ROMA, SQUADRA MOBILE: COVO DI TRAFFICANTI IN VIA COURMAYER.

Redazione

Roma – La Squadra Mobile di Roma ha svolto un’articolata attività d’indagine nei confronti di alcuni soggetti dediti al traffico di sostanze stupefacenti, operanti nel quartiere Trionfale.
Le indagini hanno consentito di trarre in arresto due 50enni romani, BARRUI Tommaso e DE TOMMASI Fabio, entrambi trovati in possesso di sostanza stupefacente del tipo cocaina per un peso complessivo pari a 11 kg. circa.

Nel corso dell’operazione, sono state sequestrate alcune armi con relativo munizionamento: una pistola revolver Smith&Wesson calibro 38 special ed una pistola Beretta modello 98FS simile a quelle in dotazione alle forze di Polizia.

Gli uomini della Squadra Mobile, hanno rinvenuto anche il materiale utilizzato per la lavorazione della droga, gli strumenti per il confezionamento della cocaina, tra i quali alcuni frullatori, stampi di legno e di ferro, strumenti questi ultimi utilizzati per dare forma e consistenza alla sostanza stupefacente mischiata con sostanze da taglio. Gli investigatori che hanno eseguito le indagini utilizzando solo i mezzi operativi tradizionali senza l’ausilio di intercettazioni telefoniche, hanno assestato un duro colpo alla criminalità operante nel traffico di droga il cui volume di affari era certamente di grande livello.

L’azione di contrasto compiuta, ha consentito di recidere le basi di una efficiente e lucrosa attività illecita impedendo agli spacciatori di immettere nel mercato capitolino un ingente quantitativo di droga, anche in occasione delle festività natalizie, che avrebbe fruttato ingenti somme di denaro.
Sono i corso le indagini per accertare se le armi in sequestro siano state utilizzate in fatti delittuosi contro la persona, atteso che all’interno di uno dei box è stato sequestrato anche uno scooter di grossa cilindrata notoriamente utilizzato per compiere tali crimini.
Gli arrestati sono stati associati presso la casa circondariale di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
 




OSTIA: COLPO MORTALE ALLA CUPOLA MAFIOSA

Redazione

Ostia (RM) – Sin dalle prima ore dell’alba di oggi 26 luglio e’ in corso una delle piu’ vaste operazioni antimafia condotte dalla Polizia di Stato nella capitale. 

La squadra mobile di Roma sta eseguendo 51 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei confronti di una associazione di stampo mafioso operante sul litorale che da anni controllava ogni attivita’ illecita realizzata a Roma. Nel blitz scattato questa mattina e che vede impegnati circa 500 tra uomini e donne della Polizia di Stato. In campo, anche i reparti speciali, le unita’ cinofile e le pattuglie della Polmare, coaudiuvati dall’alto con l’ausilio  dell’ elicottero.

La lunga indagine condotta dalla squadra mobile di Roma ha consentito, per la prima volta, di fornire elementi alla Procura della Repubblica per contestare ed individuare l’esistenza di una associazione di stampo mafioso nella capitale. Il blitz e’ andato a colpire quelli che venivano considerati i “Sancta sanctorum” del crimine romano e siciliano. colpite, in particolare, le famiglie dei Fasciani, dei Triassi, dei D’Agati, che da anni si sono spartiti ed hanno gestito tutto il malaffare soprattutto sul litorale di Ostia.

Il lavoro svolto dagli uomini della squadra mobile ha permesso di seguire tutti i passaggi criminali dei vari affari posti in essere dalle organizzazioni: dall’ingresso di un nuovo appartenente, agli accordi tra i capi delle organizzazioni per la spartizione del territorio, alle riunioni effettuate per dirimere le controversie sorte nella gestione del territorio, pianificazione di omicidi o tentati omicidi necessari per garantire e ripristinare la supremazia su qualsiasi attivita’ realizzata.

Nell’operazione conclusa questa mattina e’ stato dato un colpo mortale alla cupola mafiosa operante da anni nella capitale. Sono state colpite le intere famiglie dei Fasciani, a partire dal capo indiscusso Carmine, ai fratelli Nazzareno, Giuseppe e Terenzio, e quella dei Triassi, Vito e Vincenzo, appartenneti alla nota famiglia mafiosa dei Cuntrera –Caruana, che da anni si erano trasferiti ad Ostia mantenendo un legame inscindibile con cosa nostra siciliana. e’ stato ricostruito come per quasi un ventennio i due gruppi criminali hanno intrattenuto affari e si sono spartiti il territorio in una sorta di pax mafiosa in base alle quale tutti potevano tranquillamente gestire i loro illeciti traffici. Della cupola mafiosa faceva parte anche un altro appartenente a cosa nostra siciliana da anni stanziatosi ad Ostia il quale era il terzo anello del gruppo di comando dell’organizzazione.

L’operazione conclusa stamattina dalla Squadra Mobile di Roma non si e’ limitata ai confini nazionali ma grazie al coordinamento dell’Interpol contemporaneamente sull’isola di Tenerife e’ stato individuato uno dei due capi storici della famiglia Triassi, Vincenzo,  e sua moglie i quali sono stati portati nelle carceri spagnole in attesa dell’estradizione. Il rapporto istaurato dalla Polizia italiana con quella spagnola aveva gia’ portato, nel corso dell’indagine, a poter arrestare due latitanti che avevano trovato rifugio nella citta’ di Barcellona




ROMA,TORREVECCHIA: SI AGGRAVA LA POSIZIONE DEL KILLER DI VINCENZO FEMIA

Redazione

Roma – Il lavoro investigativo svolto dalla Squadra Mobile di Roma nelle ore immediatamente successive all’arresto del Cretarola – autore dell’omicidio di Vincenzo Femia – ha consentito di risalire ad un box che di via di Torrevecchia nella disponibilita’ dell’uomo, che lo aveva affittato utilizzando documenti falsi.

All’atto dell’irruzione i poliziotti della Squadra Mobile quasi non credevano ai loro occhi….. una vera e propria “santa barbara”.

Un “set” completo per un vero killer professionista:

Ø –sei pistole

Ø –un fucile

Ø –notevole quantita’ di munizionamento dello stesso calibro della armi utilizzate sul luogo dell’eccidio.

Ø –un giubbotto antiproiettile

Ø –un passamontagna

Ø –uno scooter – rubato circa un anno fa’ – con caschi integrali.

 
Sono in corso accertamenti degli investigatori della Squadra Mobile volti alle verifica se tra le armi sequestrate c’è anche l’arma che ha ucciso nel gennaio scorso Femia, oppure se sono state utilizzate per altri omicidi.

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FIUMICINO, VECCHI RANCORI: URTA CON LA SUA BICI LA MACCHINA DEL CONOSCENTE E QUESTO GLI SPARA IN UN ORECCHIO

Alberto De Marchis

Fiumicino (RM) – E' successo intorno a mezzogiorno in via del Faro a Fiumicino, a due passi dal complesso delle case popolari di via Vistola. Un uomo di 32 anni, con passati precedenti penali, è stato colpito da un colpo di pistola sparato da un uomo dileguatosi subito dopo l’assalto a bordo di una Seicento.
Sul posto della sparatoria si sono precipitate una volante del commissariato di Fiumicino, una del Lido e la Squadra Mobile di Roma che ha avviato le indagini. Il proiettile di piccolo calibro  l’ha trapassato da un orecchio e uscito da un’orbita oculare. Adesso la vittima versa in gravi condizioni al San Camillo.

La vittima, dopo essere stato soccorso, avrebbe riferito di aver urtato con la propria bicicletta l'auto del suo aggressore. Tra i due conoscenti che abitano anche nello stesso quartiere, c'erano già vecchi rancori. E dopo lo stupido incidente sarebbe scaturita una lite, poi lo sparo. Nelle prossime ore potrebbe scattare il fermo dell'aggressore.

Testimoni lo avrebbero descritto fisicamente e la polizia è alla ricerca. 

Il ferito è stato trasportato d’urgenza nel vicino pronto soccorso di via Coni Zugna. I sanitari giudicando gravi le sue condizioni di salute ne hanno disposto l’immediato trasferimento all’ospedale San Camillo di Roma.
 




CIVITAVECCHIA, ALIAS "NACCHELLA": LATITANTE VIAGGIAVA CON ALTRA IDENTITA' SU UNA NAVE PROVENIENTE DALLA SARDEGNA

Redazione

E’ destinatario di un ordine di esecuzione emesso dalla Procura Generale presso la Corte di appello di Napoli  in quanto deve scontare la pena di 4 anni e 16 giorni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti .

Esposito Luigi, alias “Nacchella”, è stato arrestato nella serata di ieri dagli agenti della Squadra Mobile di Roma, diretta dal dr. Renato Cortese ,al termine di una lunga attività di indagine durata diversi mesi.

Sono stati infatti i numerosi controlli incrociati nelle banche dati delle forze dell’ordine ed i riscontri con i passeggeri imbarcati su una nave, a consentire di individuarlo 

L’ uomo, latitante dal 2011, viaggiava sotto falsa identità a bordo di una nave proveniente dalla Sardegna in compagnia della moglie e del figlio.

I poliziotti lo hanno atteso all’interno dello scalo portuale di Civitavecchia dove con la collaborazione della Polizia di frontiera lo hanno individuato ed arrestato.