UCRAINA: IL PRESIDENTE SCIOGLIE IL PARLAMENTO

di Maurizio Costa

Kiev – Continuano le tensioni tra l'Ucraina e la Russia. A 10 chilometri dal confine, le forze ucraine hanno attaccato un convoglio di mezzi militari russi a Novoazovsk, sul Mar d'Azov. Questi mezzi sarebbero entrati in Ucraina senza il consenso di Kiev.

Per questo, il presidente ucraino Poroshenko ha sciolto il parlamento e indetto le nuove elezioni, che si terranno il 26 ottobre. Questa mossa "servirà ad uscire dalla guerra", ammette il presidente.

Il problema è che la Russia, secondo l'Ucraina, con la scusa degli aiuti umanitari, continua a far entrare in territorio ucraino dei mezzi blindati, dei camion e dei carri armati per "invadere" la nazione. Kiev non accetta e corre ai ripari, attaccando e impedendo l'ingresso a questi mezzi.

Le autorità russe, dal canto loro, smentiscono di essere penetrate in territorio ucraino e rimangono sulla loro linea. Putin, infatti, continuerà ad inviare mezzi umanitari per sostenere le zone disagiate dell'est dell'Ucraina.




UCRAINA: LA RUSSIA SCHIERA 45 MILA TRUPPE AL CONFINE

di Maurizio Costa

Kiev – La Russia ha schierato 45.000 truppe al confine con l’Ucraina. La notizia arriva dal portavoce militare ucraino, Andriy Lusenko, che ha confermato che Putin ha predisposto un’enorme schiera militare, composta anche da carri armati, sistemi missilistici, aerei da guerra ed elicotteri d’assalto. Una mossa che fa temere il peggio: un'invasione vorrebbe dire la perdita del controllo e il rischio di alimentare un nuovo conflitto.

“Alle undici di lunedì mattina – ha dichiarato Lysenko – circa 45.000 truppe delle forze armate e di altre forze interne della Federazione Russa si sono radunate nelle aree di confine.”

Una situazione che rischia di esplodere, anche perché l’armata è veramente imponente: 160 carri armati, più di mille veicoli militari, 150 postazioni missilistiche e 137 elicotteri d’assalto. 

Putin, dal canto suo, tira acqua al suo mulino, dichiarando che quella attuata in Ucraina è solamente una missione umanitaria, che si svolgerà in cooperazione con la Croce Rossa Internazionale e senza scorta militare.

La denuncia del portavoce militare ucraino, però, smentisce queste parole. Secondo il segretario generale della Nato, Anders Fogh, la situazione è molto grave: "Mosca sta cercando un pretesto per l’intervento, che potrebbe mascherare come operazione umanitaria."

La missione umanitaria, comunque, è prevista: Germania, Russia e UE invieranno volontari per aiutare le città ucraine in difficoltà, che si trovano senza luce, cibo e acqua. Circa 300 camion, inoltre, sono partiti dalla Russia per rifornire di beni di prima necessità le zone ucraine disastrate dalla guerra. Il governo dell'Ucraina, però, è intenzionato a non accettare questo aiuto russo, temendo che dietro questa carovana si possa nascondersi un intervento militare di Putin. Lo stesso presidente ucraino, Petro Poroshenko, aveva richiesto l'aiuto internazionale, ma non sembra intenzionato ad accettare quello russo. Non si sa ancora cosa contengano i camion ma è sicuro che una mossa azzardata della Russia porterebbe ad una catastrofe.




USA – RUSSIA: UNA NUOVA GUERRA FREDDA

 

Alexei Pushkov, Capo della Commissione Esteri-Affari della DUMA pubblicamente ha dichiarato che Obama passerà alla storia non come un pacificatore – il suo Premio Nobel per la Pace è stato già dimenticato, ma come il Presidente degli Stati Uniti che ha iniziato una nuova guerra fredda

di Cinzia Marchegiani
 

Barack Obama ci tiene a sottolinearlo, gli Stati Uniti non sono in guerra fredda con la Russia e lo fa però annunciando le nuove sanzioni alla Federazione Russa che toccheranno i settori energia, della difesa e quello bancario. Sul sito del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti lo scorso 29 luglio 2014, con una lista infinita venivano pubblicate le nuove sanzioni che proibiscono i cittadini e le imprese statunitensi le attività con la Russia. Queste restrizioni, come annunciato dallo stesso Obama, sono le più gravi che per ragion veduta influenzeranno interi settori dell’economia Russa, che comprendono quello militare e industriale e finanziario, e rivolgendosi all’Ucraina ci tiene a precisare che i settori toccati dalle nuove sanzioni sono la parola chiave per l’economia Russa. Molte sanzioni e restrizioni erano state già attuate nel mese di luglio che avevano colpito grandi colossi industriali e militari della Russia, e anche del settore energetico oltre a diverse banche.

Pressioni e cambiamenti geopolitici stanno comunque avvenendo anche se Obama tempo fa rassicurava che l’America non aveva intenzione di aprire una nuova guerra fredda in merito alla crisi Ucraina Russia. Non sembra dello stesso avviso il Capo della Commissione Esteri-Affari nella Duma ( camera bassa del parlamento russo), Alexei Pushkov che pubblicamente ha dichiarato che Obama passerà alla storia non come un pacificatore, il suo Premio Nobel per la Pace è stato già dimenticato, ma come il Presidente degli Stati Uniti che ha iniziato una nuova guerra fredda. Anche il ministro degli Esteri Sergei Lavrov definisce il progetto Est in Ucraina come lo spazio geopolitico a scapito della Russia in Ucraina. A leggere le notizie l’Ucraina non nasconde l’interesse di un alleanza oltreoceano, sta cercando di entrare nella NATO attraverso uno status privilegiato, che pur non facendone parte, gli permetterebbe ottenere supporto militare nelle operazioni militari ad est del paese. Il ministro russo Sergey Lavrov ha parlato contro la fornitura di armi letali di Kiev che ha chiesto agli Stati Uniti: "Ci sono sempre più prove che queste armi letali, che nella parte ucraina non vengono utilizzate in modo selettivo. Essa colpisce i civili.” In merito alle nuove sanzioni USA e UE contro la Federazione Russa lo stesso Lavrov spiega che non adotteranno il principio occhio per occhio, dente per dente. Le misure restrittive non costringeranno la Russia a cambiare la politica estera: "Le sanzioni raramente raggiungono i loro obiettivi. Ci sforziamo di fare solo una cosa, trovare un modo per influenzare la situazione in Ucraina, e cercare un negoziato politico mettendo fuori il confronto militare, nel pieno rispetto degli obblighi da essa assunti dalla Federazione russa, Ucraina e Stati Uniti nella dichiarazione di Ginevra. Qualunque cosa viene fatta a favore del lancio russo del processo politico, è tutto ostacolato dall'opposizione della dirigenza ucraina, che si sente il sostegno degli Stati Uniti ".

L’UE si trova in una zona cuscinetto, propensa anche lei ad attivare le sanzioni contro la Russia e si trova ad assistere il rafforzamento della posizione commerciale degli Stati Uniti nella zona euro. Della crisi in Ucraina rimane il sospetto che sia stata alimentata e/o mal gestita per incentivare i nuovi concordati che presto si dovranno concretizzare riguardo alle importazioni commerciali e soprattutto dei contratti energetici, visto che l’UE ha dichiarato apertamente che non è energeticamente autosufficiente e per il prossimo inverno deve pensare a come far arrivare il gas nelle case.

Secondo le stime della Commissione Europea, le restrizioni nel settore bancario, energetico e difesa della Russia possono portare a perdite di 100 miliardi in due anni, ma la Agricoltural Bank russa con un comunicato proprio stamattina ha negato queste proiezioni, dichiarando di possedere abbastanza strumenti per il funzionamento stabile delle prestazioni di tutti gli obblighi ai depositanti, gli investitori e i creditori :”La Banca è stabile e non si aspetta l'impatto negativo delle sanzioni inflitte alle loro attività.” Il membro del Consiglio di Sorveglianza RAB, Muhadin Eskindarov rileva che la Banca tranquillamente può sopravvivere questo periodo e svolgerà le sue funzioni nello sviluppo del complesso agricolo e agro-industriale, come prima. Egli ammette anche che, come tutte le altre banche che è venuto sotto sanzioni, la Banca agricola può rivolgersi al governo della Federazione Russa per il sostegno che sarebbe del tutto normale.
Anche l’istituto bancario VTB ha da poco rilasciato il comunicato: “ VTB prova rammarico per la decisione delle autorità statunitensi per limitare la banca di raccogliere capitali. A nostro parere, è assolutamente inadeguata, così  VTB soddisfa rigorosamente tutta la legislazione, compresi i requisiti di regolamentazione degli Stati Uniti, in quanto sono ben consapevoli. Pertanto, riteniamo che questa decisione come puramente politico motivato, ingiusto, contrario al quadro normativo e di reciproco danno economico che sta infliggendo. La VTB è forte istituto di credito russo una spina dorsale con una vasta presenza internazionale e la forte posizione finanziaria. Nonostante la decisione degli Stati Uniti di discriminare, VTB adempirà i suoi obblighi ai propri azionisti, clienti e investitori. Decisione degli Stati Uniti di limitare l'accesso al mercato dei capitali, VTB non influenzerà le attività e solvibilità della banca. VTB gode di una buona reputazione tra gli investitori globali ha un'ottima esperienza in prestito non solo nei mercati occidentali. Siamo fiduciosi che possiamo attrarre risorse, se necessario.”

I cambiamenti geopolitici già innescati da tempo stanno dando i propri frutti, gli Stati Uniti stanno mettendo radici sempre più profonde nel tessuto economico ed energetico ma anche politico nell’Europa. L’UE si è inserita in un braccio di ferro pericoloso tra due giganti della terra, cedendo alle lusinghe oltreoceano, pensa di ferire e contenere la Russia quando i primi effetti negativi saranno dalla stessa sostenuti, soprattutto perché le proprie scelte energetiche perpetrate da anni si sono dimostrate fallimentari e senza alcuna lungimiranza.

Se non sembra una guerra fredda, occorrerebbe coniare un altro termine…ma gli effetti devastanti sui mercati econominci e gli assetti politici non sarebbero davvero diversi.




L'EUROPA SOSTIENE L'UCRAINA E LA RUSSIA NON CI STA: TUTTI I NOSTRI PROSCIUTTI TORNANO INDIETRO

Redazione

Mentre l’Occidente discute di sanzioni, la Russia ha posto l’embargo all’importazione di maiali, carne di maiale, salumi e prosciutti proveniente da tutti i Paesi dell’Unione Europea come ritorsione al sostegno all’Ucraina ora minacciata dalle truppe inviate da Mosca. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il braccio di ferro si sta facendo sentire pesantemente sul mercato alimentare, dal grano alla carne di maiale. La Russia – denuncia la Coldiretti – ha infatti chiuso le frontiere a tutto l'export europeo di maiali, carni di maiale e trasformati in violazione delle regole sugli scambi alla Wto di cui e' membro dal 2012 prendendo a pretesto . La scoperta a fine gennaio, di casi di peste suina africana in alcuni cinghiali in Lituania e Polonia, in zone di frontiera con la Bielorussia. Per l’Italia oltre al danno diretto dovuto alle mancate esportazioni si sta verificato un danno indiretto perché i maiali tedeschi che normalmente vengono spediti in Russia ora arrivano in Italia con danni per gli allevatori ma anche per i consumatori perché carne e derivati del maiale vengono spesso spacciati come Made in Italy perché – continua la Coldiretti – non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta. Ma le operazioni in Ucraina, considerata il granaio d’Europa, hanno fatto anche schizzare il prezzo mondiale del grano ai massimi dell'ultimo trimestre e – continua la Coldiretti – tensioni si hanno per tutti i cereali come dimostra l’andamento delle quotazioni al Chicago Board of trade anche per orzo, soia e mais .L’Ucraina si classifica infatti tra i paesi leader nelle esportazioni a livello internazionale on una produzione che nel 2013 – conclude la Coldiretti – ha raggiunto 63 milioni di tonnellate di cereali, il 36,3% in più rispetto all’anno precedente. In particolare, l'aGricoltura ucraina ha prodotto 22,27 milioni di tonnellate di grano (+41,3%), 7,56 di orzo (+9%) e 30,9 di granoturco (+47,4%). .