NEMI: TRA FATTURE, PROROGHE, TRASPORTO SCOLASTICO, GARE A RIBASSO E… PANE E NUTELLA

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NEMI, SERVIZIO TRASPORTO SCUOLABUS: GARE, TRASPARENZA E PRESUNTE INCOMPATIBILITA'…

di Chiara Rai
 
Nemi (RM) – Ricorrono sempre gli stessi nomi di società nella gestione dei trasporti nei vari Comuni del Lazio. Uno di questi è la fortunata società di trasporto Schiaffini Travel Spa.

Nel Comune di Nemi è stato affidato il servizio di trasporto scolastico proprio alla Schiaffini Travel Spa la quale ha vinto la gara di appalto con un ribasso dell’1,017 per cento rispetto all’altra concorrente Consorzio Ecos European Consortium Services che invece ha proposto un ribasso addirittura del 12 per cento.

In soldi significa che rispetto all’importo triennale a base d’asta di 101.400,00 (centounomila e 400 euro) euro oltre iva, il ribasso di Schiaffini è stato di soli 970,22 euro cioè neppure mille euro di sconto in tre anni. Mentre lo sconto del Consorzio che ha perso sarebbe stato del 12 per cento pari a 11.448,00 euro (undicimila e 448 euro) in tre anni.

Ma, fato ha voluto, che l’offerta sia stata considerata dal Comune di Nemi “anormalmente bassa” e le giustificazioni richieste dal Comune al Consorzio non siano state ritenute congrue e pertanto il consorzio, che ha motivato nei tempi di legge le cause di tale ribasso, è stato escluso dalla gara.

Dunque, il servizio di trasporto scolastico a Nemi se lo è garantito per i prossimi tre anni la Schiaffini Travel Spa. E’ utile in ultimo evidenziare che nel corso della gara ad evidenza pubblica rispetto l’affidamento del trasporto scolastico, si sono verificati svariati inciampi che sono stati definiti dal Comune stesso dei “refusi”.

Le imprese partecipanti alla gara hanno infatti richiesto al Comune di Nemi dei chiarimenti nei quali veniva addirittura evidenziata la “mancanza di chiarezza del bando percepita dalle imprese” e per tali motivi veniva richiesto al Comune di prorogare i termini per la presentazione delle offerte. E il Comune cosa ha fatto? Ha prorogato i termini proprio in virtù delle segnalazioni delle imprese partecipanti, liquidando appunto l’inciampo con l’ammissione che si sarebbero verificati dei refusi.

Tutto ciò si aggiunge al giudizio negativo attribuito dalla Bussola della trasparenza dei siti web del Governo italiano al sito istituzionale del Comune di Nemi con 65 criteri non soddisfatti sulla base di 66. Dunque il Comune soddisfa soltanto un criterio di trasparenza che è quello della sezione link che si trova nella posizione prevista e con denominazione così come indicato dalle linee guida del Governo. Tutto il resto rimane insoddisfatto tra cui proprio i bandi di concorso.

Inoltre ci chiediamo come mai da dicembre 2013 ad oggi non sia stato ancora utilizzato il pulmino in dotazione del Comune bensì sembrerebbe che continui a circolare il mezzo di Schiaffini che fa ancora servizio promiscuo di scuolabus e trasporto pubblico locale; servizio quest’ultimo in contrasto con la normativa vigente che in sostanza non consentirebbe l’utilizzo del mezzo adibito al trasporto pubblico locale per il servizio di scuolabus (i motivi sono ovvi: dall’igiene, ai sedili non a norma per i bambini ecc). Perché non tirare fuori dal magazzino il pulmino costato ben 70 mila euro di soldi pubblici?

Detto questo torniamo alla considerazione fatta nell’incipit: Schiaffini, abbiamo detto, ricorre spesso come nome.

Atral Scrl, società controllata Cotral, è costituita con atto del 22 giugno 2004, da Cotral Spa (che detiene il 70 per cento delle quote) e dalla società Schiaffini Travel Spa che ne detiene il 30 per cento e con amministratore delegato Maurizio Schiaffini.

In tutto questo s’inserisce anche la presunta incompatibilità di Giovanni Libanori, consigliere di maggioranza al Comune di Nemi, il quale ricopre anche la carica di consigliere di amministrazione Cotral. Cotral è socio insieme a Schiaffini Travel Spa nella Atral Scrl.

Dato che oltre al trasporto scolastico nel Comune di Nemi, dal lontano 1998 Schiaffini Travel Spa  gestisce il trasporto pubblico locale nel Comune di Nemi non sarebbe stato opportuno che Giovanni Libanori, una volta candidato a consigliere di maggioranza del Comune, avesse rinunciato ad una delle due cariche?

 Il Consiglio di Stato, tra l’altro,  ricorda che  ogni Pubblica Amministrazione deve conformare la propria immagine, prima ancora che la propria azione, al principio generale di imparzialità e di trasparenza ex art. 97 Cost., tanto che secondo ius receptum – le regole sull'incompatibilità, oltre ad assicurare l'imparzialità dell'azione amministrativa, sono rivolte ad assicurare il prestigio della Pubblica Amministrazione ponendola al di sopra di ogni sospetto, indipendentemente dal fatto che la situazione incompatibile abbia in concreto creato o non un risultato illegittimo.

Domandare è lecito, certo è che il buon gusto avrebbe potuto suggerire al signor Giovanni Libanori di rinunciare ad una delle due poltrone.

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COTRAL: APRIAMO IL VASO DI PANDORA – PRIMA PARTE INCHIESTA L'OSSERVATORE D'ITALIA

 

La Cotral, oltre la nuova sede legale di Roma in via Bernardino Alimena ha in locazione altri 64 immobili tra officine, magazzini, depositi e uffici. Però spesso e volentieri i mezzi anziché finire nelle officine dell’Azienda di trasporto pubblico fanno avanti e indietro presso officine di privati come quella in via Campana 53 a Nettuno in provincia di Roma – Officine Meccaniche Amati Carlo & C. Snc – dove sostano diversi mezzi Cotral e altri ancora entrano ed escono con cadenza che arriva a toccare anche un autobus ogni 15/20 minuti così come immortalato dall’Osservatore d’Italia.

Per il momento il nostro quesito maggiore è concentrato sugli sprechi dovuti alla manutenzione affidata a privati per di più senza gara di affidamento ad evidenza pubblica: che fanno tutti quei mezzi Cotral in via Campana a Nettuno? E’ lecito tutto questo?

 

di Chiara Rai

Il carrozzone che controlla, nelle cinque province del Lazio, il trasporto extraurbano per conto della Regione Lazio sta per subire cambiamenti ai vertici. Il Cda (Consiglio di Amministrazione) attuale dovrebbe levare le tende tra circa due mesi, ovvero ad approvazione bilancio al 31/12/2013. I numeri raccolti sono, per la stragrande maggioranza, vertiginosamente negativi.  

Vincenzo Surace amministratore delegato è accusato di abuso di ufficio  a causa dell’allontanamento di tre dirigenti: il precedente capo del personale, Vincenzo Maccauro, il dirigente ingegneria e manutenzione, Giuseppe Cherubini, e la direttrice d’esercizio, Daniela De Gregorio. I tre sono indagati per il famoso caso di “parentopoli Cotral”, a seguito dell'esposto presentato da Surace, con l’accusa, detta per le vie brevi, di avere una responsabilità nelle procedure sospette dei concorsi, che avrebbero finito per privilegiare i nomi indicati da diverse sigle sindacali, e, soprattutto, per lasciare senza lavoro altri concorrenti che avevano raggiunto un punteggio maggiore. Maccauro, Cherubini e De Gregorio non risultano ancora imputati.

Sulle vicende dei concorsi la Magistratura dovrà andare fino in fondo ma per quanto riguarda l’allontanamento dei tre ex dirigenti, il loro licenziamento potrebbe essere stato pilotato e illegittimo e quindi Cherubini, De Gregorio e Maccauro potrebbero essere reintegrati.

Cherubini nel 2012 decide di registrare Surace, e dalla testimonianza audio si evince chiaramente come la politica abbia pilotato le assunzioni. [ PER ASCOLTARE LE REGISTRAZIONI CLICCA QUI ] Nelle registrazioni, Surace parla di Maccauro. Ecco un pezzo delle asserzioni del presidente Cotral: “Ci hanno detto per un orecchio ‘licenziateli quando potete perché ci stanno creando troppi problemi’ io ho capito che non dovevo farlo, perché sono loro che volevano mandarli via, ma si ricompattavano, quindi come vedi uno può pensare ‘forte Maccauro, ma forte un par de palle!’ Allora, io ho accettato questa situazione perché nel frattempo era partita quest’altra,per cui vabbè… dopodiché anziché andare via e magari qualcosa poteva essere trattata andranno via malamente, forse, ma non perché questo lo deciderò io, difatti oggi hanno deciso proprio questo”.

E mentre la giustizia fa il suo corso, si tiranno le somme rispetto ciò che i cittadini stanno pagando di tasca loro: disservizi, turnazioni obsolete, trasporto pubblico spesso e volentieri da terzo mondo. Ma il biglietto non diminuisce, anzi i controlli aumentano. 

Nonostante i proclami rispetto ad una rivoluzione del trasporto pubblico fatti da Surace e dai consiglieri Cotral, basti ricordare anche le tante promesse del consigliere Giovanni Libanori, la situazione Cotral è di fatto critica.

Anche Giovanni Libanori, ex quota Udc entrato in Cotral sotto il governo regionale della Polverini con vicepresidente della Regione Lazio Luciano Ciocchetti e presidente Cotral l’attuale consigliere regionale Adriano Palozzi, perderà la carica di consigliere Cotral probabilmente intorno a maggio ma potrebbe mantenere la carica di presidente della controllata STL (Società Trasporti Laziali, controllata al 51 per cento da Cotral e 49 per cento da Ago Uno srl) che negli ultimi tempi ha preso piede nel territorio laziale e spesso ha sostituito alcune corse Cotral che l’azienda non è riuscita ad eseguire per svariati e numerosi motivi che riconducono per lo più ad una problematica globale.

La Cotral non è stata messa nelle condizioni di avere delle officine interne efficienti con pezzi di ricambio disponibili e manodopera manutentiva sul posto. I ritardi nei rifornimenti delle officine Cotral hanno portato l’azienda di trasporto ad affidare i servizi ad imprese esterne e senza bandi pubblici ma sulla base di una sorta di pesca nella lista di fornitori della società con la quale la stessa prende “accordi bonari” per quanto riguarda i pagamenti. Singolare è il fatto che Giovanni Libanori insieme a Paolo Toppi siano consiglieri di amministrazione Cotral e al contempo Presidente e consigliere della controllata STL. In che misura vengono garantiti gli interessi Cotral? 

Le percentuali che snoccioleremo parlano chiaro, la produzione Cotral diminuisce progressivamente rispetto a quelle delle controllate Stl e Atral. Quest'ultima, di proprietà Cotral al 70 per cento e Schiaffini Travel Spa al 30 per cento con amministratore Maurizio Schiaffini e presidente Domenico De Vincenzi, (anche in questo caso è singolare il fatto che Domenico De Vincenzi sia Vice Presidente di  Cotral e al contempo Presidente  della controllata Atral) non risparmia richieste alla Cotral di finanziamento infruttifero in conto soci per svariate centinaia di migliaia di euro.

Tutto questo nonostante il bilancio Cotral chiuso al 31 dicembre 2012 evidenzia una perdita pari a 25.959.055,00 euro – venticinquemilioni e rotti – (il patrimonio netto, è, al 31 dicembre 2012, negativo per 14.915.831,00 euro – quattordicimilioni e passa euro).

Tutti frutti delle gestioni Cotral. Ad esempio se i vertici della società avessero predisposto un adeguamento dell’impianto antincendio avrebbero evitato che tanti mezzi prendessero fuoco e provocassero così soppressioni di corse e disservizi vari. Anche sulla materia delle corse, molte di queste risultano essere a vuoto in quanto di fatto il piano turno risulta tutt’ora obsoleto. L’Atral e la Stl così, spesso e volentieri, sopperiscono ad un lavoro che “mamma Cotral” dovrebbe essere in grado di espletare.  I costi per la manutenzione della flotta Cotral sono aumentati esponenzialmente nell’anno 2013 toccando una punta massima di 0,74 euro per km sul bacino di Frosinone e minima 0,37 nel bacino di Terracina incassando quindi un aumento del 214,8 per cento rispetto alla media di 0,27 euro per chilometro degli anni precedenti.

Quindi, in tutto questo, ad ingrassarsi sono i privati grazie ad una gestione che certamente non brilla per quantità di gare pubbliche espletate rispetto invece ad una consuetudine nell’affidare i servizi con procedura negoziata. (Affidamento diretto)

La Cotral, oltre la nuova sede legale di Roma in via Bernardino Alimena ha in locazione altri 64 immobili tra officine, magazzini, depositi e uffici. Però spesso e volentieri i mezzi anziché finire nelle officine dell’Azienda di trasporto pubblico fanno avanti e indietro presso officine di privati come quella in via Campana 53 a Nettuno in provincia di Roma – Officine Meccaniche Amati Carlo & C. Snc – dove sostano diversi mezzi Cotral e altri ancora entrano ed escono con cadenza che arriva a toccare anche un autobus ogni 15/20 minuti così come immortalato dall’Osservatore d’Italia.

Per tutto il 2012 la produzione totale di Cotral e delle controllate Atral e STL è stata pari a 77.091.849 km effettivamente svolti. Le soppressioni sono pari a 1.614.800 km attestando il chilometraggio a 78.706.649. La produzione esclusivamente svolta da Cotral pari a 76.772.648 vetture-km ha subíto un decremento pari al 3,02% rispetto al 2011 ciò è dovuto anche a causa della mancanza di nuovi bus da immettere in servizio e l’elevato numero di quiescenze. Ma non dovevano essere immessi nuovi ed efficienti mezzi?

Che ne pensa di tutto questo il proprietario di tutte le quote Cotral, la Regione Lazio? Per il Governatore Nicola Zingaretti fare chiarezza rispetto alle inefficienze ancora in piedi sarebbe un dovere nei confronti dei contribuenti e dei fruitori del servizio.

E da indiscrezioni sembrerebbe che circa 30 persone assunte in qualità di meccanico, anziché stare nelle officine si troverebbero nella centrale di via Alimena e tra questi ci sarebbe anche un operaio di cognome D.C. che sarebbe poi finito a fare il collaboratore del consigliere Giovanni Libanori.

In tutta questa storia dunque, i dati parlano chiaro. La mancata produzione per carenza di personale (malattia, rinuncia straordinario, ritardo in servizio e assenza arbitraria) aumenta di 0,98 punti percentuale rispetto al 2011 aumentando il loro impatto sul ser vizio reso dall’1,27% del 2011 al 2,25% del 2012 e con un’incidenza del 51,4% sul totale delle soppressioni, rispetto al 41,4% del 2011. Scioperi e agitazioni sono in esponenziale aumento.  Ma prendiamo ad esempio dati più freschi facendo un confronto tra le soppressioni sulla terza settimana di febbraio del 2013 rispetto a febbraio del 2014 delle corse Cotral. Ad esempio a Frosinone, Villa Santa Lucia su 230 corse programmate  ne sono state soppresse 17,6 nel 2013 e 26,4 nel 2014, a Priverno in provincia di Latina su 271 corse programmate ne sono state soppresse 41,6 nel 2013 e 50,4 nel 2014. A Terracina su 250 corse ne sono state soppresse 10,4 nel 2013 e addirittura 29,8 nel 2014 mentre a Velletri su 322 corse programmate, 37 nel 2013 e ben 41,6 corse soppresse nel 2014. Dati impresisonanti per il reatino, basti pensare che a Poggio Mirteto su 359 corse programmate 22,4 sono state soppresse nel 2013 contro addirittura 64,4 corse soppresse nel 2014.

Adesso è stato aperto il vaso di pandora rispetto al fenomeno Cotral, qualche capitano si appresta ad abbandonare l’ammiraglia per restare forse aggrappato alle controllate e qualcuno riciclerà la sua immagine candidandosi a sindaco di un comune della provincia di Latina e qualcun altro come assessore nella cosiddetta perla dei Castelli Romani. Per il momento il nostro quesito maggiore è concentrato sugli sprechi dovuti alla manutenzione affidata a privati per di più senza gara di affidamento ad evidenza pubblica: che fanno tutti quei mezzi Cotral in via Campana a Nettuno? E’ lecito tutto questo?

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NEMI, LA STORIA DELLO SCUOLABUS (CON I PEZZI DI CARTA ALLA MANO) PARCHEGGIATO DA UN ANNO E MEZZO

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Angelo Parca

Nemi (RM) – E’ necessario fare chiarezza sulla questione dello scuolabus nuovo di zecca parcheggiato da più di un anno e mezzo alle intemperie. Il sindaco Alberto Bertucci ha dichiarato, qualche giorno fa ad un organo di stampa, che il problema consisterebbe “in un errore nell’immatricolazione e quindi lo scuolabus oggi non può espletare il trasporto pubblico”.

L’errore di cui parla il sindaco sarebbe da attribuire all’allora Commissario Prefettizio Fabio Maurano.

Di fatto non ci sono stati errori. Ecco come è andata: La prima gara per l’acquisto dello scuolabus, partita quando Alberto Bertucci era assessore alla Scuola con la giunta Cocchi, è finita senza il perfezionamento dell’acquisto perché per Bertucci si è aperto un procedimento penale a causa proprio di accuse pesanti del Pubblico Ministero (Turbativa d’asta e frode nei pubblici incanti) a carico dell’attuale sindaco riguardo l’espletamento della gara stessa.

Poi è arrivato il Commissario Prefettizio Fabio Maurano, il quale ha ricominciato tutto dall’inizio e finalmente acquistato un pulmino con il finanziamento della Provincia più venticinquemila euro delle casse comunali per un totale di circa 70 mila euro.

L’intenzione del Commissario, una volta acquistato il famigerato pulmino, era di indire una gara per l’affidamento del servizio scuolabus e quindi di separare il servizio di trasporto pubblico locale (TPL) da quello dello scuolabus. Al contempo Maurano ha prorogato il contratto con Schiaffini, fino al 30 giugno 2012, una proroga a breve scadenza proprio per consentire poi di scindere i due servizi di trasporto e di stipulare un nuovo contratto.

La gara per l’affidamento del servizio scuolabus, nelle intenzioni di Maurano, doveva prevedere l’utilizzo del mezzo acquistato del Comune con conseguente risparmio sia per l’Ente che avrebbe stipulato un nuovo contratto meno oneroso che per i cittadini che avrebbero potuto usufruire di un servizio gratuito.

Dunque dal suo insediamento il sindaco Alberto Bertucci (eletto a Maggio), sapendo che il 30 giugno sarebbe scaduto il contratto con Schiaffini, ha avuto la facoltà di indire immediatamente la gara per l’affidamento del servizio scuolabus e ritrattare il contratto con Schiaffini che attualmente svolge ancora scuolabus e trasporto pubblico locale.

Ma così non è andata e il pulmino nuovo di zecca si trova ancora fermo lì, alle intemperie. Infatti, la giunta Bertucci ha rinnovato tal quale il contratto (Vedi l'allegata delibera di Giunta per la proroga del contratto con Schiaffini dal 1 luglio al 31 dicembre 2012. [ DELIBERA DI GIUNTA NR° 86 DEL 31/07/2012 ] Atto perfezionato con la determinazione n°90 del 29 agosto 2012 avente oggetto contratto integrativo trasporto pubblico locale 1 gennaio – 31 dicembre 2012 ditta Schiaffini Travel dove nelle premesse si ribadiscono le stesse modalità contrattuali, invariate nel tempo) [ DETERMINA 90 DEL 29/08/2012 ].

Le intenzioni di Maurano sono messe nero su bianco nel Verbale di deliberazione del commissario straordinario N° 8 del 25.01.2012 [ Delibera Commissario nr° 8 del 25/01/2012 ] di cui riportiamo il passaggio saliente senza alterarne i contenuti:

Delibera

1) Di disporre, per le motivazioni sopra esposte, da ritenersi come qui integralmente ripetute e trascritte, la proroga, fino al 30 giugno 2012, del contratto di servizio tra questo Comune e la Schiaffini Travel S.p.A. di Roma, per l'espletamento del servizio di trasporto pubblico urbano del Comune;

2) Di dare indirizzo al competente responsabile al fine d’indire, per le ragioni sopra esposte, apposita gara a mezzo di procedura aperta da aggiudicarsi con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. 83 del decreto legislativo n. 163/06 e ss.mm.ii., per l’affidamento del servizio Scuolabus, prevedendo nel capitolato di gara, per l’espletamento del servizio in questione, anche l’utilizzo del mezzo recentemente acquistato dal Comune, il quale dovrà comunque essere prioritariamente destinato alle esigenze di trasporto, nell’ambito dei plessi appartenenti all’Istituto Compensivo “Marianna Dionigi”, degli alunni delle Scuole di Nemi che risulteranno obbligatoriamente iscritti, ai sensi della normativa vigente in materia, ad una cd. “pluriclasse”.

E il presunto errore del Commissario quale sarebbe? Se pure, per necessità, dovessero servire eventuali variazioni al libretto di circolazione, quanto tempo ci vorrebbe? Una settimana? Quindici giorni? Certamente non nove mesi. C’era l’opportunità di rivedere il contratto con Schiaffini, di fatto nulla è cambiato rispetto al passato e l’opportunità offerta da Maurano con il verbale di indirizzo n°8 (del 25 gennaio 2012) non è stata minimamente presa in considerazione.

[ DELIBERA DI GIUNTA 86 DEL 31/07/2012 RINNOVO CONTRATTO CON SCHIAFFINI ]

[ DETERMINA 90 DEL 29/08/2012 CONTRATTO INTEGRATIVO DITTA SCHIAFFINI ]

[ DELIBERA COMMISSARIO 8 DEL 25/01/2012 ]

 

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NEMI SCUOLABUS, 70MILA EURO ABBANDONATI ALLE INTEMPERIE

Alberto De Marchis
A Nemi lo scuolabus è parcheggiato da circa un anno nel piazzale dell’autofficina di Fienili Sergio. Un pulmino nuovo costato al Comune di Nemi ben 70 mila euro e lasciato alle intemperie. Eppure la scuola è già iniziata e il nuovo mezzo è fermo. Non sarebbe meglio utilizzare i soldi spesi e mettere in funzione questo patrimonio (70 mila euro non sono bruscolini). Il Comune di Nemi tutt’ora gode della convenzione con la ditta Schiaffini la quale con propri mezzi assicura il servizio di trasporto agli alunni. Anche alla luce dello scandalo che di recente ha investito la ditta Schiaffini, non sarebbe il caso di risparmiare i soldi dei contribuenti, rivedendo l’affidamento alla ditta Schiaffini e lasciando che il nuovo mezzo svolga il compito per il quale è stato acquistato? ALBERTO BERTUCCI

Di seguito si riporta il testo dell’interrogazione presentata dal Consigliere d’opposizione Cinzia Cocchi:

– con determinazione n°27 del 29 settembre 2011 il responsabile dell’Area Tecnica ha provveduto ad impegnare la somma di € 70.000 (€ 48.126,00 contributo Provincia di Roma e € 21.874,00 stanziamento del comune di Nemi) per l’acquisto di uno scuolabus;
– la ditta aggiudicataria, nel mese di ottobre 2011, ha regolarmente consegnato al comune di Nemi l’automezzo IVECO A50 SCUOLABUS, targato EK909NK;
– a tutt’oggi, con la scuola già iniziata da una settimana, non risulta l’utilizzo del predetto automezzo per il servizio di scuolabus;
– il mancato utilizzo dello scuolabus comporta per il Comune un notevole esborso di denaro sia per le spese di bollo e assicurazione che per la convenzione con la ditta Schiaffini Travel di Marino che assicura il servizio di trasporto degli alunni

chiede

1)      di conoscere il luogo in cui lo scuolabus si trova e, se tale sistemazione (in considerazione dell’elevato valore dell’automezzo) è idonea a preservarlo dagli agenti atmosferici e da eventuali atti vandalici;
2)      di conoscere i motivi per cui l’Ente non utilizza l’automezzo per il servizio di scuolabus.

 




ROMA SCANDALO SCHIAFFINI TRAVEL, LA VERITA' DELL'ASSESSORE PROVINCIALE AMALIA COLACECI

Chiara Rai

Amalia Colaceci, ha mantenuto la parola e ha rilasciato un'intervista in esclusiva a L’osservatore laziale. In questa chiacchierata “domanda – risposta” si è cercato di approfondire una tematica ormai nota ma che è stata trattata dai diversi organi di informazioni con diverse sfaccettature. La diretta interessata ha scritto nero su bianco la sua versione dei fatti.


Non le chiedo come si sente ora. Ma, come si e' sentita quando Affari Italiani ha lanciato la notizia dell'inchiesta su "Amico bus", servizio di disabili della Provincia che non ha funzionato e che la vede tra gli indagati? Cosa ha intenzione di fare nei confronti delle testate che hanno sconvolto i fatti?
Quando dal Capo di Gabinetto della Provincia ho saputo che su un giornaletto online chiamato Affari Italiani, considerato da tutti miserevole e gossipparo, era uscito un articolo molto pesante sul mio diretto coinvolgimento nella vicenda giudiziaria sul servizio trasporto disabili, la mia reazione e' stata di incredulita' per due motivi. Primo perche' le cose che sono state scritte mi sembravano assolutamente ridicole sentendomi la coscienza pulita, secondo perche' proprio alla meta' dello scorso mese di Luglio e' stato notificato un atto recante la data di Marzo 2012 e in quell'atto, tra gli indagati, il mio nome non compariva come non era mai comparso in precedenza. Poi pero', non lo nego, e' intervenuto un sentimento di smarrimento perche' le notizie erano cosi' dettagliate da apparire vere. Quando ho verificato direttamente in Procura che la verita' e' ben altra ho confermato il mio pensiero su questo giornaletto , sull'autore dell'articolo e su una certa stampa giudiziaria superficiale e approssimativa. Lei mi chiede cosa intendo fare? Tutto cio' che sara' da me e dal mio avvocato penalista giudicato come giudiziariamente possibile.. tutto. Ogni singola parola infamante detta sul mio conto e supposta sul conto della mia famiglia dovra' trovare ristoro. Chiunque la abbia pronunciata o scritta, se dai servizi e dagli tabella che conservo, risulterà' un possibile responsabile anche solo per non avere controllato con rigore la notizia, sara' da me chiamato a risponderne in sede giudiziaria. Questa storia e' stata una pura follia.

Sostanzialmente qual'e' il capo d'accusa che le attribuiscono gli inquirenti?
Il mio capo di imputazione, così si chiama anche se mi fa un po' impressione, sarebbe riferibile all'arte.356 c.p e cioe' frode in fornitura alla pubblica amministrazione. Poiche' questo e' il reato contestato alla ditta vincitrice dell'appalto perche' erano loro che dovevano fornire il servizio, a me, sostanzialmente, in concorso con alcuni miei dirigenti mi viene imputato di avere insistito, sembra in alcune telefonate, affinche' il problema fosse risolto invece di rescindere immediatamente il contratto e, da quanto sembra, forse mi viene imputato di non avere controllato con sufficiente accuratezza.

Quanto ci ha rimesso, in termini di soldi, l'amministrazione pubblica, e dunque noi tutti, da tutta questa storia?
La amministrazione provinciale di Roma in termini di soldi non credo proprio che ci abbia rimesso nulla. Rispetto agli importi dovuti per l'appalto , 3 milioni di euro all'anno, la Provincia ha pagato solo 600 mila euro ( proprio perche' la certificazione dei chilometri non era chiarissima e fatta secondo quanto previsto nel contratto) e al momento della risoluzione del contratto la Provincia si e' trattenuta la cauzione pari a circa 550 mila euro..certo c'e da dire che non abbiamo il servizio , ma avendo io ridotto l'importo dell'intero appalto di 3 milioni di euro complessivamente, sapevo che la situazione non sarebbe stata semplice e forse che questo servizio, seppure pregevole in quelle condizioni non puo' essere svolto.

Se dovesse raccontare l'intera vicenda in pochissime stringate e semplici parole (come se stesse parlando ad una nonna molto anziana che poco comprende i paroloni giuridici) cosa le racconterebbe?
Quando sono stata nominata assessore mi sono accorta, dal resoconto degli uffici, che il precedente servizio costava troppo rispetto agli utenti che effettivamente serviva. Con l'unico obiettivo di spendere con serieta' il denaro pubblico abbiamo tentato di mantenerlo sperando che , chiunque vincesse, potesse aumentare con capacita' imprenditoriale la platea degli utenti serviti . Non e' stato cosi' e ho dovuto prendere atto che questa bella idea, nata nella legislatura precedente, e' difficilmente perseguibile mantenendo in equilibrio una serie di cose di cui, una pubblica amministrazione deve tenere conto.

Un contratto quello con Schiaffini Travel, della durata di tre anni, l'obbligo a carico di Schiaffini di provvedere al sistema di telerilevamento satellitare. Esito: il servizio non ha mai funzionato. Che tipo di controllo lei e i suoi dirigenti avete operato rispetto ai presunti inadempimenti della Schiaffini Travel?
Mi permetta intanto di precisare che l'obbligo per chi avrebbe vinto la gara, di dotare i mezzi di un sistema di rilevamento satellitare non e' previsto da alcuna legge e dunque e' stata una nostra scelta fatta proprio per avere sempre la possibilita' di controllare dove erano i mezzi , chi vi era a bordo, quanti chilometri venivano fatti. Questo sistema era piuttosto complesso e l'obbligo di installarlo, se non ricordo male, decorreva dopo 180 giorni dalla firma del contratto. Era complesso perche' ogni utente era dotato di un badge che doveva essere vidimato in entrata e in uscita in modo che la Provincia potesse pagare esattamente e solo i chilometri fatti con gli utenti a bordo. Quando ci siamo resi conto che il sistema si inceppava,per mille motivi, abbiamo fatto controlli in ogni modo possibile, gli uffici hanno sollevato contestazioni scritte, abbiamo fatto moltissime riunioni, abbiamo coinvolto il settore informativo della amministrazione, naturalmente sempre con l'obiettivo di verificare se il servizio potesse restare in piedi alle condizioni giuste e dovute. Francamente non mi rimprovero di non avere controllato e se errori sono stati fatti so di poter dire che sono stati fatti in buona fede. Avevamo le associazioni dei disabili che premevano per mantenere il servizio, i sindacati che si preoccupavano giustamente per gli autisti…non e' stato facile, mi creda.

Gasbarra: una conoscenza-amicizia – stima reciproca – stesso colore politico- lavoro fianco a fianco. Cosa e' successo? perche', secondo lei, non si e' esposto e non ha sentito la necessita' di prendere le sue difese?

Io non sto nella testa di Gasbarra e dunque non so dire perche' , come segretario, abbia ritenuto di non dover dire nulla, del resto non mi pare sia la prima volta che sceglie questa linea. Non avrei neanche voluto essere difesa, questa parola non ha senso in politica…avrei voluto ricevere una telefonata, avrei voluto essere chiamata al Partito a dare spiegazioni in modo da decidere insieme, dopo la lettura degli atti, quale era la cosa piu' giusta da fare. Secondo me una politica seria che non ha paura fa così. Si poteva decidere un comunicato, si poteva decidere insieme se era il caso che io facessi un passo indietro, si poteva decidere insieme se tacere. Un Partito dovrebbe essere questo…la mia paura piu' grande e' stata e resta quella di dare l'idea che siamo tutti uguali, e questo e' un fatto politico , non personale. Per me, come ho piu' volte detto parla la mia storia, ma io sono anche una dirigente del PD ed e' giusto che difenda anche il nome del mio Partito, se in qualche modo lo rappresento. O no?

Quali sono le sue prossime azioni di difesa rispetto a questo caso? Ci sono prossime scadenze?
Pubblicamente, anche grazie a voi, sto iniziando a dare la mia versione dei fatti . Dal punto di vista giudiziario il mio avvocato ha chiesto copia di tutti gli atti e li avremo il prossimo 17 Agosto. Li studieremo insieme e poi sara' lui a decidere cosa e' meglio fare. So che sarebbe possibile in questa fase chiedere di essere ascoltato dal Pubblico Ministero prima della udienza preliminare, ma, come ripeto sara' chi ho incaricato di difendermi a decidere. Ora sono piu' serena, il Pubblico Ministero avra' avuto le sue ragioni per prendere le sue decisioni, ora avro' il tempo di rappresentargli le mie.

 

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ROMA SCHIAFFINI TRAVEL NELL’OCCHIO DEL CICLONE, LA PROCURA EMETTE 29 AVVISI DI GARANZIA. COLACECI INDAGATA.

Alberto De Marchis

La squadra mobile di Roma sta recapitando ben 29 avvisi di garanzia con relative richieste di rinvio a giudizio, molte delle quali indirizzate a dirigenti della Provincia di Roma e anche all'assessore alle Politiche della Mobilità e Trasporti Amalia Colaceci. Contattata questa mattina dal direttore de L’osservatore Laziale Chiara Rai, l’assessore Colaceci, pur rimanendo disponibile, ha chiaramente espresso la volontà di non lasciare, almeno per il momento, dichiarazioni fino a quando non avrà “ricevuto atti” dai quali si evinca in quale maniera la stessa Colaceci sarebbe coinvolta. Le accuse verso i 29 indagati sono di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla turbativa d'asta. Le indagini erano iniziate nel 2010 dopo il sequestro, avvenuto nell'aprile del 2010, di circa 24 pulmini per il trasporto disabili gestito dalle società Ati Schiaffini Travel Spa. Secondo quanto accertato dai pm, i minibus posti sotto sequestro non erano omologati. Si sarebbe trattato di una truffa in cui i bus venivano utilizzati per altre attività pur figurando regolarmente operativi. Di fatto, gli inquirenti hanno scoperto l'assenza di mezzi nelle linee, come invece previsto dai programmi, che venivano invece impiegati su altre tratte, probabilmente per servizi di trasferimento verso Fiumicino e l'aeroporto Leonardo Da Vinci, senza la presenza di portatori di handicap.


Schiaffini ancora nell’occhio del ciclone
Prima della Procura di Roma, a tirare in ballo il nome della Schiaffini Travel è stata la Procura di Velletri, per analogo caso che ha investito il comune di Nemi, a soli 30 chilometri dalla Capitale, e il suo attuale sindaco Alberto Bertucci (sul quale attualmente pende una richiesta di rinvio a giudizio formulata dal Pm Travaglini) che nel 2010 era vicesindaco del Comune di Nemi. Ritorna il medesimo capo d’imputazione, sempre per turbativa d’asta in concorso, in quanto Riccardo Schiaffini, (in qualità di titolare della ditta appaltatrice per i trasporti pubblici locali del Comune di Nemi) avrebbe indicato dei nominativi di ditte a Bertucci per l’aggiudicazione della gara di fornitura di uno scuolabus. Per l’acquisto di questo pulmino, il Comune di Nemi, ha ricevuto un finanziamento dalla Provincia di Roma.

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