile ha individuato, nella serata di ieri, nel centro cittadino, una autovettura sospetta ed hanno immediatamente proceduto al suo controllo.

All'interno dell'autovettura, condotta da D.R.R., gli investigatori hanno trovato nascosta sotto il sedile posteriore un'altra donna S.F.M. che, in un primo momento, ha anche dichiarato agli Agenti delle false generalità.

Le due donne, gravate da numerosi pregiudizi di Polizia per reati contro il patrimonio sono state accompagnate negli uffici della Questura per chiarire le motivazioni della loro presenza in città.

Stante la pericolosità sociale delle due donne, una delle quali gravata anche di un obbligo di dimora nella provincia di Teramo, emesso dal Tribunale di Pesaro per rapina aggravata, e che, in questo Comune, non espletano alcuna attività lavorativa ne risultano altre motivazioni che ne giustifichino la loro presenza, sono state da qui allontanate con Ordine, emesso dal Vicario della Questura di Rieti, di non farvi ritorno per anni tre e rimpatriate nel territorio teramano.