CAMPI ROM, MAGDI CRISTIANO ALLAM: "SALVINI HA RAGIONE DA VENDERE"

L’editoriale di oggi di Magdi Cristiano Allam mette tutti in riga, al primo posto d’onore emerge l’ipocrisia la vera responsabile della morte di questa Italia: “questi campi nomadi tutti dicono di non volerli, però tutti li hanno voluti e finanziati, ma nessuno, al di là dei proclami altisonanti, intende assumersi la responsabilità di smantellarli perché manca un’alternativa abitativa e di inclusione sociale credibile dei Rom”

di Cinzia Marchegiani

Sulla polemica sui campi Rom sollevata da Matteo Salvini tutti si sono scatenati, il più delle volte facendo critica ma senza alcun costrutto serio. In fondo sono stati posti al di sopra di ogni legalità, dove si nasconde la refurtiva, dove si fanno rifiuti e differenziata per prendere rame dagli elettrodomestici e poi fare bei falò alla diossina, tanto che se poi qualcuno crepa è colpa dei sinti, non certo delle amministrazioni che dovevano tutelare l’ambiente che è ancora patrimonio dell’umanità e dei cittadini che respirano ogni giorno ogni ben di Dio. E allora se una famiglia italiana viene sfrattata, nessun politico soprattutto di sinistra interviene, quella è la legge, ma se si toccano le minoranze che gestiscono con prepotenza la quotidianità degli italiani, allora la sfilata alle dichiarazioni fanno il giro sui media nazionali.

Magdi Cristiano Allam non ci sta a questa passerella del bon ton, e con un editoriale pungente dichiara: “Salvini ha ragione da vendere! Cari amici, il caso dei campi nomadi che nessuno vuole, che però tutti hanno voluto e finanziato, e soprattutto che nessuno, al di là dei proclami altisonanti, intende assumersi la responsabilità di smantellare perché manca un’alternativa abitativa e di inclusione sociale credibile dei Rom, è emblematico dello stallo in cui versa l’Italia. L’Italia che fa e disfa, che dice tutto e il contrario di tutto, ma che concretamente non cambia e perpetua una situazione di degrado. Salvini ha ragione da vendere! Ma è anche vero che la Lega quando era al governo quei campi nomadi li ha finanziati ed è altrettanto vero che, almeno per ora, le promesse di Salvini sono destinate a restare tali visto che il centro-destra non è al governo e non si sa quando realisticamente potrà tornare ad esserci. Quel è la mia conclusione? Solo un movimento popolare di massa potrà produrre quel terremoto politico necessario a smuovere questa classe politica. Andiamo avanti. Insieme ce la faremo!”

In fondo sull’eliminazione dei campi Rom, almeno a parole, sono tutti d’accordo, ricorda Allam: ”Anche se immagino dispiaccia a tutti coloro che ci lucrano, così come era emerso dall’inchiesta ‘Mafia Capitale’ che ha evidenziato come la gestione dei campi Rom e dei centri dei clandestini è un giro d’affari superiore a quello del traffico della droga”. Un’editoriale quello di Allam che mette in sequenza l’ipocrisia di chi si è avventato su Salvini, e ricorda cosa effettivamente ha detto il leader della Lega:“I Rom hanno il diritto e il dovere di vivere come gli altri e di mandare i figli a scuola, ma il campo in quanto tale è al di fuori della legge, col dovuto preavviso gli do la possibilità di vivere come gli altri, ma i campi rom non dovrebbero esistere. Do’ un preavviso di sfratto di sei mesi e preannuncio la ruspa. Nel frattempo i Rom, come tutti gli altri cittadini, si organizzano: comprano o affittano casa. Scaduti i sei mesi di preavviso, darebbe quindi il via libera a spianare e radere al suolo tutto.” E aggiunge Allam che Salvini è disposto a garantire integrazione solo per chi si vuole integrare e non per chi vuole campare alle spalle degli altri, d’altronde negli altri Paesi dell’Unione Europea non esistono affatto i campi nomadi, dove hanno gli stessi diritti e doveri degli altri, come pagare l’Imu.
 

Magdi Cristiano Allam mette in fila i vari commenti, a dimostrazione che Salvini ha sollevato un problema alquanto spinoso che evidentemente non fa comodo a nessuno risolvere, ma solo fare slogan propagandistici:
Laura Boldrini: “Trovo il verbo 'radere' abbastanza inquietante. I campi non vanno mantenuti ma deve essere trovata una soluzione abitativa alternativa. Questo non significa annientare chi abita i campi, bisogna far seguire una politica abitativa”
Edoardo Patriarca il deputato del Pd:” “Salvini la pianti col suo qualunquismo da quattro soldi diamo una seria alternativa ai Rom, e tanti comuni lo stanno facendo, e vedrà che non ci sarà bisogno di buttare giù alcunché"
Khalid Chaouki, coordinatore Pd dell’intergruppo immigrazione:"la questione va certamente affrontata di petto e con determinazione, a partire dalla tutela dei minori dallo sfruttamento e dalla chiusura dei vergognosi campi-ghetto, simbolo del fallimento trasversale delle politiche sui rom in questi anni soprattutto nella Capitale". Per l'esponente del Pd, però, la posizione di Salvini è "sterile e ridicola propaganda". "Alzare i toni e alimentare un clima di odio e intolleranza – ha concluso – serve solo a nascondere le colpe dei veri responsabili che, negli anni del cattivismo dell’ex ministro Maroni, hanno speculato sull'emergenza senza risolvere alcunché".
Andrea Cioffi, capogruppo del M5S al Senato: “Nel 2009 è stata proprio la Lega a finanziare i campi nomadi, per mano di Roberto Maroni. Fu infatti l’allora ministro dell'Interno a firmare in quell'anno i decreti emergenziali con i quali si finanziava anche il famigerato 'Piano nomadi'" con uno stanziamento da 60 milioni di euro”.
Anche il Vaticano ha preso le distanze. Monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Cei, ha espresso tutta la sua amarezza per la nuova esternazione del leader della Lega: "Da Salvini concetti ignoranti e insensati". "La Lega – ha continuato – continua ad affrontare temi tanto urgenti e importanti affidandosi alla demagogia". Il cardinale Antonio Maria Vegliò, capo dicastero Vaticano per i migranti: "Sono posizioni estreme, assurde, come quelli che dicono "I musulmani? Li ammazzerei tutti" o "I migranti? Vadano tutti a casa loro". Sono frasi stupide, e non varrebbe nemmeno la pena perdere tempo per commentarle".
Dijana Pavlovic, portavoce della Consulta Rom e Sinti, circa 180 mila persone in Italia, ha replicato: “I campi non li abbiamo inventati noi, ma loro, c’è una legge della Regione Lombardia al riguardo. Non capisco come Salvini, dopo anni di governo, possa avere un’idea così stupida. Ci avete segregati e ora volete le ruspe: provateci”.

I Campi Rom rappresentano il volto della nostra civiltà italiana che permette un’integrazione finta, dove per il bene placido si permette l’illegalità, il mancato controllo sui bambini, l’assenza della scolarizzazione, della terra dei fuochi al’interno delle città, senza che nessuno muova foglia….e allora c’è da chiedersi chi è davvero che solleva false polemiche. Neanche Mafia Capitale sembra aver scalpito le doverose posizioni per onestà, dignità che vede città in mano a chi si beffa della salute, delle leggi… Non sono i sinti il problema, è il poter pensare e difendere che luoghi senza igiene, senza dignità possa rappresentare l’integrazione tanto difesa.
Lo dovremo spiegare un giorno ai nostri figli che affacciandosi dai balconi di casa o nei cortili delle scuole il perché li abbiamo costretti a respirare diossina, pur sapendo che è cancerogena, pur esistendo leggi ben precise, dove le amministrazioni locali e nazionali consapevoli di ciò, non hanno fermato questo scempio a cielo aperto. Altro che integrazione verrebbe da dire!




TRENTAMILA "LEGA" NELLA CAPITALE

di Angelo Parca

"Alla faccia dei centri sociali!" scrive così Salvini sui social postando la foto della piazza capitolina gremita di persone. Soltanto a guardare la piazza gremita di persone si capisce che è già un successo per i leghisti che hanno invaso piazza del Popolo per la manifestazione anti – Renzi. Questa piazza "e' innanzitutto già uno spettacolo". E' stato il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ad aprire, appena arrivato a piazza dl Popolo, la manifestazione della Lega a Roma tra standing ovation e strette di mano dei militanti. A chi gli domanda cosa si aspetti dalla manifestazione di oggi, risponde: "Una piazza pacifica, determinata e coraggiosa, disposta al cambiamento" in Italia e in Europa. In piazza c'e' anche il sindaco di Verona, Flavio Tosi. Non e' sul palco, viene riferito, ma con la delegazione dei militanti del Veneto.

"Non mi rivolgo solo al centrodestra ma a quei venti milioni di italiani che non vanno a votare, a chi ha votato Grillo e agli elettori di Renzi che pensano che non faccia delle cose di sinistra per liberarli dal primo mostro, che e' a Bruxelles" ha detto Salvini. "Noi non siamo contro l'Europa, siamo contro questa Europa che va riformata da capo. C'e' chi vorrebbe farci entrare la Turchia, ma sarebbe una sciagura". "Forza Italia deve decidere che cosa vuole fare. Io lascio le porte aperte a tutti, purche' condividano il progetto. Non chiudo le porte a nessuno – ha aggiunto – Certo che fare una manifestazione 'Renzi a casa' con uno che che governa con Renzi sarebbe un po' strano".
'Io sto con Stacchio, con chi difende il territorio', e' la scritta sulla maglietta indossata dal leader della Lega. Graziano Stacchio è il benzinaio che ha ucciso un rapinatore nel vicentino.




SALVINI: CUI PRODEST?

di Silvio Rossi

Salvini è un politico navigato, e sapeva bene, al momento della presentazione del referendum per l’abrogazione della legge Fornero, che la Corte Costituzionale non avrebbe mai accolto la sua proposta. Non avrebbe potuto farlo, per due ragioni che non avrebbero potuto essere trascurate neanche chiudendo entrambi gli occhi.
La proposta della lega era inammissibile perché la legge non prevede la possibilità di presentare referendum su temi finanziari o di bilancio, e la spesa pensionistica ha un impatto notevole su quest’argomento. Inoltre non è possibile abrogare una legge se la sua cancellazione provocherebbe in automatico un ammanco di bilancio. Che nel caso di cancellazione della Fornero sarebbe pari a circa venti miliardi di euro, una cifra che corrisponde a un’intera finanziaria.
Salvini sapeva che il referendum non si sarebbe fatto, e allora perché ha portato avanti fino alla fine la proposta? Per cercare di cancellare le norme sulla pensione? Oppure per ottenere un facile consenso (la legge Fornero è forse la più odiata degli ultimi anni). Una mossa propagandistica per schierarsi dalla parte dei difensori del popolo?
Se veramente avesse voluto far modificare i tempi e le modalità per raggiungere il trattamento pensionistico avrebbe dovuto fare qualche proposta al governo, trattare, collaborare nel trovare le adeguate coperture economiche, e votare la nuova eventuale proposta di modifica migliorativa.
Ma tutto ciò costa, se non altro politicamente, perché si dovrebbe rinunciare ad assumere le posizioni di quelli sempre arrabbiati, di quelli che non fanno inciuci. È più facile mandare una proposta a schiantarsi contro un muro per poi urlare che è morta la democrazia, condita con un termine riciclato dai primordi delle manifestazioni grilline. Però, a queste azioni, viene da chiederci: a chi servono?




STRASBURGO: UN PALCOSCENICO PER RENZI, GRILLO E SALVINI

Redazione

Politica o politichese? Lo show di Strasburgo, tra avvertimenti e battibecchi. Beppe Grillo e Matteo Salvini a'profitgano del palco di Strasburgo per criticare il semestre italiano di presidenza dell'Ue. Matteo Renzi e' "il nulla che parla" ha detto il leader del Movimento Cinque Stelle che ha seguito dalla tribuna dell'aula il discorso del presidente del Consiglio. A bocciare il semestre di presidenza italiana del Consiglio Ue "non e' la Lega Nord", rilancia il leader del movimento, Matteo Salvini, il semestre e' stato bocciato "dall'aula dell'Europarlamento: il deserto". Come ha sottolineato dopo l'intervento del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Strasburgo, questa "e' la degna fine di sei mesi di chiacchiere: neanche i suoi uomini hanno perso tempo per venire ad ascoltare il nulla". Elencando tutti quelli che il Carroccio considera come i mancati risultati del semestre, Salvini ha in particolare ricordato il caso dei Maro' e l'immigrazione: "Fortunatamente – ha concluso – il risultato e' zero anche sui negoziati per l'ingresso della Turchia in Ue". La stoccata di Renzi a Salvini, 'difficile leggere libri eh?' "Capisco che leggere piu' di due libri e' difficile, per alcuni…" e' stata la risposta sarcastica che Renzi ha rivolto ai contestatori che lo fischiavano, verso la fine del suo intervento al Parlamento europeo, quando ha citato il Canto di Ulisse nell'Inferno di Dante. Dai banchi degli euroscettici e della Lega, in quel momento erano partite le contestazioni, in particolare da parte del leader della Lega Nord, Matteo Salvini, e il premier ha ribattuto con la stoccata.
"Tra la demagogia e la realta' c'e' una distanza pazzesca". Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel suo discorso di replica all'Europarlamento. Un discorso nel quale ha replicato duramente alle critiche in particolare a quelle del leader del Carroccio Matteo Salvini al quale Renzi ha ricordato l'assenteismo sui banchi europarlamentari. Per Renzi in Italia si assiste ad un "derby tra chi si alza" e accetta la sfida del cambiamento e "chi scommette sulla paura".

  "L'economia italiana – ha poi avvertito il premier – vive una fase di terrore, preoccupazione", anche per colpa di "messaggi improntati non semplicemente all'austerity ma al terrore e alla paura del futuro". In sede di replica, dopo il discorso per la conclusione del Semestre Ue, il presidente del Consiglio mette nuovamente il Parlamento europeo di fronte ai rischi dell'euroscetticismo.

  Stesso tema che lo porta a osservare di trovare "davvero strano che i deputati europei che rappresentano l'Italia evidenzino con cura certosina tutti gli aspetti negativi del nostro Paese".