Russia, Evgenya Kara-Murza: “Putin va fermato”

“La Russia ha un unico ed enorme problema interno ed è il regime di Putin.

Tutto il resto proviene a cascata da questo” perciò “Putin va fermato. L’unica garanzia di pace e stabilità per il nostro continente è una Russia democratica”. A parlare, in un’intervista esclusiva al Festival Internazionale del Giornalismo 2024 anticipata all’ANSA, è Evgenya Kara-Murza, moglie di uno dei più noti politici d’opposizione in Russia, Vladimir Kara-Murza, dall’aprile 2022 in carcere dove sta scontando una condanna a 25 anni di reclusione con l’accusa di vilipendio alle forze armate e alto tradimento.“Mio marito è sopravvissuto a ben due agguati, nel 2015 e nel 2017, da parte del gruppo di spionaggio Fsb (i servizi segreti russi, ndr), una banda di criminali al servizio del governo russo, implicati anche nell’avvelenamento con il Novichok”, racconta la moglie dell’oppositore che ha dovuto rinunciare alla sua partecipazione in presenza al Festival di Perugia, in programma dal 17 al 21 aprile. Nella video intervista, che sarà trasmessa sabato 20 aprile, Kara-Murza racconta di non vedere il marito dal giorno del suo arresto nell’aprile 2022: “Mi è stato concesso di parlargli al telefono solo un paio di volte. L’ultima a dicembre per soli 15 minuti. Abbiamo tre figli e ho lasciato che parlassero con il padre per cinque minuti ciascuno. Non ho scambiato nemmeno una parola con lui perché non volevo togliere tempo prezioso ai suoi figli”. La donna è un fiume in piena e le accuse a Mosca sono dirette e circostanziate.

“Questa è un’autentica tortura psicologica che il regime utilizza nei confronti di chi rifiuta di rimanere in silenzio di fronte alle atrocità del governo russo e denuncia la guerra in Ucraina. Il regime di Putin ha rispolverato tutto l’intero arsenale della macchina repressiva sovietica, incluso l’uso di punizioni psichiatriche. Vuol dire che oppositori e dissidenti possono essere rinchiusi con la forza in cosiddetti ‘ospedali psichiatrici’ ed essere sottoposti a trattamenti psichiatrici contro la loro volontà”. Evgenya Kara-Murza non nasconde la sua preoccupazione per la salute del marito che ha perso 25 kg da quando è in carcere. Dallo scorso settembre è rinchiuso in una cella di isolamento nota con le sue iniziali russe come EPKT. La cella di sei metri quadrati ha un solo sgabello, una piccola finestra chiusa da sbarre e un letto che si ripiega nel muro durante il giorno. Nessuna possibilità di comunicare con l’esterno, neanche tramite lettere. “L’obiettivo del regime di Putin – spiega Kara-Murza – è quello di isolare gli oppositori dal mondo. Di farli sentire soli e dimenticati. Per questo è importante continuare a parlare di loro, che i nomi dei dissidenti russi e che le loro storie siano conosciuti”.




Pericolo arma spaziale russa: Blinker, “Cina e India devono premere su Vladimir Putin”

Qualsiasi detonazione nucleare nello spazio manderebbe in tilt tutto il sistema globale, dai servizi di emergenza ai telefoni cellulari, alla regolazione di generatori e pompe di benzina

Cina e India devono premere su Vladimir Putin contro il possibile dispiegamento di una nuova arma nucleare spaziale che metterebbe fuori uso anche i satelliti di Pechino e New Delhi, lasciando il mondo ‘sconnesso’. Nonostante le agenzie di intelligence Usa siano divise sull’imminenza della minaccia, il segretario di stato Usa Antony Blinken ha sollevato la possibilita’ di una mossa del genere con i suoi omologhi cinese e indiano e li ha invitati ad agire.

Il messaggio, lanciato a margine della conferenza sulla sicurezza di Monaco, sarebbe stato netto secondo il New York Times: qualsiasi detonazione nucleare nello spazio distruggerebbe non solo i satelliti americani ma anche quelli di Pechino e Nuova Delhi e i sistemi di comunicazione globale crollerebbero, mandando in tilt tutto, dai servizi di emergenza ai telefoni cellulari, alla regolazione di generatori e pompe di benzina. I detriti dell’esplosione si disperderebbero in tutta l’orbita terrestre bassa e renderebbero la navigazione difficile se non impossibile per tutto, dai satelliti Starlink utilizzati per le comunicazioni Internet, ai satelliti spia. Dal momento che Putin ha espresso chiaramente il suo disprezzo per gli Stati Uniti, avrebbe detto Blinken, spetta ai leader di Cina e India, al presidente Xi Jinping e al primo ministro Narendra Modi, dissuaderlo da ciò che potrebbe trasformarsi in un disastro.
In una nota il Dipartimento di Stato ha affermato che nei suoi incontri Blinken ha “sottolineato che il perseguimento di questa capacità dovrebbe essere motivo di preoccupazione” e che “continuerà a sollevare la questione in ulteriori incontri alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco”.

Nella sua ricostruzione, il Nyt scrive che quando Mosca condusse una serie di lanci segreti di satelliti militari nel periodo dell’invasione dell’Ucraina all’inizio del 2022, i dirigenti dell’intelligence americana iniziarono ad approfondire cosa stessero facendo esattamente i russi. Successivamente, le agenzie di spionaggio hanno scoperto che Mosca stava lavorando su un nuovo tipo di arma spaziale che potrebbe minacciare le migliaia di satelliti che mantengono connesso il mondo. Nelle ultime settimane è circolato un nuovo allarme da parte degli 007 Usa: un altro lancio potrebbe essere in cantiere, e la domanda è se la Russia intende usarlo per mettere in orbita una vera arma nucleare nello spazio, violando un trattato vecchio di mezzo secolo. Le agenzie di intelligence sono divise sulla probabilità che Putin arrivi a tanto, ma le informazioni su questo scenario sono motivo di preoccupazione urgente per l’amministrazione Biden. Anche se la Russia mettesse in orbita un’arma nucleare, i dirigenti americani concordano nel ritenere che non verrebbe fatta esplodere. Ma si nasconderebbe come una bomba a orologeria in orbita bassa, per ricordare che Putin – se fosse troppo pressato con le sanzioni o con l’opposizione militare alle sue ambizioni in Ucraina o altrove – potrebbe distruggere le economie senza prendere di mira gli esseri umani sulla terra.




Tensioni tra Russia e Gran Bretagna: Putin accusato di aver avvelenato ex spia russa e sua figlia

S’infittisce il giallo sulle morti russe in Gran Bretagna e dei tentati omicidi, mentre il ministro degli Esteri di Londra, Boris Johnson, rompe l’ultima barriera dello scontro ad altissima tensione con Mosca accusando Vladimir Putin in persona d’aver dato – con “estrema probabilità” – l’ordine di avvelenare l’ex spia Serghei Skripal e sua figlia Yulia, ridotti in coma a Salisbury il 4 marzo con un micidiale agente nervino.

Il caso Skripal s’incrocia intanto – seppure senza un legame diretto, avverte Scotland Yard – con quello di Nikolai Glushkov: sodale 69enne dell’oligarca ribelle Boris Berezovski nelle scorribande miliardarie del business russo degli anni ’90, trovato morto lunedì nel suo lussuoso rifugio londinese di Clarence Avenue e sulla cui fine giusto oggi la polizia britannica ha deciso di aprire un fascicolo per omicidio. Dopo aver riscontrato tracce di “compressione sul collo” che questa volta – a differenza di quanto capitato nel 2013 per lo stesso Berezovski, ex eminenza grigia del Cremlino diventata bestia nera di Putin nei primi anni ’90 e deceduto sempre nel Regno Unito – non si ritiene possano essere giustificate come allora con un ‘suicidio’ o un qualche ‘gioco estremo’.

Per il momento, in effetti, i sospetti sulla morte di Glushkov restano confinati genericamente alle sue “frequentazioni” di uomo d’affari pluri-condannato, sul quale del resto pendeva una domanda d’estradizione russa già respinta da Londra. Ma l’associazione col reprobo Berezovski fa suonare un ennesimo campanello d’allarme, al di là del fatto che nella sua vicenda “non c’è alcuna evidenza che sia stato avvelenato”. Evidenza che viceversa c’è eccome per gli Skripal, vittime di un attacco chimico che sta intossicando ogni giorno di più anche le relazioni politico-diplomatiche fra Mosca e Londra. E più in generale fra Mosca e l’occidente.

L’indiscrezione del giorno da Salisbury, sul fronte investigativo, è che l’agente nervino usato contro l’ex spia e sua figlia potrebbe essere arrivato dalla Russia nella valigia di Yulia, in visita al padre da pochi giorni: nascosto forse in polvere fra “i vestiti, i cosmetici o un regalo” (un profumo?). Questo almeno a prestar fede a fonti dell’intelligence di Sua Maestà citate dal Daily Telegraph, le quali peraltro non chiariscono se questa ipotesi, presentata come “una teoria”, si basi già su qualche elemento concreto o sia invece saltata fuori per esclusione, dopo il mancato ritrovamento di tracce di sorta di quella squadra di esecutori “al servizio del Cremlino” che nelle parole del giornale conservatore gli investigatori pare immaginassero di trovare. Sia come sia, la convinzione britannica di una colpevolezza russa ai massimi livelli resta granitica, mentre il leader laburista Jeremy Corbyn appare isolato – fra le critiche del suo stesso partito – nell’invito a “non affrettare il giudizio”.

Raccolta la solidarietà degli alleati Nato (oggi è stata la volta di Paolo Gentiloni, mentre Angela Merkel ed Emmanuel Macron fanno sapere per ora di “valutare reazioni” aggiuntive di Germania e Francia), Theresa May si prepara alla replica di Mosca all’espulsione dei 23 diplomatici russi e alle altre misure annunciate nei giorni scorsi. Il Cremlino però prende tempo, assaporando il momento giusto e controbattendo per ora alla guerra delle parole. In particolare all’indirizzo di Boris Johnson, i cui sospetti su Putin vengono bollati dal portavoce presidenziale Dmitri Peskov come “affermazioni sconcertanti e imperdonabili”, estranee persino al “galateo diplomatico”. Buone maniere perdute a parte, la sfida ha comunque il sapore di una Guerra Fredda sempre più risorgente.

La Nato ammonisce la seconda potenza nucleare del pianeta a non “sottovalutare la risolutezza e l’unità” d’intenti degli alleati occidentali. E nel frattempo le inchieste giudiziarie incrociate di Mosca e Londra si moltiplicano su binari (o forse mondi) paralleli. In attesa di una resa dei conti anche di fronte all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), dove i russi – che insistono a negare ogni coinvolgimento di Stato – aspettano di vedere i campioni della sostanza identificata dai britannici come una specifica tossina dei letali agenti novichok. Concepiti nella vecchia Urss e monopolio ‘loro’, accusa Londra. Riprodotti pure negli Usa e in Gran Bretagna, rimbecca Mosca.




Russia, precipita aereo: non si esclude l'attentato

 

Red. Esteri 

 

E' precipitato nel mar Nero l'aereo militare russo trimotore Tu-154 con 92 persone a bordo, scomparso all'alba subito dopo il decollo dalla città di Sochi e in viaggio verso la base russa di Latakia, in Siria. E' stato lo stesso ministero della Difesa russo a comunicare il ritrovamento, da parte dei soccorritori, di frammenti del velivolo nelle acque del mare. A bordo anche i 64 membri del Coro dell'Esercito russo, erede del celebre Coro dell'Armata rossa. Tutti erano in viaggio verso la Siria per tenere un concerto in occasione del nuovo anno per le truppe russe dislocate nel paese mediorientale.

La lista include 8 membri dell'equipaggio, 8 militari, 64 membri del Coro, due responsabili civili, un membro di un'organizzazione umanitaria internazionale e 9 giornalisti. Si tratta degli inviati dei canali Ntv, Channel One e Zvezda.

"Escludo totalmente la tesi dell'attentato. L'aereo apparteneva al ministero della Difesa russo ed è precipitato nello spazio aereo russo. Una simile tesi è impossibile", aveva detto in un primo momento il capo della commissione Difesa del Senato russo, Viktor Ozerov, secondo cui l'incidente aereo potrebbe essere stato causato da un guasto tecnico o da un errore dell'equipaggio. Ma successivamente il ministero dei Trasporti russo ha aggiunto: "Le indagini stanno seguendo tutte le piste, anche l'attentato terroristico".




Tangenti in Russia, in manette il ministro dello Sviluppo economico

 

Redazione

 

RUSSIA – Il ministro dello Sviluppo economico russo Alexey Ulyukaev è stato arrestato oggi con l'accusa di aver preso una tangente da 2 milioni di dollari in cambio del sostegno del suo dicastero a un accordo di una importante compagnia petrolifera.  Ulyukaev avrebbe preso la tangente milionaria per "la valutazione positiva data dal Ministero dello sviluppo Economico all'operazione che ha permesso alla Rosneft di completare l'accordo per l'acquisto del 50% detenuto dal governo del capitale della Bashneft", spiega il Comitato investigativo russo. Rosneft e Bashneft sono entrambe compagnie petrolifere russe. Ulyukaev, 60 anni, è ministro nel governo Medvedev da giugno 2013.

Soltanto lo scorso febbraio Ulyukaev si lamentava della situazione economica in Russia che si mantiene difficoltosa, tanto che a settembre scorso il ministro aveva spiegato che, per quanto riguarda il 2015 ed il 2016, il deficit di bilancio della Russia si sarebbe attestato approssimativamente al 3% del Pil. Per il ministro la colpa sarebbe stata soprattutto imputabile al basso costo del petrolio con perdite di 150 miliardi di euro nel bilancio mentre le sanzioni continuano a costare alla Russia intorno ai 40 miliardi di euro all’anno. Una batosta, se si pensa che l’introito per la vendita di gas all’Unione Europea è di 130 miliardi di dollari l’anno, cosa che rappresenta buona parte dell’export (la vendita di armi assicura 15,7 miliardi di dollari). Certamente gli accordi con i petrolieri, l'ex ministro, sapeva farli molto bene. 




Aeroporto di San Pietroburgo evacuato per allarme bomba

Redazione

RUSSIA – L'aeroporto internazionale di San Pietroburgo è stato evacuato oggi pomeriggio per un allarme bomba durato diversi minuti: a riferirlo è Russia Today. Dopo l'allarme è stato necessario l'intervento degli artificieri che si sono assicurati che non ci fosse nessun ordigno nello scalo.

"Alle 16.30 la situazione è tornata nella normalità", ha riferito l'ufficio stampa dell'aeroporto Pulkovo a RT.




RUSSIA, AEREO CADUTO IN SINAI: GLI 007 DI MOSCA SOSPETTANO CHE SIANO STATI I LUPI GRIGI

Red. esteri

Russia – I servizi segreti di Mosca (Fsb) sospettano che dietro l'attentato terroristico che ha portato, a ottobre, allo schianto dell'A321 russo in Sinai ci possano essere i Lupi Grigi, gruppo terrorista di estrema destra nazionalista turco. Lo scrive il quotidiano Kommersant, citando una fonte vicina all'inchiesta sulla strage, che ha fatto 224 vittime. Il giornale ricorda che i Lupi Grigi sono legati all'Isis e agiscono in diversi paesi arabi, compreso l'Egitto. Secondo l'Fsb, continua Kommersant, il gruppo terrorista turco ha partecipato anche a combattimenti in Cecenia, organizzando il trasferimento di armi in questa repubblica russa del Caucaso. A novembre, dopo l'abbattimento da parte di Ankara del jet russo al confine con la Siria, i media accusarono proprio i Lupi Grigi di essere responsabili dell'uccisione di uno dei due piloti, gettatosi con il paracadute fuori dal velivolo, e contro il quale furono sparati colpi "da terra", secondo la ricostruzione del ministero della Difesa russa e un video circolato in Rete. L'episodio creo' un'escalation di tensione tra Russia e Turchia, la quale questo fine settimana e' tornata ad accusare Mosca – impegnata da settembre in raid aeri a fianco del regime di Damasco – di sconfinamenti nel suo spazio aereo. Il Cremlino, da parte sua, a piu' riprese ha apertamente accusato il presidente Tayyip Recep Erdogan e la sua famiglia di essere coinvolti nel traffico di greggio proveniente dalla Siria e gestiti dallo Stato islamico.




GELO RUSSIA-TURCHIA, OBAMA A PUTIN: "ASSAD DEVE LASCIARE"

Redazione

Il presidente americano, Barack Obama, ha detto al presidente russo, Vladimir Putin, che Bashar al Assad deve lasciare il potere. Lo afferma – riporta l'agenzia Bloomberg – la Casa Bianca, riferendo della bilaterale fra i due leader a margine dei lavori del vertice sul clima a Parigi.

Obama e Putin hanno messo in evidenza l'importanza di fare progressi nel "processo di Vienna" per arrivare a "un cessate il fuoco" e a "una soluzione politica alla guerra civile in Siria". Obama ha ribadito che sarà necessario che Assad lasci il potere nell'ambito della transizione e messo in evidenza la necessità di concentrare gli sforzi militari contro l'Isis e non contro l'opposizione moderata" afferma la Casa Bianca. Obama ha sottolineato l'importanza di lavorare a una soluzione diplomatica alla crisi in Ucraina con la piena attuazione degli obblighi degli accordi di Minsk.

Intanto un portavoce del Cremlino, secondo quanto riporta la Tass, conferma che Vladimir Putin non incontrerà il presidente turco Tayyip Recep Erdogan a margine della Conferenza Onu




TENSIONE TRA RUSSIA E TURCHIA: MOSCA SCHIERA I MISSILI A LATAKIA

di Angelo Barraco

Mosca – La tensione tra la Russia e la Turchia è altissima in seguito all’abbattimento della Turchia del Jet Russo. Recep Tayyp Erdogan, presidente turco, ha riferito che Ankara non vuole che si creino tensioni con Mosca e ha spiegato che l’intervento turco era dovuto esclusivamente alla difesa nazionale ribadendo che “difendiamo soltanto la nostra sicurezza e il diritto del nostro popolo”. Ha inoltre precisato che il Jet è stato raggiunto dal missile mentre era in volo nello spazio aereo turco ma è caduto in territorio siriano, inoltre frammenti dell’aereo sono caduti in territorio turco e hanno ferito due civili. Inoltre la Russia sposta i missili S-400 che saranno trasportati presso la base russa di Khmeimim. Ad annunciarlo è il ministro della Difesa Serghiei Shoigu. “Una pericolosa escalation dei rapporti Russia Nato, che non può essere giustificata con alcun interesse, compresa la protezione dei confini è la prima delle tre conseguenze delle sconsiderate azioni criminali delle autorità turche che hanno abbattuto l'aereo russo”, ha dichiarato il premier russo Dmitri Medvedev che ha aggiunto inoltre “Le lunghe relazioni di buon vicinato tra Russia e Turchia sono state minate” e le conseguenze dirette potrebbero essere “"la rinuncia a una serie di importanti progetti comuni e la perdita di posizione nel mercato russo da parte delle compagnie turche. Mosca ha espresso una "protesta risoluta". Obama ha chiamato Recep Erdogan e ha espresso il suo sostegno alla Turchia. Per quanto riguarda i piloti del Jet, uno sarebbe stato soccorso e l’altro sarebbe stato ucciso dagli Jihadisti. Putin ha definito l’abbattimento del Jet “una pugnalata alle spalle da parte dei complici del terrorismo”, Mosca inoltre nega che l’aereo avrebbe violato lo spazio aereo e Puti ha detto ieri che tale incidente avrà gravi conseguenze tra Russia e Turchia aggiungendo che è un “evento che va oltre i limiti dell'ordinaria lotta contro il terrorismo”, invece gli Usa riferiscono che il Jet russo non avrebbe risposto agli avvertimenti inviatigli dalla turchia: “La Russia deve spostare l'obiettivo dei suoi interventi” e Obama aggiunge che “La Turchia ha il diritto di difendere il proprio territorio”. 
 
L’ambasciatore russo in Francia ha dichiarato che la Russia, malgrado le ultime tensioni con Ankara, sarebbe pronta a creare uno stato maggiore contro l’Isis che includerebbe la Francia, Usa e Turchia. L’ambasciatore ha aggiunto: “Siamo pronti a pianificare insieme i bombardamenti sulle posizioni del Daesh (l'acronimo in arabo con cui viene indicato l'Isis,ndr) e a costituire per questo uno stato maggiore congiunto con la Francia, l'America, con tutti i Paesi che vogliono entrare in questa coalizione” aggiungendo inoltre “I turchi, se vogliono, anche: sono i benvenuti”. Intanto il Gazprom, colosso russo per la fornitura di gas, ha bloccato le consegne all’Ucraina per il mancato pagamento delle forniture, inoltre Alexie Miller ha precisato che il mancato acquisto di Kiev del gas russo, pone rischi al transito del gas dall’Ucraina all’Europa. 



RUSSIA, MISSILI CONTRO ISIS: 67 MISSIONI IN UN GIORNO. L'IRA DEGLI USA: "MOSCA SBAGLIA"

Redazione

I bombardamenti russi in Siria vanno fuori bersaglio e la strategia di Mosca è controproducente: è quanto ribadisce il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, in visita a Londra.
Mosca ha smentito che alcuni suoi missili, quattro secondo il Pentagono, lanciati dal Mar Caspio siano caduti in territorio iraniano.

Ash Carter ora si mostra più prudente: “Quanto agli impatti in Iran dei missili da crociera russi, abbiamo avuto delle indicazioni in questo senso. Se fosse così, questo indicherebbe un malfunzionamento di quei missili”.

Secondo Mosca, i missili lanciati dalle navi nel Mar Caspio hanno raggiunto il loro obiettivo, senza incidenti di sorta.
Da parte sua, l’Iran non ha commentato la presunta caduta di quattro testate sul suo territorio.

Gli aerei russi hanno effettuato in giornata 67 missioni, colpendo 60 obiettivi tra i quali alcuni arsenali e basi di addestramento di gruppi collegati all’Isis, secondo il Ministero della Difesa moscovita.

Gli Stati Uniti insistono, l’azione russa è sbagliata: “Come abbiamo visto negli ultimi giorni, le azioni russe in Siria comportano rischi per la regione e per la stessa Russia. La loro strategia in Siria è fondamentalmente sbagliata”.

Stesso nemico dei russi, l’Isis, ma diversi alleati, la Francia ha confermato di aver eseguito alcune operazioni aeree nei pressi di Raqqa. La coalizione a guida statunitense ha effettuato una ventina di missioni nelle ultime 24 ore.




RUSSIA, CAMPIONATI DEL MONDO NUOTO: ARRIVA IL BRONZO PER LE FIAMME ORO ITALIANE

di Cinzia Marchegiani

Kazan
– Con orgoglio il corpo della Polizia di Stato annuncia il podio italiano nei campionati nel mondo di nuoto che si stanno svolgendo a Kazan in Russia: “E’ gioia e commozione dare l’annuncio che la protagonista è ancora una sincronetta delle Fiamme oro, Mariangela Perrupato, che si è messa al collo la seconda medaglia di bronzo vinta dall'Italia del nuoto sincronizzato a questi mondiali, la terza di sempre”.

Un bronzo che vale oro. La portacolori della Polizia di Stato, in coppia con l'azzurro Giorgio Minisini (già bronzo con Manila Flamini) si è piazzata al terzo posto nella finale del programma libero del duo misto, dietro ai russi Aleksandr Maltsev e DarinaValitova, oro con 91.7333 punti, e alla coppia americana Bill May e Kristina Lum Underwood, argento con 91.4667 punti.

Gli azzurri di punti ne hanno totalizzati 89.3333, grazie al loro esercizio eseguito sulle note degli Eurythmics e coreografato dalla russa Ermakova.
La sincronetta del Gruppo sportivo della Polizia di Stato, ancora incredula racconta: "È una medaglia inattesa Già il quarto posto non me l'aspettavo, addirittura salire sul podio è una sorpresona. Forse a Kazan sta nascendo un nuovo sincro. Prima della finale ci siamo detti: godiamocela tutta senza pensare al dopo. In acqua le emozioni sono state bellissime, dopo indescrivibili».

Chi conosce il mondo del sincronizzato, sa perfettamente che le squadre russe sono difficili da battere. Questo ronzo vale oro ed è una conquista che dimostra che l’Italia ha raggiunto traguardi incredibili, frutto di passione, allenamento e sacrifici costanti, ma soprattutto onore al corpo della Polizia di Stato.