DA ANGUILLARA AL LITORALE: 10 SINDACI DEL LAZIO CONTRO IL FONDO DI SOLIDARIETÀ COMUNALE

Redazione

Anguillara (Rm) Dieci sindaci della provincia capitolina, in una conferenza stampa convocata ieri a Cerveteri, sono andati contro le politiche finanziarie imposte dal governo che negli ultimi anni stanno compromettendo in maniera sempre più accentuata la capacità dei comuni di erogare servizi alla propria cittadinanza.

Più tagli ai comuni significano meno servizi per i cittadini, questa la denuncia dei dieci primi cittadini ( provenienti dai feudi di Anguillara Sabazia, Bracciano, Canale Monterano, Cerveteri, Formello, Ladispoli, Manziana, Santa Marinella, Tolfa e Trevignano Romano) che minacciano di continuare la contestazione nelle piazze, al fianco dei cittadini e nelle sedi istituzionali. L'iniziativa era stata anticipata dalla proposta, durante la Conferenza dei Sindaci della Città Metropolitana di Roma Capitale, da parte di oltre 40 Sindaci di una mozione accolta e votata all'unanimità dal Consiglio Metropolitano per impegnare l'amministrazione a sostenere presso tutte le sedi istituzionali l'appello dei sindaci a rivedere urgentemente i criteri del Fondo di Solidarietà Comunale e ridurre drasticamente i tagli previsti al territorio. Presenti in sala anche i tecnici degli uffici economici di alcuni comuni, che denunciano i continui stravolgimenti delle normative, che hanno reso sempre più complicato chiudere i bilanci comunali.

“I nostri comuni sono molto più penalizzati di altri – ha detto Francesco Pizzorno, Sindaco di Anguillara Sabazia – per fare un paragone, con i tagli fatti nel 2015 ai comuni della Provincia Metropolitana potremmo tranquillamente andare in Europa per pagare il debito della Grecia. La politica qui non c'entra, stiamo parlando di servizi essenziali a cui i cittadini non possono rinunciare”.

I nostri cittadini sono trattati come cittadini di serie B – ha detto Alessio Pascucci, Sindaco di Cerveteri – quando il governo stabilisce le risorse da trasferire ai comuni non considera che oggi abbiamo 40.000 residenti che necessitano di servizi essenziali, quando invece ci chiede di accogliere i rifugiati, dovere civico e morale al quale non vogliamo sottrarci, allora suddivide i migranti per il numero di abitanti. Peggio ancora succede con il Fondo di Solidarietà Comunale: i soldi pagati dai nostri cittadini sono usati per erogare servizi in altri comuni. Un'ingiustizia che non è più possibile accettare”.

“Le previsioni del governo – ha detto Crescenzo Paliotta, Sindaco di Ladispoli – sono bene diverse da quella che è la realtà dei singoli comuni. Città a vocazione turistica, come la nostra, sono ulteriormente penalizzate per la presenza delle case estive, cui il Governo impone di pagare la Imu. Non tutti sanno, però, che di questa Imu lo Stato tiene per sé in media il 38% di quanto versano i cittadini. Ma è una cifra che rimane sulla carta perché nella realtà, al netto dei mancati pagamenti che che gravano interamente sui Comuni, e delle crescenti difficoltà delle famiglie ad arrivare alla fine del mese, il prelievo forzoso da parte dello Stato ammonta all'82%. Il prossimo 9 giugno saremo al Maef per illustrare questa situazione assurda al Sottosegretario Baretta”.

“La situazione attuale è cruciale – ha detto Luigi Landi, Sindaco di Tolfa – il Fondo di Solidarietà è solo un ulteriore aggravio che si somma ai tagli che comuni subiscono indiscriminatamente da anni ed è arrivato il momento di farci sentire. È un vero e proprio paradosso: chi ha amministrato bene viene penalizzato, mentre chi non ha fatto quadrare i conti riceve l'aiuto dei Comuni che, con fatica, hanno mantenuto le finanze solide. In pratica ci stanno spingendo a non rispettare più le regole, invece che premiarci per aver amministrato con oculatezza le risorse pubbliche”.

“Spesso non abbiamo risorse neppure per garantire le manutenzioni ordinarie – ha detto Giampiero Nardelli, Vicesindaco di Bracciano – o per l'assistenza alle fasce più deboli della popolazione, che chiede risposte concrete, contribuire al Fondo di Solidarietà è una difficoltà che non possiamo affrontare. Abbiamo fortemente bisogno delle risorse che lo Stato vuole sottrarci, altrimenti non potremo fare neppure un minino di programmazione per quanto riguarda le opere pubbliche necessarie ai cittadini. La nostra è un'area a vocazione turistica e la scarsità di risorse non ci permette di fare dei miglioramenti all’arredo urbano: con un ulteriore impatto negativo per l’economia locale”.

“Oggi i Comuni sono messi in trincea dal Governo – ha detto Bruno Bruni, Sindaco di Manziana – ci usano per imporre nuove tasse e la tensione sociale è in forte crescita. Moltissimi di noi hanno già subito episodi di violenza e intimidazioni. Da una parte ci tagliano ogni fondo, mentre dall'altra ci calano dall'alto le aliquote da imporre ai cittadini. Ci mettono contro le persone che ci hanno eletto per risolvere i loro problemi, perché è sempre più difficile affrontare con successo i problemi quotidiani e tutto ciò che possiamo fare è rincorrere le emergenze”.

“Appariamo agli occhi dei cittadini come gli Sceriffi di Nottingham – ha detto Roberto Bacheca, sindaco di Santa Marinella – e ci sentiamo totalmente abbandonati, dallo Stato così come dalle associazioni di categoria, come l'Anci, da cui non ci sentiamo tutelati. Quei comuni che avevano un'imposizione fiscale più bassa, per coprire i tagli hanno dovuto aumentare le aliquote, e magari le nostre risorse permetteranno ai sindaci di altri comuni di contenere le tasse e fare bella figura davanti ai cittadini. La battaglia che stiamo combattendo è trasversale, non ideologica: porteremo la nostra protesta nelle sedi istituzionali”.

Presente in conferenza stampa anche il consigliere della Città Metropolitana Federico Ascani: “Lo scorso lunedì è stata una giornata molto importante. Grazie al gioco di squadra, a Palazzo Valentini durante la Conferenza metropolitana, insieme ai sindaci dell’Etruria meridionale e su loro iniziativa, abbiamo preparato una mozione, condivisa dagli altri Sindaci presenti, che ha sottoposto all’attenzione del Consiglio metropolitano alcune criticità. La finalità è stata quella di promuovere ogni iniziativa utile al perseguimento della revisione dell’attuale riparto del Fondo di Solidarietà comunale 2015, che rischia di ridurre ulteriormente le poche risorse a disposizione dei Comuni. Se il passaggio alla Città Metropolitana ha creato alcune criticità, propone anche dei vantaggi, essendo un Ente amministrato da chi è già amministratore nei rispettivi Comuni e condivide queste difficoltà”. La conferenza stampa si è conclusa con l'annuncio da parte dei sindaci di nuove sinergiche iniziative per richiamare l'attenzione delle Istituzioni e dell'opinione pubblica sulle conseguenze asfissianti causate ai Comuni dal Fondo di Solidarietà e dal Patto di Stabilità. Quest'ultimo è visto dai sindaci come l'ostacolo per eccellenza, poiché non permette alle giunte, l'utilizzo dei fondi comunali già presenti in cassa. Queste risorse, che appartengono alle comunità locali, restano ferme e vincolate per permettere allo Stato di dimostrare all'Europa di aver contenuto la spesa pubblica nazionale.




ANGUILLARA – UDC : “ PIZZORNO DECUPLICA IL COMPOST A DISCAPITO DELL’AMBIENTE”

"Pizzorno, con un trucco degno del miglior prestigiatore, sfrutta il termine “cambio d’uso di un area demaniale” proponendo al Consiglio Comunale di dare vita ad una vera e propria città del compostaggio a discapito delle norme e del paesaggio". 

– DOCUMENTAZIONE COMPOSTAGGIO – 

Redazione

Anguillara (RM) –  “Piuttosto che nascondersi dietro la figura del perito demaniale e di una deliberazione dai propositi farlocchi e devastanti per l’ambiente, Pizzorno trovi il coraggio di ribellarsi dagli errori del passato facendo sinergia con il Sindaco Sala per dividere costi e utili in un’operazione comune, e renda il palazzo baronale quella casa di vetro tanto annunciata in campagna elettorale”.

Lo asseriscono Sergio Manciuria e Mario Fantauzzi componenti del gruppo UDC di Anguillara dopo aver preso visione della proposta di deliberazione riguardante il mutamento della destinazione d’uso di un terreno comunale in località Monte Lungo per Impianto di Valorizzazione dei flussi provenienti dalla raccolta differenziata.

“Due anni votati all’immobilismo – rilevano i consiglieri sabatini – e ora, con la scusa del ciclo dei rifiuti uno scatto di reni estivo che rischia di provocare solo danni e un ecomostro. E così, mentre Anguillara è impaziente di conoscere i contorni della speculazione edilizia sulle volumetrie dei programmi integrati per acquisire opere pubbliche, Pizzorno, con un trucco degno del miglior prestigiatore, sfrutta il termine “cambio d’uso di un area demaniale” proponendo al Consiglio Comunale di dare vita ad una vera e propria città del compostaggio a discapito delle norme e del paesaggio. 

Tra l’altro – sottolineano i referenti Udc – l’ordine del giorno voluto dal sindaco è un coacervo di violazione delle regole tanto in materia urbanistica quanto sull’affidamento di servizi sugli appalti pubblici, ed apre il fronte ad uno sfruttamento industriale con grave impatto ambientale in una zona di rilevante valore agricolo tutelata dalla Regione Lazio.

Nella pratica – spiegano ancora – i buoni propositi ambientali dell’Amministrazione Pizzorno sono stati prima rinnegati con la deroga per il parcheggio di Martignano – dove è trascorso un mese senza esito mentre la zona protetta dal Parco risulta abbandonata e senza controllo -, e poi sono stati del tutto affossati con il decuplicare della superficie dell’impianto per il porta a porta, elevando i 3 ettari originari ai 26 attuali, praticamente un’area pari a due terzi di Ponton Elce. 

E per rendere ancora più appetibile l’operazione economica originaria, la Giunta propone di trasferire l’area d’intervento dall’austera e desolata località delle Pantane a quella di Monte Lungo a ridosso della Braccianese, meglio collegata e servita, favorendo così l’incremento della produzione industriale da 10.000 a 35- 40.000 tonnellate. 

Di fatto, l’attuale compagine di sinistra, alla chetichella, e senza accennare alla riapertura dei termini per favorire l’evidenza pubblica del contestato bando promulgato dalla Giunta Minnucci, ne muta sostanzialmente l’ubicazione ed i benefici. Non ci presteremo a questo gioco, – anticipano i referenti sabatini –  e sottoporremo al Presidente Ricci la questione pregiudiziale per il ritiro del punto all’ordine del giorno a causa di incompletezza documentale e illegittimità dei contenuti.

Come forza d’opposizione responsabile non siamo pregiudizialmente contrari al Compostaggio, ma auspichiamo il prevalere della buona politica con un Sindaco che finalmente – concludono Manciuria e Fantauzzi – si faccia promotore di un sano dibattito sull’area d’intervento, sulle ricadute economiche a favore dei concittadini, integri tale industria all’ambiente ed eviti la devastazione dell’agro romano ed infine sottoponga a referendum l’utilità effettiva di tale opera in considerazione di un analoga operazione nella vicina città di Bracciano”.




ANGUILLARA,APERTURA NUOVA FARMACIA AL VAGLIO DEL TAR.

Redazione

Anguillara (RM) – “Nessuno è profeta in patria, ma quando due mesi fa con un’interrogazione consiliare denunciammo le perplessità sulla legittimità della DGC 146 del 13 dicembre 2012, il Sindaco rispose in modo evasivo tentennando sulle modalità di ricerca attuate per la localizzazione della nuova farmacia.

Ora, su richiesta di due cittadini titolari del medesimo servizio insistenti sul territorio sabatino, che hanno impugnato gli atti amministrativi approvati dalla Giunta Pizzorno, si pronuncerà il TAR del Lazio”. Lo dichiarano i Consiglieri Udc Manciuria e Fantauzzi, alla lettura delle motivazioni giuridiche avanzate dallo studio legale incaricato per il dibattimento davanti al tribunale amministrativo.“All’Amministrazione Pizzorno – spiegano i due esponenti politici – vengono contestate nel merito la falsa applicazione  dell’art. 11 della legge 27/2012 e illegittimità costituzionale agli art. 117 e 118, per aver previsto la sede della quinta farmacia al di fuori della circoscrizione territoriale, come peraltro sanzionata dal parere negativo della ASL competente in materia e acquisito in data 22 gennaio.

Un amministrazione seria e capace di fronte alla contrarietà dell’Azienda Sanitaria Roma F – tra l’altro già espressa in precedenza (14/5/2012) all’adozione della delibera contestata e alle nostre puntualizzazioni dell’evidenza pubblica sulle modalità di assegnazione -, non esiterebbe un istante alla revoca dell’azzardato provvedimento amministrativo come tra l’altro da noi auspicato prima della presentazione del ricorso. Consapevoli dei forti rischi di eventuali danni economici per il Comune – hanno detto ancora Manciuria e Fantauzzi – esortiamo nuovamente Pizzorno a procedere alla revoca ed indire un bando trasparente per selezionare locali agibili per aprire la nuova farmacia comunale.

Bando che dovrà tenere conto della pianta organica stabilita nel 2010, come peraltro prescritto dall’Autorità Sanitaria di recente. Parimenti, oltre a occuparsi degli orari di Trenitalia, il Sindaco si occupi finalmente dell’emergenza arsenico il cui nuovo bando per la fornitura degli impianti ad osmosi inversa, dopo il fallimento del precedente – concludono i consiglieri Udc – ancora non è pronto, con conseguenze evidenti sulla salute pubblica della cittadinanza ”.
 




ANGUILLARA, UDC: “ANNO NUOVO, VIZI VECCHI: GIUNTA PIZZORNO CALPESTA UN’ALTRA VOLTA LA TRASPARENZA”

Redazione

Anguillara (RM) – “Siamo letteralmente stupiti della continua inosservanza sulla trasparenza delle procedure che se correttamente eseguite ed interpretate aumenterebbero la fiducia tra eletto e cittadino. Purtroppo, come nel caso della localizzazione della nuova farmacia e quello inerente le alienazioni dei lotti Zona 167 Le Fontane, dobbiamo constatare che i metodi della vecchia politica sono una costante, e pur  di salvaguardare vecchi clientelismi degni della Prima Repubblica si preferisce agire nelle segrete stanze, piuttosto che aprirsi ai cittadini”. E’ quanto afferma il portavoce UDC di Anguillara Antonio Flenghi, riferendosi alla DGC n° 146 del 13 Dicembre 2012, con la quale la Giunta di sinistra guidata dal Sindaco Francesco Pizzorno, ha proceduto all’individuazione della nuova farmacia comunale presso un locale commerciale di proprietà privata senza indicare il prezzo di locazione annuale a carico dei contribuenti di Anguillara.

“L’Amministrazione Pizzorno, con la complicità delle feste natalizie – continua Flenghi – si dimentica di rispettare la parola data sull’evidenza pubblica e, alla chetichella, con la scusa delle parlamentarie, mette a segno due assegnazioni di vitale importanza per la trasparenza degli atti amministrativi: il 21 Dicembre rende nota la localizzazione della quinta farmacia senza procedere a comparazione pubblica, mentre il 28 successivo, procede a porte chiuse alla definizione delle alienazioni dei lotti Zona 167 Le Fontane, dove la Commissione preposta, dopo due sedute deserte (quelle aperte al pubblico), stabilisce quanto da tempo asserito dal nostro Gruppo Consiliare.

Come partito e come Gruppo Consiliare – spiega l’esponente UDC – abbiamo presentata una interrogazione al Segretario Dott.ssa Cordella e alla Corte dei Conti che verte su tre direttrici conoscitive: la prima riguarda le motivazioni normative che hanno consentito al Sindaco Pizzorno di localizzare un immobile per l’apertura della Nuova Farmacia Comunale senza un indagine o avviso di mercato ad evidenza pubblica; la seconda è incentrata sulla verifica dell’ammontare e dei parametri economici adottati per la locazione annuale non citata nella Delibera, la terza interessa il rispetto dei requisiti previsti dalla Legge Regionale per avvalersi del diritto di prelazione e consentire l’apertura nel 2013, dopo il fallimento amministrativo di renderla operativa durante l’anno appena trascorso.

In sintesi, chiediamo alla sinistra Pizzorniana di ravvedersi e revocare la delibera per dare luogo ad un bando pubblico dove vengano preventivamente stabilite le caratteristiche degli immobili attraverso l’agibilità degli stessi, e determinata la locazione sulla base di valutazioni oggettive.
Al netto delle dispute e del confronto sulle rispettive agende o ricette che ci terranno impegnati nelle imminenti campagne elettorali nazionale e regionale – conclude il portavoce UDC –, rimaniamo convinti che solo con la buona politica e l’esempio della classe dirigente impegnata sul territorio si possa nuovamente appassionare e coinvolgere la gente.

Per noi la Terza Repubblica inizia da qua: riformare e costruire una città, Anguillara, una Regione, il Lazio, e una Nazione, l’Italia, degne del contesto europeo di cui siamo parte integrante”.
 




ANGUILLARA – PIANI EDILIZIA INTEGRATA, UDC: “NO A SACCHEGGIO MASCHERATO DA PUBBLICA UTILITA’”

[ UDC – EMENDAMENTI PIANI INTEGRATI ]

[ PROPOSTA PIZZORNO PIANI INTEGRATI ]

 

Manciuria / Fantauzzi: "Pretendiamo la massima trasparenza e ripudiamo qualsivoglia furbizia nell’uso di strumenti che possano stravolgere negativamente l’assetto del territorio e contravvenire al rispetto dell’ambiente"

 

Redazione

Anguillara (Rm) – “Ambientalisti e intransigenti di giorno, indulgenti e arrendevoli di notte. E’ il modo di agire contraddittorio e a sua convenienza che la sinistra assume secondo le circostanze: quando è all’opposizione mostra il suo volto ecologista e avverso ad ogni modifica sostanziale del territorio, quando è al potere lascia aperte le porte alla speculazione edilizia con la scusa della carenza di opere infrastrutturali”. Lo asseriscono i consiglieri comunali del Gruppo UDC per Anguillara, Sergio Manciuria e Mario Fantauzzi, riferendosi alla proposta di deliberazione consiliare del bando pubblico sui Piani integrati che sarà sottoposta all’approvazione dell’Aula nella prossima seduta del 31 Ottobre. “Non vogliamo che Anguillara diventi terra di conquista per speculatori e faccendieri stile la Stalingrado d’Italia – spiegano i consiglieri UDC –e per evitarlo, come gruppo di minoranza siamo disponibili ad appoggiare favorevolmente un’iniziativa urbanistica nobile e rispettosa del territorio, recentemente modificata e approvata dalla Regione Lazio, a patto che si accettino tre condizioni. La prima è che il bando precluda espressamente la superficie ex Ferrovie dello Stato a ridosso del quartiere Campo Marinaro che insieme alla gestione familiare dell’ Esa comportò la sfiducia dell’Amministrazione Minnucci. La seconda è che l’offerta sia circoscritta ad aree adiacenti o in prossimità di infrastrutture già esistenti -soprattutto non gravate da vincoli paesaggistici di rilievo -, al fine di favorire il Polo scolastico della Mainella, la realizzazione di Nuovi Uffici Comunali nella ex Zona 167 Biadaro e una zona a servizi pubblici a Ponton Elce. Infine l’ultima ma non meno importante, vista l’esperienza del PDZ Le Fontane, che la Commissione preposta sia gratuita e nominata dal Consiglio Comunale attraverso la selezione trasparente dei curricula frutto di un bando pubblico.  Ovviamente – sottolineano i referenti UDC –chiederemo altre garanzie al Sindaco Pizzorno ma lo faremo con spirito costruttivo: presenteremo emendamenti modificativi volti ad allungare i tempi di presentazione dei relativi progetti da 60 a 120 giorni, e la certificazione da parte del collegio dei revisori sulle capacità finanziare e reddituali delle imprese coinvolte. Pronti a collaborare dunque, ma pretendiamo la massima trasparenza e ripudiamo qualsivoglia furbizia nell’uso di strumenti che possano stravolgere negativamente l’assetto del territorio e contravvenire al rispetto dell’ambiente. Parimenti – concludono i rappresentanti dell’Unione di centro– ci opporremo con ogni mezzo per impedire un saccheggio mascherato da pubblica utilità”.
 




ANGUILLARA, LA FASCIA TRICOLORE DEL SINDACO E LE ALIQUOTE IMU

Emanuel Galea

Quello che si vuole rappresentare non è una fiaba che si racconta ai piccoli per farli addormentare. Al contrario è qualcosa che si vuole nascondere ai grandi per non farli agitare.

La fascia del sindaco e l’IMU rappresentano due voci nel bilancio del Comune. Sono due simboli indicativi di come si può amministrare il bene pubblico.  La prima la troviamo seminascosta tra le pieghe delle uscite e la seconda, l’imposta, la troviamo ben evidenziata tra le entrate. Le due voci di per se non meriterebbero spazio tra le notizie se non per il periodo contingente che stiamo vivendo. Sparare sulla Croce Rossa non rientra certo tra le nostre abitudini,  ma se l’autista dell’ambulanza della Croce Rossa non si ferma e tira dritto sulla folla, diventa un obbligo civile per chiunque sparare, ovviamente in senso figurato, e quantomeno mirando alle  gomme del veicolo per evitare tragedie maggiori.

Il Comune di Anguillara, come la maggior parte dei comuni d’Italia se la passa molto male. Dalla giunta di centro sinistra che governa attualmente la cittadina, ci si aspettava ben altro approccio politico ai problemi locali. Nel Consiglio Comunale del 13 settembre, il primo cittadino ha dato la buona notizia che le casse comunali, per la prima volta dopo diversi anni, si presentano in attivo. Peccato però che subito dopo ha dato una cattiva notizia, anzi pessima: l’aliquota IMU sulla prima casa passerà dallo 0,4% allo 0,5% e quella sulla seconda abitazione dallo 0,76% all’1,06%.

Mentre, per esempio, a  Tarquinia, pur garantendo i servizi essenziali, la Giunta ha deciso di lasciare le aliquote IMU invariate, riducendole addirittura sui terreni e sulle attività produttive. Come ad Anzio l’amministrazione è andata ben oltre. riducendo l’aliquota IMU sull’abitazione principale e accompagnando il provvedimento con un messaggio: “con la riduzione dell'IMU, sull'abitazione principale, abbiamo voluto dare un messaggio di speranza ai tanti cittadini del nostro territorio, già vessati da tutta una serie di tributi statali resi necessari dalla complicata situazione economica nazionale ed europea”.

Il messaggio del Sindaco di Anguillara ai tanti cittadini stremati da  tasse, imposte, sacrifici e quanto altro c’è stato. Forse non tutti l’hanno notato. Si trova sempre tra le ben note pieghe delle voci d’uscita del bilancio. Si trova all’allegato al rendiconto 2011 sotto il titolo “Spese di rappresentanza”. E’ l’acquisto di una fascia tricolore per il sindaco, in occasione del 25 aprile, festa della liberazione. costo della fascia, euro 367,20. Tutto regolare! La fascia del sindaco vale una mensilità di una vecchietta con il minimo della pensione. Quanto oro zecchino orna questa fascia che fa dimenticare ogni rigore al nostro sindaco? Da una piccola indagine sul mercato abbiamo appreso che “Fascia Sindaco modello lusso, in seta pura tricolore, con stemmi del Comune e della Repubblica ricamati, frangia in canuttiglia viene messa in vendita per euro 270,00 + IVA  per un totale di euro 326,00. Precisiamo che questo modello rappresenta il tipo extra lusso perché esistono anche fasce per Comuni che non se la passano tanto bene al costo di euro 100.00. Sarebbe interessante sapere dove è stata acquistata la fascia del primo cittadino e chi ha optato per questa scelta. Non certo il Sindaco che sicuramente era a conoscenza che fra lì a poco, dal lusso della fascia tricolore modello extra lusso doveva calarsi per strada, guardare la gente in faccia per comunicargli che stava preparando per loro gli aumenti delle aliquote IMU. La fascia tricolore del Sindaco, acquistata a prezzi fuori portata delle possibilità del Comune è rappresentativa di tutte le altre spese, che se riviste, potevano evitare l’aumento ingiusto del balzello, perlomeno sulla prima abitazione. L’acquisto della fascia modello extra lusso rappresenta l’incarico del tecnico esterno, consulente ad euro 50.000,00 annui. Rappresenta le altre spese di consulenza, agraria, sanitaria o quant’altro. Rappresenta il mancato controllo dell’alta percentuale d’assenze del personale del Comune, che varia da un tasso  del 20% in bassa stagione per salire al 25/28% in alta stagione. Non sappiamo se il Sindaco Pizzorno sia ancora in tempo per ripensare ad un’aliquota più bassa, almeno per la prima abitazione. Si spera che voglia per lo meno provarci. La vecchietta che abita a pochi metri lontano dal palazzo del Comune ed il pensionato che stanzia al sole sulla panchina fuori Porta Castello, faranno ben volentieri il tifo ad un sindaco con una fascia tricolore modesta sapendo però che l’aliquota prima abitazione è stata ridotta. Un sindaco con fascia modello extra lusso con frangia dorata e pennacchio scintillante reo di un accanimento impositivo, non può che raccogliere dissenso.