Vittorio Sgarbi, lite con carabinieri: la Corte d’Appello di Milano sentenzia il “non doversi procedere”

La frase ‘vi porto in Tribunale’ rivolta da Vittorio Sgarbi ai carabinieri di Expo non è minacciosa ma rientra nel “consueto approccio forzatamente aggressivo e denigratorio che tale personaggio adotta nelle più svariate occasioni” e che contraddistingue “il personaggio come un ‘brand’ o un marchio di fabbrica”. Lo si legge nelle motivazioni della sentenza con cui la Corte d’Appello di Milano ha dichiarato il “non doversi procedere” per il critico d’arte ai sensi del ‘ne bis in idem’ e ha assolto il suo autista Nicola Mascellani, nel processo di secondo grado per resistenza a pubblico ufficiale e con al centro un diverbio, avvenuto il 22 maggio del 2015 tra l’ex parlamentare con alcuni militari dell’Arma davanti ad uno degli ingressi dell’Esposizione Universale. In primo grado Sgarbi e il suo autista erano stati condannati rispettivamente a 5 mesi e a 4 mesi di carcere per violenza e minaccia a pubblico ufficiale.




Collezione Sgarbi: all’interno due opere di Ignazio Colagrossi

La scultura di Ignazio Colagrossi nella “Collezione Sgarbi” con Le opere Il Volto di Cristo e San Giovanni Paolo II. Le opere di Colagrossi, dopo l’inabissamento del Volto di Cristo con la presenza in varie Chiese e collezioni private, e l’opera di San Giovanni Paolo II commissionata in occasione della  beatificazione, di cui una seconda copia in occasione della Santificazione, è stata posta nella Sala Stampa della Santa Sede Città del Vaticano, continuano il loro percorso essendo state selezionate per una stampa litografica, inclusa nella raccolta di stampe e disegni, archiviata con un numero di protocollo e firmata da Sgarbi con la seguente motivazione: “La storia di una collezione è storia di occasioni, d’incontri, di scoperte, s’incrocia con curiosità, ricerche, studi. La presenza del suo operato nella raccolta delle stampe e dei disegni della mia Collezione attesta la validità del suo impegno stilistico”.

Le due opere saranno inoltre inserite in un catalogo personalizzato e una sarà presente nel libro d’Arte “Gli Artisti nella Collezione Sgarbi” curato da “EA Edizioni”
www.ignaziocolagrossi.it

 




Noto, la denuncia di sgarbi: coglioni a cui mozzare le mani

 

di Ivan Galea

 

NOTO – “Coglioni a cui mozzare le mani” così Vittorio Sgarbi ha definito su Twitter gli atti di vandalismo su una centralissima scalinata monumentale che si trova a Noto. Presumibilmente Sgarbi si riferisce alla scalinata che porta alla Chiesa di S. Francesco all'Immacolata, fra i più imponenti edifici religiosi di Noto con il suo bel portale fiancheggiato da preziose colonne di puro barocco. Sgarbi ricorda oltretutto che Noto è patrimonio dell’umanità: pezzi della scalinata sono stati rotti, impiastrati con una bomboletta spry nera. Quella di sgarbi è una vera e propria denuncia fotografica. Uno sfregio al patrimonio artistico e culturale simile è accaduto al celebre Elefante del Bernini di piazza della Minerva. Un altro pezzo d’Italia che se ne va.