Frascati: Paolo Dossena racconta “Portai io a Luigi Tenco la macchina a Sanremo”

“In quei giorni di fine gennaio del 1967 sono stato io a portare la macchina a Luigi a Sanremo”
Luigi è Luigi Tenco il cantante che si suicidò, stando alle indagini svolte, il 27 gennaio 1967, nella città dei fiori dopo l’eliminazione dal Festival.
A parlare di lui dinnanzi a noi ed alla grande amica Emanuela Bruni è Paolo Dossena, produttore discografico, compositore, editore musicale ed arraggiatore.
Fu Dossena stesso a produrre il brano in concorso a quel Festival di Sanremo di Luigi Tenco cantanto in coppia con la grandissima cantante italo francese, DalidaCiao amore, ciao.
I tre erano legati da una profonda e sincera amicizia.
Ed aggiunge: “… io e lui avevamo macchine uguali. Mi telefona dall’albergo e mi chiede di salire su a Sanremo in auto. Io tranquillo prendo l’auto, imbocco l’Aurelia ed ad un posto di blocco mi ferma la polizia.
Io sereno del fatto prendo i documenti e nel cassettino li trovo assieme ad una pistola. Puoi solo immaginare le storie che mi fecero. La pistola, scoprì dopo, era la stessa ritrovata nella stanza di Luigi”.

Poi prosegue: “… arrivo su e lo incontro di fronte all’hotel; puoi solo immaginare quanto fossi arrabbiato con lui”.

nella foto Dalida con Luigi Tenco

C’è un grosso carico di emozioni nelle parole di Paolo Dossena nel ricordare un momento triste come questo.
“Vedi, aggiunge, gli chiesi il perché di quell’arma e soprattutto perché non mi avesse detto mulla. Luigi si intristisce un po’ e poi mi dice: sai Paolo hanno già provato più di qualche volta a farmi fuori, non te lo nascondo: ho paura!”.
Paolo Dossena non ha mai creduto al suicidio di Luigi Tenco e non perde occasione per manifestare il suo disappunto su questa storia che ha gettato sulla figura di Luigi Tenco un brutto ricordo.
La chiacchierata è passata poi a ricordare la grandezza di Dalida: Iolanda – come la chiama lui – è stata una delle più grandi interpreti della canzone mondiale; vedi lei aveva qualcosa di magico, riusciva a farti entrare nella sua anima con i suoi brani. Era una donna straordinaria e non te lo nascondo: manca“.
Il ricordo tenero di un Luigi spaventato fa comprendere ancora di più la necessità di fare luce in quei giorni davvero funesti di quel Festival di Sanremo del 1967.
Lo merita Luigi, lo merita Iolanda, Dalida, lo merita la musica italiana ferita, in quei giorni, da una storia di cronaca “immeritata”.
Un grazie immenso a Paolo Dossena per questo ricordo e per questo “regalo” che ieri sera ha fatto a Frascati durante una splendida serata di Libri in Osteria.

con Paolo Dossena



Festival di Sanremo, Amadeus strizza l’occhio alle radio

Tra temi sociali e d’attualità più o meno accennati, fragilità personali, rivalsa in chiave femminile e i soliti amori più o meno travagliati, il festival di Sanremo quest’anno con le trenta canzoni in gara strizza l’occhio come non mai alle radio e all’effetto tormentone.

Addio o quasi, dunque, alle ballate e ai pezzoni cheek to cheek, vai di cassa dritta e uptempo per rimanere svegli nelle lunghe nottate della manifestazione.

“Ho sempre detto che le radio per me sono importanti, il successo di un brano si misura nel fatto di sentirlo trasmesso anche dopo tanto tempo.

Sono il polso che una canzone funziona – spiega Amadeus, dopo il pre-ascolto dei brani in gara riservato agli addetti ai lavori -. Quest’anno la percentuale di uptempo è maggiore di quella delle ballate, ma non è un pensiero a tavolino. Vero è che io cerco di prediligere i cosiddetti tormentoni”. E di tormentoni, a un primo ascolto, ce n’è sicuramente più di uno, a partire dai Kolors (che tenteranno di replicare il successo di Italodisco), e poi Annalisa, Angelina Mango, Alfa ma anche a sorpresa i Ricchi e Poveri.

Molti come di consueto si affidano a cuore e amore (connubio irrinunciabile, soprattutto all’Ariston), ma qualcuno quello stesso cuore lo spinge oltre l’ostacolo per affrontare temi sociali e d’attualità. Lo fa Ghali con il suo elettropop ipnotico, che prende posizione contro la guerra (“per tracciare un confine con linee immaginarie bombardate un ospedale”), e lo fa Dargen D’Amico con riferimenti ai migranti (“siamo più dei salvagenti sulla barca”), alla guerra dei bambini, al governo in carica (“Abbiamo cambiato leader ma la madre e le altre donne non hanno niente da ridere”).

La questione femminile, e femminista, è affidata alla sensibilità di Fiorella Mannoia (“per sempre sarò libera e orgogliosa”) che nel testo fa riferimento a Una nessuna centomila, l’evento di cui è portavoce contro la violenza di genere. Le risponde BigMama con un grido contro il bullismo e l’emarginazione (“è facile distruggere i più fragili, colpire e poi affondare chi è solo”). Offese razziste per Mahmood (“quando fuori dalla medie le ho prese e ho pianto, dicevi ritornatene al tuo paese”), mentre Loredana Bertè rivendica l’essere se stessa (“prima ti dicono basta sei pazza e poi, poi ti fanno santa”). Mr.Rain ritorna sulle fragilità personali come anche Il Tre (“odio convivere con i demoni fissi nella mia testa”).

“Poca politica nei brani? Non è stata una mia scelta – spiega Amadeus, commentando lo scarso slancio sociale presente nei 30 brani -. Qualche canzone a sfondo sociale è arrivata, ma a volte penso sia una scorciatoia. A me il tema sociale interessa se abbinato a una canzone forte. E non faccio quote di nessun tipo, né di generi, né di temi. Vado dove mi guidano la mia testa e il mio cuore, cercando di intercettare i gusti dei più giovani, ma non solo”. Tanti invece i riferimenti ad altri brani o artisti.

Alessandra Amoroso cita Sally di Vasco Rossi, i Negramaro inseriscono Lucio Battisti. I BNKR44 riprendono l’anno che verrà di Lucio Dalla (e mettono dentro anche i Queen) e i Ricchi e Poveri si autocitano attaccando con “Che confusione”.

Tanta musica urban, ma stavolta senza eccedere nell’autotune (Ghali e Mr.Rain), sdoganato all’Ariston già da qualche anno, considerato al pari di uno strumento musicale. Esclusa Loredana Bertè, assente invece il rock. Nessun effetto Maneskin. “Pensavo che dopo la loro vittoria saremmo stati invasi dalle rockband e invece no, non si presentano né tra i Big né tra i giovani.

Forse non è nella nostra cultura, oppure chi suona rock non si presenta a Sanremo”. Poche anche le parolacce (Sangiovanni, Emma, Dargen D’Amico, Il Tre colorano con qualche tinta più forte i loro brani), mentre per la prima volta in gara c’è un testo completamente in napoletano: è di Geolier, il re delle classifiche 2023, dato già per vincitore dai bookmakers. “Non è più solo musica partenopea, ma nazionale. Non ho avuto il minimo dubbio a sceglierlo”, rivendica Amadeus, che ha invitato a presentarsi una decina dei 30 artisti in gara. “Fa parte del mio ruolo di direttore artistico. Qualcuno lo avevo addirittura dall’anno scorso, come Maninni”.

Con l’occasione, Amadeus – che accoglierà all’Ariston anche Russell Crowe – ha poi annunciato che ci sarà un omaggio a Toto Cutugno e a tre brani simbolo della canzone italiana con gli interpreti originali (Giorgia – già co-conduttrice – per i 30 anni di E poi, Eros Ramazzotti per i 40 anni di Terra promessa e Gigliola Cinquetti per i 60 anni di Non ho l’età); ha poi lanciato l’invito ufficiale ad Adriano Celentano: “sarebbe un sogno averlo al festival”.




Sanremo, pronto il cast dei 30 cantanti scelti da Amadeus

Clara con il brano Boulevard ha vinto Sanremo Giovani. Insieme a lei, i Santi Francesi (con Occhi tristi) e BNKR44 (con Effetti speciali) sono i tre artisti che approdano al festival di Sanremo e vanno a completare il cast dei 30 cantanti scelti da Amadeus.Il verdetto è arrivato alla fine del lungo show (primo assaggio di ciò che attende gli spettatori a febbraio), in diretta su Rai1 dal Teatro del Casinò di Sanremo, durante la quale i 27 Big – di fatto i veri protagonisti della serata – sono arrivati in passerella per scambiare qualche battuta con Ama e rivelare il titolo del brano che porteranno all’Ariston a partire dal 6 febbraio. Clara, Santi Francesi e BNKR44 raggiungono così Ghali (con il brano Casa Mia), Alessandra Amoroso (Fino a qui), Gazzelle (Tutto qui), Ricchi e Poveri (Ma non tutta la vita), Dargen D’Amico (Onda alta), Angelina Mango (La noia), Fred De Palma (Il cielo non ci vuole), Fiorella Mannoia (Mariposa), Loredana Bertè (Pazza), Mr.Rain (Due altalene), Geolier (I p’ me, tu p’ te), Negramaro (Ricominciamo tutto), Rose Villain (Click boom!), Mahmood (Tuta gold), Diodato (Ti muovi), Annalisa (Sinceramente), Il Volo (Capolavoro), Emma (Apnea), Renga e Nek (Pazzo di te), La Sad (Autodistruttivo), Irama (Tu no), BigMama (La rabbia non ti basta), The Kolors (Un ragazzo una ragazza), Sangiovanni (Finiscimi), Il Tre (Fragili), Alfa (Vai!), Maninni (Spettacolare). “Livello altissimo”, ha detto in mattinata Amadeus presentando i 12 giovani artisti. “Invito gli altri nove a non mollare”, è stato l’incoraggiamento del direttore artistico, che ha colto l’occasione anche per parlare del futuro, lasciando una porta aperta alla possibilità di un sesto festival consecutivo. “Ho detto che è l’ultimo. Sembra una mancanza di rispetto nei confronti della Rai, ma intanto godiamoci questo, che deve riuscirmi. Facciamo che questo riesca bene e poi ne parleremo”, ha sottolineato, ricordando anche le tante polemiche che hanno accompagnato le sue direzioni artistiche. “Sanremo vuol dire anche difficoltà, a volte polemiche. Pippo Baudo mi diceva sempre: ‘se non ci saranno polemiche, vuol dire che hai fatto un Festival che è una schifezza’. E come dice sempre Fiorello io sono lo “Swiffer” delle polemiche. Ma non mi tocca: vado dritto per il mio obiettivo. Del resto non sono io al centro del festival, ma la musica”. Non è mancato qualche dettaglio sul festival che sarà, dai temi affrontati alle classifiche. “Stiamo pensando di portare il tema della lotta ai femminicidi anche all’Ariston. È un tema che va portato, c’è bisogno di sensibilizzare e Sanremo è la vetrina giusta”. Sulle classifiche Amadeus ha spiegato che a differenza degli anni passati saranno rivelati solo i primi posizionamenti: 10 per la serata complessiva del martedì e per quella di venerdì delle cover, 5 per il mercoledì e il giovedì quando si esibiranno in 15. La classifica generale sarà svelata solo in apertura della finale del sabato. “Nessuna richiesta da parte dei discografici, ma solo una questione di tempi e per mantenere un po’ di suspense”, ha spiegato il direttore artistico.




Sanremo 2023, vince Mengoni. Amadeus: “La forza della gente zittisce qualsiasi polemica”

Su Sanremo cala il sipario e si chiude un Festival ad alta tensione tra il nuovo governo e la Rai.Tra foto strappate, presenze video annunciate e poi ritirate, e appelli alla cannabis libera, l’evento ha suscitato un vespaio di polemiche che sembrano destinate a non stemperarsi troppo presto. All’indomani della serata finale, a buttare benzina sul fuoco è Matteo Salvini che, alla richiesta di un commento, dice: “Ho scoperto chi ha vinto solo stamattina, auguri al vincitore. Non commento altro, sicuramente una riflessione sulla gestione Rai nel suo complesso andrà fatta. Non ho visto la finale. Ero con mia figlia, ho fatto due passi per Firenze. È molto più bello il centro di questa città che altro…”. Ma Amadeus cerca di sopire i contrasti dicendo che “la forza della gente zittisce qualsiasi polemica”.

Si è chiuso il Festival di Sanremo 2023 

La classifica finale vede il trionfo di Marco Mengoni davanti a Lazza e Mr. Rain, con i voti assegnati alla Top 5 finale da giuria demoscopica (34%), televoto (34%) e sala stampa (33%). Assegnati anche i premi della critica e quelli per il miglior testo e la miglior composizione.




Sanremo 2023 apre con Mattarella in sala. Sul palco anche Benigni e Morandi

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà presente stasera in sala all’Ariston per la prima serata del festival di Sanremo. Lo annuncia Amadeus. “Ho il piacere e l’onore di annunciare che per la prima volta nella storia del festival stasera ci sarà il presidente Mattarella”, ha detto Amadeus.

“E’ un segno importante di vicinanza al mondo dello spettacolo”. Avere con noi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è l’occasione per celebrare il 75/o anniversario della Costituzione Italiana e non c’era modo migliore di farlo invitando Roberto Benigni” ha detto Amadeus

“Quest’anno è il 75/o anniversario della Costituzione italiana, e il presidente ha già cominciato a partecipare a iniziative che riguardano questo anniversario, per esempio con il Giorno della Memoria. Ci sembrava giusto, visto che la Costituzione parla di promozione della cultura, un omaggio alla cultura, non solo quella alta, anche se non mi piacciono queste distinzioni, ma anche alla cultura popolare, e sicuramente Sanremo è il festival della cultura popolare” spiega Giovanni Grasso, consigliere per la stampa e la comunicazione del Quirinale, parlando della presenza di Mattarella “sarà accompagnato dalla figlia Laura”.

“Sapevo che Anna Oxa non è stata bene. Credo abbia avuto la febbre, ha preso l’antibiotico per dirla tutta. Il suo timore era quello di stare all’aperto e ieri non faceva proprio caldo”. Lo ha detto Amadeus spiegando l’assenza di ieri di Anna Oxa sul green carpet dell’Ariston, unica assente tra i 28 artisti in gara al festival di Sanremo.

Gianni Morandi questa sera canterà l’inno nazionale al festival di Sanremo. Lo annuncia Amadeus in sala stampa: “Lo apprende in questo momento”, scherza Amadeus. “Lo conosco bene, sono preparato”, la risposta di Morandi.

“Sono molto emozionata e molto onorata di essere qui”. Chiara Ferragni si presenta così alla sua prima uscita pubblica al Festival di Sanremo come co-conduttrice al fianco di Amadeus e di Gianni Morandi. “Non sono una conduttrice, non sono un’attrice: cercherò di portare me stessa e di mettercela tutta. Penso sarà un bello spettacolo”, ha detto l’imprenditrice digitale – che sarà presente anche nella serata finale – nella conferenza stampa del mattino. All’invito di Gianni Morandi a cantare insieme, Ferragni però non ha ceduto: “Ve lo risparmio – ha detto schermendosi -. Se lo sapessi fare, lo avrei già fatto, ma davvero no”. E poi rivolgendosi al direttore artistico: “Grazie Ama di avermi voluta qua”. “L’odio anche quello social fa sempre male, ma è giusto parlarne sempre e non ascoltare le persone che ogni giorno cercano di buttarti odio addosso”. Lo ha detto Chiara Ferragni, e imprenditrice digitale e per l’occasione co-conduttrice del festival di Sanremo. “Passa l’idea che se ti esponi è giusto essere insultato, il mio augurio è riuscire ad andare avanti e non dare attenzione a quelli che troveranno sempre qualcosa da dire”. Anche sugli interventi che lei e le altre co-conduttrici chiamate sul palco dell’Ariston, a partire dalla pallavolista Paola Egonu – vittima di attacchi di haters per le sue origini nigeriane che la sportiva ha reso noti – “ci saranno polemiche e storie, ma l’augurio è che ognuno riesca a portare il suo messaggio ed è la cosa più importante della serata. Non mi sorprende che ci sia così tanto hating, ma Paola ha fatto bene a parlare”.




Sanremo ai tempi del Covid: Noemi sostituisce Irama a causa di un positivo. La scenografia è “spaziale”

Il tampone a cui è stato sottoposto Irama è risultato negativo. Il cantante è stato testato dopo la positività al covid riscontrata a un suo collaboratore.

Lo comunicano fonti qualificate. Il risultato è giunto nel tardo pomeriggio. L’artista è stato sottoposto a tampone molecolare di verifica dopo che è risultato positivo a quello antigenico uno dei componenti dello staff del cantante. La sua esibizione – prevista questa sera – è stata rimandata alla seconda serata del Festival. Al suo posto – tra i 13 Campioni in gara questa sera – si esibirà Noemi.

“Un’astronave immaginaria verso un futuro migliore”. La scenografia di Sanremo 2021 è spaziale!




Sanremo 2019, vince Mahmood, Ultimo secondo e terzo Il Volo

Mahmood vince il 69/o festival di Sanremo con il brano Soldi. Ultimo secondo classificato con il brano I tuoi particolari. Il Volo si classifica terzo con il brano Musica che resta.

Grazie mille a tutti, non ci sto proprio credendo: e’ incredibile“. E’ visibilmente incredulo Mahmood all’annuncio della sua vittoria al festival. Virginia Raffaele lo abbraccia e gli dice: “E’ tutto vero”.

Fischi e contestazioni in platea e in sala stampa al momento in cui è stata resa nota la classifica finale del Festival di Sanremo che ha dato il via al rush finale tra i primi tre. Le contestazioni all’Ariston sono scattate, in particolare, quando è stato dato l’annuncio che Loredana Bertè, quarta nella classifica finale, era rimasta fuori dal podio del 69/o Festival di Sanremo.

Questa la classifica dei Big dal 4/o al 24/o posto, in ordine: Loredana Bertè, Simone Cristicchi, Daniele Silvestri, Irama, Arisa, Achille Lauro, Enrico Nigiotti, Boomdabash, Ghemon, Ex-Otago, Motta, Francesco Renga, Paola Turci, The Zen Circus, Federica Carta e Shade, Nek, Negrita, Patty Pravo con Briga, Anna Tatangelo, Einar, Nino D’Angelo e Livio Cori.

Il premio Sergio Endrigo per la migliore interpretazione del 69/o festival di Sanremo va a Simone Cristicchi, con il brano Abbi cura di me. A Cristicchi anche il Premio “Giancarlo Bigazzi” per la miglior composizione musicale, assegnato dall’Orchestra del Festival.

E’ Daniele Silvestri per il brano “Argentovivo” a vincere il Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo, assegnato dalla Giuria degli esperti. Daniele Silvestri si aggiudica anche il Premio della Critica intitolato a Mia Martini. Silvestri, che nelle 5 serate del festival si è esibito con Rancore, ha conquistato 41 voti su 127 per il premio dedicato a Mimì. Trentacinque voti per Simone Cristicchi, 12 per Loredana Bertè. Centoventisei i voti validi, 1 scheda nulla. E Daniele Silvestri fa bottino pieno. La sua Argentovivo si aggiudica anche il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla. Trentasette i voti della Sala Stampa Radio-Tv-Web per il premio intitolato a Lucio Dalla; 30 i voti per Loredana Bertè, 28 per Cristicchi. Hanno votato 189 testate accreditate: 187 voti validi, 2 schede nulle.

E’ Ultimo con il brano “I tuoi particolari” a vincere il premio TIMMUSIC al 69/o Festival di Sanremo, per il brano più ascoltato in streaming sulla piattaforma di TIM dedicata alla musica digitale durante le giornate della kermesse canora. Il riconoscimento è stato consegnato a Ultimo sul palco dell’Ariston da Fulvio Conti, presidente TIM.

Claudio Baglioni, look total white, apre con E adesso la pubblicità, con i ballerini muniti di telecomando e maschere con gli ‘smile’. “Nessuno è perfetto”, dice Claudio Baglioni citando la celeberrima battuta di A qualcuno piace caldo. “E in effetti non lo sai mai se hai fatto bene o male, se c’è stato troppo spettacolo o troppo concorso. Io vi dico e vi giuro che abbiamo fatto tutto il possibile perché restasse nel solco di quello dell’anno passato”. Per Baglioni, “ha vinto la musica, hanno vinto le parole, le speranze di tanti giovani artisti e di altri meno giovani che confidano in quello che accadrà domani e nel vostro affetto, nella vostra attenzione, considerazione, anche critiche. Spero che questo solco non venga smesso, è nello statuto e nella costituzione del festival della canzone italiana. Spero che rimanga tale – conclude, usando parole che fanno pensare a un passaggio di testimone – fino al prossimo Sanremo e a tutti quelli che arriveranno”. 

Dopo l’omaggio al Quartetto Cetra, l’avanspettacolo si fa spazio sul palco dell’Ariston con Camminando sotto la pioggia. “Vogliamo ricordare Erminio Macario”, spiega Baglioni, e poi canta e balla con Virginia Raffaele (stavolta è lei in tailleur pantalone bianco) e con Claudio Bisio. Ma l’ombrello di Bisio non si apre e l’attore finisce sotto la pioggia. “Gli sta bene”, chiosa Baglioni. “Noi siamo del centro, lui è del nord, parla venti volte più veloce di noi. E poi secondo me di Claudio ce n’era già uno che bastava”. Virginia. “Stai diventando di nuovo dittatore”. Baglioni: “Fosse anche per l’ultima volta, ma sì”.




San Remo 2019, Baglioni: “Non sarà un festival politico”

“Non sarà un festival politico, almeno non nell’accezione che si può pensare. Il nostro sarà un festival che si basa sulle canzoni”. Claudio Baglioni sgombra il campo da ogni dubbio sulla natura che avrà il suo secondo Sanremo, al via domani. “Quando mi hanno chiamato, ho chiarito che con me non ci sarebbe stata la parte di costume e di spettacolo, che c’era stata con i conduttori classici. Nella parte dell’intrattenimento vincerà la leggerezza”
Il direttore artistico ha annunciato che per l’edizione 2019 è prevista anche la presenza tra gli ospiti di Riccardo Cocciante. “Tra gli ultimi arrivati – ha detto – come ospite, ci sarà anche Riccardo Cocciante, nella seconda serata”. “L’internazionalità del festival non è solo nel nome, ma anche nel fatto che molti artisti che partecipano sono internazionali. Andrea Bocelli è artista internazionale, Cocciante lo è”, ha osservato.
Durante la conferenza Teresa De santis, direttrice di Rai1, è entrata nella questione del presunto conflitto di interessi di Baglioni. “La nostra produzione musicale e culturale – ha detto – vive anche di contiguità”, anzi spesso ne deve “fare tesoro: attraverso rapporti amicali si possono ottenere artisti che altrimenti non si sarebbero avuti. Questo non vuol dire che non ci debba essere una coscienza tale da far sì che venga favorita la qualità”. E Baglioni, sottolinea, ha “una coscienza molto forte” e “non ha bisogno di chissà quali sovvenzioni o giochi di potere”.
“Non parlo contrattualmente di questo tema – ha aggiunto de Santis in conferenza stampa – perché non ho titolarità per esprimermi sul piano tecnico su un una questione che riguarda gli ambiti legali. Ne parlo sul piano concettuale, culturale”, ha precisato. “per quanto mi riguarda e per l’esperienza che ho accumulato negli anni, penso per esempio al Live Aid, è molto frequente che siano le filiere amicali a creare le condizioni per arrivare al massimo del risultato”. “Nel caso di Baglioni – ha aggiunto la direttrice di Rai1 – quando si fa un contratto ad un artista vivente e operante, è normale che abbia rapporti anche con l’industria della produzione musicale e dunque sta alla sua coscienza, che credo sia molto forte, portare avanti i risultati. E mi pare che lo scorso festival lo abbia ampiamente testimoniato”. “Baglioni – ha sottolineato ancora De Santis – ha 50 anni di storia e un profilo internazionale e non penso che voglia buttare alle ortiche questa esperienza per finire nelle strettoie di chissà quali oscure macchinazioni e veder denigrare la sua arte. Baglioni non ha bisogno di chissà quali sovvenzioni né di chissà quali giochi di potere. Credo che non ci sia altro da aggiungere da questo punto di vista”.
“La clausola di trasparenza – ha puntualizzato Claudio Fasulo – c’è ed è stata rispettata, il contratto di Claudio Baglioni è in linea con quello firmato dai direttori artistici precedenti”. “Le nostre scelte sono inattaccabili dal punto di vista della qualità. Questa situazione è figlia di un mercato molto concentrato, ma nella assoluta trasparenza”, ha detto.




Sanremo, i nomi dei big della prossima edizione

Paola Turci, Simone Cristicchi, Zen Circus, Anna Tatangelo, Loredana Bertè, Irama, Ultimo, Nek, Motta, Il Volo e Ghemon. Sono questi i primi big annunciati per la prossima edizione di Sanremo durante la prima serata di Sanremo Giovani, andata in onda ieri e vinta da Einar, che quindi stacca un biglietto per la competizione ufficiale.




Messina, destinazione festival di Sanremo: 28 voci provenienti da Sicilia e Calabria in corsa per conquistare l’Ariston

MESSINA – Nella piazza dello storico Duomo di Messina, martedì scorso, si è svolto l’evento canoro promosso da Art Music Festival. I 28 partecipanti provenienti da tutta la Sicilia (qualcuno dalla Calabria) si sono esibiti per concorrere alle selezioni per Sanremo. Le esibizioni canore di questi giovani cantanti sono state di ottimo livello, confermando che la Sicilia è una terra fertile di talenti.




Festival di Sanremo, Meta e Moro: una vittoria quasi annunciata

Meta e Moro, la coppia di cantautori che ha presentato il brano “Non mi avete fatto niente”, ha trionfato alla 68sima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo.

Una vittoria quasi annunciata

I due cantanti erano in testa già dalla prima serata, il loro brano è stato il più programmato in questi giorni di festival, i loro profili i più seguiti sui social. La vicenda della possibile esclusione del brano per l’accusa di plagio perché simile alla canzone “Silenzio”, presentata due anni fa a Sanremo Giovani da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali, non ha fatto altro che aumentarne la popolarità, in quell’effetto ben rappresentato dalla frase attribuita a Oscar Wilde “bene o male, purchè se ne parli”, in questo caso declinato comunque con una certa eleganza. La loro canzone forse non era la più bella, tecnicamente parlando. La giuria degli esperti aveva preferito la canzone di Annalisa, poi giunta terza, nelle serate precedenti il successo di Meta e Moro è stato determinato principalmente dal televoto.

Un tema importante ha comunque nobilitato i vincitori

La canzone è stata scritta dopo l’attentato di Manchester, durante il concerto di Ariana Grande, che ha provocato 23 morti e centinaia di feriti. Nel testo sono infatti citati alcuni dei luoghi oggetto delle azioni di morte dell’Isis, e il coraggio delle persone che vogliono riprendersi la vita nonostante tutto. Il titolo si ispira alla lettera scritta da Antoine Leiris, padre di un bimbo di 17 mesi, rimasto vedovo dopo aver perso la sua Hélène negli attentati parigini la notte del Bataclan. Lettera che è stata letta da Simone Cristicchi, l’ospite che ha affiancato i due nella serata di venerdì, all’inizio dell’esecuzione. Il tema sociale è ricorrente nelle canzoni dei due vincitori. Moro vinse undici anni fa tra le nuove proposte con il brano “Pensa”, che si aggiudicò anche il premio della critica, dedicato alle figure di Falcone e Borselino, mentre Meta ha trattato spesso la violenza domestica, come nel brano “Vietato Morire” presentato lo scorso anno.

Una delle caratteristiche di questo Festival, nel panorama degli interpreti, è stato l’alto numero di accoppiate

Oltre ai vincitori, Meta e Moro, che individualmente avevano ottenuto entrambi un podio, il primo lo scorso anno dietro a Gabbani e la Mannoia, Moro invece nel 2008 con “Eppure mi hai cambiato la vita”, hanno calcato il palco anche Enzo Avitabile con Peppe Servillo, Diodato con Roy Paci, Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico, Riccardo Fogli con Roby Facchinetti, in coppia dopo la scissione dei Pooh, oltre alla reunion dei Decibel con Enrico Ruggeri, dopo la partecipazione del 1980.

Una considerazione a parte va fatta sui presentatori. Baglioni non è un presentatore, lo si è visto

Non aveva certo i tempi dell’altro capitano coraggioso, Gianni Morandi, che ha condotto in prima persona due edizioni sanremesi del 2011 e 2012. Ha quindi scelto di passare in secondo piano, facendo la spalla agli altri due comprimari, affidandosi alla vitalità della Hunziker e al talento di Favino. Data per scontata la professionalità della conduttrice svizzera, che ha sempre azzeccato le sue presentazioni, da Zelig a Striscia, proprio l’attore romano è stata la vera rivelazione del Festival. Se erano note le sue qualità interpretative, la capacità di tenere i tempi televisivi, le doti canore e la naturalezza che ha dimostrato quando si è improvvisato ballerino hanno sorpreso i più. Un Favino che ha accompagnato Baglioni, ha scherzato abilmente con la Hunziker, ha legittimato la scelta fatta sulla sua persona dal Direttore Artistico.

Silvio Rossi