Nemi, stadio comunale. 600 mila euro per adeguamento e fari al led. “Ricomincio da Nemi”: “Prosegue lo sperpero di denaro pubblico”

NEMI (RM) – “Altri 150 mila euro in uscita dalle casse del Comune di Nemi per lo Stadio Luciano Iorio. L’ennesimo, cospicuo esborso di denaro da parte dei cittadini come contributo a lavori di adeguamento, per un totale complessivo di ben 600 mila euro”. Questo un primo commento dei consiglieri comunali Cortuso e Corrieri di “Ricomincio da Nemi” dopo la recente approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica per i lavori di adeguamento al regolamento LND e la sostituzione dei fari a led
nel campo sportivo comunale “Luciano Iorio “ da parte degli amministratori comunali.

600 mila euro di intervento di cui 150 mila a carico del Comune

Un intervento che costerà complessivamente quasi 600 mila euro – 591.031,64 per l’esattezza – e che peserà sulle casse comunali di Nemi per 148.031,64 quale quota parte del 25,04%.

Cortuso e Corrieri: “Una gestione scriteriata”

“Altri soldi – proseguono Cortuso e Corrieri – per quello stadio che, nel corso degli anni, è stato oggetto di vergognose dispute tra amministratori vecchi e nuovi, teatro di processi penali e, infine, oggetto di un esposto alla Corte dei Conti da parte dei nostri consiglieri per la sua gestione a dir poco scriteriata. Tanti, troppi soldi per un bene che la nostra comunità ha pagato a caro prezzo ma che non è mai stato messo a disposizione dei suoi cittadini. Così, mentre il nostro prezioso stadio comunale è ad uso esclusivo di società di calcio a condizioni davvero vantaggiose, ai ragazzi di Nemi viene disegnato un campetto di calcio con la vernice, sull’asfalto del piazzale antistante la caserma dei pompieri (Campetto Bertucci) per farli divertire “in tutta sicurezza”.”

“Questo è il punto: – evidenziano i consiglieri di “Ricomincio da Nemi” la cattiva gestione della cosa pubblica per la quale abbiamo fortemente voluto che venissero accertate le responsabilità. La storia dello stadio comunale concentra in sé tante cose: lo sperpero di denaro, l’incapacità di amministrare un bene comune, la totale mancanza di politiche giovanili e per lo sport. Questo è solo uno dei tanti volti del degrado politico e amministrativo che “Ricomincio da Nemi” vuole combattere. Quel degrado che toglie tante risorse ai cittadini per restituire loro una città sempre più sporca, servizi sempre meno efficienti, un ambiente sempre meno vivibile”.




NEMI, SIGILLI DEL TRIBUNALE ALLO STADIO LUCIANO IORIO

Nel ricostruire l’intera vicenda, quello che si può affermare è che a partire dall’allora sindaco Alessandro Biaggi per proseguire con Cinzia Cocchi, con l’ex responsabile dell’ufficio Tecnico Gianpaolo Miglietta e con l’allora vicesindaco di Nemi Alberto Bertucci si sono sostanzialmente firmati dei nulla osta al fine di permettere sia alle squadre di giocare e iscriversi al campionato che al pubblico di assistere alle partite.

 

Redazione

Sigilli della Procura sull’impianto sportivo Luciano Iorio di Nemi, dal 18 luglio sotto sequestro preventivo. Questo è ciò che si nota passando per via dei Corsi e via della Radiosa, dove un foglio del Tribunale di Velletri è ciò che rimane di una storia che si trascinava da diverso tempo. Per lo stadio, di proprietà comunale, si sono adoperati davvero tutti gli amministratori susseguitesi negli anni, anche l’attuale di maggioranza Giovanni Libanori che è stato vicepresidente della Diana Nemi, squadra che di recente si è fusa con i Canarini di Rocca di Papa. L’obiettivo comune è sempre stato quello di non lasciare senza campo i ragazzi delle associazioni sportive Diana Cinthianum e Diana Nemi. Ci sarebbero dei manufatti, circa cinque, che avrebbero presentato delle irregolarità. Inoltre, l’impianto sarebbe risultato privo di agibilità, dell’allaccio in fogna e del certificato di prevenzione incendi. Ciò è emerso in occasione di un sopralluogo della polizia municipale datato 6 maggio 2011, avvenuto a seguito di un esposto. Inoltre, sono state acquisite le ordinanze del 1 settembre 2009, a firma dell’allora sindaco Cinzia Cocchi, del 26 agosto a firma del vicesindaco e attuale primo cittadino Alberto Bertucci e del 10 novembre 2011 a firma del responsabile dell’ufficio tecnico Gianpaolo Miglietta. Difatti, quali legali rappresentanti dell’Ente, risultano indagati per falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art. 479 del codice penale) l’ex sindaco Alessandro Biaggi che avrebbe firmato un nulla osta relativo il campo il 3 giugno 2009, Cinzia Cocchi e Gianpaolo Miglietta. Indagato anche Giacinto Bertucci, presidente della Diana Nemi, per aver eseguito manufatti abusivi presso l’impianto in area vincolata. 

Intanto, non è pervenuta alla nostra redazione alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’amministrazione comunale,  nessun “pezzo di carta” e nessun contributo su questa vicenda, nonostante il direttore de L’osservatore laziale abbia cercato un contatto con Giovanni Libanori, il quale oltre a sbraitare su facebook, su questa vicenda non ha inteso dire nulla. Una considerazione, intanto, può essere fatta: di fatto l’inerzia dell’anno passato, ha preparato il terreno all’avvento della Magistratura e probabilmente se non ci fosse stato il commissariamento, a quest’ora in quel campo gli sportivi sarebbero in piena attività. Nel ricostruire l’intera vicenda, quello che si può affermare è che a partire dall’allora sindaco Alessandro Biaggi per proseguire con Cinzia Cocchi, con l’ex responsabile dell’ufficio Tecnico Gianpaolo Miglietta e con l’allora vicesindaco di Nemi Alberto Bertucci si sono sostanzialmente firmati dei nulla osta al fine di permettere sia alle squadre di giocare e iscriversi al campionato che al pubblico di assistere alle partite. Impegnato in trincea anche l’attuale sindaco Alberto Bertucci, il quale in campagna elettorale promise che avrebbe riaperto lo stadio già i primissimi giorni dopo l’elezione. Di fatto non è stato così e a rischiare il campionato sono i ragazzi della talentuosa squadra.