ROMA, MONTE SACRO: OPERATORE SCOLASTICO BECCATO CON HASHISH E COCAINA

Redazione

Roma – Sono state alcune segnalazioni anonime a dare spunto alle indagini degli agenti del Commissariato San Basilio che ieri mattina hanno arrestato un operatore scolastico per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Indicazioni, alcune delle quali piuttosto circostanziate, che sono state prese in esame dagli investigatori e che al termine degli accertamenti e dei riscontri effettuati, hanno permesso di risalire all’identità del pusher, alla vettura di sua proprietà ed all’ abitazione di residenza.

Sono quindi stati organizzati alcuni servizi di appostamento presso il luogo di lavoro, durati per qualche giorno, al termine dei quali gli agenti sono entrati in azione seguendolo fino alla sua abitazione.

Quando l’uomo, L.P. di 45 anni, ha inserito la chiave nella porta del suo appartamento, nel quartiere Montesacro, i poliziotti gli si sono presentati davanti ed hanno proceduto al sequestro di circa 6kg di hashish, 12 grammi di cocaina e due bilancini di precisione.

 




ROMA, VILLAGGIO OLIMPICO: UN CIRCO ABUSIVO VICINO L'AUDITORIUM

di Francesco De Salazar – Consigliere del Municipio II di Roma.

Roma – Da ieri mattina, nel piazzale di Via Norvegia (Villaggio Olimpico) a pochi metri dall'Auditoirum, è presente un circo abusivo che tormenterà i residenti fino al 7 gennaio. Ho ricevuto molte segnalazioni di cittadini che lamentavano la chiusura al traffico di Via Norvegia, snodo strategico per la viabilità locale, e la presenza di una tensostruttura targata Circo "El Grito".
Oggi ho effettuato un accesso agli atti in Municipio dove non risulta alcuna autorizzazione per l' occupazione di suolo pubblico da parte degli uffici amministrativi e nonostante ciò gli operatori hanno ben pensato di piazzare questa struttura nel pieno dell'illegalità. La cosa molto grave è che il Dipartimento Trasporti e Mobilità del Comune di Roma ha fornito il nulla osta per l'utilizzo di tale area dove sono presenti i parcheggi per i pullman turistici.
Dunque, per un mese le soste selvagge dei bus turistici al Villaggio Olimpico aumenteranno a dismisura per la non disponibilità di tale area e i residenti subiranno disagi. Infine, anche l'eccessiva vicinanza del circo abusivo sarà un disturbo continuo per i residenti che udiranno giorno e notte suoni e urla provenienti dagli spettacoli.
Ancora una volta gli interessi dei potentati capitolini prevalgono su diritto dei cittadini romani e la giunta Gerace sta diventando un Circo.




ROMA, AURELIO: ASPETTAVANO LE LORO VITTIME ALL’ESTERNO DI BANCHE E UFFICI POSTALI PER POI RAPINARLE.

Redazione


Roma – Individuazione della vittima e rigorosa attuazione del piano stabilito. Due passaggi semplici che potrebbero aver consentito a quattro italiani di poter mettere a segno diverse rapine.

Sono concentrati proprio su questi episodi gli accertamenti dei poliziotti del Commissariato Aurelio, diretto dal dr. Fabrizio Calzoni, che vogliono verificare eventuali altre responsabilità.

La tecnica era ampiamente collaudata, attraverso una definizione precisa dei ruoli e delle competenze per ciascuno dei componenti della banda.

Le stesse caratteristiche ed alcune descrizioni fornite dai testimoni e dalle vittime sarebbero infatti riconducibili a quello che nel linguaggio investigativo viene comunemente definito il medesimo “modus operandi”.

Le indagini hanno avuto origine dall’esame approfondito di alcune rapine che le vittime avevano denunciato presso il commissariato.

Le attenzioni degli investigatori si sono concentrate in particolare su uno dei componenti del gruppo che in diverse circostanze, ponendo in essere la prima fase del piano, aveva effettuato dei “sopralluoghi” all’interno degli istituti di credito e degli uffici postali al fine di individuare e scegliere le vittime. Le immagini della videosorveglianza interna avevano mostrato come l’uomo di fatto si aggirasse all’interno degli uffici senza compiere alcuna operazione e senza chiedere alcuna informazione ai dipendenti.

P.E., 72enne romano, è stato tenuto sotto osservazione dagli agenti che lo hanno pedinato ed hanno effettuato degli appostamenti sotto la sua abitazione per cercare di risalire al luogo d’incontro con gli altri complici.

Sono stati necessari alcuni giorni prima di riuscire ad individuare il luogo, un’officina meccanica a Trastevere, dove si davano appuntamento per stabilire dove colpire.

La mattina del 4 dicembre, l’uomo si è incontrato con gli altri componenti del gruppo, P.M. 53 enne e R.A. 52 enne ed un quarto complice, e a bordo di due scooter hanno raggiunto dapprima un istituto bancario nei pressi della Stazione Termini, per poi dirigersi verso un altro istituto nella zona di Piazza Bologna.

Qui sono entrati in azione. Uno di loro si è avvicinato alla vittima prescelta, una donna che aveva prelevato 200 euro e le ha rubato il denaro dopo averla spintonata.

I quattro sono fuggiti, ma i poliziotti li hanno inseguiti e dopo poco sono riusciti a bloccarne tre, mentre il quarto è riuscito a fuggire.

Accompagnati negli uffici del Commissariato sono stati arrestati per il reato di rapina. Il quarto componente della banda è tuttora ricercato.

Ulteriori sviluppi potrebbe avere la vicenda qualora nei loro confronti emergessero ulteriori responsabilità negli altri episodi che sono ora al vaglio degli investigatori.

 




ROMA, ARMATO DI PICCONE TENTA RAPINA IN UN SUPERMERCATO

Redazione

Roma – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Trionfale, a seguito di una segnalazione giunta al pronto intervento 112, hanno arrestato con l’accusa di tentata rapina, un cittadino tedesco, 23enne, senza fissa dimora. Il giovane ieri mattina armato di un piccone ha fatto irruzione, all’interno di un discount di via Trionfale, e minacciando gli addetti alle casse ha tentato di farsi consegnare l’incasso giornaliero. L’ azione criminosa è stata però interrotta dall’arrivo dei militari, che erano stati chiamati da alcuni clienti in fila alle casse, dopo averlo preventivamente disarmato, lo hanno arrestato e portato in caserma. Dopo l’arresto è stato trattenuto in caserma a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo.
 




ROMA, CITTA' METROPOLITANA: SINDACI E PROVINCIA ADDIO! ECCO COME STANNO I FATTI….

di Chiara Rai

Roma – Non ci stiamo rendendo conto di quello che sta succedendo. Parlo dello statuto speciale della capitale d’Italia: la città metropolitana di Roma. In questi giorni molti giornali e agenzie stampa stanno dando delle notizie assolutamente inesatte: non è vero che la Città Metropolitana di Roma può al massimo estendersi ai territori di Roma capitale e ai Comuni della provincia confinanti con esso e, per tale estensione, è richiesto il consenso sia di Roma capitale che del singolo Comune. Non è vero. Per legge, qualora passi defi tutti Comuni della Provincia di Roma saranno assorbiti dalla Città metropolitana di Roma. A confermare questa notizia è il Presidente del Consiglio delle Autonomie Locali del Lazio Donato Robilotta, il quale evidenzia il fatto che l’obbligatorietà d’ingresso nella città metropolitana prevede una procedura molto complicata in uscita per i Comuni che hanno intenzione di opporsi. Per questo motivo stamattina Robilotta ha scritto una lettera al Governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al sindaco di Roma Ignazio Marino per chiedere un consiglio regionale straordinario dove siano convocati con la massima urgenza tutti i sindaci dei Comuni della Provincia di Roma che in questo processo così rivoluzionario e delicato, non hanno voce in capitolo.

Ma sentiamo Robilotta che su questo tema ha le idee chiarissime e capisce questo processo “anticostituzionale” che sta per colpire i piccoli Comuni della provincia romana: “Il testo del disegno di legge Del Rio in merito a “disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni dei comuni”, approvato con urgenza dalla commissione Affari Costituzionali e dal due dicembre all’attenzione dell’Aula della Camera dei Deputati, provocherà solo caos e aumento dei costi. La razionalizzazione degli enti non c’entra assolutamente niente – asserisce il presidente Cal – perché l’unico obiettivo del disegno di legge è quello di colpire la rappresentanza del territorio e quindi cancellare con un tratto di penna migliaia di amministratori locali, come è scritto nella relazione di accompagno, che ormai percepiscono pochi spiccioli di rimborso mentre fanno un servizio importante e utile per i cittadini, e mentre migliaia di enti di livello intermedio inutili e dannosi sia a livello nazionale che locale continuano a restare in piedi.
Tanto che la Corte dei conti ha stimato il risparmio in circa 80 milioni di euro ma con preoccupazione per il caos istituzionale che può farli invece aumentare. Le Province sono enti di area vasta, secondo il ddl, ma vengono trasformate in enti di secondo livello e svuotate di competenze, che passano in gran parte alle Regioni. Fa sorridere poi il comma 4 dell’art.15 che prevede un aumento di fondi alle Regioni che chiudono i loro enti e agenzie per trasferire quelle competenze alle province, quando tutti sappiamo che le Regioni non glie le hanno trasferite quando erano enti a elezione diretta figuriamoci adesso. Tanto per parlare della Regione Lazio non solo non ha mai portato a termine la delega sull’urbanistica ma nella scorsa legislatura si è ripresa la gestione del turismo e come le altre Regioni ha già chiesto al Ministero del lavoro di riprendersi i centri per l’impiego e la delega alla formazione. In questo modo le Province diventano enti inutile e si porrà un problema di coesione territoriale per una realtà come la nostra fatta di piccolissimi comuni e la Regione diventerà una provincia. Quanto alla istituzione della città Metropolitana di Roma-Capitale è grave che ora coincida con tutto il territorio dell’intera provincia di Roma contrastando così con la norma costituzionale che prevede che Roma con gli attuai confini sia la Capitale e che impone a tutti i comuni di farne parte ledendo così l’autonomia di ogni comune. Non ha senso considerare tutto il territorio della Provincia di Roma area metropolitana quando su 121 comuni oltre Roma solo 7 sono sopra i 50 mila abitanti, 22 sino a 15 mila e ben 91 comuni sotto i 15 mila abitanti con 60 sotto i cinquemila. Ecco perché credo che la città Metropolitana di Roma capitale debba coincidere con gli attuali confini del comune caso mai allargato a Fiumicino e Ciampino”.

Il d.d.l. Delrio è entrato il due dicembre alla Camera dei deputati, dove dovrebbe essere approvato, negli auspici del Ministro che lo promuove, nell’arco di pochissimi giorni. Il limite conclusivo dell’approvazione, infatti, è fissato entro il 31 dicembre, pena il possibile crollo dell’impianto per l’abolizione delle province. Numerosi gli emendamenti presentati al disegno di legge che dovrebbe rifondare l’assetto istituzionale: tra i più significativi, i ritocchi alle norme che regoleranno le città metropolitane, gli organi intermedi tra comune e regione che prenderanno il posto delle province.
Ieri mattina, però, primo imbarazzo per il progetto di riforma: la relatrice del Governo, Elena Centemero, si è ufficialmente ritirata dall’incarico, spiegando che “il d.d.l. Delrio non è una vera riforma – ha denunciato la deputata forzista – ma un provvedimento che non abolisce le province, che stabilisce che il sindaco della città metropolitana, sia di diritto, il sindaco del capoluogo, che crea addirittura ‘province ciambella’ per i comuni che non vogliono aderire alle città metropolitane”.
Ciononostante il due dicembre la Commissione bilancio della Camera ha dato il suo nulla osta sul d.d.l., nonostante la Ragioneria generale avesse sostenuto che nel testo ci fossero norme "potenzialmente prive di copertura".

In Commissione si è precipitato il Ministro Delrio e i lavori sono stati sospesi per mezz'ora. Alla fine parere favorevole sul rispetto dell'art. 81 della Costituzione (secondo il quale ogni legge deve essere "coperta" finanziariamente): "La Ragioneria – ha osservato il relatore, Angelo Rughetti, Pd – ha espresso parere solo parzialmente negativo: le misure foriere di impatto negativo sul Patto di stabilità interno riguardano solo singoli comuni e non tutto il comparto".
I territori non ci stanno: "Dopo la Corte dei conti, ora la Ragioneria. Il Governo tenga conto di questa bocciatura", dice il presidente dell'Upi (Unione Province d'Italia) Antonio Saitta.
In Aula, il Ministro degli affari regionali spiega il suo provvedimento: "Possiamo ridare un po' di fiducia nella politica: avevamo promesso che avremmo abolito le province e possiamo mantenere quell'impegno. In questo modo, produrremo semplificazione e risparmi".
Tecnicamente dal 2014 ci saranno per alcuni territori le città metropolitane, mentre le province (fino alla riforma costituzionale) diventeranno "enti leggeri", svuotati di quasi tutte le loro funzioni , resteranno solo le strade, ma immaginiamoci il caos. Scompaiono, così, giunte e consigli provinciali, più i relativi staff: il presidente sarà un sindaco in carica, scelto dall'Assemblea dei primi cittadini. Dunque mettiamo ordine per quanto ci è possibile: In questo nuovo sistema scompare la Giunta provinciale; il presidente è un sindaco in carica eletto, con un sistema di voto ponderato, dall'Assemblea dei primi cittadini; il Consiglio provinciale è costituito dai sindaci dei Comuni con più di 15.000 abitanti e dal presidente delle Unioni di Comuni del territorio con più di 10.000 abitanti. La trasformazione si avvia entro 20 giorni dalla data di proclamazione dei sindaci eletti nelle prossime tornate amministrative con l'elezione del nuovo Presidente e l'insediamento del Consiglio.

Questo significherà un cambiamento rivoluzionario dei rapporti politici e della maniera di fare politica. Il peso e la libertà di azione delle autonomie locali verrà cancellato con un colpo di spugna. Le promesse elettorali, a livello dei piccoli Comuni che non avranno una rappresentanza di peso e quindi poca voce in capitolo, saranno veramente difficili da esaudirsi. C’è una vera e propria crisi della politica e delle istituzioni ma anche un disorientamento della mafia, dello scambio dei voti e compravendita del territorio. Staremo a vedere.




ROMA, COLLI PORTUENSI: FOCUS SULLA SICUREZZA, MISSION REPRIMERE TRUFFA DELL'ANELLO D'ORO FALSO

Marco Giudici, consigliere e presidente della commissione trasparenza del Municipio XII

Mi stanno giungendo delle segnalazioni preoccupanti da parte di cittadini sfuggiti alla nuova truffa dell'anello d'oro falso, perpetrata da donne con accento forse est-europeo, di età compresa tra 30 e 40 anni, curate nel vestiario, probabilmente rom. In particolare, la malfattrice raccoglie un anello da terra e ferma il passante, offrendoglielo in cambio di una somma di denaro, facendo passare per un prezioso un oggetto di bigiotteria. In tutti i casi che mi sono stati segnalati la tecnica truffaldina è stata sempre la stessa, consumata nel quartiere Colli Portuensi. Anche l'anello aveva le stesse caratteristiche, dorato, di un certo spessore e con incisioni a forma di stella. Le donne che si alternano sono almeno tre. Chiedo un intervento delle forze dell'ordine territoriali, per accertare e reprimere questo fenomeno criminale che espone le persone meno accorte, in primis gli anziani, al grave pericolo di perdere parte dei loro risparmi. Invito tutti coloro che dovessero entrare in contatto con questa associazione a delinquere, a rifiutare qualsiasi offerta e mettersi al sicuro, magari contattando la polizia o i carabinieri, per assicurare i malviventi alla giustizia".

 




ROMA, TRAGEDIA SULLA CRISTOFORO COLOMBO: CADE UN PINO E MUORE UN MOTOCICLISTA

Redazione

Roma – Una tragedia che si è consumata in una delle vie romane più trafficate. Ancora la manutenzione delle strade ad essere nell'occhio del ciclone. Circa due mesi fa lo stesso episodio è avvenuto a Velletri non lontano dalla capitale. Ma vediamo cosa è successo oggi a Roma.

Un motociclista ha perso la vita al chilometro 17,800 della via Cristoforo Colombo a causa di un pino ad alto fusto caduto per le forti raffiche di vento. Il tratto dove e' avvenuto l'incidente e' in prossimita' di Malafede, in direzione di Ostia. I vigili del fuoco sono intervenuti per rimuovere l'albero che ha schiacciato il motociclista, un uomo nato nel 1972, per il quale non c'e' stato niente da fare. L'albero e' caduto intorno alle 13 in prossimita' dell'incrocio di via Malafede e ha occupato tutte e due le corsie della carreggiata in direzione di Ostia. Sul posto e' intervenuto personale di vigili del Fuoco, polizia, carabinieri, vigili urbani e del 118.

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ROMA, TOPI A SCUOLA: CATTOI, "ALL'AMA LA COMPETENZA DELLA DERATTIZZAZIONE"

Redazione

Roma – Sembra come se le istituzioni giocassero a palla avvelenata, ma è solo una impressione.

"Ringrazio Marco Giudici per le puntuali segnalazioni sulla presenza di topi all'interno della scuola elementare Emanuela Loi alla Pisana. Siamo tutti d'accordo sul fatto che i bambini e le bambine non debbano vivere in situazioni di degrado nell'ambiente scolastico. Ma vorrei sottolineare al consigliere del Municipio XII che ha sbagliato interlocutore perché la derattizzazione non rientra tra le competenze del mio assessorato. Quando ci arrivano segnalazioni da parte dei dirigenti scolastici o dai genitori di questo tipo, ci attiviamo immediatamente contattando gli uffici competenti. Come Giudici dovrebbe ben sapere, infatti è l'AMA che se ne occupa insieme ai municipi.

Mi auguro che il consigliere abbia provveduto, con la stessa sollecitudine con cui chiede le mie dimissioni, a segnalare ieri stesso l'episodio al municipio affinché gli uffici predispongano un intervento adeguato e tempestivo in collaborazione con l'Ama per risolvere il problema". Lo dichiara Alessandra Cattoi, Assessora alla Scuola, in risposta a un comunicato del consigliere Marco Giudici del Municipio XII.

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ROMA SCUOLE, TOPI IN CLASSE: LO SCARICA BARILE DELLE ISTUZIONI

Redazione

Roma – Ci sono i topi nelle scuole e le istituzioni cosa fanno anziché trovare una soluzione? "Noto con dispiacere che l'assessore alla scuola Cattoi si è sbrigata a fare lo scarica barile. Ci tengo a ricordarle, tuttavia, che in tema di derattizzazione nulla impedisce all'assessorato e al dipartimento comunale di monitorare, attivarsi e sollecitare interventi. Inoltre, a maggior ragione, se le scuole cadono a pezzi e piove all'interno dei locali, solo municipio e comune possono intervenire. Forse l'assessore è nuova del mestiere e dopo 6 mesi ancora non ha imparato bene le competenze dell'amministrazione comunale. La invito comunque a visitare la scuola Loi per toccare con mano il degrado, dal momento che da queste parti ultimamente si sono visti solo i vigili del fuoco a tamponare i danni". Lo comunica in una nota Marco Giudici, consigliere e presidente della commissione trasparenza al Municipio XII in replica ad un comunicato dell'assessore Cattoi.

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ROMA, VIGILOPOLI: SALTA L'INCONTRO TRA SINDACATI E GIUNTA

di Maurizio Costa


Roma – Dopo la manifestazione di martedì scorso organizzata in campidoglio da CGIL CISL E UIL per richiedere al sindaco Marino la riapertura del maxiconcorso e anche una riorganizzazione del corpo dei vigili urbani, è saltato oggi l'incontro tra la giunta e i sindacati per cercare di risolvere il problema. Al tavolo che sta stato indetto dalle tre sigle sindacali il sindaco  Ignazio Marino non ha mandato nessun rappresentante comunale per cercare di avviare un confronto tra le parti. All'incontro si è presentato solamente il vice capo di gabinetto del sindaco, Rossella Matarazzo e il comandante Raffaele Clemente. Assente di lusso il capo della segreteria del sindaco, Enzo foschi, che avrebbe dovuti partecipare all'assemblea; il comune ha giustificato la sua assenza con un generale "motivi personali". All'ultimo ha cercato di presentarsi al tavolo il vice sindaco Luigi Nieri, che però aveva appuntamenti improrogabili. I sindacati e i vigili urbani sono andati su tutte le furie, sentendosi abbandonati a se stessi dal Comune e dal sindaco. Dovrebbe esserci più vicinanza tra le due parti per poter ovviare a questo problema che si trascina dal 2010. Un incontro tra sindacati e amministrazione comunale era la scelta migliore, ma una delle due parti, il Comune di Roma, ha avuto impegni più importanti del problema dei vigili, che interessa centinaia di persone. Adesso lo sciopero preannunciato dal corpo dei vigili sembra più vicino; quest'ultima soluzione sarebbe un passo indietro rispetto al traguardo che le due parti avrebbero raggiunto incontrandosi oggi in Campidoglio.

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ROMA, MOBILITA': EMERGENZA LUCI IN PERIFERIA

Redazione

Roma – "Abbiamo lottato per oltre un mese contro un centrosinistra sordo, ma alla fine siamo riusciti ad ottenere un consiglio del Municipio XII nel quale è stato chiesto all'amministrazione Marino di finanziare il ripristino dell'illuminazione di Via di Brava per un tratto lungo almeno due chilometri, tra i quartieri Massimina e Portuense, perché gli impianti installati nella scorsa legislatura non funzionano più. I predoni del rame, infatti, anche a detta dell'Acea, hanno rubato i cavi, mettendo in pericolo tutti coloro che, a piedi o con i mezzi, transitano lungo l'asse viario di via di Brava e via del Ponte Pisano, privo di marciapiedi e con tratti sconnessi". Lo dichiarano in una nota Marco Giudici, consigliere presidente della commissione trasparenza del Municipio XII (PN) e Marco Campitelli, responsabile di Primavera Nazionale al Municipio XI.

"I cittadini – prosegue la nota – ci chiamano terrorizzati dopo aver percorso quel tratto, specie se a piedi o in motorino. Ma la lista delle strade buie nei quartieri periferici è lunga e comprende anche un tratto di via della Magliana, via Toyoda e via Marchetti, tra Pisana e Muratella. Non c'è tempo da perdere. Marino venga una volta in periferia e si attivi per questa vera e propria emergenza sicurezza, altrimenti ci scapperà l'ennesima tragedia annunciata".