Salvini: “Non esistono governi neutrali”

Matteo Salvini tira dritto. “Confermo – dice a Radio Capital – che ci provo fino all’ultimo. Ma nessuna pressione, nessuna voglia di dare consigli a nessuno. Ieri non ho sentito Berlusconi”. “La mia posizione di oggi – ha sottolineato il leader del Carroccio – di oggi è quella di due mesi fa: lavoro a un governo che premi il voto degli italiani”. “Ci sono ancora due veti incrociati, non è cambiato niente. Io in mezzo, nessuno dice no alla Lega”.

“Non esistono – ha evidenziato ancora – governi neutrali. L’unica eccezione che dico a Mattarella è che se voleva un governo che non aveva i numeri doveva mandare il mio… Avrebbe comunque numeri più ampi di questi”. “Belloni – ha detto inoltre a proposito della segretaria generale della Farnesina data in pole per un incarico da parte del capo dello Stato – non la conosco, sarà la migliore persona del mondo, ma se è un’esponente ministeriale che ha ottimi rapporti con Bruxelles la trovate in sintonia con gli elettori che hanno scelto il cambiamento?”.




Tensioni tra Salvini e Berlusconi: opzione governo di tregua sul tavolo di Mattarella

Al termine di un vertice notturno del centrodestra le posizioni restano distanti, la tensione alta. E alla vigilia dell’ultimo giro di consultazioni al Quirinale, Salvini avverte il Cavaliere: la Lega dice no a un governo del presidente, l’unica alternativa a un esecutivo politico con M5s è il voto.

Salvini e Berlusconi viaggiano sullo stesso aereo da Milano a Roma e poi con Giorgia Meloni restano riuniti per due ore a Palazzo Grazioli. Ma alla fine l’intesa non c’è, tanto che i leader del centrodestra potrebbero rivedersi questa mattina prima di andare al Colle. E’ loro la palla dopo la mossa di Di Maio, che in un’intervista tv si dice pronto a un passo indietro dalla premiership per sostenere un nome “terzo” e fare con la Lega – e magari l’astensione di FI – un governo che assicuri il via libera a “reddito di cittadinanza, abolizione della legge Fornero e legge anticorruzione”. L’alternativa, dice anche Di Maio, è solo il voto, perché M5s e Lega dicono no a governi tecnici o del presidente. Salvini mostra apprezzamento per la mossa pentastellata e prova a convincere il Cavaliere, perché un governo possa nascere senza spaccare il centrodestra. Non sarebbe sostenibile, per Salvini, l’idea del Cavaliere di appoggiare un governo del presidente nell’attesa di creare in Parlamento le condizioni per la nascita di un esecutivo di centrodestra. Se l’accordo con Di Maio si facesse, ipotizzano nel centrodestra, si potrebbero chiedere un premier come Giancarlo Giorgetti, e Salvini si farebbe garante dell’alleato.

Ma Berlusconi non accetta: andiamo al Colle a invocare l’incarico a un premier del centrodestra, continua a chiedere. E se Mattarella proponesse un governo del presidente, sostengono fonti di FI, il Cav sarebbe disponibile, pur di tenere unito il centrodestra, a dire no e accettare il ritorno alle urne. L’opzione di un governo di tregua resta dunque sul tavolo di Sergio Mattarella




Governo, palazzo Grazioli: cena tra Berlusconi, Salvini e Meloni. Domani giornata decisiva

I tempi stringono. Si vedranno stasera a cena Berlusconi, Salvini e Meloni, a palazzo Grazioli, per concordare una linea unitaria per arrivare domani alle consultazioni al Quirinale parlando con una voce sola. Ma non sarà facilissimo. Perché al di là delle posizioni ufficiali ribadite in pubblico anche ieri, è dietro le quinte che si tengono i contatti incrociati e che si valutano scenari divergenti e in parte opposti.

Da una parte c’è Salvini, che continua a mantenere stretti rapporti con Di Maio e che oggi con grande interesse ascolterà quello che il leader del M5S dirà nell’intervista Lucia Annunziata a «In mezz’ora in più», visto che sarebbero attese «novità» o in un senso — apertura all’offerta di un governo a tempo — o nell’altro, chiusura su tutti i fronti.

l leader del M5s in tv rilancia la proposta a Salvini: sì a un esecutivo politico Lega- 5Stelle guidato da un premier terzo (nè l’uno nè l’altro leader, quindi), ma senza Berlusconi.

Una questione che già aveva bloccato l’intesa tre settimane fa. Di Maio annuncia il suo passo indietro dalla richiesta di Palazzo Chigi e propone un accordo sul programma (reddito di cittadinanza, via la legge Fornero, legge anticorruzione), una soluzione per evitare ‘algidi tecnici’.

Il M5s, conferma il suo leader, voterà contro ogni altro tipo di governo: ‘di tregua’, ‘del presidente’, ‘istituzionale’. Se la Lega non ci sta, i 5Stelle torneranno a chiedere il voto al più presto.

In una dichiarazione con il visto del Cavaliere, il fedelissimo Sestino Giacomoni afferma che FI è «forza responsabile» che chiede due cose: un governo che faccia quello che si aspettano gli italiani, e che sia guidato «da chi ha vinto le elezioni», ovvero un esponente di centrodestra. In teoria le posizioni collimano, in pratica i discorsi che si fanno ad Arcore sono diversi.




Governo, Salvini rilancia a M5s su governo a tempo fino a dicembre

“Io non darò mai la fiducia a un tecnico europeo, telecomandato da Bruxelles che non porti in Europa gli interessi degli italiani. Io dame di compagnia di chi non fa gli interessi degli italiani non le voglio”. Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, al termine della riunione del Consiglio federale del partito in via Bellerio, a Milano.

Salvini apre a un “governo che si faccia carico di fare in fretta e bene poche cose:

Legge elettorale” sul “modello per le elezioni regionali”, oltre a “bloccare aumenti di Iva e accise”. Un invito ulteriore al M5S a fare un governo a scadenza, fino a dicembre. Un esecutivo, ha proseguito che “vada a Bruxelles che prima venga l’interesse italiano: la Lega mai sosterrebbe un governo che dica ‘Signor si'”. Poi ha ribadito: “Dove c’è il Pd, dove c’è Renzi e i renziani non ci sono io”. In ogni caso è esclusa una prorogatio al governo Gentiloni e un esecutivo affidato a un tecnico. “Perche’ no? L’ho sentito, ci vedremo”. Cosi’ Matteo Salvini ha risposto a chi gli chiedeva se l’ipotesi di un “governo a tempo” che intende proporre a Sergio Mattarella è condivisa da Silvio Berlusconi. In precedenza, però, su un governo a termine il leader M5S Di Maio aveva detto: “Non esiste tregua per i traditori del popolo, questo deve essere chiaro. Ma non per il Presidente che è stato fin troppo paziente. Teniamo presente che se si fa questo governo di tregua è perché Salvini si è alleato col Pd. E quindi il disegno che noi avevamo visto, con tutti contro di noi, si sta realizzando. Spero non sia così e spero che si possa tornare al voto il prima possibile, perché sarebbe un tradimento del popolo italiano.




Salvini: “Farò tutto il possibile per dare un Governo agli italiani”. Di Maio: “No con Berlusconi, si torni al voto!”

Resta in stallo la trattativa sulla formazione del governo a due mesi dal voto. Il Pd si prepara alla direzione mentre continuano i botta e risposta tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Il leader del Carroccio ribadisce di voler fare “di tutto” per tentare la formazione di un governo ma si dice anche a disposizione di un tavolo con i pentastellati sulle riforme. “Non è possibile nessun governo del cambiamento con Berlusconi e il centrodestra. Salvini ha cambiato idea e si è piegato a lui solo per le poltrone. Si torni subito al voto!“.

“Sono umilmente a disposizione da oggi pomeriggio, quando e dove si vuole, con chi si vuole, in diretta o non in diretta, a sederci attorno a un tavolo con il M5S – dice Salvini – partendo dalla riforma delle pensioni, del lavoro, del sistema fiscale, del sistema giudiziario, del sistema scolastico, punto per punti, senza professoroni, per decidere come si fanno queste riforme”.

Farò tutto il possibile fino all’ ultimo minuto per dare un Governo che duri cinque anni agli italiani, per occuparci dell’emergenza del Paese che è il lavoro“, ha detto Salvini. “Mi farò portatore nei prossimi giorni di trattative a Roma della diffusione della ‘margherita Itala’, perché è la più resistente, vince chi è più resistente, datemi tante ‘margherite Itale’, così vediamo di mettere in piedi questo Governo, che è un parto” ha aggiunto Salvini stamani a Genova in visita a Euroflora riferendosi al nuovo fiore che l’Istituto per la floricoltura ligure ha voluto dedicare a Italo Calvino.

“Noi siamo disponibili a prendere l’attuale legge elettorale e a mettere un premio di maggioranza che garantisca a chi prende un voto in più di governare, non vogliamo perdere due anni di tempo, l’unica modifica possibile è prendere questa legge elettorale aggiungendoci due righe sul premio di maggioranza”.

“Non rispondo a insulti e sciocchezze su soldi e poltrone – ha detto Matteo Salvini a Luigi Di Maio -, per noi lealtà e coerenza valgono più dei ministeri. Voglio dare un governo agli italiani, se i grillini preferiscono litigare lo faremo da soli. Bloccare anche la partenza dei lavori delle commissioni parlamentari è da irresponsabili”.




Salvini, #andiamoagovernare: “Di Maio torni a sedersi con il centrodestra o elezioni entro l’estate”

Dopo il termine del secondo round di consultazioni si attende la riunione della direzione del Pd fissata per il 3 maggio. Intanto nel centrodestra Matteo Salvini fa un nuovo appello al dialogo a Di Maio. “La mia parola – sottolinea a Radio 1 a ‘Gioco a premier’ – vale più delle ambizioni di Di Maio. Io non riuscirei a fare quello che fa Di Maio un giorno parla con la Lega e il giorno dopo parla con il Pd. Io rispetto gli elettori. Spero che Di Maio faccia un bagno di umiltà e torni a sedersi al tavolo del Centrodestra“. “Se dovessi scommettere un euro – aggiunge – scommetterei su un governo che rispetti il voto del 4 marzo quindi con centrodestra e 5 stelle. Se così non fosse: elezioni, anche prima di ottobre”. “Anche con la legge elettorale invariata – continua Salvini – il centrodestra vincerebbe. Tanto lo sanno tutti che Renzi e Di Maio non c’azzeccano l’uno con l’altro”.

Il leader del Carroccio ha comunque ribadito in mattinata la fedeltà al centrodestra. “Sono storie inventate da chi ha interesse a inventarle”, commenta Berlusconi. “I giornali di oggi dicono che lunedì lascerò Berlusconi? – dice Salvini mentre è in Friuli in campagna elettorale per le regionali – Capisco perché vendano sempre di meno. Non è vero che accadrà. Non vedo perché dovrei cambiare idea ogni quarto d’ora: non faccio come Renzi o Di Maio. Mi presento alle elezioni con una squadra e vado avanti con quella squadra”.

“Lasciare Berlusconi – ha sottolineato – non è l’unica strada per fare il governo: non cedo a veti, controveti e capricci. Il Centrodestra ha vinto con un programma comune e siamo ben disponibili a dialogare con i secondi arrivati ma non coi terzi”. “Se Mattarella regala agli italiani – ha detto ancora – una settimana di telenovela su Renzi e Di Maio non so cosa possono scrivere i giornali per una settimana”, ha aggiunto Salvini “e così riempiono le pagine con ipotesi non vere che ci riguardano”.

E poi ha ribadito l’importanza di vincere in Friuli Venezia Giulia

 

“Non mi sento assolutamente minacciato – ha detto ancora replicando alle affermazioni di ieri di Di Maio – dalle tv di Berlusconi. Ognuno è libero di scrivere o raccontare quello che vuole: non penso che in Italia ci siano rischi di questo tipo”, ha aggiunto.

“Le percentuali di un governo tra Pd e Cinquestelle – ha concluso – sono pari a zero: è un accordo contro natura e soprattutto una presa in giro agli italiani”. “Fossi un elettore dei Cinquestelle avrei o problemi o vergogna: però ognuno fa le proprie scelte”.

“Se le cose vanno come devono andare mi impegno ad andare al governo più in fretta possibile – ha detto poi Salvini parlando a Udine –. Unica cosa che non posso impegnarmi a garantire è la salvezza dell’Udinese e il Milan in Europa”. “Ho ambizione sciocca e fuori moda di dare agli italiani un governo che rispecchia il voto degli italiani. Prima vengono gli italiani, poi viene il resto del mondo. Mano libera alle forze dell’ordine per fare il loro lavoro. Non sarà facilissimo ma sono convinto che ce la possiamo fare”.

Non credo ad un accordo tra Pd e M5S, per il Pd sarebbe l’inizio della fine”, ha detto anche Berlusconi a Trieste. Cosa succede? “secondo me succede che il centrodestra torna in Parlamento con un proprio governo per ottenere anche altri voti oltre ai suoi e magari” arrivare alla fiducia “attraverso delle astensioni”. Dice il Cav ribadendo che “non c’è nessuna possibilità di un accordo con il M5S”. “Io non ho posto veti ma Di Maio ha detto che sono il male assoluto e non vuole neanche dei ministri di area”. Cosa deve fare il presidente Sergio Mattarella? “Ho piena fiducia in Mattarella ma secondo me la cosa più logica sarebbe consentire al centrodestra di andare in Parlamento” per ottenere la fiducia ad un suo governo. “Succede in altri Paesi, non vedo perché non debba succedere qui”.

“Sarebbe un male tornare al voto. Chi ha vinto queste elezioni ha il diritto e il dovere di fare un governo”. Cosa mi auguro per l’Italia? “Che ci sia un governo democratico e competente”, aggiunge Berlusconi parlando ai cronisti dal Municipio della città, dove si è recato con il sindaco Dipiazza.




Lite Berlusconi – Salvini. Dopo incontro con Casellati, Mattarella riflette due giorni

Ci sono spunti di riflessione, Mattarella saprà individuare il percorso migliore. Così la presidente del Senato, ElisabettaCasellati, dopo aver incontrato il capo dello Stato, al quale ha riferito delle sue consultazioni sull’ipotesi di un governo sostenuto da M5s e centrodestra. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deciso di prendersi due giorni di riflessione.

Intanto Silvio Berlusconi torna a chiudere ai 5Stelle (‘Sono un pericolo per l’Italia’) e chiama il Pd per un governo ‘di responsabilità’. ‘Sogna’, è la replica di Rosato. ‘Piuttosto che riportare il Pd al governo, faccio io tre passi avanti. Pronto a tutto contro un governo tecnico telecomandato da Bruxelles’, dice Matteo Salvini. E, per i 5Stelle, Toninelli taglia corto: ‘No a tirare a campare, meglio il voto‘.

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“Ringrazio tutti i leader per avere avviato una discussione che pur nella diversità di opinioni ha consentito di evidenziare spunti di riflessione politica. Sono certa che il presidente Mattarella saprà individuare il percorso migliore da intraprendere”, ha detto la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “In questi giorni ho svolto l’incarico che mi è stato affidato con dedizione – ha aggiunto – cercando di favorire il confronto costruttivo tra le forze politiche in grado di verificare la maggioranza parlamentare nel perimetro che ha indicato Mattarella”.

“Per prima cosa ho ringraziato Mattarella per la fiducia accordatami e per il supporto che non mi ha mai fatto mancare in questi giorni”, ha detto ancora la presidente Casellati.




Governo, Salvini vs 5Stelle: “O la smettono o si vota”

Consultazioni al Quirinale. Salvini getta acqua sul fuoco:” La battuta di Berlusconi? Non cambia nulla”

Secondo giorno del secondo giro di consultazioni per la formazione del nuovo governo. Il centrodestra, come preannunciato, si presenta unito: Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi formano un’unica delegazione. Salvini prende la parola per ribadire l’unita’ della coalizione ma anche per aprire ai 5stelle se vorranno convergere sui punti del programma di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Berlusconi fa fatica nel ruolo di “secondo”, mima alcuni punti del discorso di Salvini per sottolineare che è lui che ha dato il “placet” e alla fine prende la parola per dire ai giornalisti:” Mi raccomando fate i bravi e imparate a distinguere chi è veramente democratico da chi non conosce neanche l’ABC della democrazia”. L’allusione ai 5stelle è evidente e la reazione di Di Maio è immediata:” La coalizione di centrodestra è divisa: mentre Salvini diceva di voler aprire al movimento 5stelle, dopo pochi minuti Berlusconi, con una battutaccia, ha evidenziato che spera ancora in un’apertura del PD piuttosto che da parte nostra” ha dichiarato uscendo dal Quirinale.

Questa mattina Salvini getta acqua sul fuoco parlando ai microfoni di Radio anch’io:

“La battuta di Berlusconi? Non cambia nulla. Sono più attento alla sostanza che alla forma. Noi siamo pronti. Certo ci sono due veti contrapposti di M5S e Forza Italia. Io chiedo a tutti di essere responsabili. Se continua così si stuferanno gli italiani, mi stuferò io e tra un mese si tornerà alle urne, quindi o la smettono o si vota.”

Susanna Donatella Campione




Governo, Salvini fedele alla coalizione di centrodestra. E’ scontro col M5s

E’ muro contro muro tra Centrodestra e Movimento 5 stelle sulla formazione del nuovo governo. Questo quanto emerso oggi dopo il secondo giro di consultazioni col Presidente della Repubblica.
Mattarella, ha incontrato le delegazioni del Partito Democratico, del centrodestra con Salvini, Berlusconi e Meloni e in ultimo quella dei pentastellati.

Di Maio: non capisco Salvini. Lega si prenda le sue responsabilità

“La Lega deve prendersi le sue responsabilità perché sta dicendo o che vuole fare un governissimo che non ci vede assolutamente d’accordo o che vuole tornare al voto, ipotesi che scongiuriamo ma di cui non abbiamo paura e su cui non abbiamo niente da perdere”, ha detto Luigi Di Maio al termine delle consultazioni al Quirinale. “E’ chiaro che la coalizione di centrodestra è tuttora divisa, – ha dichiarato ancora Di Maio – perché mentre il leader della Lega apriva al M5s, con una battutaccia nei nostri confronti Berlusconi ha dimostrato che il centrodestra stesse sperando in questo momento nel Pd”. Il capo dei pentastellati riferendosi poi al Berlusconi ha auspicato un passo di lato da parte dell’ex cavaliere: “Non possiamo più perdere altro tempo – afferma Di Maio – abbiamo proposto a due partiti la stesura di un contratto politico e avevo detto che avrei incontrato volentieri Martina e Salvini, ma abbiamo capito che i tempi non erano ancora maturi perché c’erano evoluzioni in corso in questi due partiti. Allora abbiamo chiesto a un comitato scientifico di valutare la compatibilità dei nostri programmi. Ho apprezzato l’apertura di notevoli esponenti del Partito democratico, che però è fermo su posizioni che non aiutano. L’unica soluzione investe Silvio Berlusconi: dovrebbe fare un passo di lato e consentire la partenza di un governo del cambiamento”.

Salvini ha ribadito sulla compatezza del centrodestra unito per un governo a lunga durata guidato dalla Lega

“Il centrodestra è pronto a farsi carico di questa responsabilità unitariamente, – ha detto il leader leghista – formando un governo forte e di lunga durata con un premier indicato dalla Lega. No ai veti e all’arroganza dei singoli. Basta con veti e tattiche, M5s sia responsabile. Se continuasse il gioco delle tattiche politiche – ha proseguito Salvini – e dei veti mentre gli italiani soffrono vuol dire che la richiesta di cambiamento emersa dalle elezioni del 4 marzo sarebbe disattesa. Speriamo non sia così per l’Italia, per noi è il valore più grande. Ci attendiamo dalle altre forze politiche, a partire dal Movimento Cinque Stelle, altrettanta responsabilità”. Matteo Salvini ha letto poi un comunicato congiunto con accanto Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, che annuiva vistosamente contando con le dita i singoli punti del comunicato man mano che venivano esplicitati. Il segretario della Lega ha poi escluso di “andare in Parlamento a cercare i voti a caso nel segreto dell’urna”. Salvini ha quindi dichiarando che: “O c’è un governo chiaro, che dice chiaramente chi c’è, con i punti di programma che abbiamo ribadito – abolizione della legge Fornero, controllo dei confini, abbassamento delle tasse -, vogliamo nomi e cognomi di chi c’è”.

Berlusconi ai giornalisti

“Distinguete i veri democratici” E alla fine della lettura del comunicato, l’ex premier ha ‘rubato la scena’ per una chiosa rivolta ai cronisti: “Fate i bravi, sappiate distinguere chi è veramente democratico da chi non conosce l’abc della democrazia, sarebbe ora di dirlo a tutti gli italiani”.

Martina: Pd lavora su temi prioritari. Stop tatticismi, mostrino se all’altezza

Il Pd ha ribadito l’impegno a “lavorare su alcune questioni prioritarie, fondamentali per il Paese, lo abbiamo ribadito oggi con grande convinzione: questa è la funzione fondamentale del nostro partito in un momento particolare come questo a maggior ragione”. Lo dice Maurizio Martina, parlando a nome della delegazione Pd al termine delle consultazioni al Quirinale, citando il sociale, il lavoro, il rilancio europeo. “Chi ha vinto smetta balletti e dica se governa” ha aggiunto. Anche alla luce di quanto avviene in Siria, “occorre che le forze che hanno prevalso la smettano col tira e molla, le tattiche, i tatticismi, i personalismi estremi e la grande incertezza che stanno generando” dicendo se sono in grado di essere “all’altezza della situazione”. “Il Paese – ha precisato- ha il bisogno di scelte chiare: chi ha prevalso ha il dovere di dire cosa vuol fare senza continuare con i balletti di polemiche pubbliche che nascondono solide intese di occupazione” di incarichi. “Inaccettabile il rinvio” per la formazione di un governo “per aspettare le regionali”. Conclude il reggente del Pd Maurizio Martina parlando a nome della delegazione dem. “Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per certe reazioni di alcune forze, che hanno avuto successo alle elezioni, espresse in queste ore. Se qualcuno intende cambiare il quadro delle alleanze internazionali che Italia ha sempre avuto lo deve dire chiaro agli italiani”. Il Pd ha confermato la scelta di una collocazione internazionale italiana in linea con la pluridecennale tradizione di politica estera del Paese ed ha espresso “anche in questa circostanza preoccupazione per una vicenda delicata come quella siriana”. “Per quel che riguarda noi, con coerenza, con responsabilita’, con tenacia, con impegno, continueremo il nostro impegno, il nostro lavoro. Innanzitutto in Parlamento come stiamo già facendo. Continueremo a supportare l’azione del Presidente della Repubblica in questo passaggio delicato, continueremo a farlo con lo spirito che ci ha sempre animato, uno spirito di responsabilita’ verso l’Italia”.




Governo, pentalega: prove di intesa tra Salvini e Di Maio

Continuano i segnali d’intesa tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Fonti interne al Movimento 5 Stelle fanno sapere che i due leader hanno avuto un colloquio telefonico in cui hanno parlato del comune obiettivo di rendere operative al più presto le due Camere. A tal fine il candidato premier M5s e il segretario della Lega hanno concordato di votare giovedì alla presidenza della commissione speciale della Camera il deputato del Carroccio Nicola Molteni.

Salvini non ha però mancato di lanciare una nuova frecciata all’esponente 5 Stelle, scrivendo su Facebook che “deve scendere dal piedistallo, non può continuare a dire io io io. Noi diciamo noi, e voi, con umiltà, buonsenso e la voglia di cominciare a lavorare prima possibile. Se mi accorgessi che non vogliono cambiare nulla, io dirò, torniamo al voto, torniamo ad ascoltare voi”.

Martina: “Paese appeso alle liti M5s-Lega sul governo” – “Salvini e Di Maio comunicano su carta intestata comune Lega e 5 Stelle l’accordo spartitorio dell’ennesima poltrona: quella della presidenza della Commissione speciale alla Camera, dopo aver già fatto la stessa cosa al Senato. Tutto questo mentre il Paese rimane appeso ai loro litigi sulle prospettive di governo”, ha commentato il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina.




Governo, Di Maio dice no a incontro con Salvini prima delle nuove consultazioni

Il presidente Mattarella si appresta al nuovo giro di consultazioni nel tentativo di formare un governo. Si terrà giovedì e venerdì il secondo turno di incontri davanti al Presidente della Repubblica, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari. Giovedì dovrebbero andare davanti a Mattarella le forze politiche mentre venerdì sarà il turno dei presidenti delle Camere e del Presidente emerito Giorgio Napolitano.

Di Maio: per ora non incontro Salvini

Vedere Matteo Salvini prima di salire al Colle per il secondo giro di consultazioni? La questione “è molto semplice: ci vediamo per fare cosa? Dobbiamo chiarire un paio di premesse, e valgono sia per il Pd sia per la Lega. Prima di tutto, qualunque tipo di contratto di governo partirà dai nostri temi. Poi inizierà la contrattazione con gli altri”. È il nuovo rilancio del capo politico e candidato premier del Movimento cinque stelle, Luigi Di Maio, in un’intervista al Fatto Quotidiano. Su possibili incontri con il leader della Lega, “vediamo, ma se dobbiamo farlo per dirci Berlusconi sì, Berlusconi no, non serve”, chiarisce: “io non voglio far saltare il tavolo, né con Lega né con il Pd – assicura – E voglio agevolare il lavoro del Presidente della Repubblica nel trovare una maggioranza. Ma dobbiamo arrivare agli incontri con le condizioni giuste”. Quanto all’apertura ai Dem, il leader M5s spiega di rivolgersi “a tutto il Pd, come a tutta la Lega. Chiunque sottoscriverà il contratto di governo, dovrà garantire per tutto il suo partito. Non voglio spaccare nessuna forza politica o incentivare rotture”.

Flick: clima elettorale non appropriato

Tra i “papabili” come premier, in caso di passo indietro dello stesso Di Maio e di Matteo Salvini, c’è l’ex Presidente della Consulta, Giovanni Maria Flick, che in un’intervista a RaiNews24 nota che per la formazione del governo “c’è una trattativa politica che è più adatta a un clima pre-elettorale” ma “le elezioni sono finite, sembra che qualcuno non se ne accorga, si continua a fare un discorso politico che non è in sintonia con il momento attuale”. Flick ha aggiunto che “i nostri padri e nonni non parlavano di contratti quando scrissero la Costituzione che era un bel compromesso, non un inciucio, non vedo perché dobbiamo parlarne adesso. Non riesco a capire un atteggiamento di questo genere ma forse sono demodé”.

Meloni: esempio è l’Ungheria di Orban

E la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, per parlare della situazione italiana parte dal risultato delle elezioni ungheresi che hanno visto ancora un trionfo di Viktor Orban, che vince “perché fa gli interessi del suo popolo, perché difende l’identità cristiana dell’Europa, dice no al processo di islamizzazione forzata e non ha paura di combattere contro la speculazione finanziaria”. Oltre a questo, aggiunge Meloni, “negli ultimi anni Orban ha investito miliardi per il sostegno delle famiglie, delle fasce deboli e non risponde ai diktat del globalismo imperante”. Il leader ungherese è quindi il modello da seguire e deve diventare “un esempio anche per l’intero centrodestra italiano”, mentre “non si capisce nulla di quello che pensa il M5s. Dice tutto e il contrario di tutto”.