ROMA CINECITTA' STUDIOS: PARTITO L'ESPOSTO IN PROCURA CONTRO IL PIANO INDUSTRIALE

Alberto De Marchis

Un esposto contro il nuovo piano industriale di Cinecittà è stato presentato alla Procura della Repubblica di Roma dal senatore dell’Italia dei Valori Stefano Pedica insieme ai lavoratori degli studios che da giorni sono riuniti in presidio permanente di fronte gli stabilimenti cinematografici. «Il piano – ha scritto Stefano Pedica nell'esposto presentato ieri mattina 16 luglio a Piazzale Clodio – annunciato solo in conferenza stampa dall'Italian Entertainment Group, la società guidata da Luigi Abete che controlla Cinecittà Studios, prevede, oltre alla realizzazione di un teatro di posa, anche la costruzione, nello stesso complesso immobiliare, di alcuni servizi di ristorazione, sia un albergo con annessa area benessere fitness e, secondo quanto anticipato dagli organi di stampa, anche di un parcheggio sotterraneo a due piani con ben 6mila posti auto.” Nell'esposto, si evidenzia che la crisi di Cinecittà è iniziata dal 1997 con la privatizzazione dell'ente e “dall'eccessivo innalzamento dei prezzi da parte di Abete con conseguente impossibilità per gli operatori del settore di avvalersi della struttura”. Pedica ha inoltre chiesto pubblicamente l'intervento degli Enti locali, sindaco, presidente della Provincia e Regione, affinchè si inserisca Cinecittà nei siti patrimonio dell'Unesco.  “Ci chiediamo anche perchè – ha detto Pedica – si sta esternalizzando tutto e non si utilizzano più le maestranze interne a Cinecittà che sono persone preparate e qualificate e che hanno sempre dato una buona immagine della nostra città”. Il senatore Idv ha inoltre annunciato una raccolta di firme da presentare al Capo dello Stato per chiedere il riconoscimento di Cinecittà nel patrimonio dell'Unesco. Alla protesta si è unito anche il minisindaco Sandro Medici. ”Il X° Municipio è molto preoccupato per questa vertenza. Oltre ad esprimere solidarietà e sostegno ai lavoratori cogliamo un pericolo serissimo per questo territorio, cioè il definitivo svuotamento delle attività industriali degli stabilimenti. – Ha dichiarato Medici proseguendo – con tutta evidenza se si trasferiscono gli artigiani e si affittano interi segmenti produttivi come la post-produzione vuol dire che Cinecittà non ha più alcuna possibilità di sviluppo produttivo e che noi qui non avremo più uno stabilimento che dà lustro al territorio ma solo un luogo dove è possibile speculare”. Eppure qualche giorno fa Luigi Abete, presidente di Cinecittà Studios, aveva dichiarato: “sta venendo fuori un messaggio esattamente opposto a quello reale, ed è assolutamente falso. – Abete, inoltre, spiegava che – Si sta riorganizzando l'azienda e ampliando i servizi utilizzando aree limitrofe agli studi su terreni dello Stato in disuso e che allo Stato restano al termine della concessione. I sindacati sono contrari, ci accusano di voler fare una speculazione edilizia ma è falso”.

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