Siria, spedizione punitiva: Gran Bretagna pronta ad attacco missilistico congiunto con Usa senza passare per il Parlamento

La tempesta non si è ancora scatenata sulla Siria nonostante in molti avessero ipotizzato che l’attacco Usa contro il regime di Damasco potesse avvenire nella notte appena trascorsa. Dalla Casa Bianca fanno sapere che ancora non è stata presa nessuna decisione. “Il presidente Trump ha diverse opzioni a sua disposizione, molte delle quali rimangono sul tavolo” per rispondere all’attacco con armi chimiche di sabato a Douma, ha affermato la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders precisando che non è ancora stata presa una decisione finale su eventuali raid militari. “Non abbiamo ancora definito alcuna azione specifica da adottare”, ha dichiarato Sanders in un briefing ieri sera, citata dalla Bbc. Gli Stati Uniti considerano la Russia e la Siria responsabili dell’attacco di sabato, ha aggiunto.

Intanto la Gran Bretagna muove i primi sottomarini

Oggi intanto si riunirà il Consiglio di sicurezza nazionale negli Usa e la premier britannica ha convocato una riunione di governo. Theresa May ha ordinato il dispiegamento di sottomarini verso la Siria, nel raggio d’azione missilistico, in vista di un attacco che “potrebbe cominciare nelle prossime ore” contro il regime di Bashar Assad. Lo sostiene il Daily Telegraph sottolineando, come anche altri media britannici, che la May sarebbe pronta ad un attacco missilistico congiunto con gli Usa senza passare per il Parlamento.

La riunione d’emergenza del governo convocata dalla May sulla Siria servirebbe proprio a garantirsi l’appoggio dell’esecutivo sull’azione militare “punitiva” in risposta all’utilizzo di armi chimiche su Douma attribuito ad Assad. May: “Serve risposta ad uso armi chimiche” La May ieri aveva avvertito che “l’uso continuo di armi chimiche non puo’ restare senza risposta. Stiamo lavorando con i nostri piu’ stretti alleati per capire come assicurare che i responsabili ne rendano conto, come possiamo prevenire l’utilizzo di armi chimiche e come fermare la catastrofe umanitaria causata da questo uso”.




Siria, Trump alla Russia: “Stiamo arrivando”

“La Russia promette di abbattere tutti i missili sparati alla Siria. Russia preparati, perché arriveranno, belli, nuovi e intelligenti! Non dovreste essere partner di un animale che uccide con il gas, che uccide il suo popolo e si diverte!”. Questo il tweet del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Poche ore prima, Mosca aveva detto che la risposta a un eventuale attacco statunitense in Siria sarebbe stata “immediata”.

“Le nostre relazioni con la Russia sono peggiori di quanto non lo siano mai state, compresa la Guerra Fredda. Non c’è ragione per questo”: ha aggiunto sempre tramite Twitter il presidente americano Donald Trump.

Mosca: “Spari i suoi missili contro terroristi”

“I missili ‘intelligenti’ dovrebbero volare verso i terroristi, non verso il governo legittimo” della Siria. E’ la prima risposta di Mosca al tweet di Donald Trump per bocca della portavoce del ministero degli Esteri russo. La Russia sostiene che i missili americani distruggeranno le eventuali prove dei sospetti attacchi chimici.

“Se gli Usa attaccano noi risponderemo”

L’esercito russo si riserva il diritto di abbattere i missili e distruggere i siti di lancio in caso di aggressione degli Stati Uniti contro la Siria, come fa sapere l’inviato di Mosca in Libano, Alexander Zasypkin. “Le forze russe – sottolinea inoltre Zasypkin secondo Russia Today – affronteranno qualsiasi aggressione degli Stati Uniti contro la Siria, intercettando i missili e colpendo le loro piattaforme di lancio”.

Rincara la dose il vicepresidente della commissione Difesa in Senato Yevgeny Serebrennikov, precisando che la base aerea russa Hmeymim e la base navale di Tartus, come anche i militari russi dispiegati in Siria, sono sotto stretta protezione da quando Washington ha annunciato l’intenzione di colpire la Siria dopo il presunto attacco chimico a Duma. E concludendo: “Ci aspettiamo che, in caso di attacchi americani, le vite dei nostri uomini non siano messe in pericolo. Credo che gli Usa lo comprendano e che non lo consentiranno perché, in caso contrario, la risposta della Russia sarà immediata, come ha detto il nostro capo di Stato maggiore”.

Putin: “Situazione preoccupa, spero prevalga il buonsenso”

“La situazione nel mondo non può non suscitare preoccupazione, sta diventando sempre più caotica, ma la Russia spera che il buonsenso prevalga” e che “il sistema mondiale diventi stabile e prevedibile”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in una cerimonia al Cremlino per la consegna delle credenziali dei nuovi ambasciatori, tra cui l’italiano Pasquale Quito Terracciano.

Damasco: “Usa spericolati, minacciano la pace”

Il governo siriano definisce “spericolate” e “avventate” le minacce americane di un attacco militare in seguito al presunto attacco chimico di sabato scorso a est di Damasco. In un comunicato del ministero degli Esteri diffuso dall’agenzia ufficiale Sana si afferma che “il pretesto delle armi chimiche è evidentemente una scusa debole e non sostenuta da prove”. E che le “minacce americane mettono in pericolo la pace e la sicurezza internazionali”.




Siria, venti di guerra: allerta sulle rotte aeree del Mediterraneo orientale

Il Consiglio di sicurezza Onu ha bocciato anche la terza bozza di risoluzione sulla Siria presentata dalla Russia, che chiedeva l’invio di investigatori Opac a Duma per indagare il presunto attacco chimico. Da parte sua, Mosca ha posto il veto alla bozza Usa per istituire un nuovo meccanismo d’inchiesta indipendente. Trump muove intanto le navi militari. E Macron afferma che la Francia deciderà la risposta insieme a Usa e Gb.

Allerta sulle rotte aeree del Mediterraneo orientale

L’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) ha diramato un’allerta sulle rotte aeree del Mediterraneo orientale. Secondo quanto riportano i media internazionali. L’allarme è stato emesso “a causa del possibile lancio di raid aerei con missili aria-terra e/o cruise entro le prossime 72 ore”. E va tenuta anche presente “la possibilità di un’interruzione intermittente delle apparecchiature di radionavigazione”, afferma l’Easa.

La minaccia di Trump

Il presidente americano Donald Trump, che ha promesso una “risposta forte”, ha annullato il suo viaggio in America Latina per seguire da vicino gli sviluppi. Parigi vede “particolari responsabilita’” degli alleati di Damasco nell’attacco e il presidente Emmanuel Macron, al telefono con l’inquilino della Casa Bianca, ha confermato la necessita’ di una “risposta dura da parte della comunita’ internazionale”, mentre al Consiglio di sicurezza dell’Onu il gioco delle bocciature incrociate affonda le risoluzioni presentate da Russia e Stati Uniti. Da Mosca, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha accusato “gli Stati Uniti, insieme ad altri Paesi” di aver adottato “una posizione non costruttiva” e di “rifiutare a priori di guardare negli occhi la realta’”. La Cina invece si oppone a qualsiasi risposta militare “impulsiva”. Per Mosca, l’avvicinarsi alla Siria del cacciatorpediniere americano e’ “il segnale di un’escalation della situazione” e puo’ essere visto come un elemento di “intimidazione” anche se – ha spiegato la Marina – “gli Stati Uniti non oseranno colpire apertamente la Siria, per via della presenza di navi e sottomarini russi nel Mediterraneo”.




Siria, F15 israeliani bombardano aeroporto. Trump: Damasco pagherà ‘un grande prezzo’ per il sospetto attacco chimico

Almeno 12 militari, tra cui soldati iraniani, sono stati uccisi nei raid missilistici compiuti nella notte contro la base aerea Tayfur vicina ad Homs, nella Siria centrale, e da varie fonti attribuito a Israele. Secondo media panarabi degli Emirati Arabi Uniti (Sawt ad Dar), dell’Arabia Saudita (Ikhbariya) e dell’Iran e degli Hezbollah (al Mayadin), il raid non è da collegarsi al presunto attacco chimico di sabato a est di Damasco e in cui sono morte circa 70 persone. Ma, secondo le stesse fonti, sarebbe uno dei raid periodici condotti da Israele contro basi iraniane e di Hezbollah in Siria.

Anche la tv di Stato siriana ha affermato che a condurre l’attacco sono stati caccia israeliani, aerei F-15

In precedenza media siriani avevano ipotizzato si fosse trattato di una operazione militare americana. Anche Mosca accusa Israele: due aerei F-15 dell’Aeronautica israeliana hanno effettuato un raid con otto missili guidati contro l’aerodromo siriano T-4, ha detto il ministero della Difesa russo. L’attacco è avvenuto dal Libano, senza violare lo spazio aereo siriano. Le difese aeree siriane hanno distrutto cinque missili guidati. Mosca segnala che “nessun consulente” militare russo è tra le vittime. Lo riporta la Tass.

Il presidente Donald Trump ha promesso che Damasco pagherà ‘un grande prezzo’ per il sospetto attacco chimico.

Negli ultimi anni Israele ha effettuato diversi raid sulla Siria. Ieri un sospetto attacco chimico su Duma ha fatto 100 morti, tra cui donne e bambini. Gli Stati Uniti e altri otto paesi membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu – Gran Bretagna, Francia, Polonia, Olanda, Svezia, Kuwait, Perù e Costa d’Avorio – hanno chiesto una riunione di emergenza dei Quindici sull’attacco chimico in Siria. Intanto Donald Trump ed Emmanuel Macron hanno “condannato fortemente l’orribile attacco con armi chimiche in Siria e hanno concordato che il regime di Assad deve essere chiamato a rispondere per i suoi continui abusi dei diritti umani”: lo rende noto la Casa Bianca riferendo di una telefonata tra i due leader, che hanno concordato anche di “scambiare informazioni sulla natura dell’attacco e di coordinare una forte risposta comune”.




Siria, sale a 100 il bilancio dei morti. Papa Francesco: “Preghiamo perché i responsabili politici e militari scelgano un’altra via”

Sale a circa cento morti tra cui bambini e donne, il bilancio di un sospetto attacco chimico attribuito al governo siriano a est di Damasco, nella cittadina di Duma, ultima roccaforte di miliziani anti-regime. Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), i primi bilanci di decine di uccisi si sono aggravati a causa della gravità delle condizioni di salute di numerose persone che hanno mostrato segni di soffocamento e difficoltà respiratorie. Il precedente bilancio parlava di almeno 70 uccisi.

Interviene anche il Papa che chiede con forza la fine degli stermini e delle armi chimiche in Siria

“Giungono dalla Siria notizia terribili con decine di vittime, di cui molte donne e bambini”, notizie di tragici effetti “dell’uso di armi chimiche”: “preghiamo per tutti i defunti per le famiglie che soffrono”, afferma Francesco, e aggiunge: “Non c’è una guerra buona e una guerra cattiva e niente può giustificare l’uso di tali strumenti di sterminio contro persone e popolazioni inermi. Preghiamo perché i responsabili politici e militari scelgano un’altra via: quella del negoziato, la sola che può portare una pace che non sia quella della morte e della distruzione”.




Terrorismo, dalla Lombardia scappa in Siria a combattere per l'Isis

 

Redazione


SIRIA – Ha obbligato il figlioletto di soli sei anni a imparare la "lotta corpo a corpo" in un campo di addestramento in Siria, paese dove è fuggita portando il bimbo, al quale ha cambiato il nome in Yussuf e che ha cercato di educare in modo da farlo diventare un "futuro combattente". E' quanto risulta da un'indagine dell'antiterrorismo che ha portato a firmare un mandato di arresto per Valbona Berisha, ora 34 anni e di origini albanesi, che due anni fa da un piccolo centro in provincia di Lecco, è fuggita – abbandonando marito e figlie maggiori – per andare ad arruolarsi nell'esercito del Califfato, prestando opera di "soccorso" e "guerriglia". La donna, che ha anche provveduto a far circoncidere il figlio, è stata individuata con lui in un paese a 40 chilometri da Aleppo. Non si sa se i due siano ancora vivi.

Era stato il marito, anch'egli albanese, a denunciare ai carabinieri la scomparsa. Il 28 novembre il gip di Milano, Manuela Scudieri, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti della donna per associazione a delinquere con finalità di terrorismo internazionale (270 bis del Codice penale).

L'indagine del Ros dei carabinieri, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Alessandro Gobbis, ha permesso di accertare il percorso di radicalizzazione della donna che ha determinato, alla fine del 2014, la sua partenza per la Siria. Il suo trasferimento nel teatro di guerra era anche motivato dall'intenzione di sposare un macedone combattente per il Califfato.




Siria: L'appello dell'italiano da 7 mesi prigioniero

 

di Roberto Ragone

 

Un lungo abito bianco, una barba altrettanto lunga, come appare in un video, Sergio Zanotti è prigioniero da sette mesi, in Siria, di un gruppo armato non identificato, come riferisce il sito russo Newsfront. A quanto si apprende da fonti dell’Unità di crisi della Farnesina, le autorità italiane sono al corrente del video da diversi giorni e stanno seguendo il caso. Sergio Zanotti appare in ginocchio, all’aperto, con alcuni ulivi alle spalle, e come di prassi, alle sue spalle una figura vestita di nero che lo minaccia con un fucile mitragliatore. In mano l’italiano tiene un cartello con una data, pare il 15 novembre 2016. In un’altra foto è in piedi, scalzo, e tiene in mano lo stesso cartello.

 

“Mi chiamo Sergio Zanotti” dice con accento bresciano, a bassa voce “ e da sette mesi sono prigioniero qui in Siria. Prego il governo italiano di intervenire nei miei confronti prima di una eventuale esecuzione.” Il video pare giri sul web da circa una settimana, e l’uomo non pare particolarmente provato da sette mesi di prigionia. Gli investigatori stanno ricostruendo la sua vicenda: infatti Zanotti è partito alcuni mesi fa per la Turchia, dove si sono perse le sue tracce.




Siria, bombardamenti su Aleppo: ospedali fuori uso

Redazione

SIRIA – Pesanti e ripetuti bombardamenti governativi siriani su Aleppo est hanno messo fuori uso tutti gli ospedali da campo e cliniche mobili della zona assediata dalle forze lealiste. Lo annuncia l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) citata dalla Bbc. Secondo Medici senza frontiera si tratta della "peggiore campagna di bombardamenti degli ultimi anni" su Aleppo.

Secondo la rappresentante dell'Oms in Siria, Elizabeth Hoff, le organizzazioni non governative che operano ad Aleppo dal confine turco "confermano oggi che tutti gli ospedali ad Aleppo est sono fuori servizio". Dal canto suo, Medici senza frontiere afferma in un comunicato che i danni agli ospedali colpiti nelle ultime 48 ore "sono enormi". Diverse strutture "hanno dovuto interrompere le attività. L'ospedale pediatrico è stato attaccato per la seconda volta, tre piani sono distrutti e ora non è più in funzione", si legge nel comunicato ricevuto dall'ANSA. L'organizzazione medica internazionale prosegue affermando che secondo alcuni dei medici che Msf sostiene nell'area "è la peggiore campagna di bombardamenti degli ultimi anni". Con pochi medici rimasti e le forniture che non possono entrare, il sistema sanitario è in ginocchio e non sappiamo quanto potrà reggere ancora, prosegue il comunicato.

Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), nei raid odierni su Aleppo est sono morte almeno 27 civili e negli ultimi cinque giorni di bombardamenti governativi sono oltre 150 in tutto le persone uccise. L'agenzia siriana Sana, controllata dal governo, parla di 2 uccisi in tutto e di 11 feriti in bombardamenti di artiglieria degi insorti su Aleppo ovest (controllata dal governo) e a Damasco. La Sana e i media governativi non fanno menzione di raid aerei sui quartieri di Aleppo est controllati dagli insorti.

Intanto gli Stati Uniti mettono in guardia la Siria e la Russia contro le "azioni atroci" su Aleppo. In una nota della Casa Bianca, il consigliere per la sicurezza nazionale Susan Rice condanna i bombardamenti che hanno distrutto gli ospedali, aggiungendo che "il regime siriano e i suoi alleati, la Russia in particolare, sono responsabili delle conseguenza immediate e di lungo termine di tali azioni". Mosca deve "immediatamente" fermare le violenze e consentire l'arrivo aiuti umanitari.




Siria, 80 morti in raid su Aleppo: anche i bambini nel bagno di sangue

Redazione

SIRIA – Ottanta persone, tra le quali molti bambini, sono state uccise in decine di raid aerei governativi oggi su Aleppo e sulla sua provincia, secondo la televisione panaraba Al Jazira. L'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) afferma che in uno di questi raid, sul villaggio di Beshqati, ad ovest di Aleppo, sono stati uccisi 12 membri della stessa famiglia, tra i quali 6 bambini o adolescenti.

Erano ripresi intensi prima dell'alba i bombardamenti governativi e russi su Aleppo orientale, la parte della città controllata dagli insorti e assediata dalle forze lealiste. Secondo giornalisti sul terreno, nelle ultime due ore sono stati pesantemente bombardati i quartieri di Qaterji, Maysar, Karm Tahhan. Le fonti precisano che l'area del campo profughi palestinese di Handarat, vicino al fronte tra governativi e insorti, è stato bombardato con bombe a grappolo, particolarmente letali per i civili. Più di seimila persone, in larghissima parte miliziani dell'Isis, sono state uccise in due anni di raid della Coalizione guidata dagli Usa in Siria. Lo riferisce oggi l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che riporta un bilancio dettagliato. Dei 6.213 uccisi si contano 5.357 miliziani jihadisti uccisi e 611 civili.

Di questi, 163 sono minori e 90 sono donne. Nei raid della Coalizione sono stati uccisi anche 90 soldati governativi siriani, morti tutti nell'attacco di sabato scorso nell'est del Paese. Gli Usa hanno ammesso l'errore. Colpiti a morte dai bombardamenti della Coalizione anche 136 miliziani qaedisti e 10 di altre fazioni armate siriane.




Siria: è morto Alì, il fratellino del piccolo Omran

A.B.
 
Siria – E’ morto Alì, il fratellino di 10 anni di Omran, un bambino che si è salvato miracolosamente da un bombardamento ad Aleppo e le cui immagini hanno fatto il giro di tutto il mondo. Alì è deceduto a seguito delle profonde ferite causate dallo stesso raid. Omran Daqneesh è un bambino di cinque anni che è divenuto il simbolo di una guerra che ogni giorno semina morte e distruzione. Miracolosamente è stato salvato il 17 agosto dai terribili bombardamenti di Assad o della Russia. Dalle macerie è stato estratto vivo, con delle ferite alla testa ma cosciente in merito a quanto fosse realmente accaduto attorno a lui. Il suo silenzio, il suo sguardo fisso senza un grido e senza una lacrima ma con la consapevolezza di un bambino che ha visto crollare attorno a se il suo nido, le sue sicurezze, i suoi sogni, il suo futuro. Il paramedico che per primo lo ha estratto dalle macerie ha dichiarato “È la prima volta che vedo un bambino come lui. In genere quando i bambini sopravvivono a un bombardamento, poi piangono, le loro voci riempiono tutto. Questo bambino non parlava. L'ho portato in ambulanza e ho cercato di parlarci, ma non ha detto una parola. Niente. Alla fine ha chiesto: 'Dove sono mia madre e mio padre?'. Questo è tutto quello che ha chiesto". Il paramedico ha proseguito “Voglio ricordare al mondo che Omran non è il primo bambino ferito nei bombardamenti russi su Aleppo. Ogni giorno ci sono morti e feriti qui, ad Aleppo, feriti dagli stessi bombardamenti aerei russi”. 

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Redazione

ALEPPO – La Russia è pronta a sostenere la proposta di una tregua di 48 ore su base settimanale ad Aleppo per consentire l'invio di aiuti umanitari nella città assediata: lo fa sapere il generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo. Si dovrebbe iniziare la prossima settimana. Una richiesta di tregua era stata avanzata dalle Nazioni Unite.

L'Ue "condanna fortemente l'escalation della violenza ad Aleppo", in particolare "tutti gli attacchi contro i civili" e quelli "eccessivi e sproporzionati da parte del regime siriano", e chiede quindi "uno stop immediato ai combattimenti". Così l'Alto rappresentante Federica Mogherini a nome dell'Ue, sottolineando che "le operazioni umanitarie ad Aleppo devono rispondere a uno scopo umanitario e rispettare pienamente i principi umanitari".

L'inviato speciale dell' Onu per la Siria, Staffan de Mistura, ha annunciato di avere sospeso l'attività della sua task force umanitaria affermando che i continui combattimenti ostacolano gli aiuti ai civili. De Mistura è tornato a chiedere una tregua di almeno 48 ore, in particolare ad Aleppo.

Attivisti dell'opposizione siriana hanno diffuso il drammatico video di un bambino salvato dalle macerie dopo un devastante attacco aereo su Aleppo.

Le immagini ormai virali sul web mostrano tutto l'orrore della guerra sul volto sporco di sangue di Omran, 5 anni. Nel video, uno dei soccorritori porta via in braccio il bimbo dalle macerie. Lo porta fino all'ambulanza, poi lo mette delicatamente su una sedia. Omaran è coperto di polvere, ha un'aria stanca e stordita e con la manina si toglie il sangue dal volto. Il piccolo è stato curato, riferiscono i medici, per delle ferite alla testa ed è stato dimesso. Ma l'attacco aereo sul distretto di Qaterji, dicono gli attivisti, ha causato otto morti, tra cui cinque bambini.