Dietrofront sulle quarantene a scuola: le regole con cambiano. Dad con 3 positivi

In meno di 24 ore la doppia giravolta sulle quarantene nelle scuole. Intanto oggi l’Aifa si riunisce sulle vaccinazioni per i bambini nell’età tra i 5 e gli 11 anni. “Solitamente – ha detto ieri il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Giorgio Palù – noi abbiamo sempre approvato quello che approvava l’Ema anche a distanza di poche ore. Direi che l’urgenza stringente in questo caso non c’è, perchè devono arrivare le preparazioni vaccinaliIn tarda serata di lunedì la circolare congiunta Salute-Istruzione che, in ragione dell’aumento dei contagi e delle difficoltà nel tracciamento, sospendeva il programma di “sorveglianza con testing” in vigore da appena tre settimane. Poi nel pomeriggio lo stop, con l’intervento di palazzo Chigi che ha avocato a sé l’operazione dopo un approfondimento con il Cts e con il commissario all’emergenza Francesco Figliuolo, che ha garantito supporto per il tracciamento.Le regole restano quelle in vigore: tutta la classe andrà automaticamente in quarantena solo se ci sono tre positivi. “Non ci sarà alcun ritorno in Dad in caso di presenza di un solo alunno contagiato”, hanno precisato fonti di governo, e parallelamente la struttura del commissario straordinario Francesco Figliuolo “intensificherà le attività di testing nelle scuole, al fine di potenziare il tracciamento”, poiché “garantire la partecipazione in presenza e lo svolgimento delle lezioni a scuola in assoluta sicurezza è una priorità del Governo”.La circolare prendeva atto del peggioramento del quadro dell’epidemia, con “un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2, anche in età scolare”, con una incidenza settimanale in crescita e pari a 125 per 100.000 abitanti, “valore ben lontano dal quello ottimale di 50 per 100.000, utile per un corretto tracciamento dei casi”.I due ministeri hanno quindi ritenuto “opportuno sospendere, provvisoriamente, il programma di ‘sorveglianza con testing’ e di considerare la quarantena per tutti i soggetti contatto stretto di una classe/gruppo dove si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o personale scolastico”. Un cambio di rotta totale, rispetto al protocollo approvato il 3 novembre, a lungo meditato fin dall’inizio dell’anno scolastico, quando la situazione era effettivamente più rassicurante. E infatti il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in mattinata ha subito parlato di “una misura assolutamente prudenziale”, presa perché “vogliamo tenere in assoluta sicurezza la scuola”. Anche se la priorità del ministro “resta la didattica in presenza”.




Lazio, scuole superiori: è tempo di aderire al bando per l’acquisto di modem e connessioni per la didattica a distanza

“Tre milioni e mezzo di euro per potenziare la connettività delle scuole e garantire a tutti gli studenti l’accesso alla didattica a distanza. Si apre oggi il bando dedicato alle scuole superiori, alle istituzioni formative e agli studenti con l’obiettivo di garantire il diritto allo studio in questa difficile fase legata all’emergenza sanitaria. Come già fatto la scorsa primavera, supportiamo le istituzioni scolastiche e formative della nostra Regione per rispondere alle esigenze dettate dal ricorso all’apprendimento su internet. I fondi, in particolare, permetteranno di potenziare la connettività delle scuole di II grado e degli istituti formativi, e per l’acquisto di modem e connessioni per gli studenti. Questi ultimi saranno individuati dai dirigenti scolastici secondo il fabbisogno. Il bando interviene in modo complementare alle iniziative promosse a livello nazionale, concentrandosi anche per prevenire la dispersione scolastica, favorendo formazione e l’acquisizione di competenze degli studenti che più degli altri rischiano di essere penalizzati dalla condizione emergenziale che si sta vivendo”. Così in una nota Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio.




Ritorno a scuola, il 14 settembre si parte e il 20 ci sono le elezioni: a.a.a. cercasi luoghi alternativi

Ormai è ufficiale: la scuola riaprirà il 14 settembre. Regioni ed Enti Locali hanno dato il via libera alle nuove linee guida per il rientro in classe. 

“Ci siamo predisposti, con le linee guida, per ritornare in sicurezza a settembre”, ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Abbiamo un ulteriore miliardo che stanziamo per ulteriori investimenti sulla scuola, che ci dovrà consentire di avere una scuola più moderna, sicura e inclusiva. E nel Recovery Fund un importante capitolo sarà dedicato proprio agli interventi sulla scuola”.

“Chiudere le scuole è stata una scelta molto sofferta, che nessuno pensi che il governo l’abbia presa a cuor leggero”, aggiunge. “Vogliamo classi meno affollate. Le cosiddette classi pollaio a me non piacciono affatto, non le tolleriamo più”, aggiunge.

“Vogliamo fare scuola anche fuori dalla scuola: portiamo gli studenti nei cinema, nei teatri, nei musei, facciamo in modo che respirino la cultura di cui hanno bisogno. Portiamo anche i più piccoli al parco quando il tempo lo consente a fare lezione”, ha spiegato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nella conferenza di presentazione del Piano per il rientro a scuola a settembre. “Le linee guida sono immediatamente operative”. “Ci sono soluzioni e risorse per queste soluzioni – ha spiegato -. Un miliardo in più stanziato è davvero tanto. Non è stato facile, ma è un altro segnale che la scuola è al centro dei nostri pensieri. Amiamo la scuola, è il centro del nostro futuro”. “Con i fondi possiamo assumere fino a 50 mila persone, tra personale docente e non docente con contratto determinato”. 

“Un ottimo risultato” e “le Regioni hanno avuto un ruolo determinante nella costruzione di un Piano scuola 2020-2021 che rispondesse il più possibile alle diverse esigenze dei docenti e dei dirigenti scolastici, degli studenti e degli enti locali”. E’ il commento del presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.

“Le scuole riapriranno l’1 settembre per i corsi di recupero e il 14 c’è la riapertura vera e propria”. Lo ha ufficializzato il sottosegretario all’Istruzione Peppe De Cristofaro, intervenuto a SkyTg24. “Il 20 settembre – ha aggiunto – spero davvero che si riesca a fare quello che in tanti stanno chiedendo, cioè cercare luoghi alternativi alle scuole per svolgere le elezioni. Diversamente sarebbe onestamente un cazzotto nell’occhio e una vera beffa. Spero si risolva positivamente”.

“La didattica a distanza sotto i quattordici anni non si fa – ha detto De Cristofaro -, si fa soltanto per la scuola secondaria di secondo livello ma in condizioni assolutamente residuali, quando è proprio impossibile dare vita alla didattica normale. L’impegno e l’obiettivo del Governo è riportare dal 14 settembre tutti gli studenti in aula in presenza e immaginare la didattica a distanza come vera e propria extrema ratio”.

“Lo scopo – si legge nella bozza – sarà quello di raccogliere le istanze provenienti dalle scuole con particolare riferimento a spazi, arredi, edilizia al fine di individuare modalità, interventi e soluzioni che tengano conto delle risorse disponibili sul territorio in risposta ai bisogni espressi”.

Grande soddisfazione” è stata espressa dal ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia.

“Un primo importante passo avanti. Ora dobbiamo continuare a lavorare insieme anche con il massimo coinvolgimento delle forze sociali”, afferma  il ministro della Salute Roberto Speranza. “È essenziale – aggiunge – investire nuove ingenti risorse per garantire la riapertura di tutte le scuole nella massima sicurezza. È un obiettivo fondamentale su cui tutto il Paese deve essere unito”.




Covid-19, apertura scuole oltre il 3 aprile

Sicuramente ci sarà una proroga: si andrà oltre la data del 3 aprile, l’obiettivo è garantire che gli studenti ritornino a scuola quando stracerto e strasicuro che possono tornare, la salute è prioritaria”. Così la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina a La vita in diretta.

Notizie sulla didattica a distanza a luglio non hanno alcun fondamento: significherebbe dire che il personale della scuola non sta lavorando e non è così. Se la didattica a distanza funziona come sta funzionando non c’è alcun motivo per andare a luglio o agosto: le strutture scolastiche non sono idonee tra l’altro. Se ci sarà necessità lo si farà in un secondo momento. Scenari troppo oltre sono irresponsabili, bisogna guardare gli scenari attuali e poi assumere decisioni”.

A chi doveva essere rimandato, “si permetterà di recuperare gli apprendimenti, laddove fosse necessario. Sono decisioni che stiamo vagliando sulla base di quando e se si tornerà a scuola. Esiste l’autonomia scolastica, i docenti conoscono molto i loro studenti. Il percorso di uno studente è lungo, se parliamo dei maturandi è iniziato 5 anni fa, gli apprendimenti degli studenti i docenti sanno valutarli”.




SCUOLE: CONTRIBUTI SCOLASTICI, PARTE LA CAMPAGNA DI DENUNCIA

Redazione

Iscrizioni scolastiche al via dal prossimo 15 gennaio. Con i tagli che negli anni si sono abbattuti sulle scuole si è sempre più registrato l'aumento e la diffusione del contributo scolastico volontario, una elargizione economica che si è però tramutata in una vera e propria “tassa” spesso e volentieri imposta da presidi e professori autoritari anche con il ricatto. In numerosi istituti negli anni passati abbiamo registrato casi di scuole che volevano negare agli studenti dalle pagelle, ai libretti delle giustifiche, sino alla negazione dell'accesso alle attività laboratoriali o alle gite scolastiche.
 
“Abbiamo aperto uno sportello di assistenza per gli studenti che non vogliono o non possono pagare il contributo volontario e solleciteremo il MIUR e gli USR per prendere posizione come in altri anni sul reale funzionamento del contributo. Non vogliamo che dal 15 gennaio inizi un nuovo salasso ai danni delle famiglie – dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti – Il contributo volontario si è trasformato in una sorta di tassa informale per le scuole pubbliche che viene imposta agli studenti da presidi e docenti autoritari. Il Governo Renzi non ha fatto nulla per risolvere questa drammatica situazione, legittimando di fatto l'imposizione dei contributi alle famiglie. Ne La Buona Scuola infatti non si parla di diritto allo studio. O si parte da queste priorità o il Governo sarà colpevole di non agevolare l'accesso agli studi per un sempre maggior numero di studenti!"
 
“Con questa campagna vogliamo denunciare che la scuola pubblica non può funzionare in questo modo: si stanno introducendo tasse informali salatissime, che soprattutto in tempi di crisi come questi nessuno si può permettere. La scuola pubblica dev'essere gratuita e di qualità per tutti – denuncia Lampis -. La ragione di questo problema affonda le radici nei tagli che hanno devastato la scuola pubblica e nelle politiche di austerity che da anni si perpetuano nei confronti dell'istruzione e dei servizi pubblici. Vogliamo svelare il meccanismo malsano di progressiva privatizzazione che anche in questo modo avanza nelle nostre scuole e che nega l'accesso ai saperi a sempre più persone. Un Paese che non investe in conoscenza non ha futuro”
 
"L'Unione degli Studenti ha prodotto una guida informativa al contributo e alle tasse, un modulo precompilato per tutti coloro che non vogliono pagare il contributo, un form di raccolta delle denunce, dei materiali grafici da diffondere nelle scuole, una pagina "spotted" e un gruppo facebook di confronto. Per ulteriori domande si può scrivere a unionedeglistudenti@gmail.com oppure chiamare allo 06/69770332 o al 3401653203/3295991994", conclude il sindacato studentesco.



GENZANO, SCUOLE: ULTIMI INTERVENTI DI MANUTENZIONE PRIMA DEL SUONO DELLA CAMPANA

Redazione

Genzano (RM) – In vista della prossima riapertura delle scuole, sono in via di completamento gli ultimi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per prevenire criticità e problemi nei plessi scolastici della città per l’anno scolastico 2013-2014. Tra i lavori principali, l’intervento presso l’asilo nido di via San Carlino, dove si è provveduto alla pulizia di tutte le pareti interne e alla sistemazione di alcune criticità presenti all’interno del plesso; il rifacimento di tutti i servizi igienici della scuola media Garibaldi dove, a seguire, si procederà con la ristrutturazione delle facciate esterne, e la manutenzione del verde presente all’interno di tutti gli edifici scolastici della città. Inoltre, per la sicurezza di bambini e genitori, si sta provvedendo al rifacimento della segnaletica stradale nelle vicinanze delle scuole.

 




LAZIO, MILLE ALBERI A DIMORA CON LA FESTA DELL'ALBERO DI LEGAMBIENTE

Redazione

Lazio – Mille alberi messi a dimora in una cinquantina di aree di Roma e del Lazio da cittadini, associazioni, comitati di quartiere e almeno 3.000 studenti coinvolti in 30 scuole: sono questi i numeri della XVIII edizione della Festa dell'Albero a Roma e nel Lazio, che anche quest'anno ha visto una nutrita partecipazione e tante iniziative in programma per riqualificare aree degradate e rinfoltire parchi e giardini con nuovi alberi e specie arboree.

“ Gli alberi sono una barriera contro l'inquinamento acustico e atmosferico, creano corridoi verdi per la biodiversità e hanno un ruolo fondamentale nel prevenire il dissesto idrogeologico, con la loro capacità di produrre ossigeno e assorbire CO2 combattono l'effetto serra, rappresentano un grande valore soprattutto nei un contesti urbani dove la cementificazione spesso soffoca gli spazi verdi -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Con questa nuova edizione di successo, Legambiente ha voluto concentrare l'attenzione sulla necessità di riconquistare e strappare spazi verdi grandi e piccoli al degrado ed all'abbandono, con vere e proprie iniziative di adozione di aree da parte di cittadini e di co-gestione con le amministrazioni locali. A Roma e nel Lazio ci sono molteplici esempi che fanno ben sperare, dal parco della Garbatella al parco della Cellulosa, dal parco della Pace ad aree a Formello, Cori e Aprilia, luoghi dove i cittadini si rimboccano le maniche e i Comuni li supportano nelle attività.”

Nella Capitale, dove l'iniziativa si realizza grazie alla collaborazione dell'Assessorato all'Ambiente del Comune di Roma, sono stati tantissimi gli appuntamenti: al parco dell'Insugherata, al parco della Pace, al Parco della Cellulosa e al parco Garbatella, a Villa Ada, a Fontana Candida e in XII Municipio con la collaborazione con Leroy Marlene, oltre che nelle aree verdi seguite dal comitato Monteverde Quattro Venti, dall'ODV pro Prato Fiorito, dall'Ass. Il giardino dei Semplici. Le scuole e gli studenti hanno preso parte a numerose iniziative: hanno piantato alberi per rinverdire i giardini scolastici l'IC via del Fontanile Anagnino, l'IC Gianni Rodari, l'IC via Leonori e l'IC in piazza D. Sauli e tanti altri. Nel Lazio altre iniziative dei circoli di Legambiente a Sezze (Lt) presso l'asilo, a Latina al parco San Marco, ad Anzio (Rm) presso la scuola Franceschi. Doppia iniziativa a Formello (Rm) con la piantumazione di diverse un ulivo, un ciliegio, un melograno e dei laurocerasi in una zona trascurata e priva di vegetazione e poi a Monte Madonna con un azione di guerrilla gardenig per avviare il progetto “Adotta un'aiuola”.

Gli studenti hanno avuto la possibilità di prendere parte a due concorsi letterari “ L'albero racconta” per i più piccoli e “Storia di un Parco”, concorso giornalistico per ragazzi per approfondire le tematiche ambientali.

La Festa dell'Albero è organizzata nella Capitale in collaborazione con l'Assessorato all'Ambiente e il Dipartimento X del Comune di Roma.

La Festa dell'Albero è una campagna di Legambiente realizzata nell’ambito del Protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e aderisce alla Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2012.