SERRACCHIANI SUL PD: "IL PD E' LA SINISTRA CHE VUOLE FARE LE RIFORME"

Redazione

C'è un partito di sinistra al Governo che non dovrebbe essere disturbato da minoranze interne o sindacati dell'ultim'ora che tentano di tormentare un treno in corsa che fa riforme. Il Pd è la sinistra che vuole fare le riforme, perche' "la sinistra e' quella che vuole cambiare le cose a la destra è quella che si accontenta dell'esistente". Lo dice all'Unita' Debora Serracchiani, vicesegretario Pd, che poi incalza chi a sinistra, invece, "non accetta la sfida culturale del cambiamento. C'e' – sottolinea – una sinistra frammentata , che non vuole cambiare le cose e non intende assumersi responsabilita', quasi preferendo essere all'opposizione. II Pd ha l'ambizione di parlare al centrosinistra ma non solo".
Per Serracchiani "lotta al precariato abbassando i costi dei contratti a tempo indeterminato, abbattimento della tassazione sul lavoro, dare tutele a chi non ne ha sono tutte riforme di sinistra. E trovo incomprensibile dividersi su questi argomenti se non a causa di personalismi dannosi". Sulle prossime riforme, a partire da quelle costituzionali, conclude Serracchiani, "partiremo dall'unita' del nostro partito","con la minoranza Pd il dialogo e' aperto, ma senza tornare al punto di partenza". Piu' in generale, "a chi vorra' aggiungersi e votare le riforme con noi, non diciamo no. Ma questo non cambiera' ne' la maggioranza di governo ne' le politiche del Pd. Ed e' inutile aggiungere che le porte del partito non sono aperte a Verdini"




ITALICUM, SERRACCHIANI: "FAREMO DI TUTTO PER EVITARE LA FIDUCIA"

Redazione

Il Governo traballa. La nuova legge elettorale è scelta politica e non di coscienza, e il governo sta facendo di tutto per evitare di arrivare alla fiducia. Il vicesegretario del Pd Serracchiani chiama alla responsabilità chi dice no all' Italicum e aggiunge che se cadesse il governo ora la gente non capirebbe. Dalla minoranza dem risponde Fassina, il quale ritiene che il progetto di Renzi sia piuttosto andare a votare una volta approvato l'Italicum. Lo accusa di volere con il suo aut aut marginalizzare il Parlamento sulle regole del gioco e poi assicura di non volere voti segreti, perché convinto di una battaglia a viso aperto.

Il governo "onestamente sta facendo di tutto e di più per evitare di arrivare alla fiducia". Lo dice – in un'intervista ad Avvenire – il vicesegretario del Pd Debora Serracchiani, aggiungendo di augurarsi "che chi fa parte della storia di questo Paese e di questo partito comprenda che è responsabilità di tutti evitare di fallire questo momento storico, in cui ci si chiede di andare avanti con le riforme". A chi ribatte che si tratta di una questione di coscienza, Serracchiani replica che "la legge elettorale è la più politica delle esperienze politiche e quindi non capisco perché su questa legge dovrebbe esserci una questione di coscienza". "Mi auguro – aggiunge – che nel Pd ci sia alla fine il senso di responsabilità, come accaduto sempre in passato nei momenti difficili". A suo avviso, "se cadesse il governo ora la gente non capirebbe. Tanto meno sulla legge elettorale", "spiegare alle persone che può rischiare di cadere il governo perché i capilista sono 100 invece di 80 mi sembra un po' difficile".

Se cade l'Italicum si va a votare? "No, ritengo molto più probabile lo scenario opposto. Se passa l'Italicum si va a votare". Lo dice – al Corriere della Sera – l'esponente della minoranza dem Stefano Fassina, intervistato anche da Avvenire. Al Corsera, Fassina assicura: "noi non chiediamo voti segreti, facciamo una battaglia a viso aperto". A suo avviso l'aut aut di Renzi evidenzia la "volontà di marginalizzare il Parlamento sulle regole del gioco" e "se è vero che il presidente del Consiglio vuole mettere la fiducia sulle pregiudiziali di costituzionalità – aggiunge -, siamo alla conferma della volontà pericolosa di dimostrare decisionismo. Sarebbe ancora più grave" perché "porterebbe alla marginalizzazione del Parlamento, che non è solo l'obiettivo dell'Italicum e della revisione del Senato, ma è anche pratica corrente con questo governo". Ad Avvenire, sempre sul tema del voto anticipato, Fassina afferma che Renzi "ha già deciso di andare alle urne in primavera. E non vi fate confondere dalla clausola che fissa l'entrata in vigore dell'Italicum al primo settembre 2016. Uno che ha una simile disinvoltura istituzionale non si farà certo problemi a varare un decreto per annullare la clausola…". Andrete con Landini? Fassina risponde di "no", ma che "la frattura che c'è merita la massima attenzione. Alcuni di noi andranno fino in fondo".