"TASTE OF EXCELLENCE". SPERIMENTARE IN CUCINA

di Simonetta D'Onofrio

Certamente è stato il momento più esaltante della giornata, un’esibizione di sapori, colori, odori, da lasciare gli intervenuti senza parole. Lo showcooking di Massimo Viglietti, eclettico chef dell’Enoteca al Parlamento, storico locale di via dei Prefetti, che da molti anni si è conquistato una reputazione di eccellenza nel panorama della ristorazione capitolina.

La performance è avvenuta durante il “Taste of Excellence”, manifestazione dell’arte enogastronomica che si è svolta dal 17 al 19 ottobre presso lo spazio SET in via Tirso. Una kermesse che ha visto la partecipazione di numerosi espositori, tutti votati alla qualità, assieme alla presenza di cuochi stellati, di giornalisti del settore, di buongustai.
Buono il successo di pubblico, in particolare nella giornata di domenica. Positivo è stato il riscontro da parte di alcuni espositori, che hanno presentato alcuni prodotti d’eccezione, in particolare vini (tra le aziende c’era “La Tognazza Amata”, con Gianmarco Tognazzi che ha anche deliziato i presenti con uno spettacolo tratto da alcuni scritti del padre), olii, tartufi, formaggi.
Due platee per gli showcooking hanno movimentato la giornata, da una parte alcuni chef stellati hanno presentato i piatti forti dei loro ristoranti, nell’altra i cuochi delle accademie di cucina hanno ripreso alcuni piatti legati al cinema.
In quest’ultima platea Viglietti ha presentato, in conclusione della giornata, la sua creazione. Assieme a Claudio Papa, titolare dell’azienda Dolceamaro, realtà di punta nella produzione di confetti e cioccolato, ha realizzato un “piatto”, se così può essere chiamato, particolarmente apprezzato dalle persone che si erano iscritte all’originale realizzazione culinaria.
Un accostamento tra pesce e cioccolato, un abbinamento rischioso, che ha destato le perplessità di quasi tutti gli intervenuti, abituati in genere a considerare il cacao un ingrediente base nella preparazione di dolci. Viglietti ha invece osato, e lo sforzo creativo è stato premiato dall’approvazione di chi ha affondato il cucchiaio, prima con curiosità, poi sempre più decisamente, quasi con ingordigia.
Mentre lo chef ha iniziato a disporre gli ingredienti, il produttore della materia prima, Claudio Papa, ha intrattenuto i commensali, spiegando le caratteristiche del cioccolato di qualità, le peculiarità di quello che veniva chiamato “il cibo degli dei”, quasi mascherando la sorpresa che sarebbe giunta tra pochi minuti.
Bisogna dire che Viglietti non è un cuoco “normale”. I suoi piatti non sono normali, gli accostamenti del cibo non sono normali. Rispetto agli altri showcooking dell’evento, che hanno presentato piatti legati al cinema (ogni piatto era legato a un film, del quale ne rievocava lo spirito), creando o riproducendo ricette legate alla tradizione, seppure rivisitate, come l’originale carbonara in chiave tosco-pugliese, da parte di Francesco Triscornia e Simone De Siato, del “Campus Etoile” di Tuscania, o come la più tradizionale cacio e pepe preparata da Stefano Sani dell’Accademia Italiana chef, Viglietti ha inventato una creazione tutta sua, ispirata al film “Kaos”, e bastava vedere la preparazione della ricetta che si comprende il motivo per cui l’opera commestibile sia stata abbinata al film dei fratelli Taviani.
La preparazione non è terminata in un piatto da presentare al commensale. Tutta la creazione è stata realizzata sul tavolo da cucina, abbinando ingredienti che nessuno avrebbe sognato di vedersi vicini. Un piatto ispirato, così come ha detto il creatore, a un quadro di Dalì o di Kandinsky. Un’opera d’arte realizzata non con tempere o acquarelli, ma con il pesce, e con il cacao della Dolceamaro, azienda molisana che rappresenta un’eccellenza nel campo dei prodotti dolciari, presente al Taste con le sue tavolette di cioccolato particolarmente apprezzate dai presenti.
La conclusione dello swowcooking, con l’assaggio dei presenti, che hanno apprezzato la creazione, in un’orgia di sapori inebriante, ha rappresentato la migliore conclusione della serata clou della manifestazione dell’eccellenza culinaria italiana.




ROMA: SUCCESSO PER "TASTE OF EXCELLENCE" L'ECCELLENZA AGROALIMENTARE A KMO

di Simonetta D'Onofrio

Roma – “Prodotti, storie, ricette e progetti imprenditoriali”. Una manifestazione interamente dedicata al biologico, al gusto di piatti tipici. Esperti nel campo della produzione agroalimentare si sono incontrati all’evento organizzato dall’azienda romana “Emu”, leader nella vendita per gli arredi da giardino di qualità, con sede a Roma.

Produttori di cioccolata, olio extra vergine e di prodotti della filiera dell’agricoltura a chilometri zero, rigorosamente selezionati, hanno esposto le proprie specialità. Chef internazionali hanno creato piatti d’autore, con elementi che hanno caratterizzato gli showcooking, curati in esclusiva da “Taste of Excellence” , chef internazionali che quotidianamente esportano il “made in Italy” nella cucina.

All’interno degli spazi dell’”EMU” “Tast of Excellence” hanno realizzate diverse ricette gustose e originali, come ad esempio gli spaghetti della casa produttrice “La Tognazza amata”, fondata negli anni settanta dall’attore Ugo Tognazzi, che aveva celebrato la sua passione per la cucina con un progetto avveniristico, che è stato ripreso da alcuni anni dal figlio Gianmarco, esaltati con il gusto della verza rossa o le polpettine alle melanzane, prelibate pietanze che hanno contribuito ad accostare non solo prodotti di qualità, ma anche a far conoscere vini pregiati.

Tra le produzioni di eccellenza presenti alla mostra-mercato anche due realtà imprenditoriali molisane
: l’olio extra vergine della “Cooperativa Colonia Julia Venafrana “ di Venafro e l’azienda “Papa”, con lo stabilimento produttivo di Monteroduni, che realizza confetti e cioccolata di qualità, con un occhio puntato sull’export, sinonimo di eccellenza, che hanno confermato al visitatore l’utilizzo delle materie prime di qualità e i valori della tradizione nelle delizie esposte.
Il prossimo appuntamento nella sede EMU nei pressi del GRA di Roma ci sarà presto, ci dice Marianna Giovannetti, direttrice dello store. Un’altra chance per i prodotti alimentari e ortofrutticoli, vini e bevande, floricoltura, i quali costituiscono tutti insieme uno dei settori che meglio identifica e qualifica il “made in Italy” nel mondo. Un valore economico importante che si traduce in termini economici con valori importanti del PIL nazionale e del fatturato destinato all’export.