Sacrofano, la difficile eredità raccolta dall’amministrazione Nicolini

Comune condannato a risarcire oltre un milione di euro per una vicenda iniziata oltre dieci anni fa

SACROFANO (RM) – Il Comune di Sacrofano è stato condannato a pagare oltre un milione di euro di danni a titolo di risarcimento danni alla ditta che avrebbe dovuto completare i lavori di realizzazione di una Residenza Sanitaria Assistita (RSA).

Il Tribunale Civile di Roma chiude così il contenzioso iniziato nel 2008 con l’affidamento dell’appalto da parte del Comune alla ditta per la realizzazione della struttura sanitaria che poi nel corso di oltre un decennio non si è più realizzata a causa di sospensioni e variazioni.   

Un vero e proprio macigno finanziario che dopo 10 anni di malagestione di questa vicenda cade oggi sull’amministrazione comunale guidata dalla Sindaca Patrizia Nicolini.

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“Abbiamo dovuto raccogliere un amaro testimone – ha dichiarato a mezzo stampa la prima cittadina – frutto dei governi che mi hanno preceduto ma adesso il mio impegno sarà massimo per evitare che i cittadini di Sacrofano debbano ritrovarsi grossi esborsi. È un danno – prosegue Nicolini – che ci espone al rischio di far fallire il Comune e che allo stesso tempo, visti gli esiti giudiziari, non invita Asl e Regione a investire su un edificio su cui pende una oggettiva incertezza. Con le risorse a disposizione dell’Europa avremmo potuto avere un valore aggiunto e invece ci ritroviamo un immobile incompleto e una battaglia legale che porteremo fino all’ultimo grado di giudizio con concrete possibilità di vedere limitati i danni”.




Sacrofano, lavori Rsa abbandonati da anni: 2 i contenziosi in piedi

Dopo la bonifica ambientale dell’area che era destinata ad ospitare la RSA (Residenza Sanitaria Assistita), i lavori necessari al completamento dell’opera, appaltati dal Comune di Sacrofano e oramai fermi da molti anni, rimangono in una situazione di stallo.
“Nonostante i vari tentativi portati avanti dall’Amministrazione comunale – fanno sapere dal Comune – in collaborazione con la Asl e con la Regione Lazio, per dare una destinazione ad un edificio mai ultimato ed in evidente stato di abbandono, su cui sono stati investiti ingenti fondi pubblici regionali, i lavori non possono riprendere finché non si saranno concluse due vicende giudiziarie che incombono sull’immobile. Stiamo monitorando con attenzione entrambi i contenziosi per fare chiarezza e porvi fine”.
Si tratta di un procedimento aperto da anni presso il Tribunale Civile di Roma per il risarcimento dei danni chiesti dalla ditta esecutrice dei lavori e un procedimento della Corte dei Conti aperto presso la Procura Regionale per il Lazio.