Roma, scontrini: Ignazio Marino condannato a due anni in appello

ROMA – L’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, e’ stato condannato nel processo d’appello per la vicenda degli scontrini a due anni di reclusione. In primo grado era stato assolto. E’ accusato di peculato e falso.

L’ex sindaco ha lasciato la corte d’Appello di Roma senza rilasciare dichiarazioni accompagnato dal suo avvocato difensore Enzo Musco. Nei confronti di Marino il procuratore generale Vincenzo Saveriano aveva sollecitato una condanna a due anni e mezzo. I giudici della III corte d’Appello hanno confermato l’assoluzione dall’accusa di truffa per le consulenze della Onlus Imagine. La vicenda giudiziaria riguardava una cinquantina di cene pagate con la carta di credito che gli fu rilasciata durante il suo mandato dall’amministrazione capitolina.

In seguito Marino ha parlato di “sentenza dal sapore politico in vista delle elezioni” e promesso che continuerà la battaglia in terzo grado, in Cassazione. “Non ho mai speso un euro di soldi pubblici per fini privati”, ha assicurato




Campidoglio, caso scontrini: assolto Ignazio Marino

Redazione

ROMA – L'ex sindaco di Roma Ignazio Marino è stato assolto dall'accusa peculato, truffa e falso nell'ambito del processo sul caso scontrini e le consulenze della Onlus Imagine. La procura aveva chiesto una condanna a tre anni e quattro mesi.

Marino è stato assolto "perché il fatto non costituisce reato" in merito alla vicenda della Onlus Imagine, e "perché il fatto non sussiste" per quanto riguardo la contestazione di peculato. Nei suoi confronti le accuse erano di falso, peculato e truffa. La decisione è stata presa dal gup Pierluigi Balestrieri. Oggetto del processo 56 cene, per circa 13 mila euro, pagate dall'ex sindaco con la carta di credito, e la predisposizione di certificati che attestavano compensi destinati a collaboratori fittizi o inesistenti che avrebbe procurato alla Onlus un ingiusto profitto di seimila euro.

"Sono felice me lo aspettavo, sapevo di essere innocente", ha detto l'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, lasciando il tribunale dopo la sentenza di assoluzione. "Di fronte ad accuse così infamanti da media e politica – ha aggiunto Marino apparso visibilmente commosso – è stata finalmente ristabilita la verità"."Il conto di certe azioni le paga il paese, soprattutto quando riguardano la capitale di Italia. Qualcuno ora si dovrebbe guardare allo specchio e capire se ha la statura di statista e farsi un esame di coscienza". Così Marino nel corso di una conferenza stampa dopo la sua assoluzione riferendosi alla decadenza della sua giunta un anno fa dopo che i consiglieri Pd si dimisero davanti al notaio.