CIVITA CASTELLANA E' BLINDATA: TUTTI LO SANNO MA… NESSUNO SI MUOVE

di Gianfranco Lelmi

Civita Castellana (VT) – Le piogge dei giorni passati, oltre ai danni diretti, che hanno rovinato strade e case, hanno fatto crollare muri, franare colline, hanno sollevato una serie interminabile di problemi dalle ripercussioni inimmaginabili. Mi riferisco alla recente chiusura della strada di collegamento tra la Flaminia (Strada Statale 3) e la bella cittadina di Civita Castellana per una frana di modeste proporzioni, almeno a vederla così sembra, verificatasi di recente in via San Salvatore (Strada Provinciale 76) nei pressi dell’ospedale.

Dei grossi blocchi di cemento collocati tra la Strada Proovinciale 76 e l’inizio della Strada Provinciale 77 impediscono l’accesso a Civitiva Castellana, chi deve entrare in città deve tornare indietro. Dopo aver percorso la Flaminia fino a Sassacci, percorre via Terni ed entra in città. Chi per errore non fa questo percorso, è costretto ad arrivare fino a Sant’Elia, poi a Nepi, effettuando così circa 20 chilometri di strada estremamente sconnessa.

Ma il bello, si fa per dire, deve ancora venire. Chi entra da via Roma dove c'e' il castello ed ha una macchina grossa, deve prepararsi a sudare freddo per raggiungere il centro. Prima di inoltrarsi in via Don Minzoni, un cartello stradale avvisa l’automobilista che il transito è permesso ai veicoli con peso non superiore a 35 tonnellate e mezzo. Pertanto chi possiede un Ducato (che pesa circa 2 tonnellate) , si avventura in questi vicoli senza sapere cosa lo aspetta.  

Il primo grande “intoppo” si incontra nel girare in via delle Piagge. La curva è difficile e gli specchi laterali della vettura vanno rigorosamente chiusi. Dopo una breve illusione di aver superato ogni difficoltà, si percorre via Panico che, mentre si avanza, si restringe sempre di più.

All’incrocio con via della Corsica, bisogna procedere lentamente, chiudere nuovamente gli specchietti dell'automobile con uno spazio che é poco più di un centimetro da entrambi lati. Dopo una tensione enorme, si esce da via Vinciolino, l’incubo finalmente è finito.

Allora ti assale la rabbia ed al primo che incontri domandi: “Ma nessuno rimane mai bloccato in queste strettoie”. Una signora risponde che in Comune lo sanno, ma nessuno fa niente. Poi passa un vigilie urbano che tranquillamente risponde che l’ufficio tecnico sa tutto, nessuno si muove.
Allora domandi, il Sindaco lo sa? Certo, dicono, che lo sa, ma nessuno si muove.

 




CIVITA CASTELLANA, CLIMA ROVENTE TRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE

Redazione

"Il Sindaco sfrutta tutte le occasioni anche questa vicenda ignobile del Consiglio regionale del Lazio, per screditare l’opposizione usando termini quali “gufi locali, lividi, invidiosi”o frasi offensive come:“sempre chini davanti ai boss regionali”, che denotano una grande mancanza di rispetto poco consona all’incarico pro-tempore che ricopre, cercando di insinuare in modo subdolo che tra gli esponenti in ambito locale e i consiglieri regionali ci potessero essere legami di interesse personale e non politico. – Dichiara Francesco Urbanetti Capogruppo consiliare PDL di Civita Castellana – Vorrei tranquillizzare il Sindaco – prosegue Urbanetti – e tutti i civitonici; i componenti del gruppo consiliare PDL di Civita Castellana non sono vissuti mai alla corte di alcun consigliere indagato e non hanno mai usufruito nè di incarichi professionali  nè di contributi provenienti dalla regione per finanziare associazioni, feste ed altro; mi auguro pertanto che il PD locale abbia fatto altrettanto, anzi sarebbe opportuno che il segretario locale lo dichiarasse pubblicamente. Quello che è accaduto in questi giorni al Consiglio regionale del Lazio ha lasciato tutti attoniti e il termine disgusto usato dal Sindaco  è niente rispetto al sentimento di schifo che proviamo nei confronti di tutti i gruppi consiliari regionali di tutti i partiti sia di maggioranza che di opposizione che decidevano con sedute congiunte di aumentare i propri budget da spendere  spesso  in attività amene nel più completo disprezzo delle difficoltà che il paese e i cittadini stanno vivendo, con il conseguente aumento delle tasse e riduzione dei servizi. In questo momento è facile fare del becero populismo, come sta facendo il Sindaco Angelelli, cercando di sfruttare al meglio l’opportunità per dare la colpa all’avversario politico; la triste realtà è una soltanto, viviamo in un sistema malato dove tutti siamo corresponsabili. La nostra colpa è stata quella di non essere a conoscenza, non avendo mai vissuto in quella realtà, di ciò che stava avvenendo; magari Angelelli avendo avuto nella sua giunta un Assessore che da anni lavora come dirigente in un gruppo consiliare regionale di sinistra  avrebbe potuto  sapere e magari denunciare questo simile degrado, ma non l’ha fatto: perche?  Forse usando una metafora è più facile fare la legna quando l’albero è a terra. Anziché fare demagogia parlando dell’ Andosilla e delle scuole, battaglie che peraltro sono state condivise da tutti,  dia il Sindaco per primo il buon esempio e accolga la mozione di riduzione dei gettoni di presenza e delle indennità di funzione presentata dal PDL prima dello scandalo; – conclude il capogruppo Pdl – sarebbe un gesto apprezzato dai civitonici. La sua onorevole richiesta di invitare ad uscire di scena il più in fretta possibile l’opposizione purtroppo non può essere accolta, la democrazia è il fondamento della nostra costituzione e sia la maggioranza che l’opposizione, pur avendo funzioni diverse, vengono eletti dai cittadini per amministrare l’istituzione pubblica, seguendo dei principi costituzionali che, a quanto vedo, passando dall’opposizione alla maggioranza, ha dimenticato.
 




CIVITA CASTELLANA TAGLIO DELLE INDENNITÀ, URBANETTI (PDL): "ANGELELLI DIFESO DALLA CASTA"

A.P.

“Come al solito, quando si tocca la questione della riduzione delle indennità degli amministratori, nasce il fuoco di sbarramento dei partiti che vivono anche di soldi pubblici. – Scrive in una nota il Capogruppo Consiliare Pdl Francesco Urbanetti – Al segretario del PD – prosegue la nota – il Sindaco ha tirato un brutto scherzo: per timore di rispondere in prima persona ad un argomento così scottante(memore di cosa sta accadendo al Sindaco Giulio Marini nel comune di Viterbo), lo ha armato con pallottole a salve, dandogli forse volutamente delle informazioni sbagliate, considerato che all'epoca era consigliere di minoranza e non poteva non sapere. La delibera in cui la giunta Giampieri decise di ridursi le indennità è la n.88 del maggio 2005 (approvazione dello schema di bilancio preventivo 2005), la quale in sintesi così recitava: "Sono confermate le indennità di presenza ai Consiglieri Comunali; sono ridotte del 25% le indennità di carica agli amministratori e al Presidente del Consiglio", a cui si sommava la decurtazione del 10% previsto dalla finanziaria, per un totale del 35%. La delibera che il segretario del PD cita si riferisce al 2007 quando le indennità furono reintrodotte dopo due anni confermando solo l'abbattimento del 10% previsto dalla normativa nazionale, ricordandogli che le indennità sono previste per legge e non possono essere aumentate, ma solo diminuite. La proposta di riduzione del 2005, come ho ho già ribadito, fu formalizzata dal sottoscritto e da alcuni esponenti di  Forza Italia di giunta, cosa che si può riscontrare da ampia rassegna stampa esistente e che si troverà anche tra qualche giorno, sulle mie pagine: www.facebook.com/francesco.urbanetti e www.Twitter.com/f_urbanetti. – Il capogruppo conclude poi la nota – Rassicurandovi sul mio stato di salute, visto che non sono avvezzo ai colpi di sole ed ho una buona memoria,prendo atto che non esistono più i segretari di sinistra preparati e dal comportamento politically correct. Terminata la doverosa e puntuale rettifica che riguarda solo gli addetti ai lavori,a fronte della mia decisione di decurtazione degli emolumenti derivanti oggi dai gettoni di presenza,visto che ormai il 2005 è purtroppo lontano, il dato politico è uno soltanto: la gente vuole sapere cosa il Sindaco voglia fare riguardo il taglio parziale o totale delle indennità attualmente al massimo secondo la normativa vigente. Un atto di coraggio del Sindaco Angelelli credo sarebbe anche apprezzato dal Sindaco di Firenze Matteo Renzi,il rottamatore delle vecchie logiche comportamentali della classe dirigente di sinistra, che ha dimezzato la sua giunta, prossimo mattatore della festa dell'Unità tanto sbandierata dal suo segretario. In un momento economico così difficile, senza essere populisti, la politica deve dare qualcosa di più, deve dare l'esempio e lanciare un messaggio comprensibile a tutti, altrimenti il vento dell'antipolitica soffierà sempre più forte e le conseguenze non potranno essere prevedibili.”