PAPA FRANCESCO E I MOLISANI: LA VISITA DEL SANTO PADRE DIVENTA UN FILM

di Simonetta D’Onofrio

Le immagini come filo conduttore della memoria, per ricordare la visita del papa in Molise, per dare più valore allo scorso 5 luglio. Il legame tra il passato e il futuro di una regione, il Molise, passa anche attraverso le parole , il modo di agire, il modo di fare, semplice, diretto, verace, che papa Francesco ha lasciato in quell’occasione e che ci invita a riflettere, tutti, fedeli e non, sui vari temi che costantemente accompagnano la vita quotidiana.

C’è tutto questo nel film-documentario “Con le periferie nel cuore, pensieri e parole di Papa Francesco”, una bella storia incentrata sull’incontro del Santo Padre con i molisani. Ma non solo. Dal tono emotivo, dal respiro realistico, il film racconta aneddoti in esclusiva, le storie dei protagonisti, dai detenuti ai semplici agricoltori, per annodare nel tempo il significato più profondo che ne deriva, recuperare il senso di quanto ci ha rammentato Papa Francesco, dove la dignità e la capacità di andare “oltre” devono essere sempre presenti nel nostro percorso, per ritrovare i semplici gesti, il valore del tempo.

Chi ha già visto il film rivive quei momenti con marcia in più, abbondano le emozioni evocate dalle sequenze sceniche, che donano una profonda serenità, lasciando la mente germogliare per altre mete lontane, piene di speranza. Come pure il messaggio che arriva in modo schiacciante dal racconto di una disabile costretta a stare per una malattia sulla sedia a rotelle.

“Con le periferie nel cuore, pensieri e parole di Papa Francesco” racconta non una storia qualunque, ma di una donna, una come tante, che rappresenta la speranza, malgrado la sofferenza che deriva dalla sua invalidità permanente, continua ad avere un amore sorprendente per la vita, senza mai arrendersi, con un occhio particolare rivolto a Dio.

Accompagnato dalle note di De André, il regista ha confezionato il tutto con un linguaggio cinematografico ricco di inquadrature, di diversi punti di vista, di dialoghi che fanno accrescere l’amore per il Molise, straordinariamente colmo di itinerari e di paesaggi meravigliosi. Una piccola regione che in questi ultimi anni ha deciso di “esserci” . Un obiettivo che non è di facciata, ma di sostanza.

Un territorio coraggioso della nostra Penisola che sta mettendo in atto tutte le azioni per farsi ammirare in tutto il mondo per le bellezze artistiche e naturali, che si estendono tra mare e montagna.
L’occasione per vedere il film, assieme a colui che è stato il “regista” della visita a Campobasso di Bergoglio, Monsignor Giancarlo Bregantini, Arcivescovo della diocesi di Campobasso-Bojano, è martedì 24 marzo alle ore 16, quando sarà proiettato presso la sala Marconi della radio Vaticana, piazza Pia 3. Un appuntamento speciale, a Roma, che ha in sé la straordinaria volontà di sostenere quanto ci dice di “fare” Papa Francesco, una narrazione che ancora una volta ci sorprende.
Interverranno il regista del film Pierluigi Giorgio; Raffaele Luise, giornalista vaticanista, autore del libro “Il fascino di Gesù nelle Periferie”; don Dario Edoardo Viganò, direttore “Centro Televisivo Vaticano”, padre Ciro Benedettini, vice direttore Sala Stampa Vaticana. Moderatrice dell’evento: dott.ssa Rita D’Addona, giornalista, responsabile Ufficio Stampa Arcidiocesi Campobasso-Bojano.

Sarà presente alla presentazione del docu-film anche Michele Petraroia, Vicepresidente e Assessore al Lavoro della Regione Molise.




CASTEL GANDOLFO APPELLO AL PAPA: "CONFIDIAMO AFFINCHE' METTA UNA BUONA PAROLA CONTRO L'INCENERITORE"

Riceviamo e pubblichiamo da Maria Lanciotti

Anche quest’anno papa Benedetto XVI ha preferito passare le sue vacanze estive a Castel Gandolfo, rinunciando alla montagna. Meglio il palazzo apostolico ai Castelli Romani, piantato in cima a una collina da cui si domina lo spazio circostante fino al mare, con la bellezza dei luoghi che fa innalzare il pensiero all’idea magnifica di Dio, creatore e signore di tutte le cose, visibili e invisibili. Sulla tavola del pontefice arrivano esclusivamente prodotti freschi e genuini, rigorosamente biologici, provenienti dalla adiacente fattoria agricola che rifornisce l’intera Citta del Vaticano cui giungono anche piante e fiori coltivati nei giardini papali. La sera papa Ratzinger suona al pianoforte i suoi autori preferiti, e le note di Bach, Mozart e Beethoven si espandono nel circondario inondandolo di fede.

Da secoli i Castelli Romani godono di questo privilegio, offrire ristoro ai Vicari di Cristo e ai servitori della Chiesa, ma negli ultimi tempi la sofferenza dei luoghi sembra proiettarsi anche sulla residenza papale come un’ombra che avanza. La minaccia è pesante e non risparmia il palazzo pontificio al pari della più umile abitazione del territorio castellano. Avremmo voluto sentire la voce di papa Ratzinger, che per tutti trova una santa parola, esprimersi in favore di una popolazione che da anni vive sotto l’incubo di un inquinamento che si fa sempre più grave, mentre progetti atroci aleggiano nell’aria rendendola ancora più irrespirabile e i bambini non ce la fanno più nemmeno a giocare, e stentano pure a studiare sotto la cappa puzzolente della mega discarica di Roncigliano che spezza il respiro. E ciò non basta ancora. C’è un amabile signore, padre e nonno felice, che coltiva con inesausta passione il progetto infernale che coronerebbe la sua lunga e fortunata carriera di imprenditore dedito alla malagestione dei rifiuti. Si chiama Manlio Cerroni, è molto religioso e ama le locuzioni latine, tratte in particolare dal Vangelo secondo Matteo.  La sua massima aspirazione, cui non rinuncerà cascasse il cielo, è impiantare nei Castelli Romani l’inceneritore più grande d’Europa, fetido e orrendo monumento alla caparbia stoltezza umana. Il Santo Padre potrebbe forse metterci una buona parola, per evitare un tal scempio fine a se stesso. E chissà che non decida di farlo guardando dalle sue finestre ciò che va scomparendo, come il Lago Albano, l’aria salubre e le coltivazioni di vigneti e uliveti sacrificati agli innumerevoli invasi della discarica, e immaginando quanto di peggio potrebbe accadere: la concretizzazione del sogno del Cerroni – testa di un serpentone aggrovigliato – con la costruzione del gassificatore della peggiore specie, che potrebbe partire da un giorno all’altro bruciando in un momento il mito dei Castelli Romani.

ARTICOLO DI INTERESSE:

05/07/2012 ALBANO INCENERITORE, CERRONI SCRIVE A SOTTILE UNA LETTERA PRIVATA E… INVITANTE



VATICANO, UDIENZA PRESIDENTE LXVI SESSIONE ASSEMBLEA GENERALE ONU

Emanuel Galea

Città del Vaticano, 15 giugno 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in Udienza il Signor Nassir Abdulaziz Al-Nasser, Presidente della sessantaseiesima sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU. In seguito, il Signor Al-Nasser ha incontrato il Segretario di Stato, Cardinale Tarcisio Bertone, che era accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati."Il cordiale colloquio ha avuto come tema centrale il ruolo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, e in particolare dell’Assemblea Generale, nella risoluzione dei conflitti, con particolare attenzione a quelli in atto in diverse regioni del mondo, soprattutto in Africa e in Medio Oriente, e alle gravi situazioni di emergenza umanitaria che ne conseguono". "In seguito ci si è soffermati sull’importanza del contributo della Chiesa Cattolica alla pace ed allo sviluppo, nonché sul rilievo della cooperazione tra le religioni e le culture".