FROSINONE, TEATRO NESTOR: RIFLETTORI ACCESI SULL'OPERA MOZARTIANA "COSI' FAN TUTTE"

Redazione

Frosinone – Sul palcoscenico del Teatro Nestor sale l’opera targata “Conservatorio di Frosinone”. Ad aprire il sipario, mercoledì 9 luglio 2014, alle ore 18.00, ingresso libero, saranno Mozart e la sua “Così Fan Tutte”, terza ed ultima delle tre opere italiane scritte dal genio austriaco su libretto di Lorenzo Da Ponte. 

Occhi puntati, quindi, sulle eccellenze del Conservatorio di Frosinone, sulle classi di canto e del corso di arte scenica del “Licinio Refice”, accompagnate dall’Orchestra Sinfonica dell’Istituto diretta dal M° Massimiliano Sinceri. La regia e la drammaturgia sono a cura della prof.ssa Stefania Porrino. L’iniziativa si avvale, inoltre, della collaborazione degli allievi del corso di Costume per lo Spettacolo dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone che hanno curato la progettazione e la realizzazione dei costumi e dei tessuti scenici con la guida della prof.ssa Carla Ceravolo.

Rappresentata per la prima volta nel 1790 al Burgtheater di Vienna, “Così fan tutte” è un’opera buffa, un dramma giocoso ma complesso, che sceglie lo scherzo e il riso come punto di vista da cui raccontare la fedeltà, le illusioni d’amore, la volubilità delle passioni e allo stesso tempo il perdono e la capacità di accettare i limiti e le debolezze umane. Pertanto, tra simmetrie amorose, scambi di coppia, inganni e travestimenti, l’opera si svolge con ritmo incalzante ruotando attorno ad un’apparentemente semplice e banale scommessa sulla “presunta” fedeltà delle donne.

Grazie ad una straordinaria e inedita operazione drammaturgica, ideata e curata dalla prof.ssa Stefania Porrino, il Conservatorio di Frosinone proporrà una lettura diversa dell’opera, un riadattamento più agile e fruibile sia per gli interpreti sia per il pubblico. Fornendo nuovi spunti di riflessione ma mantenendo immutato e inalterato il significato profondo dell’opera, l’interpretazione di Stefania Porrino offre, con interessanti espedienti narrativi e brevi ed efficaci interventi di prosa, ulteriori prospettive di approfondimento delle tematiche dell’opera, quindi dei sentimenti umani, della loro inaffidabilità e instabilità.

Dopo l’ottimo riscontro avuto lo scorso anno con “La Traviata” per il bicentenario verdiano, con “Così fan tutte” il Conservatorio di Frosinone chiude la trilogia italiana di Mozart dopo aver rappresentato con grande successo “Le nozze di Figaro” nel 2009 e “Don Giovanni” nel 2012, entrambi presso il Teatro Comunale di Fiuggi.

“Il linguaggio operistico – sottolinea il direttore del “Refice” M° Raffaele Ramunto – costituisce un patrimonio artistico nazionale di estremo valore storico oltre che culturale. Pertanto, promuovere l’opera in provincia significa porre la giusta attenzione ad una forma artistica che deve trovare spazio anche nel nostro territorio. Gli eventi d’opera da noi proposti hanno sicuramente l’obiettivo di coinvolgere gli appassionati ma ancor più di creare interesse intorno all’opera lirica, di stimolare la curiosità dei cittadini verso un linguaggio apparentemente distante e difficile ma che in realtà è eccezionalmente attuale, moderno e coinvolgente. Il lavoro del Conservatorio di Frosinone andrà, perciò, nella direzione di un sempre maggiore impegno a favore di eventi dedicati all’opera lirica, con l’auspicio che questo possa presto trasformarsi in una vera e propria stagione operistica da aprire a tutti i cittadini”.
 




FROSINONE: COLPO GROSSO DEL COMUNE CHE ACQUISTA IL TEATRO NESTOR A SOLI 640MILA EURO

Redazione

Frosinone – Per la prima volta nella sua storia la città di Frosinone avrà un teatro di proprietà comunale, già immediatamente funzionante. L’Amministrazione Ottaviani, infatti, nelle scorse ore, ha proceduto all’acquisto del “Teatro Nestor”, nell’ambito della procedura di vendita senza incanto dell’immobile, che oggi ospita la sala teatrale e il multisala cinematografico. Un’operazione di portata storica, che si inserisce, come fiore all’occhiello, nel progetto di creazione del “Polo delle Arti e della Cultura”, nel centro storico, che l’Amministrazione Ottaviani sta portando avanti fin dal giorno del proprio insediamento. L’immobile, del valore di 5 milioni di euro, è stato acquistato dal Comune di Frosinone a poco più di 640.000 euro, mediante un'anticipazione di cassa, che sarà iscritta in bilancio, concordata nel corso delle ultime settimane con la Corte dei Conti.
Il teatro “Nestor”, assieme al “Teatro Delle Vittorie”, andrà a formare un polo integrato teatrale, che coprirà tutte le esigenze. Il teatro “Nestor” potrà ospitare rappresentazioni di respiro più ampio e destinate al grande pubblico,  potendo disporre di oltre 1.000 posti sedere, peraltro di recente parzialmente rinnovate. Il teatro “Delle Vittorie”, invece, potrà essere destinato ad attività strettamente teatrale, per le compagnie più piccole, anche di carattere locale, divenendo un laboratorio permanente di idee culturali e di progetti artistici, con lo sviluppo di un’Accademia di recitazione.
Ma, l'operazione dell'acquisto del Teatro “Nestor”, oltre a costituire un valore aggiunto per tutto il centro storico, costituisce anche un vero e proprio affare per le casse comunali.
“Con l'acquisizione di un teatro del valore di oltre 5 milioni di euro, al prezzo di circa 640.000 euro – ha commentato il Sindaco Nicola Ottaviani – potremo iscrivere in bilancio una plusvalenza patrimoniale con un incremento di oltre 4 milioni di euro. Inoltre, le verifiche sommarie effettuate in questi giorni dall'ufficio tributi, ci indicano che il Comune è creditore nei confronti del fallimento per circa 100.000 euro, a titolo di Imu e Tarsu non versate, ragion per cui la differenza netta che il Comune dovrà versare sarà ancora inferiore rispetto al prezzo di aggiudicazione. Senza contare che, affittando le sei sale cinematografiche a terzi, in meno di dieci anni ci ritroveremo l'acquisto del teatro, sostanzialmente, a costo zero. Abbiamo lavorato a fari spenti, in gran segreto, da circa un anno a questo obiettivo per evitare che vi fossero speculazioni edilizie nella procedura esecutiva. Il risultato è merito anche di un grande lavoro, al quale hanno preso parte i tecnici dei nostri uffici, con una dirigenza sicuramente all'altezza d compito”.

La struttura

Il lotto acquistato dal Comune di Frosinone è costituito dalle sette sale del “Cinema Teatro Nestor”, poste al primo e al secondo piano di viale Mazzini. L’immobile, che si estende per oltre 1.000 mq, fu realizzato tra l’inizio del 1957 e la fine del 1960, su progetto dell’Ing. Nestore Evangelisti, approvato dalla Commissione Edilizia Comunale del 26 gennaio 1957.
La sala grande, che ospita le rappresentazioni teatrali, ha una capienza superiore ai 1.000 posti a sedere, mentre le sei sale più piccole, adibite a proiezione cinematografica, hanno una capienza media di 150 posti l’una. Tra i locali di servizio sono presenti un punto ristoro, servizi igienici e uffici amministrativi.

La storia

Tra il 1871 e il 1875, il Marchese Filippo Berardi, nel lodevole intento di dare impulso e decoro all’allora cittadina della provincia di Roma che contava tra i 9.000 e i 10.000 abitanti, pose mano alla costruzione delle belle palazzate lungo la cosiddetta “Via Nova”, oggi corso della Repubblica. Sorse, allora, in quel contesto edilizio, il primo teatro coperto, di proprietà privata, ma a gestione comunale, di modestissime proporzioni, modellato sul tipo dell’edificio sei-settecentesco, con i suoi palchi, le sue barcacce, il suo loggione, privo di marmi e di decorazioni, ma, tuttavia, aggraziato e sicuramente rispondente alle esigenze di allora che Berardi, per onorare la sua primogenitura, chiamo “Isabella”. Il tempo e le vicende hanno, poi, mutato nome (Excelsior) e destinazione del locale che, nei decenni successivi, è stato destinato a proiezioni cinematografiche. Dopo il primo conflitto mondiale, tornata la città al rango di capoluogo, che ha sempre storicamente incarnato, nuovamente per iniziativa privata venne costruito un altro teatro. Nel 1930, infatti, i fratelli Aristodemo ed Ilio Vona, dalla spelonca di un vecchio “montano” sottostante a un agglomerato  di vecchie casupole nella zona denominata San Simeone, ricavarono un locale che prese nome di “Cinema Teatro Vittoria”, in onore della vittoria della prima guerra mondiale, poi mutato in “Delle Vittorie” a seguito dei successi nelle guerre coloniali del regime fascista. Il “Delle Vittorie” era più spazioso e, in un certo qual modo, anche più moderno del vecchio “Isabella”.
Negli anni ’50 del secolo scorso, il Consiglio Comunale. In una rosa di tre progetti per la costruzione di un teatro a Frosinone, scelse quello proposto dalla ditta Doni-Evangelisti.