TMB Rocca Cencia, il M5S fa harakiri: “Comitati sciacalli”. L’ira dei cittadini

Scontrarsi è nel DNA del dibattito politico, ma quando vengono superati i limiti della decenza e volano insulti gratuiti e ingiustificati il cuore pulsante della democrazia si ferma e la discussione diventa altra cosa, da condannare senza mezzi termini.

Peggio ancora se a inquinare il confronto, anche se aspro, sono i rappresentanti delle Istituzioni, che, insomma, dovrebbero essere al di sopra delle logiche partitiche.

Ma il M5S del Municipio VI forse la pensa diversamente e pur di aver ragione ricorre a un linguaggio che svilisce l’immagine dello stesso Ente territoriale.

Martedì scorso il Comitato Periferie Roma Est tornava, sull’annosa problematica dei miasmi del TMB Ama di Rocca Cencia, sottolineando preoccupazione, incertezze e responsabilità. “Tre parole chiave”, recita il comunicato, “del momento storico che stiamo vivendo e che ci immettono nella ripartenza della nostra città, ovviamente rispettando il distanziamento sociale e l’uso responsabile delle mascherine. Peccato che gli eroici cittadini del Municipio oltre a sopravvivere al COVID19 devono fare i conti con la puzza e i miasmi che con il caldo della stagione estiva tornano prepotentemente e puntuali a farci compagnia. Nei giorni scorsi è arrivato l’antipasto”.

“A che punto siete con il cronoprogramma dopo 4 (quattro) anni?”, domanda a questo punto il Comitato, “e le isole ecologiche?”. “Apprendiamo le dichiarazioni dell’assessore [municipale, ndr] Ziantoni e del consigliere Tassi, vere e proprie dichiarazione di resa miste a flebili segnali di facciata per salvare il salvabile. Gli esponenti pentastellati ammettono che gli impegni presi con i cittadini sulla riqualificazione del quadrante non sono stati rispettati e le parole della Sindaca [Virginia Raggi, ndr] “e poi Rocca Cencia deve chiudere”, lettera morta”. “Signori non c’è più niente da salvare se non la vostra rispettabilità, a questo punto le vostre dimissioni diventano di fatto un atto dovuto nel rispetto dei cittadini”.

Una critica certamente dura, ma che rispecchia l’esasperazione degli abitanti non solo delle zone intorno allo stabilimento. Dove riecheggiano, funestamente, le dichiarazioni della dottoressa Paola Michelozzi, Direttore dell’Unità di epidemiologia ambientale del Servizio sanitario del Lazio, rilasciate circa sette mesi ai microfoni di Massimiliano Andreetta, autore di un’inchiesta televisiva per la trasmissione “Piazza Pulita”. “A Rocca Cencia vivono circa 250 mila persone. Per loro le aspettative di vita alla nascita sono di tre anni inferiori rispetto a chi nasce e vive nel centro della città. In una zona in cui le polveri sottili (Pm10) sono così tanto e così di frequente al di sopra dei limiti aumenta, e di molto, il rischio di ammalarsi di tumore. Dalle nostre rilevazioni il fattore di rischio a Rocca Cencia si aggira tra l’11 e il 21% in più. Ovvero 9 punti percentuali sopra la media. Anche gli animali non hanno scampo“. Che dire?

Gli animi si scaldano, all’indomani della nota arriva la risposta sulla pagina facebook “Ambiente e Mobilità VI Municipio”, con tanto di logo del MoVimento. “Con la riapertura delle prime attività e l’aumento di rifiuti indifferenziati prodotto da guanti, mascherine e imballaggi usa e getta, la chiusura di Rocca Cencia diventa sempre più urgente. Come Municipio abbiamo votato un indirizzo politico e delineata una strategia, condivisa con la maggioranza capitolina. Ora la Sindaca passi ai fatti. L’estate non è ancora arrivata e il puzzo di questi giorni ci ricorda anni di battaglie e di diritti negati. Sia chiaro agli sciacalli del web e ai “PORTATORI DI ACQUA” delle prossime elezioni che le pubbliche dichiarazioni, da sempre rilasciate sul tema, non saranno, come non lo sono mai state, una dichiarazione di resa, ma un monito per il centro. Sulla chiusura di Rocca Cencia nessun partito si è mai esposto e nessun Municipio, prima di questa Amministrazione, si era fatto parte attiva nella proposta di superamento degli impianti. Il nostro lavoro in Campidoglio e in Regione prosegue a testa alta e con le mani libere!” E il boomerang è servito.

Chi è l’autore? Chi si nasconde dietro a questa pagina? E chi modera i messaggi? L’assessore all’ambiente? Il presidente o altri membri della commissione? Bocche cucite per il momento e nessuna presa di distanza. Neanche dal Presidente del Municipio Roberto Romanella che dovrebbe essere il garante di tutti i cittadini, dato il ruolo ricoperto. Le ragioni della maggioranza potrebbero pure essere sensate, ma apostrofare con il termine “sciacalli” fa cadere tutto. Come si può raggiungere un punto così basso, come si può rivolgere un epiteto del genere, seppur implicitamente, a un Comitato che volente o nolente rappresenta il sentimento popolare. È sinonimo di debolezza, è la risposta di chi si trova in difficoltà e non sa come uscirne. È un segnale osceno, triste, che inquina la democrazia, che offende l’intelligenza di coloro i quali hanno perso i cari o che lottano per salvarsi dal cancro e hanno risposto in quel Comitato, come agli altri, ogni speranza. Perché di cancro si muore a Rocca Cencia, è inutile nasconderselo. A causa dell’area disgraziata che si respira da quelle parti. O si vuole negare anche questo?

“Vergognoso”, scrive Vincenzo D. sotto al post, «avete fatto una manifestazione contro lo stabilimento, prendendo in giro i cittadini, ora che amministrate non siete riusciti a aprire una sola isola ecologica nel Municipio. E vi permettete di accusare cittadini di portatori di acqua e sciacallaggio? Le proverete tutte perché sapete che siete arrivati al capolinea. Razza di incapaci e arroganti”. “Per chiedere la chiusura di Rocca Cencia, serve un’alternativa. Quale sarebbe l’alternativa?”, domanda Giuseppe L. “in 4 anni andava buttata giù quanto meno una bozza di alternative; ad oggi cosa abbiamo?  Vi ricordo che il TBM del Salario è fuori uso e, tutti o quasi i rifiuti della Capitale si riversano qui”. “Il Municipio dice che AMA non ascolta”, rimprovera Cinzia Q., “Ama che la Sindaca non sente, la Sindaca che la Regione è sorda, la Regione che il Governo non da strumenti, e….venne il gatto che mangiò il topo. Vergognatevi tutti, da chi non si fa sentire a chi non sente, perché la puzza quella sì che la sentiamo”. Sdegno e di disapprovazioni anche dai sostenitori del M5S, come quello di Pirro S. “Trovo molta confusione in queste righe, per alcuni tratti sembra un post fatto da un gruppo di opposizione, quando invece fate parte della stessa squadra. Su Rocca Cencia ci credevate, quando manifestavamo tutti insieme, credevate in un progetto che ora sta fallendo: non ci siete riusciti, la colpa è vostra e del Capidoglio”. E ancora, “Avete usato Rocca Cencia per prendere i voti”, prosegue il messaggio, “ma, ripeto, avete fallito”.

“Dopo 4 anni di rimpalli, chiacchiere, bilanci non approvati e passati a fare il gioco delle parti, siamo ancora al punto di partenza”, attacca il Pd municipale, “l’assurdità è che da una pagina social, che sembrerebbe ufficiale, di una commissione permanente consiliare del VI, che andrebbe promossa e gestita per fini informativi istituzionali, se tale, si faccia spinta propaganda politica di basso livello fino al punto di attaccare i cittadini che in queste ore stanno solo rivendicando legittimamente e giustamente i propri diritti. Un atto del genere su un canale (pseudo) istituzionale, sprezzante e offensivo nei confronti dei cittadini del VI, non fa che testimoniare lo stato tutt’altro che lucido di una maggioranza che, dopo anni di gestione amministrativa impalpabile salvo che per i risultati scarsissimi e al ribasso, ormai, presa dalla disperazione e dalla consapevolezza di aver fallito». «Questi teatrini sono svilenti e rispecchiano il livello di discussione. Le responsabilità degli impianti», chiarisce la nota, «sono in capo dall’ente locale di riferimento (per bacini) e quindi, per il nostro caso, a Roma Capitale». «Prima i cittadini e comitati erano amici, ora che sanno di aver perso consenso nei territori, definiscono gli stessi sciacalli», rincara la consigliera capitolina Svetlana Celli, capogruppo della Lista Civica RTR, “è un’Amministrazione alla deriva, municipale e comunale, priva di una programmazione seria. La politica sui rifiuti è mancante in tutto, volevano chiudere l’impianto e oggi hanno ripristinato i cassonetti per le strada, mandando in fumo la differenziata. Manca un piano industriale specifico. Abbiano il coraggio di assumersi le proprie responsabilità e di tacere”.

Dal Comitato Periferie Roma Est, il Presidente Marco Manna definisce il messaggio “assurdo e incomprensibile. Una cosa mai vista prima. La maggioranza 5 stelle del VI Municipio di Roma usa una pagina Facebook con profilo “commissione ambiente e mobilità VI municipio “ per attaccare i cittadini rei di aver ritenuto fallimentare l’esperienza amministrativa dopo le false promesse,gli inutili slogan e l’imminente ritorno della puzza derivante dal polo industriale di Rocca Cencia”. “I signori che oggi sono chiamati alla responsabilità di portare risultati concreti sul problema dei miasmi del polo industriale di Rocca Cencia», prosegue, “dopo essersi visti abbandonati dalla loro Sindaca pensano bene di prendersela con i cittadini. Comprendiamo il loro senso di inadeguatezza e la frustrazione che stanno vivendo, ma lasciate stare i cittadini e la loro libertà di denunciare il vostro fallimento, che resta un dato di fatto e non un opinione. Leggere insulti e illazioni a particolarismi ci inorridisce e ci lascia sgomenti. Smettetela di giocare a fare l’opposizione, abbiate rispetto per i cittadini. Ricordatevi chi siete, cosa avete fatto, da dove venite e abbiate la decenza di ritirare il comunicato». “Purtroppo si avvicina l’estate, che si prospetta diversa dalle precedenti», fa eco il vicepresidente Flavio Mancini, «forse peggio, dato che, come scritto nel post della commissione ambiente, con mascherine guanti e materiale usa e getta, l’indifferenziata aumenterà. I cittadini sono rassegnati e non è giusto: chi gli aveva promesso la chiusura, oggi li incolpa di essere portatori d’acqua non si sa di chi. Se il comune centrale non li ascolta, sarebbe il caso che togliessero il disturbo”.




Rogo TMB Rocca Cencia, la Waterloo del M5S. Cittadini e Opposizione all’attacco

All’indomani dell’incendio accorso
all’impianto TBM di Rocca Cencia, la
sensazione è quella della calma prima della tempesta – e non solo politica! -,
da resa dei conti, serrata, tra il martoriato territorio del Municipio VI, cosparso di discariche a
cielo aperto (e di malati oncologici), e il Campidoglio. Le parole della Sindaca
Raggi
, – “se qualcuno ci vuole sabotare, sappia che non ci piegheremo”-, risuonano,
a questo punto della storia, come acqua calda.  

Che quei rapporti sono logori da
un pezzo, lo dimostra la tensione che ieri sera trasaliva davanti all’entrata
dello stabilimento AMA, al netto
dell’odore acre che impiastrava l’aria. Urla e slogan contro la compagine
amministrativa da un lato, mentre dall’altra abbandono dell’impianto alla
chetichella da parte dei consiglieri municipali della maggioranza e,
successivamente, della Sindacata stessa. Questo a significare che il consenso
plebiscitario ottenuto dal Movimento nelle passate elezioni amministrative, proprio
in quei quartieri, si è compromesso in maniera irreversibile, al punto da trasformare
la schiacciante vittoria in una nuova Waterloo.
Perché quella della Rocca Cencia è una questione molto sentita dalla cittadinanza,
ancora di più delle scosse telluriche che stanno scuotendo gli inquilini
(sempre della maggioranza) di Palazzo Senatorio. 

L’incendio, doloso, ha
interessato la vasca di ricezione rifiuti, mandando in fumo (ovvero in diossina)
circa 500 tonnellate di rifiuti cittadini, ospitate nell’area dell’ultimo TMB
di proprietà della società AMA, dopo l’incendio di fine 2018 che ha messo ko
l’impianto del Salario. Le proporzioni sono per fortuna diverse, a Rocca Cencia
il rogo è stato meno esteso, circoscritto, soprattutto grazie all’opera del
personale della società e dei Vigili del Fuoco. Ci vorrà ancora qualche giorno
per avere i risultati della campionatura dell’aria. La Procura di Roma ha
aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo.

E questo non può e non deve
essere un alibi per il Campidoglio. Che di fronte a tale emergenze avrebbe
dovuto avere il coraggio di chiarire, una volta per tutte, la sua posizione nei
confronti del TMB di Rocca Cencia. Sarà chiuso, riconvertito o cosa? “Si chiami
mafia o incapacità gestionale – va giù duro Marco Manna del Comitato
Periferie Roma Est
– si tratta del secondo impianto andato a fuoco in
pochissimo tempo. Capiamo prima le dimensioni e le conseguenze di tale
incendio, ma visto il carico di lavoro dopo gli eventi del Salario sarebbe
stato il minimo vedere da parte di ama un impegno nella organizzazione di
trasferenze…e invece ci troviamo qui di nuovo a piangere sul latte versato. Dopo
l’incendio del Salario – prosegue – come comitati territoriali abbiamo evitato
di forzare la mano contro la sindaca nonostante vedessimo aumentare ogni giorno
il flusso di mezzi ama che venivano a scaricare qui da tutta Roma. Ora però
basta, o si rivede la gestione dei rifiuti a Roma partendo dalla normativa anche
a livello nazionale o delle chiacchiere ne abbiamo abbastanza”.

“Stamattina la situazione è
ancora più surreale – tuona il capogruppo capitolino della Lista Civica #romatornaroma Svetlana
Celli
– da una parte i presidi di Carabinieri e Vigili de Fuoco, dall’altra
le troupe televisive che riprendevano una fila di camion della spazzatura in
attesa di entrare. Nessuna comunicazione ufficiale da parte di Comune e
Municipio. Tre anni di promesse mancate, scaricabarili e trasparenza a parole:
ecco la gestione dei rifiuti del M5S a Roma”.

“Un’amministrazione normale –
rincara Dario Nanni, consigliere
municipale del VI e Coordinatore di
Italia in Comune di Roma e Provincia
– avrebbe messo in atto tutte le
attività di controllo per mettere in sicurezza l’impianto di Rocca Cencia. Ma
qui siamo arrivati al teatro dell’assurdo dove, una Sindaca eletta tre anni fa,
parla dei problemi di Roma come fosse una studentessa in gita. Mi chiedo perché,
dopo quanto accaduto qualche mese fa al TMB Salario nessuno abbia pensato di
organizzare un servizio di controllo fisso che garantisse la sicurezza di quel
sito”.

I consiglieri di opposizione Compagnone e Celli

La cronaca di ieri notte è segnata anche da un evento piuttosto singolare. “Inizialmente – spiega la Celli – è stato impedito l’accesso all’impianto ai consiglieri comunali e municipali di opposizione, mentre quelli del M5S erano entrati senza problemi. Siamo riusciti ad entrare solo dopo vibrate proteste, anche da parte dei cittadini allarmati che chiedevano risposte a Comune e Municipio. Risposte che non sono arrivate. La Sindaca è scappata via senza parlare coi cittadini, mentre il Presidente del Municipio ha messo in scena il solito stucchevole ‘chiedete alla Regione Lazio’”. Con lei il capogruppo municipale del Pd Fabrizio Compagnone, “vengono meno una delle prerogative dei consiglieri – ha urlato nell’attesa di accedere – e di questa scelta politica qualcuno ne risponderà davanti al giudice”. Poi, finalmente, la situazione si è sbloccata ed entrambi gli esponenti sono riusciti a varcare la soglia dell’impianto.

Ma gli animi si erano ormai
surriscaldati. E quando la Sindaca è uscita di soppiatto all’interno di un’auto
bianca, la folla l’ha inseguita con urla e fischi. “Mi permetto di ricordare
che ieri le esalazioni di quanto bruciava a Rocca Cencia si sono sentite a km
di distanza – riprende Nanni-. In pratica per i cittadini di Roma Est, oltre al
danno la beffa. Perché oltre a dover subire le quotidiane esalazioni e i
continui disagi, ieri hanno anche dovuto respirare ciò che bruciava. Ricordo
sempre che i Cinque Stelle avevano promesso ai cittadini, concludendo proprio
davanti a Rocca Cencia, la loro campagna elettorale del 2016, che quel sito
sarebbe stato chiuso nel momento in cui si sarebbero insediati”.

“Con la chiusura del TMB Salario –
chiosa la capogruppo Celli -, Rocca Cencia rischia di divenire il punto di
approdo di tutti i rifiuti della Capitale. Un appesantimento indegno per un
territorio che ha già fatto la sua parte e continua a farla ogni giorno,
sopportando fumi e cattivi odori. Il Comune, invece di gridare al complotto, si
attivi al più presto per garantire maggiore sorveglianza, un presidio fisso del
sito ed un monitoraggio continuo dei livelli di emissioni”.

Il Presidente del Municipio VI Romanella assediato

È l’inizio di una lunga battaglia,
la politica del Campidoglio, quella di decidere di non decidere, ha mostrato la
corda e nelle peggiore dei modi.




ROCCA CENCIA, BLITZ DEL SINDACO RAGGI ALL'IMPIANTO DI TMB – VIDEO

Redazione

Roma – Blitz del sindaco di Roma Virginia Raggi e dell’assessore all’Ambiente Paola Muraro all’impianto Tmb di Rocca Cencia. Il sindaco, in diretta Facebook, ha effettuato un soprallugo all’interno dell’impianto fermandosi a parlare con alcuni operatori. – “Condizioni pessime, fa caldissimo, un odore che lasciamo perdere, condizioni di lavoro pessime, sono senza parole – ha detto il sindaco durante il sopralluogo – E’ un sistema fallimentare che deve essere cambiato. Produciamo materiale che va in discarica o a bruciare. Dobbiamo riscrivere il contratto di servizio, metterci ad un tavolo e segnare il perimetro delle competenze. Ognuno deve sapere cosa deve fare. Una cosa è sapere e una cosa è vedere”. “E’ un impianto folle – prosegue la Raggi – abbiamo visto come viene selezionata la spazzatura, gli stessi operatori ci dicono che è un impianto inutile. Sicuramente faremo qualcosa”.