Loris Stival: la Corte d’Appello di Catania rigetta le richieste della difesa

CATANIA – La Corte d’assise d’appello di Catania ha rigettato tutte le richieste della difesa di Veronica Panarello, I giudici non hanno ammesso una nuova fase istruttoria con un’altra perizia psichiatrica e il confronto tra l’imputata e il suocero, Andrea Stival, che lei ha accusato di essere il suo amante e l’assassino, come aveva sollecitato l’avvocato Francesco Villardita.

E’ cominciata così a Catania, davanti la Corte d’assise d’appello, la seconda udienza del processo a Veronica Panarello, presente in aula, condannata il 17 ottobre del 2016 a 30 anni di reclusione dal Gup di Ragusa per l’omicidio del figlio Loris, di 8 anni, e per l’occultamento del cadavere. Il delitto avvenne nella loro casa di Santa Croce Camerina il 29 novembre 2014.

Proprio con l’avvicinarsi del processo d’Appello, Veronica Panarello ha risposto tramite una lettera, negli ultimi giorni di settembre, ai dubbi e alle domande poste, nei mesi precedenti, dall’inviata di Mattino Cinque Agnese Virgillito. La donna ha raccontato la sua versione dei fatti, professandosi innocente: “Un giorno o l’altro mi crederanno. Non sono una lucida assassina né una criminale, così come scritto nella sentenza. Non mi perdonerò mai di non avere protetto Loris”. Una donna vulnerabile: così si è mostrata Veronica nella lettera. La Panarello vuole solo riabbracciare il figlio più piccolo che non vede ormai dal giorno dell’arresto (9 dicembre 2014)