LAZIO, TRASPORTO PUBBLICO PARALIZZATO. OGGI NUOVO VERTICE IN REGIONE CON LE AZIENDE DI TPL

Secondo la Provincia una ristrutturazione basata sui piani di rete poteva portare ad un risparmio annuo per la Regione di circa il 20 per cento. Colaceci: "I Comuni si dimostrarono sensibili ma la Regione no, se non a parole."

 

Chiara Rai

Roma – E’ molto atteso l’incontro di oggi 12 dicembre alle 16 tra i rappresentanti delle aziende di trasporto pubblico locale su gomma, Unindustria, Federlazio, Anav e l’assessore regionale al Bilancio Stefano Cetica e l’assessore alla Mobilità Luca Malcotti.

E’ iniziata lunedì e continua anche oggi la paralisi effettiva del trasporto pubblico locale su gomma in oltre 70 Comuni del Lazio, e già i disservizi sono insostenibili per i cittadini che, in provincia di Roma, subiscono il blocco a Fiano Romano, Capena, Bracciano, Velletri, Lariano, Tivoli, Artena, Valmontone, Palestrina, Zagarolo, San Cesareo, Bellegra, Genazzano, Cave, Segni, Anzio. Le difficoltà si incontrano soprattutto per pendolari e studenti che hanno dovuto riporre nel cassetto gli abbonamenti e organizzarsi in altra maniera sobbarcandosi  il peso dei disservizi.

Nel frattempo ai Comuni sono arrivate le lettere esplicative dell’accordo siglato il 30 novembre che rende operativa l’intesa tra Regione, Poste Italiane e Sace. E lunedì, giornata d’assedio e barricate in Regione da parte dei titolari delle società Tpl, si è risolta con una specie di intesa che impegna la Regione a risolvere i problemi di esigenza di liquidità. “Confidiamo di avere un minimo di liquidità – dice il presidente dell’associazione “Uni.A.Mo.La” che rappresenta 47 aziende Tpl del Lazio – per ripartire e togliere quelle criticità all’accordo Sace che rallentano di molto l’accesso al credito”. I titolari della aziende di trasporto infatti, non ricevono i pagamenti da oltre 14 mesi e sono rimasti senza più soldi per pagare benzina e dipendenti.

Anche Unindustria ha lanciato l'allarme, tanto che il presidente della sezione Trasporti di Unindustria Gianfranco Battisti ha incontrato l'assessore Malcotti per affrontare la gravissima situazione: ''Il ritardo dei pagamenti regionali – ha detto Battisti – che nel Lazio supera i 12 mesi, non colpisce più lo sviluppo delle aziende, ma minaccia la loro stessa sopravvivenza”, e ha ricordato che a dicembre il debito accumulato dalla Regione nei confronti delle imprese del settore arriverà a 70 milioni, per questo motivo Battisti ha sottolineato l’importanza di rendere immediatamente operativo lo strumento della certificazione e della cessione dei crediti che la Regione ha annunciato. E Malcotti ha rinnovato la sua vicinanza alle aziende: ''Siamo vicini alle imprese – ha detto – e ai lavoratori del Tpl che garantiscono sul territorio il diritto alla mobilità dei pendolari, studenti e anziani. Stiamo lavorando alacremente per consentire alle imprese di perfezionare la certificazione dei crediti nei prossimi giorni e garantire, così, i servizi e gli stipendi. La sofferenza del settore – ha concluso Malcotti – viene da lontano e, superata l'emergenza, dovremo studiare insieme gli strumenti per non ritrovarsi di nuovo in queste condizioni''.

Eppure uno studio era già stato fatto, ma a quanto pare dalla Provincia e non dalla Regione. A ricordarlo è l’assessore alla Mobilità della Provincia di Roma Amalia Colaceci, la quale ha ricordato che la Provincia di Roma ha il compito istituzionale di monitorare il Tpl sulla base della rendicontazione che i Comuni inviano su richiesta della Provincia. “Dall'analisi dei dati che abbiamo – asserisce Colaceci – risulta evidente che molti servizi sono a vuoto, che vengono effettuati sulla base di un piano di rete dei singoli Comuni assolutamente inadeguato rispetto alle urbanizzazioni più o meno recenti. La cifra di circa 70 milioni di euro che la Regione dovrebbe pagare, non solo non viene erogata ma neanche è utile a rendere ai cittadini un servizio efficiente e moderno”. A questo proposito, circa due anni fa, ci fu un incontro tra Provincia e tutti i Comuni, divisi per quadrante dove la Provincia non solo si rese disponibile a finanziare il nuovo piano di rete ai Comuni ma anche ad inviare una lettera all'allora assessore regionale Lollobrigida al fine di chiedere un incontro tutti insieme per proporre di iniziare a lavorare a consorzi tra Comuni per un servizio più efficiente e gare più competitive. Perché i Comuni attualmente sono tutti in proroga, e per loro espletare una gara solo comunale con le attuali ristrettezze economiche è davvero complicato.

Insomma secondo la Provincia una ristrutturazione basata sui piani di rete poteva portare ad un risparmio annuo per la Regione di circa il 20 per cento. “Debbo dire – conclude Colaceci – che i Comuni si dimostrarono sensibili ma la Regione no, se non a parole. Perché preferì incontrare gli imprenditori del settore, garantire loro che lo stanziamento annuo non sarebbe stato ritoccato per arrivare alla situazione attuale. Come al solito non si è colta l'occasione della crisi per ristrutturare in melius un settore che, credetemi, ne ha molto bisogno, ma si è preferito scegliere con chi parlare facendo promesse che, come era prevedibile, non si potevano mantenere. Mi dispiace moltissimo che ne paghino le spese i cittadini e i lavoratori e alle imprese mi permetto di dire, con una ironica battuta, che forse un pò più di lungimiranza anche da parte loro non andrebbe male".

Intanto ieri 11 dicembre, il Consiglio comunale di Bracciano ha approvato all’unanimità la mozione proposta dal presidente dell’assise Maurizio Capparella riguardante la vicenda della società che ha in gestione il servizio di trasporto Pubblico. La ditta Cilia che non riceve da tempo i pagamenti spettanti  dalla Regione Lazio e i cui lavoratori non ricevono stipendi da cinque mesi, dal 10 dicembre ha sospeso  il servizio che a Bracciano interessa circa un migliaio di utenti al giorno. Dopo la testimonianza diretta di uno dei lavoratori, Paolo Ercoli, al quale è stata data la parola, il Consiglio ha approvato la mozione con la quale si chiede all’amministrazione comunale di farsi carico “presso la Regione Lazio di tutte le istanze necessarie per ripristinare al più presto le condizioni utili a rispondere ai bisogni dell’utenza ed in particolare  restituire la dignità ai lavoratori della ditta”. Con la mozione si chiede inoltre “che l’amministrazione stessa verifichi tutte le possibili opportunità per ristabilire le condizioni di esercizio previste al momento della stipula del contratto con la ditta Cilia”.  Nel documento si precisa inoltre che “l’amministrazione comunale, davanti all’evidente responsabilità della giunta regionale dimissionaria che, con la propria inadempienza ha colpito il nostro Comune con circa 1.000 utenze tra anziani, studenti e lavoratori che quotidianamente usufruiscono del trasporto pubblico comunale, ha intrapreso ogni azione utile per evitare la sospensione del servizio, anche con il pagamento di tutto ciò che era di sua competenza”. Nel corso della discussione, infatti, il sindaco Sala ha precisato che il Comune ha provveduto a versare tutto l’importo riguardante l’Iva con l’augurio che ciò potesse aumentare le disponibilità economiche della società. Riguardo questa vicenda, sempre ieri mattina, il Comune ha inoltrato una formale diffida alla ditta a ripristinare il servizio.

tabella PRECEDENTI:

11/12/2012 LAZIO, IL TRASPORTO PUBBLICO AFFONDA: I TITOLARI DELLE AZIENDE TPL OCCUPANO LA REGIONE E CONGELANO I SERVIZI
07/12/2012 TRASPORTO LAZIO ALLO SBANDO, AZIENDE TPL IN GINOCCHIO: LUNEDI' SI FERMA TUTTO
06/12/2012 LAZIO VERTICE IN REGIONE TRA AZIENDE TPL E ASSESSORE MALCOTTI: COSTITUITA UNITA' DI CRISI
06/12/2012 LAZIO, RISCHIO PARALISI TRASPORTO PUBBLICO: OGGI VERTICE IN REGIONE TRA L'ASSESSORE MALCOTTI E LE AZIENDE DI TPL
30/11/2012 LAZIO PARALISI TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE LASCIA SPERARE, LE AZIENDE CHIEDONO GARANZIE
26/11/2012 LAZIO TRASPORTO PUBBLICO, LA REGIONE NON PAGA: FINE CORSA PREVISTO PER IL 10 DICEMBRE.
21/11/2012 CAPENA – FIANO, TRASPORTO PUBBLICO. LA REGIONE NON PAGA E DAMIBUS INTERROMPE IL SERVIZIO
26/10/2012 FIANO ROMANO E CAPENA: CONTO ALLA ROVESCIA PER LA SOSPENSIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO
19/10/2012 FIANO ROMANO E CAPENA, ALLARME TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE NON PAGA E IL SERVIZIO SI INTERROMPE.

 




LAZIO, IL TRASPORTO PUBBLICO AFFONDA: I TITOLARI DELLE AZIENDE TPL OCCUPANO LA REGIONE E CONGELANO I SERVIZI

Chiara Rai

Lazio – E’ iniziata ieri 10 dicembre  la paralisi effettiva del trasporto pubblico locale su gomma in oltre 70 Comuni del Lazio, tra cui della Provincia di Roma: Fiano Romano, Capena, Bracciano, Velletri, Lariano, Tivoli, Artena, Valmontone, Palestrina, Zagarolo, San Cesareo, Bellegra, Genazzano, Cave, Segni, Anzio..

I titolari della aziende di trasporto non ricevono i pagamenti da oltre 14 mesi e rimasti senza più soldi per pagare benzina e dipendenti, hanno deciso di "barricarsi" all’interno della Regione nella sala Liri in via Rosa Raimondi Garibaldi, assieme a 37 referenti di società di trasporto, le organizzazioni sindacali e molti sindaci dei Comuni interessati finché non si troverà una soluzione concreta per poter riattivare i servizi Tpl. “Purtroppo nonostante la buona volontà e l’interessamento che Malcotti ha espresso nei nostri confronti – dichiara Giuseppe Cilia, presidente dell’associazione “Uni.A.Mo.La” che rappresenta 47 aziende Tpl del Lazio – si insiste sulla cartolarizzazione Sace, ovvero su un accesso al credito che richiede diverso tempo ai fini dell’erogazione del pagamento a seguito di preventiva consegna di una serie di documentazione non facilmente e immediatamente reperibile per tutti”.

Cilia ribadisce che ci sono dei punti di debolezza nell’accordo della Regione e che servono risorse immediate, perché la maggior parte della aziende non è più in grado di mettere gasolio ai mezzi. “Su 70 milioni – aggiunge Cilia e conferma Claudio D’Amico titolare della Damibus S.r.l. che serve Fiano Romano e Capena – abbiamo bisogno di almeno 10 milioni subito per poter tamponare la situazione”. Cilia e gli altri trasportatori pretendono un accordo scritto con le specifiche di un effettivo acconto di almeno il 10 per cento dell’intero importo. Intanto mercoledì alle 16 è fissato un incontro tra i rappresentanti delle aziende Tpl e l’assessore al Bilancio Stefano Cetica.

E il blocco dei mezzi su gomma continuerà ad oltranza fino all’effettivo pagamento dell’anticipo richiesto. “Fino a mercoledì – conferma Cilia – non riprenderemo il servizio perché siamo davvero impossibilitati”. Uno sciopero annunciato, quindi, che non è stato sospeso neppure dopo il tavolo dello scorso giovedì in Regione con l’assessore ai Trasporti Luca Malcotti in occasione del quale erano stati chiariti i tempi e le modalità di gestione dell’accordo siglato il 30 novembre che rende operativo l’accordo tra Regione, Poste Italiane e Sace. Una sorta di intesa  per l’erogazione del pagamento alle aziende di trasporto. Inoltre Sace, a dire di Malcotti, avrebbe già deliberato favorevolmente sulla cessione dei crediti di alcune imprese che verranno pagate nei prossimi giorni.

tabella PRECEDENTI:

07/12/2012 TRASPORTO LAZIO ALLO SBANDO, AZIENDE TPL IN GINOCCHIO: LUNEDI' SI FERMA TUTTO
06/12/2012 LAZIO VERTICE IN REGIONE TRA AZIENDE TPL E ASSESSORE MALCOTTI: COSTITUITA UNITA' DI CRISI
06/12/2012 LAZIO, RISCHIO PARALISI TRASPORTO PUBBLICO: OGGI VERTICE IN REGIONE TRA L'ASSESSORE MALCOTTI E LE AZIENDE DI TPL
30/11/2012 LAZIO PARALISI TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE LASCIA SPERARE, LE AZIENDE CHIEDONO GARANZIE
26/11/2012 LAZIO TRASPORTO PUBBLICO, LA REGIONE NON PAGA: FINE CORSA PREVISTO PER IL 10 DICEMBRE.
21/11/2012 CAPENA – FIANO, TRASPORTO PUBBLICO. LA REGIONE NON PAGA E DAMIBUS INTERROMPE IL SERVIZIO
26/10/2012 FIANO ROMANO E CAPENA: CONTO ALLA ROVESCIA PER LA SOSPENSIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO
19/10/2012 FIANO ROMANO E CAPENA, ALLARME TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE NON PAGA E IL SERVIZIO SI INTERROMPE.



LAZIO, POST PISANOPOLI: E' SOLO LA POLVERINI CHE DECIDE QUANDO ANDARE AL VOTO…. LO DICE IL MINISTRO CANCELLIERI

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Alberto De Marchis

Due giorni fa, i parlamentari del Pd di Roma e del Lazio hanno inviato al ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri un'interrogazione a risposta immediata per chiedere "se e come il ministro interrogato, nell'ambito delle proprie competenze intenda agire per far si' che le elezioni del nuovo Consiglio della Regione Lazio e del presidente della Regione avvengano entro e non oltre il 28 dicembre 2012". La data del voto nel Lazio, dopo le dimissioni del Consiglio regionale, spetta per legge alla presidente Renata Polverini. A chiarirlo e' stata, nel corso del question time alla camera, proprio il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri.

Rispondendo alla interrogazione del Pd, la Cancellieri ha sostenuto di ''auspicare che una decisione così importante possa maturare ed essere adottata dal presidente regionale uscente che ne ha la piena ed esclusiva competenza nell'ambito di un sereno e pacato confronto alieno da ogni forma di strumentalizzazione che tenga conto di tutti gli interessi che caratterizzano la vicenda''. Il responsabile del Viminale ha, comunque, ribadito la ''piena disponibilità del governo a valutare qualsiasi aspetto della questione''. “Mi sembra che il ministro Cancellieri abbia chiarito quali siano non tanto le competenze, sulle quali non c’erano dubbi, quanto i riferimenti normativi dei quali tenere conto per andare al voto nel Lazio, spazzando via i giureconsulti prestati al teatro o alla politica che tanto si sono spesi in questi giorni”.  E’ quanto dichiara l’assessore al Bilancio della Regione Lazio, Stefano Cetica.  Vedo poi con piacere  – sottolinea Cetica – che l’onorevole Zingaretti è tornato ad usare toni più istituzionali passando dallo schifo – di cui parlava soltanto ieri – al senso di responsabilità: dopo la vicenda Maruccio, del resto, sarebbe stato strano provare certi sentimenti per il segretario regionale di un partito alleato”. Puntuale la reazione del Pd. "Se fosse confermata l'intenzione di Renata Polverini di rinviare ad aprile le elezioni alla Regione Lazio pur di restare al potere 4-5 mesi in più, emergerebbe una sua seria responsabilità contabile sulla quale andrebbe sollecitata l'attenzione della Corte dei Conti". Lo dichiara Luigi Zanda, vice presidente del gruppo del Pd al Senato. "Visti i costi vivi di una giunta e di un consiglio che si vuole far restare in carica senza aver nulla da fare e i danni seri che possono derivare dal lungo e artificiale prolungamento dell'ordinaria amministrazione, e' ormai evidente -aggiunge Zanda- la scelleratezza di un rinvio del voto motivato esclusivamente da ragioni di interesse politico personale". "Peraltro, oltre a una responsabilità contabile che emergera' con sempre maggiore chiarezza, le intenzioni della Polverini stanno coprendo di ridicolo l'intero Lazio: non si e' mai visto un presidente dimissionario che decide da solo e arbitrariamente il prolungamento della sua carica e di quella dei suoi sodali", conclude Zanda. Intanto, Il consigliere regionale dell’Udc Rodolfo Gigli ha scritto alla presidente Renata Polverini una lettera di cui si riporta il testo:

 Sig Presidente,

     ho letto con molte interesse la Sua intervista al Corriere della Sera dell’8/10/2012 per estrapolare dai molti temi trattati quello relativo alla data del voto, tralasciando quindi ogni riferimento e ogni valutazione di merito sugli altri elementi e sulle persone citate.

    Le dico francamente, forse con una inguaribile ingenuita’, che alla luce del difficile passaggio che abbiamo vissuto in Consiglio regionale e che si e’ concluso con l’interruzione traumatica della legislatura, mi sarei aspettato come minimo alcune cose:

– che i candidati gia’ in campo o quelli che stanno per entrare per concorrere all’incarico di Presidente della Regione, ancor prima della data del voto in nome di una “emergenza democratica” che non riguarda solamente la Regione Lazio, avessero messo sul tappeto l ‘esigenza inderogabile di concludere l’iter delle norme che abbiamo deciso di condividere relativamente al funzionamento del Consiglio e ai costi della politica.

Pensavo, cioe’, che si sarebbe prima di tutto discusso e concordato di come risanare il sistema presentandoci agli elettori con una piattaforma di rappresentanza istituzionale piu’ congrua alle necessita’ dei tempi e delle circostanze : e quindi,  in primo luogo, con la riduzione del numero dei Consiglieri ritenendo questa, dopo la riduzione del numero delle Commissioni e dei costi di funzionamento del Consiglio e dei gruppi consiliari, la premessa minima e indispensabile, anche se non sufficiente, per ricostruire il circuito positivo tra opinione pubblica, sistema politico e istituzioni.  E questo sulla base di una semplice considerazione: non credo – perche’ tra l’altro non ci sono in circolazione – ai salvatori della Patria, capaci di sopperire con la loro sola presenza al deficit di scelte politiche tempestive o, da soli, in grado di riscattare il volto sfigurato delle istituzioni: il riscatto della politica avviene con decisioni politiche, non con le brave persone, anche se, si ritengono dotati di poteri miracolosi o rifacendo i conti della spesa;.

-mi sarei aspettato che la societa’ civile, nelle sue varie articolazioni, (categorie imprenditoriali, sindacati, ecc) avessero a cuore il problema di fondo posto dalla crisi della Regione Lazio ancor prima della data delle elezioni; anzi a premessa di qualsiasi data, anche ravvicinata, che si ritenga piu’ opportuna;

 -mi sarei aspettato che sia pure una minima parte dell’inchiostro che il sistema dell’informazione ha speso sul caso, venisse utilizzata per riproporre questo problema di fondo, a premessa del cambiamento strutturale in Regione e quindi di una Regione rinnovata e quindi di un regionalismo basato su scelte coraggiose e non sull’ammontare della massa monetaria disponibile per funzionare.

Ingenuamente, insomma,  mi sarei aspettato da subito un dibattito su questi problemi e su una comune assunzione di responsabilita’ per rimuovere le cause e risanare la  c.d. “palude” che si e’ creata e non semplicemente cambiandone i “frequentatori” e i “gestori”.

Signor Presidente, mi aspetto questo da Lei gia’ da adesso , a prescindere dalla data del voto.       Le chiedo pubblicamente e accoratamente di prendere le iniziative piu’ opportune perche’ nel Lazio si vada al voto dopo aver concluso l’iter normativo delle decisioni che abbiamo assunto in Consiglio e in Commissione nella settimana cruciale, che Lei ben ricorda e conosce e, soprattutto dopo aver provveduto a garantire la riduzione del numero dei consiglieri da settanta a cinquanta.

 Ancor prima della data del voto prenda l’iniziativa di far convocare in via straordinaria il Consiglio Regionale per concludere in modo degno e credibile questa vicenda agli occhi dell’opinione pubblica e dei noi stessi.

 Se non faremo questo non basteranno candidati carismatici o presunti tali, candidati immacolati o presunti tali. Serve una risposta della politica, che si assume le responsabilita’ del presente, per  costruire qualcosa di nuovo nel futuro. E’ in gioco il buon regionalismo, il suo sviluppo per rafforzare le istituzioni democratiche ancor prima del tornaconto politico di questo o quel candidato. 

 A meno che dietro la fretta sul voto di qualcuno, non ci sia la voglia di molti di lasciare le cose come stanno!

 Con stima e cordialità,

 Rodolfo Gigli